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Capitolo 37


Pov. Rose

<< No! >> esclama Theo tirando indietro Jason << È solo un ragazzo, lui non ha fatto niente, non crede nella diversità di sangue, non l'ha mai fatto. Tu sei qui per me, non per mio figlio >>

<< Si ha ragione dottore, io sono qui per lei >>

<< Papà... >> inizia a dire Jason.

<< Stanne fuori Jason, per Salazar resta indietro >> lo riprende Theo.

<< Lei è una persona orribile, ma almeno sembra essere un buon padre e non uno che si nasconde dietro al figlio per salvarsi la pelle >> resta un attimo in silenzio e noi immobili << Peccato che, per me, non faccia alcuna differenza >> così spara il colpo che colpisce in pieno petto il dottor Nott.

Jason afferra subito il padre ed anch'io scatto nella loro direzione, tiriamo fuori le bacchette, per riflesso professionale, pronti a medicarlo per salvargli la vita, ma la voce di Tonix mi riporta alla realtà.

<< No no... Le bacchette, datele a me, ora! >> io mi blocco subito, al contrario di Jason, guardo Bob e capisco subito quello che devo fare quindi gli lancio la bacchetta << Nott! La bacchetta >>

<< Scordatelo! >> ringhia Jason.

" Albus dove sei? " il rumore di un altro colpo che entra in canna mi riscuote.

<< JASON! >> gli urlo bloccandogli la mano << Ti prego >>

<< Rose... >> mi guarda << Così morirà >>

<< Sei non lo fai moriremo tutti e tre >>

<< Non posso guardar morire mio padre! Sono un medico >>

<<Ti prego... Fidati di me >>

<< Ha ragione lei. Morirete anche voi se non lo lasci morire, adesso, dandomi la tua bacchetta >> lo incalza Tonix.

Jason mi guarda tentennando ed alla fine decido di afferrare io la sua bacchetta.

<< Rose no! >>

La lancio verso Bob che ride per poi abbassarsi e raccogliere le nostre bacchette.

<< Dottoressa ha fatto la scelta giusta. Si è salvata la vita e l'ha fatto anche con il suo giovane collega. Peccato che non si possa dire la stessa cosa di Nott o per lo meno è quello che sembra... Ditemi, dottori, è morto? >> chiede con strafottenza.

Guardo Jason, che fissa terrorizzato il padre, allungo la mano e lui sposta il suo sguardo su di me implorandomi di digli che è ancora vivo.

Pochi secondi << Si, è morto >> non dimenticherò mai l'espressione di Jason e tanto meno il dolore che sta provando, il suo pianto è straziante.

<< Bene, ottimo direi. Allora ora posso anche andarmene. Buona giornata >> il tono è incredibilmente ironico, si gira, appoggia le nostre bacchette vicino alla porta.

La apre ed esce, non chiude neanche la porta, sa, come lo so io, che ci sono gli auror ad aspettarlo li fuori.

Non aspetto altro << Jason spostati! >> urlo scostandolo dal corpo del padre.

<< Rose? Cosa... ? >> non lo ascolto neanche, afferro la camicia di Theo e la strappo.

<< Presto, prendimi la bacchetta! E chiama aiuto! >> mi tolgo il camice andando a tamponare il sangue << Jason per l'amor del cielo muoviti o non riusciremo a salvarlo! >> gli urlo mentre sento colpi di pistola nel corridoio.

Jason scatta a prendere la mia bacchetta lanciandomela per poi invocare un patronus di soccorso.

Con un incantesimo metto in controllo i parametri vitali di Theo, so che non c'è tempo per aspettare i soccorsi, la pallottola ha mancato il cuore per pochissimo altrimenti non sarebbe ancora vivo ma questo non vuol dire che non sia un caso urgente.

Ha fatto guadagnare qualche minuto a Theo ma il tempo sta per scadere.

<< Rose? Stai bene? >> Albus entra nello studio.

<< Si! Ho bisogno di una pozione rimpolpa sangue, di un disinfettante ed una cicatrizzante presto! >> li vedo subito sparire nel corridoio << Accio divaricatore! Accio bisturi! Accio pinza! >>

Faccio un bel respiro ed inizio ad intervenire perché nessuno arriverà in tempo per operarlo, o provo a salvarlo io o morirà. Con il bisturi apro ancora la ferita e con la divaricatrice cerco di farmi spazio per vedere dov'è il proiettile, appena lo individuo, con delicatezza lo estraggo cercando di non danneggiare niente.

Per fortuna Albus e Jason arrivano velocemente quindi riesco a disinfettare la ferita ed a rimpolpargli il sangue visto che ne sta perdendo davvero molto. Quando ha un arresto cardiaco durante l'operazione riesco a far ripartire il cuore con un incantesimo, uso la pozione cicatrizzante e lo chiudo.

<< Ferula >> bendo la ferita e tiro un sospiro, vedo che in torno a noi ci sono diversi auror e vedo anche entrare delle infermiere e dottori << Ha bisogno di un'altra dose di rimpolpa sangue >> mormoro alzandomi.

Traballo leggermente ma non mi fermo, ho bisogno di uscire da li. Mi affretto ad infilarmi in un bagno, mi appoggio al lavandino, mi guardo e sono piena di sangue, ho sangue dappertutto.

<< Rose... ? >> è Albus ma non lo sto ascoltando.

Apro l'acqua per lavarmi le mani e le braccia con foga, è Albus a fermarmi abbracciandomi e tirandomi via dal lavandino nel quale continua a scorrere l'acqua.

Le gambe mi cedono e abbandono completamente andare scoppiando a piangere, lascio che sia Albus a sostenermi perché al momento non riesco a farlo da sola.

<< Sshh va tutto bene. Tranquilla, stai bene, è solo l'adrenalina che sta sparendo. Ci sono io. Va tutto bene Rose >> continua a ripetermelo ma non riesco a fermare il mio pianto, è come incontrollabile e dopo poco, non cerco neanche più di fermarlo.

Pov. Albus

Quando finalmente Rose inizia a calmarsi un po', o almeno così credo, mi alzo dal pavimento del bagno tirandola su con me.

Usciamo dal bagno, c'è una gran brulicare di auror per tutto il piano, nessuno ci ferma ma in molti ci guardano, probabilmente non è passato molto tempo come mi è sembrato e ci vorrà ancora un po' prima che lascino rientrare i pazienti e lo staff dell'ospedale.

Chiamo l'ascensore dove entriamo appena arriva. Continuo a sostenere Rose perché, anche se è in piedi e cammina, non sono certo della sua stabilità momentanea.

La sento distintamente sobbalzare << Lauren? >> mi chiede guardandomi come se si fosse appena ricordata che anche la mia ragazza oggi era qui a lavorare.

<< Sta bene, è al sicuro, a casa con mia madre, è solo un po' scossa perché nell'evacuazione ha trovato una sua collega di laboratorio morta >> la rassicuro strofinandole un braccio mentre scendiamo al piano terra con l'ascensore.

<< La Smith... >> lo singhiozza.

<< Lo so. Sta tranquilla, non pensarci adesso >>

<< Al... >>

<< Non potevi fare altro. Anzi, hai fatto anche molto più di ciò che avresti dovuto fare ed è stato abbastanza sconsiderato da parte tua, avresti dovuto nasconderti. Mentre raggiungevo l'ospedale, Melissa, mi ha scritto tutto quello che hai fatto e detto. Oltre tutto, ero li mentre salvavi Theo >>

Le porte dell'ascensore si aprono, c'è un gran via vai di persone qui al piano terra e quando raggiungo l'ingresso troviamo papà.

<< Rose! Stai bene? Sei ferita? >> le chiede avvicinandosi ed afferrandola mentre lei scuote semplicemente la testa.

<< Sta bene, è solamente ancora molto scossa >> lo rassicuro.

<< Ci credo. Sei stata davvero molto coraggiosa bambina. Ma non farlo mai più! Mi hai fatto perdere almeno dieci anni di vita ed io ho già Albus e James che mi fanno questi brutti scherzi, non mettertici anche tu ok? >> il tentativo di papà è ovvio, cerca di non farla pensare troppo a ciò che è successo.

<< Mi dispiace, è stato istintivo >> mormora Rose.

<< Non fa niente. L'importante è che tu stia bene, ma hai fatto preoccupare tutti. Albus l'accompagni tu a casa? >>

<< Si >>

<< Non posso. Il mio turno... Non è ancora finito >> cerca di ribattere ma la sua voce è come un sussurro.

<< Per oggi hai finito >> affermo senza lasciare margine di discussione.

Riprendendo a camminare, con Rose al mio fianco, fino alla macchina.

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