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Capitolo 30



Pov. Rose

<< Buongiorno! >>

<< Mmm... Giorno >>

<< Nervosa? >>

<< Abbastanza >>

<< Ce la farai >>

<< Qui non si parla di me, ma di un bambino >>

<< Ti ricordi che sono stato io a mandare da te quel bambino, vero? Se l'ho fatto è perché credo che riuscirai ad aiutarlo >>

<< Speriamo tu abbia ragione. Piuttosto, hai fatto il caffè? >>

<< Lo sai che ti voglio bene? >>

<< Sei pessimo Hugo, prima o poi dovrai imparare a fare almeno il caffè! Come pensi di fare il giorno in cui andrai ad abitare da solo >> lo rimprovero mentre metto su la macchinetta.

<< Mi sembra ovvio, andrò avanti ad avanzi di quel che preparerete te e nonna Molly che conserverò un po' in frigo e molto altro nel congelatone sistemando ogni cosa in contenitori mono porzione così mi basterà riscaldare il cibo ed avrò tutto pronto. E nel caso non riesca a prendere avanzi chiamerò per il cibo d'asporto oppure comprerò qualcosa in qualche rosticceria babbana. Mentre per il caffè comprerò una di quelle macchinette con le capsule o le cialde, hai presente no? Quelle che si vedono nelle pubblicità babbane >> spiega gesticolando << anzi, sai cosa farò? Te ne regalerò una per natale >>

<< Ahaha sei terribile, non so come farà quella santa con cui andrai a vivere. Secondo me, visto che non sai fare niente in cucina, ti farà pulire i bagni ahahah >> mentre aspetto che il caffè salga, vado a prepararmi.

Quando torno, Hugo ha già finito di fare colazione e non è più in cucina, prendo il termos e, dopo averci versato il caffè dentro, saluto mio fratello ed esco.

Arrivo in ospedale un po' prima dell'inizio del mio turno, mi preparo e vado in stanza da Justin per controllarlo, quando arrivano le infermiere per portarlo in sala operatoria saluto i signori Darlian e raggiungo al lavaggio i dottori Nott, padre e figlio sono già molto seri e concentrati, come tutta l'equipe del resto.

Mettiamo le mascherine ed entriamo in sala, controllo che Justin sia addormentato.

<< Bene signori, cerchiamo di fare del nostro meglio, abbiamo la vita di un bambino e della sua famiglia tra le mani. Vediamo di dargli un futuro >> con gli strumenti medici babbani e le bacchette alle mani ci prepariamo ad operare.

Dopo pochi minuti dall'inizio dell'operazione un'infermiera entra in sala.

<< È in arrivo un incidente, a quanto sembra anche molto grave, sei feriti e due vittime già accertate ma che avranno bisogno di ufficializzazione. In pratica c'è bisogno di almeno un neuromago >> ci informa guardando i due Nott.

<< Vai tu, l'incidente sembra molto grave e tu sei più veloce di me in questo genere di cose >> a parlare è stato Jason.

<< Va bene. Sono sicura che riuscirete a cavarvela bene anche senza di me >> senza dire altro Theo lascia la sala seguendo l'infermiera a passo spedito.

<< Direi che è tutto in mano nostra >> mormora Jason.

<< Non sono mica tanto sicura se è un bene o un male >> ammetto con voce seria.

Continuiamo ad operare e, con un'ora e mezzo di ritardo, riusciamo a concludere anche se non senza difficoltà. Mi ritrovo a sospirare di sollievo mentre tolgo la mascherina e lascio da parte la strumentazione medica, mi sento stremata anche se siamo solo a metà giornata.

Le infermiere iniziano a preparare Justin per riportarlo nella sua stanza.

<< Vado a parlare con i genitori ed a dargli la buona notizia >>

<< Sei stata davvero incredibile, devo essere sincero, all'inizio non credevo proprio che ci saresti riuscita >> dice tenendomi la porta della sala aperta.

<< Non ho fatto tutto da sola, te e tuo padre siete stati fondamentali >>

<< Fondamentali? Ma se hai fatto praticamente tutto tu >>

<< Ma che dici! Non sarei arrivata alla fine del primo intervento senza di voi, non sono una neuromaga >>

<< No, ma sei un medimago generico, il che ti da conoscenze sufficienti a riuscire a cavartela in tutto >>

<< Certo, ma qui si trattava di operazioni molto delicate, operazioni che richiedevano la vostra bravura oltre che la vostra specialistica quindi direi che è stato un ottimo lavoro di squadra >> affermo con convinzione mentre camminiamo per i corridoi << Vieni con me dai Darlian? >>

<< No. Credo che andrò a vedere se hanno bisogno di aiuto in pronto soccorso e poi tornerò a casa, sono stanco morto. Magari prima vado a sfottere un po' il mio vecchio per essersi perso l'ultima, oltre che la più importante, operazione >>

<< Buona giornata allora >> lo saluto andando in sala d'aspetto.

Mentre mi avvicino vedo i signori Darlian seduti accanto ad un uomo molto più grande di loro " forse è il nonno di Justin... " stanno parlando a bassa voce ma il signor Darlian si blocca quando mi vede e prende la mano della moglie che mi trova subito con lo sguardo, mi alzano per raggiungermi ma ormai sono arrivata da loro.

<< Dottoressa! >> << Allora? >> esclamano contemporaneamente con lo sguardo preoccupato.

<< Signori Darlian. L'operazione è terminata e Justin è fuori pericolo >> concludo sorridendogli.

<< Ce l'ha fatta >>

<< Oh Merlino >> mormora mettendosi la mano davanti alla bocca per bloccare un singhiozzo e risedendosi sulla sedia dov'era seduta la signora.

<< Iniziavamo a temere il peggio visto che l'operazione si stava prolungando >> ammette il signor Darlian.

<< Lo so, mi dispiace ma c'è stata un'emergenza e ci siamo ritrovati rallentati ma è andato tutto bene. Justin tornerà ad essere un bambino spensierato e potrà andare a scuola, giocare con gli altri bambini e fare tutto quello che vorrà >>

<< Non lo perderemo? >> chiede la signora.

<< No. Il tumore non potrà portarvi via il vostro bambino, è stato completamente rimosso >> confermo.

<< Oh, grazie! >> e mi abbraccia di slancio.

<< Non potremo mai ringraziarla abbastanza >>

<< Non dovete, l'importante è che Justin stia bene >> commento sorridendo ad entrambi.

<< Bob, ti presento la Dottoressa Weasley! >> esclama improvvisamente il signor Darlian presentandomi il signore con cui stavano parlando prima.

<< Rose >> mi presento allungando la mano verso l'uomo.

<< Lui è Bob Tonix >> continua a presentarmi guardando l'uomo in questione << La dottoressa e suo fratello sono i nostri angeli, Justin non sarebbe ancora qui senza di loro >> torna a guardare me << ci siamo conosciuti qui in sala d'aspetto, ci stavamo tenendo compagnia, sua moglie è in sala operatoria, hanno avuto un incidente. Nessuno gli ha fatto sapere ancora niente, non è che lei potrebbe fare qualcosa? >>

<< Ehm, ma certo, ci penso io, voi andate pure da Justin >> li incoraggio ad andare.

<< Grazie! Buona fortuna Bob >> lo salutano.

<< Grazie a voi e salutatemi il piccolo >> li saluta di rimando per poi tornare a guardare me << Può davvero andare a sentire per mia moglie? >>

<< Certamente. Sa che dottore la sta operando? >>

<< Signor Tonix >> è la voce di Theo.

<< Dottore?! >> " Accidenti che tempismo "

<< Dottoressa. Singor Tonix >> lo sguardo ed il tono sono freddi e purtroppo ho già capito cosa sta per dire il Dottor Nott << Sono spiacente di doverle comunicare che, sua moglie, non è sopravvissuta, ho fatto tutto ciò che ho potuto >>

<< Che cosa? No! >> Bob è completamente impietrito, penso che non riesca più a ragionare lucidamente.

<< Mi dispiace molto >> così Theo se ne va.

<< Signor Tonix... lei p sotto shock, la prego, si siede >> cerco di calmarlo usando un tono di voce tranquillo, lo aiuto ad accomodarsi sulla sedia su cui era seduto fino a poco fa restando al suo fianco << Mi addolora molto la sua perdita signore. Posso fare qualcosa per lei? Posso portarle un bicchiere d'acqua o magari posso chiamare qualcuno? >>

<< No... Mio figlio sta già arrivando >>

<< Magari resterò con lei finché non arriva allora >> dico afferrandogli la mano, stringendola, restando al suo financo in silenzio.

Solo dopo una ventina di minuiti arriva il figlio << Papà! >>

<< Papà! Dottoressa! >> si inginocchia davanti al padre che non reagisce << Cos'è successo? La mamma? >>

<< Salve, non sono la dottoressa di sua madre, io sono una pediatra >>

<< Papà? Perché non mi dici niente? >>

<< Signore? Suo padre è sotto shock >> mormore con calma.

<< È ferito? >>

<< No, non è ferito, non fisicamente per lo meno. Ha solo bisogno di un po' di tempo per riprendersi >> guardo nuovamente Bob che inizia a focalizzare la sua attenzione sul figlio.

<< Mike... >>

<< Papà va tutto bene, sono qui >>

<< Tua madre. Lei... >> e si blocca, fissa il figlio con lo sguardo smarrito e so che non sa come fare a dirgli quel che è successo.

Prendo un profondo respiro e cerco di aiutare questo signore che potrebbe essere mio nonno << Mi spiace molto, ma non esiste un modo semplice per dirlo >> attiro l'attenzione del figlio Bob che sembra supplicarmi con lo sguardo di non continuare, di non dire quello che ha iniziato a temere da quando ha visto il padre << Mi dispiace molto per la vostra perdita, davvero >> ammetto con le lacrime agli occhi e lasciando padre e figlio a piangere perché non c'è niente che io possa fare o dire per aiutarli.

" Il tempo guarisce tutte le ferite. Io lo so bene... "



Angolo autrice:

Buona sera! Vorrei, prima di tutto, farvi sapere, se a qualcuno può interessare, che ho appena iniziato a pubblicare una storia originale, mi farebbe molto piacere se qualcuno volesse andare a darci un occhiata quindi... vi lascio il link, non si sa mai che magari possa piacere. I primi capitoli (i primi cinque o sei per la precisione) li posterò piuttosto in fretta, uno al giorno così da poter entrare un pò più nel vivo della storia.

L'inizio: https://www.wattpad.com/story/113904379-l%27inizio

(Link che trovate anche in basso se cliccate su "collegamento esterno" prima dello spazio per poter commentare)

Prima di lasciarvi vorrei ringraziare davvero tutti coloro che hanno votato la storia, siete davvero fantastici!!

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