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Capitolo 22


Pov. Rose

Stamattina mi sono svegliata in ritardo, infatti sono arrivata alla tana di corsa, a quanto pare nonna Molly era praticamente pronta a mandare una squadra di Auror a cercarmi per quanto era preoccupata, infatti zio George, Roxanne, Fred, James e Albus la stanno ancora prendendo in giro.

<< Rose, te che fai? Giochi? >> mi domanda zio Harry.

<< Assolutamente no! So volare, molto bene, ma la mia coordinazione non è affatto migliorata da quando ero piccola, sono ancora un disastro >> ammetto ridendo.

È così che nel giro di poco improvvisano due squadre:

Zio Harry, Fred, Roxanne, zia Angelina, Lilly, Teddy, zio Bill

Zio George, James, Albus, zia Ginny, Dominique, Louis, zio Charlie

Si capisce subito che non è la prima volta che organizzano una partita nel giardino dietro la tana, il campo già allestito ne è una prova inconfutabile, come il fatto che tutti sappiano già che ruolo coprirà ogni componente della famiglia e che nessuno abbia dovuto chiedere al nonno di fare da arbitro.

Io mi siedo a guardarli giocare, tra Victoria che ha in braccio il piccolo Remus e nonna che, come ogni volta che mi vede, mi pone mille domande su com'è stata la mia vita in America, su papà e su Hugo. Posso leggere nei suoi occhi il rimpianto, di tutto ciò che si è persa dell'infanzia e dell'adolescenza mia e di mio fratello ma soprattutto, posso vedere, chiaramente, il dolore che ha subito con la decisione di papà.

È chiaro come il sole che non siamo mancati solo io ed Hugo come nipoti, nonna ha sentito la mancanza anche dell'ultimo dei suoi figli maschi che, dall'oggi al domani, ha deciso di sradicare la sua vita da un posto per trasferirsi dall'altra parte dell'emisfero perché, continuare a vedere i familiari ed a vivere dove c'era tutta la sua vita, lo faceva soffrire troppo.

" Non che in America sia stato tanto più semplice, anzi... "

La partita continua ormai da un po' ed anche se c'è un gran caos tutti quanti sentiamo il sonoro crack, di una smaterializzazione, che proviene dall'ingresso della tana. Sono sicura che non aspettiamo nessuno perché i nonni sembrano davvero molto perplessi, nonno si affretta ad uscire dal campo, in sella alla scopa vedo zio Harry sorvolare la casa seguito da zia Ginny, zio Bill e zio George mentre il resto plana semplicemente a terra, anche nonna si alza velocemente come zia Fleur, zio Percy e zia Audrey ed anch'io mi affretto a seguirli.

Con tanti parenti è davvero difficile capire cosa succede o chi è l'ospite inaspettato appena arrivato, un po' a fatica mi faccio largo tra i parenti, ci sono parecchi mormorii ma nessuno si decide a parlare chiaramente.

" Si può sapere chi diavolo è arrivato? " mi domando cercando di vederci qualcosa.

La prima cosa che riesco davvero a mettere a fuoco, oltre la massa di parenti è una valigia, una valigia che mi è molto familiare ed è grazie a questo che mi sposto con più decisione per vedere chi c'è alla porta.

Quando lo vedo sussulto e rimango spiazzata per un attimo.

<< Che diavolo hai combinato alla faccia?!? >>

<< Bel modo di accogliermi. Almeno tu potresti salutarmi come una persona normale e togliermi dall'imbarazzo >> brontola incrociando le braccia sul petto largo.

<< Hai ragione però... >> sospiro chiudendo un secondo gli occhi per riaprirli << Sono contenta di vederti Hugo, mi sei mancato >> mentre saluto mio fratello mi avvicino abbracciandolo.

<< Mi sei mancata anche tu sorellona, non sai quanto >> così dicendo mi stringe forte e quando ricambio la stretta con un po' più di vigore lo sento sussultare.

<< Scusa... >>

<< Non è colpa tua >>

<< Rose... ? >> è nonna a richiamare la mia attenzione, quando mi giro a guardarla nel suo sguardo leggo chiaramente confusione e speranza.

Mi allontano leggermente da Hugo tenendogli la mano e guardando la nostra famiglia << Effettivamente è cambiato parecchio dall'ultima volta che l'avete visto quindi... Ecco a voi Hugo! Il mio fratellino che tanto ino non è più da parecchi anni >>

E com'è successo quando sono arrivata io, il caos si scatena, tutti che lo salutano, lo abbracciano e gli sorridono. Hugo è un ragazzo ben piazzato, la sua mole può mettere quasi paura, ma caratterialmente è parecchio timido ed è un po' impacciato, soprattutto con le ragazze, infatti ha la faccia completamente in fiamme per l'imbarazzo.

La partita di Quidditch viene dimenticata ed in mezzo ai festeggiamenti per il mio fratellino riusciamo a rientrare in casa, ovviamente la prima cosa che preoccupa nonna Molly è che lui abbia mangiato cosa che, a quanto sembra, non ha fatto ed è così che ci ritroviamo un'altra volta tutti a tavola.

Nonna riscalda un po' degli avanzi del pranzo mentre zia Ginny e zia Fleur apparecchiano per mio fratello che cerca, in tutti i modi, di far capire loro che non è un problema il fatto che non abbia pranzato visto che non vuole disturbare, facendo ridere tutti noi perché sappiamo che sta sprecando solo fiato, ed infatti è come se non lo sentissero nemmeno.

Una volta che Hugo ha finito di mangiare zittisco tutti, una cosa per niente semplice ma è da quando è arrivato che vorrei capire cosa diavolo gli è successo.

<< Ora. Puoi dirmi che diavolo hai combinato? Perché non ti sei fatto rimettere a posto in ospedale? Pensavo ci fossi già stato ed invece hai il viso gonfio, pieno di lividi e graffi! >> esclamo leggermente alterata perché, per quanto sia contenta di federe il mio fratellino, vedere le condizioni in cui è non mi piace per niente.

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