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Capitolo 20


Pov. Scorpius

Una volta parcheggiato nel vialetto di casa, aiuto Rose a scendere dalla macchina e cerco di prendere in braccio Tommy ma sembra che le si sia appiccicato addosso.

<< Ok, non sembra molto collaborativo >>

<< Già... >>

<< Che si fa? >>

<< Credo ci toccherà svegliarlo >>

<< Ma no... >> mormora guardandolo << E se restasse a dormire con me? >>

<< Cosa? >>

<< Si, insomma, non mi vuole lasciare e per me non sarebbe un problema >>

<< Mi spiace ma no, non credo proprio che sia il caso, non posso >>

<< Ok >>

<< Tommy! Avanti tesoro, è ora di andare a dormire, vieni in braccio a papà >> così dicendo lo scrollo un po' e lui si sveglia appena, giusto per mollare un po' la presa su Rose e per lasciarsi prendere da me.

<< Grazie per la cena e per avermi fatto parlare con tuo padre >>

<< Ma figurati, è stato un piacere. Spero riuscirete a salvare quel bambino, non oso immaginare come si sentano i suoi genitori oltre a lui... Non so cosa farei se succedesse una cosa simile a Tommy e nessuno potesse aiutarlo >> sussurro stringendo un po' la presa sul mio bambino che dormi sereno tra le mie braccia.

<< Lo spero anch'io... Comunque buona notte, ci vediamo domani sera >>

<< Si, a domani e buona notte >> la guardo mentre cammina verso casa sua e quando tira fuori la chiavi di casa mi avvio anch'io verso l'ingresso.

Prima di entrare in casa aspetto di vederla chiudersi la porta alle spalle. Salgo le scale ed entro nella cameretta di Tommy, con delicatezza gli metto il pigiamino per poi lasciarlo accoccolarsi come preferisce nel suo letto. Mi fermo qualche minuto a guardarlo, è ancora il mio bambino, sta crescendo ma resterà sempre il mio bambino, anche quando sarà cresciuto.

Così me ne vado a letto, domani ho la giornata libera ed ho tutta l'intenzione di passarla con Tommy, oltre a sentire i miei per sapere se la sera posso portarlo da loro.

Pov. Rose

Quando mi sveglio sono di ottimo umore, con la musica in sottofondo e canticchiando, mi preparo per andare a lavoro, dopo aver controllato la mia borsa per essere sicura di aver preso tutto ciò di cui ho bisogno, tra cui le pozioni per Justin, esco di casa buttando un occhio verso la villetta accanto alla mia.

È ancora tutto chiuso per cui suppongo che entrambi i Malfoy che abitano li dentro stiano ancora dormendo " effettivamente è ancora presto per cui... "

Una volta arrivata in ospedale mi fermo a salutare Connie, le faccio il riassunto della cena avvenuta a casa Malfoy e del loro aiuto mentre lei, dopo avermi ascoltata, mi racconta di tutti i galà che i Malfoy hanno fatto in quegli anni, di quanti soldi e attrezzature hanno raccolto per l'ospedale dando un contributo molto generoso nell'aiutare molte persone.

Quando la saluto mi dirigo subito nel mio studio per aspettare i Darlian che non tardano ad arrivare così, senza perdere altro tempo espongo ogni dettaglio delle operazioni, delle nostre speranze, delle tempistiche e, soprattutto, dei rischi che comporterebbero per Justin.

<< So che il tempo è poco e voi avete una decisione molto difficile da prendere. Sappiate però che, se deciderete di sottoporre Justin agli interventi noi saremo pronti a ricoverare Justin e ad eseguire la prima operazione >> affermo.

<< Non c'è tempo per decidere e lei è la nostra ultima possibilità >> commenta la signora.

<< Tutti l'hanno dato per spacciato, preferiremmo non perdere altro tempo che potrebbe salvare la vita di nostro figlio >>

<< Signori Darlian, quella che state prendendo è una decisione molto importante. Voglio aiutare Justin con tutta l'anima ma dovete sempre ricordarvi dei rischi che corre sottoponendosi a queste operazioni. Teoricamente non ci sono problemi, ma praticamente saranno molto difficili e delicate, andremo comunque ad intervenire nel suo cervello, uno organo estremamente importante. Non voglio scoraggiarvi ma voglio che vi ricordiate di tutti i rischi di cui vi ho parlato prima che decidiate definitivamente, perché una volta iniziato non si potrà tornare indietro >>

<< Abbiamo capito dottoressa e la ringrazio davvero, ma il peggio che possa succedere è che possa morire in una delle operazioni e sinceramente non lascerò che mio figlio muoia senza aver provato a salvarlo e quella che lei ci ha proposto è l'unica possibilità che abbiamo >>

<< Non stiamo prendendo la cosa alla leggera, mia moglie ha ragione, non possiamo restare a guardare Justin morire perché questa soluzione è rischiosa. Nostro figlio potrebbe morire da un momento all'altro anche senza le operazioni per cui si, Justin si sottoporrà alle sue cure. L'unica cosa che vorrei sapere è quanto ci verrà a costare così da poter chiedere un prestito prima di dover pagare >>

<< Signor Darlian non c'è bisogno di chiedere alcun prestito, l'assicurazione coprirà le spese del ricovero mentre le operazioni le faremo con un equipe pro bono >>

<< Davvero? >> chiede la signora incredula mentre il marito domanda << E le pozioni? So che sono molto costose >>

<< Draco Malfoy, il pozionista, ha già iniziato a preparare la tempus firma e mi ha già dato le boccette che serviranno per oggi. Anche lui si è offerto per donare questa pozione senza volere alcun contributo. Per cui come le ho detto, non ha bisogno di nessun prestito >>

<< Grazie dottoressa >> esclamano contemporaneamente guardandomi con gratitudine e la signora scoppia anche a piangere per poi abbracciarmi.

<< Va bene... Non c'è bisogno davvero, prima di ringraziarmi cerchiamo di salvare il piccolo ok? >>

Così è iniziata la mia giornata si è rivelata anche più lunga del previsto, abbiamo ricoverato Justin dandogli subito la prima fiala di pozione, nel secondo pomeriggio abbiamo iniziato con la prima operazione.

Tutti nella sala erano parecchio tesi e quando abbiamo finito c'è stato un unico sospiro di sollievo per la riuscita del primo passo, Justin stava bene ed una prima parte del tumore era stato rimosso.

I Nott sono stati essenziali, sono senza dubbio due medici estremamente competenti, quando ho raggiunto i Darlian per avvertirli che le infermiere stavano riportando il piccolo Justin nella sua stanza e che l'operazione era andata bene, senza nessun problema mi hanno abbracciato piangendo, la tensione accumulata in questo tempo inizia a farsi sentire.

Me ne torno a casa, consapevole di essere in ritardo per la cena, molto stanca ma estremamente felice di questo primo risultato, adesso dovremo aspettare due giorni prima di poter continuare con la seconda operazione.

Mentre salgo le scale di casa mando un messaggio ad Albus, scusandomi del ritardo, lui mi risponde subito facendomi sapere di non preoccuparmi, perché Lauren, venuta a sapere dell'operazione, lo ha messo al corrente.

Tiro fuori dall'armadio l'abito estivo color cipria, adoro questo genere di vestiti, sono leggeri e semplici ma al contempo sono perfetti per qualunque occasione. Prendo un paio di sandali color carne, afferro la borsa e mi smaterializzo nella Londra babbana, vicino al posto che mi aveva indicato Albus.

A passo svelto mi avvio verso il pub che, per mia fortuna, trovo subito. Quando entro mi sorprendo della quantità immensa di persone che ci sono, un po' spiazzata perché sapevo che Al non amava i posti super affollati, cerco subito di individuare mio cugino, la sua fidanzata ed il mio vicino di casa.

Pov. Scorpius

Quando mi sveglio è piuttosto tardi ma non mi preoccupo più di tanto visto e considerato che oggi non devo andare a lavoro. Con lentezza mi infilo in bagno e mando un patronus ai miei per chiedergli se possono tenere il nipotino questa sera, quando controllo Tommy lo trovo già sveglio seduto in cucina che sta staccando un pezzo del plumcake di Rose con le mani, scoppio a ridere facendolo sobbalzare per la sorpresa.

<< Adesso ti taglio io una fetta di dolce >> dico prendendo una tazza per me ed una per lui.

Sistemo le tazze sul tavolo mentre avvio la caffettiera per me e prendo il cartone del latte dal frigo, ne verso un po' nella sua tazza ed un goccio nella mia, tiro fuori due piattini dalla credenza, due forchette ed un coltello.

Taglio due belle fette di dolce per poi darne una ad ognuno di noi, Tommy inizia subito a mangiare mentre io afferro la caffettiera con il mio amato caffè, versandomene una bella quantità nella tazza. Nello stesso tempo arriva la risposta dal patronus di papà che mi conferma che saranno felici di avere Tommy con loro.

<< Oggi abbiamo la giornata tutta per noi, ma dobbiamo fare un po' di cose >> inizio a spiegargli mentre mangio e sorseggio il caffè << Prima di tutto dobbiamo mettere da parte i vestiti che ti vanno piccoli, ormai sei cresciuto parecchio dall'anno scorso ed hai un sacco di vestiti che possiamo portare alla nonna così che lei li possa dare in beneficienza per quei bambini che sono meno fortunati >> Tommy annuisce subito con forza << Poi dobbiamo decisamente andare a fare un po' di spesa, fare qualche pulizia per casa ed infine andremo dai nonni così potremo lasciare i vestiti alla nonna e tu passerai la notte da loro, d'accordo? >>

Così iniziamo la nostra giornata, alle undici passate, ci mettiamo un'ora per sistemare tutti i vestiti che Tommy non può più utilizzare, mentre poggio i due bustoni pieni vicino alla porta vedo che si è fatta praticamente ora di pranzo.

<< Andiamo a fare una spesa veloce su >> esclamo facendogli segno di sbrigarsi mentre si fionda nello sgabuzzino sotto le scale dove ci sono sistemate le nostre scarpe, anch'io faccio la stessa cosa ed in un paio di minuti siamo per strada.

Arrivati al supermercato prendo il carrello e posiziono Tommy nel seggiolino apposito, come sempre, prendo un po' di frutta, tra cui le mele verdi che non mancano mai in casa mia, qualche verdura e così via, come sempre la scelta dei cereali e biscotti è sempre molto ardua.

Alla fine riusciamo a prendere i cereali al miele ed i biscotti al cioccolato, già che ci siamo ed è abbastanza tardi, passiamo per il banco dei preparati e prendiamo anche il pranzo, un timballo di spinaci e besciamella.

Arrivati a casa svuotiamo solo le cose che vanno nel frigo e lasciamo il resto delle buste da parte per sistemarle dopo mangiato.

La giornata passa in fretta ed una volta che mi sono preparato per uscire porto Tommy in macchina dai miei, così poi posso andare direttamente a Londra, ovviamente non mi sono dimenticato di portare i vestiti da dare a mamma. Già che c'ero oltre a quelli di Tommy ho finito per fare un po' di " pulizia " anche nel mio armadio, cosa che non facevo da prima della nascita del mio bambino.

Ovviamente mamma ne è rimasta entusiasta, porterà i miei vestiti ad un centro di carità mentre quelli di Tommy all'orfanotrofio, ed è così che papà si è ritrovato con mamma alle calcagna, voleva che anche lui facesse un po' di pulizia nel suo armadio.

<< Sappi che al momento non sono affatto felice di averti visto figliolo >>

<< Non prendertela papà, sono cose che succedono ahaha >>

<< Inutile che ridi, il giorno che ti sposerai sarò io a prenderti in giro quando ti ritroverai come me >>

<< Temo che non succederà >> rispondo con un sorriso un po' malinconico << Non ho tempo per mettermi a cercare una donna >>

<< Succederà. Ed io non ho mai detto che devi metterti a cercare per trovarla, basterebbe solo che tu fossi un po' più attento >>

<< Sempre criptico e strano... Non cambierai mai. Comunque vado o rischio di arrivare tardi >>

<< Certo... Ah aspetta, già che ci sei, puoi dare tu queste pozioni a Rose? >> chiede papà passandomi una scatola in legno.

<< Sicuro, non c'è problema. Grazie >>

<< Vai e passa una buona serata >>

Così mi salutano ed io vado al nostro pub, quando arrivo mi sembra che siano passati decenni dall'ultima volta che sono stato qui.

" Effettivamente è passato un bel po' dall'ultima volta... "

Senza esitazione attraverso la sala per arrivare al tavolo che occupavamo sempre, ed infatti è proprio li che trovo Albus e Lauren.

<< Ciao ragazzi! >> li saluto appena sono abbastanza vicino.

<< Scorp! >> << Ehi amico! >> mi siedo anch'io.

<< Rose? >>

<< Oh sta arrivando, è un po' in ritardo perché oggi ha avuto un'operazione programmata all'ultimo secondo >>

<< Il piccolo con il tumore al cervello giusto? >> chiedo a Lauren.

<< Si. Tuo padre è stato molto generoso e gentile >>

<< L'ha fatto con piacere credimi >> ci ritroviamo a chiacchierare per un po' fino a quando non mi scuso e vado al bagno.

Quando sto per tornare al tavolo intravedo una chioma Rossa a poca distanza da me, è Rose che ci sta cercando così la raggiungo, appena le sono vicino noto il vestito, molto semplice ma le sta proprio bene.

<< Ciao! Però, sei splendida >> la saluto sorridendole quando si gira a guardarmi.

<< Ehi! Grazie >> mi sorride anche lei arrossendo leggermente << Certo che c'è molta gente >>

<< Già... Vieni, siamo al tavolo che abbiamo sempre usato >> così le afferro una mano per non perderla in mezzo alla folla ed andiamo al tavolo.

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