Capitolo 16
Per la prima volta, da una settimana a questa parte, vado in ospedale da sola, è un po' strano non avere Tommy sul sediolino del passeggiero dietro e sapere che oggi non dovrò occuparmi di lui.
Al momento sono preoccupata per l'appuntamento di cui mi ha parlato l'infermiera ieri quando sono uscita da lavoro, sembra proprio che mi ritroverò davanti un caso particolare o comunque difficile ma spero proprio non impossibile.
Controllo gli appuntamenti mentre faccio il mio solito giro di controllo dei miei piccoli pazienti, ovviamente mi soffermo a guardare l'ultimo nome sulla lista, Darlian.
<< Dottoressa! Buon girono! >> la voce della mamma di Daisey mi riscuote dai miei pensieri.
<< Buon giorno! Come andiamo oggi? >> chiedo entrando nella stanza della bambina << Pronta per tornare a casa Daisey? >> continuo sorridendole.
<< Si! Mamma mi ha promesso che mi porterà a giocare a con le mie amichette e che ci guarderemo un bel cartone con papà questa sera >> esclama entusiasta saltellando sul letto.
<< Ma che bel programma! Accipicchia, sono piuttosto invidiosa... >> commento sorridendo vedendola così vispa ed allegra.
Quando Daisey è arrivata in ospedale era pallida, stanca ed affaticata, troppo per sprizzare tutta questa energia ma è normale quando ti ritrovi con un'infezione del genere all'intestino. Abbiamo dovuto ricoverarla d'urgenza ma per fortuna nel giro di due giorni siamo riusciti a curarla ed oggi tornerà a casa sua anche se i genitori sono sempre stati presenti, la madre ha preso dei giorni di ferie mentre il padre ogni volta che poteva correva qui a tenerle compagnia cercando di tenerla allegra il più possibile.
Davvero una coppia di genitori molto amorevoli, attenti e premurosi anche se molto giovani, avranno giusto tre o quattro anni più di me mentre Daisey ha quattro anni ed è proprio un amore.
Una volta dimessa Daisey e finito il giro di controllo tra tutti i miei piccoli pazienti, ho dato inizio al giro piuttosto affollato di visite, è abbastanza massacrante perché nel giro di tre ore ho avuto undici pazienti diversi, adesso ho, per fortuna, un quarto d'ora di pausa prima che arrivi il mio ultimo appuntamento della giornata.
Ne approfitto per scendere in caffetteria a prendermi un caffè ed un muffin ai mirtilli. Tornando verso il mio studio decido di passare un secondo verso lo studio del dottor Ambrley, vedendo la porta chiusa mi avvicino all'infermiera capo.
<< Il dottor Ambrley è occupato? >>
<< Si dottoressa, posso fare qualcosa per aiutarla io? >>
<< Oh si grazie, avrei bisogno di sapere se il dottor Ambrley sarà ancora reperibile nel caso avessi bisogno di un consulto tra un'oretta oppure se sta per staccare... >>
<< Se mi da un secondo glielo faccio sapere subito >>
<< Certo, grazie >> così mentre lei cerca l'orario dell'ultimo giorno del dottore io mangio il mio muffin e dovevo anche essere affamata visto che in quattro bocconi l'ho già finito.
<< Il dottore finirà il suo ultimo turno tra due ore per cui non dovrebbe avere problemi nel trovarlo anche perché quello che ha in corso è la sua ultima visita >>
<< Ottimo! Grazie allora >>
<< Prego dottoressa >>
Finisco il caffè mentre torno nel mio studio, lascio la porta aperta mentre, dopo aver buttato la tazza di plastica vuota, e mi appresto a rimettere in ordine le poche cose che avevo lasciato sul tavolo, proprio quando ho finito di rimettere in ordine e sto chiudendo il cassetto bussano alla porta già aperta.
<< Dottoressa Weasley? >> mi giro verso la donna che ha appena parlato.
<< Sono io, prego entrate e chiudete pure la porta >> dico mentre mi avvio dietro la mia scrivania.
Mi siedo e guardo la signora davanti a me con al suo fianco un bambino seduto composto con lo sguardo basso, lo guardo cercando di capire cosa possa avere ma non ho il tempo di capire niente perché anche il signore si siede.
<< Voi dovete essere i signori Darlian giusto? >>
<< Si. Lui invece è nostro figlio Justin >>
<< Ciao Justin! Io sono Rose, quanti anni hai? >> chiedo iniziando ad appuntarmi ciò che mi serve sul computer alla mia scrivania.
<< Ho undici anni... >> pigola.
<< Ah ma allora sei grande, quest'anno frequenterai il tuo primo anno della scuola di magia eh? >>
<< Mi piacerebbe molto >>
<< Capisco. Bhè ti spiace se adesso faccio due chiacchiere con i tuoi genitori? >>
<< Non c'è problema >>
Senza attendere un secondo di più racchiudo noi adulti in una bolla silenziosa e semi trasparente così che il bambino possa vederci ma non vederci davvero << Ora, veniamo a noi, siete americani vero? >> affermo guardando i genitori.
<< Esatto, siamo americani, abbiamo già parlato con molti medici, avevamo perso ogni speranza e diciamo che ci hanno consigliato di venire da lei e visto che eravamo pronti ad arrenderci abbiamo deciso di fare questo ultimo tentativo >> mi spiega il signor Darlian.
<< Capisco, dopo ne riparleremo per il momento vorrei vedere i referti medici di Justin e che mi parlaste un po' meglio di tutte queste visite >> dico mentre mi allungo a prendere i referti che mi passa la signora.
<< Da quasi un mese stiamo portando Justin da tutti i medici pediatrici che ci siano al mondo, abbiamo provato in tutto il Canada, l'Europa e tutta l'America, l'ultimo medico che abbiamo incontrato è stato a Boston ed è stato li che abbiamo incontrato una persona che ci ha consigliato di venire qui al San Mungo prima di gettare la spugna >>
Mentre la signora parla io guardo tutti i referti e le diagnostiche ed accidenti, capisco perché hanno incontrato tutti questi dottori e temo di sapere anche cosa gli abbiano detto tutti.
<< Il responso è stato lo stesso per tutti? >> chiedo anche se la risposta è ovvia.
<< Si, hanno detto tutto la stessa cosa, è un caso terminale per tutti ma ha solo undici anni come possiamo lasciare che muoia? >> così dicendo la signora scoppia a piangere ed il signor Darlian afferra subito la moglie cercando di consolarla.
Continuo a fissare i referti chiedendomi cosa potrei fare io, che tutto il mondo medico magico sembra non poter fare.
<< Posso chiedervi chi vi ha fatto il mio nome? >>
<< Suo fratello, Hugo. Era in ospedale e deve aver sentito per sbaglio ciò che ci ha detto l'ennesimo medico. Ci ha seguiti fuori fermandoci e dicendoci appunto che lei è una medimaga pediatra ma che ha studiato anche la medicina babbana. Per cui se c'era qualcuno che poteva aiutarci era lei. Ci rendiamo conto che quello che ha nostro figlio è molto complicato ma non avevamo niente da perdere quindi... eccoci qui >>
<< Queste due sono le immagini del tumore, nel giro di un mese si è esteso in maniera davvero molto veloce. Così su due piedi non posso dirvi per certo se posso o no fare qualcosa per voi, ho bisogno che mi concediate due giorni per potermi consultare con i miei colleghi e cercare una maniera per eliminare questa cecità corticale da Justin >>
<< Certo! Già il fatto che non ci stia dicendo di tornare a casa e passare più tempo possibile con nostro figlio è un passo avanti >>
<< Tornate tra due giorni, ma dovreste comunque passare tutto il tempo possibile con Justin perché non posso assicurarvi che riuscirò a trovare una soluzione a tutto questo >>
<< Va bene, grazie dottoressa >>
<< Si... Grazie! >>
Esco dal mio studio con i signori Darlian e Justin, mentre loro vanno via io mi muovo velocemente verso lo studio del dottor Ambrley perché come temevo ho davvero bisogno di un consulto con lui.
<< Oh Rose cara! Mi hanno detto che prima sei passata e mi cercavi >> mi saluta il Ambrley quando sono sulla sua porta.
<< Avrei bisogno di un consulto urgente con lei >>
<< Urgente? Accidenti, forza entra >>
Mi chiudo la porta alle spalle e mostro i referti medici di Justin illustrando la cecità corticale del bambino.
Io ed il dottore guardiamo osserviamo attentamente le lastre cercando un modo per affrontare la cosa.
<< Povero bambino... >>
<< Deve essere orribile vedere ma che l'informazione arrivi solo alla parte subconscia della vista >>
<< Immagina tutti i problemi che ha nel muoversi e fare cose normalissime >>
<< Già... Pensavo che potremmo iniziare a bloccare la crescita del tumore con una pozione, ne ho letto su un articolo qualche tempo fa, ora non ricordo come si chiama però so che ultimamente l'hanno perfezionata e quindi è perfettamente funzionante. Nel frattempo penso che dovremmo intervenire due o tre volte iniziando a decomprimere il tumore per poi toglierlo definitivamente. Sarebbe una cosa molto invasiva, richiederà diversi interventi e sarà molto rischioso ma non vedo altre vie d'uscita, lei cosa ne pensa? >>
<< Penso che possa funzionare ma sarà davvero una cosa lunga ed estremamente rischiosa, un passo falso ed il bambino potrebbe ritrovarsi con gravi danni neurologici o ancora peggio morire >> restiamo in silenzio continuando a fissare le lastre davanti a noi << Penso che domani verrò per presentarti i nostri neuromaghi, sono padre e figlio, i migliori di tutto il regno unito, vengono da tutta l'Europa per loro. Ti serviranno e se accetteranno di aiutarti puoi dare una speranza molto rischiosa ai genitori di questo bambino avvertendoli di ogni possibilità ed aspettare di vedere cosa decideranno >>
<< Va bene, mi spiace farla venire un giorno in più a lavorare invece di potersi godere la sua meritata pensione >>
<< Questo bambino ha tutta una vita davanti ed io posso fare il fannullone anche tra due giorni >> afferma sorridendomi e facendomi ridere.
Peccato che il mio cerca persone suona con l'allarme di un'emergenza così mi ritrovo a correre per i corridoi raggiungendo il reparto maternità.
Pov. Scorpius
Tommy è stato tutto il giorno con me, in ufficio è stato molto tranquillo, per fortuna che non c'è stato molto da fare oggi così ho potuto stargli dietro e rientrare a casa presto, anche oggi siamo andati al parco, ogni tanto l'ho notato guardarsi attorno come per cercare qualcuno anche se iniziava prima guardando dalla mia parte.
" Probabilmente cercava Rose... Che stia lasciando che Tommy le si affezioni troppo? Dopo tutto non è la sua mamma e tanto meno io e lei stiamo insieme per cui potrebbe essere uno sbaglio... Mmm "
Dopo il parco la prima cosa che ha fatto Tommy è stata correre verso casa di Rose e bussare.
<< Vieni a casa Tommy, non vedi che Rose non c'è? Non è ancora tornata a casa, vedi? Manca la sua macchina >> lo richiamo aprendo la porta mentre lo guardo tornare da me un po' triste << Andiamo a preparare qualcosa da mangiare dai >>
Effettivamente è tardi, pensavo che a quest'ora fosse già rientrata, mentre preparo la cena per me e Tommy finisco per preparare qualcosa anche per Rose, appena tutto è pronto io e Tommy mangiamo, da soli, come non accadeva da una settimana e devo ammettere che mi ero abituato a mangiare parlando con qualcuno però è piacevole poter passare un po' di tempo con il mio bambino.
Un'ora dopo Rose non è ancora tornata e Tommy è ancora attaccato alla finestra vicino alla porta d'ingresso che aspetta il suo ritorno ma ormai è tardi e di solito a quest'ora lo metto a letto.
<< Tommy? Su forza andiamo a mettere il pigiama, è ora di andare a dormire >>
<< Mmmmmm!! >> il suo mugugno di negazione è tutto ciò che mi arriva come risposta ed io mi ritrovo in una battaglia con mio figlio che proprio non ne vuole sapere di schiodarsi da quella benedetta finestra.
Non c'è solo Tommy vicino alla porta di casa ma c'è anche quello che ho preparato per cena a Rose, quando mi decido a sollevare di peso il mio bambino per portarlo a letto, dopo una ventina di minuti in cui ho cercato di convincerlo, ecco arriva Rose che parcheggia la sua macchina.
Tommy schizza via aprendo la porta e corre verso di lei mentre io lo inseguo afferrando i contenitori con la cena. << Non correre così Tommy! È buio potresti farti male! >>
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