Capitolo 12
Pov. Rose
La mia solita sveglia mi fa sapere, con la sua suoneria rompiscatole, che è l'ora di alzarsi per iniziare la giornata di lavoro.
Mentre mi giro tra le coperte calde, una volta spento il maledetto arnese, inizio a ragionare su ciò che devo fare oggi e mi interrogo su come sarà questa giornata di lavoro quando ad un certo punto, in mezzo tutto al mio caos ricordo, come un flash, la serata di ieri e che, oggi, il piccolo Tommy passerà la giornata con me.
Butto immediatamente le coperte per aria sfiondandomi fuori dal letto. Scendo le scale e con un colpo di bacchetta inizio a prepararmi la colazione mentre entro nello studio per prendere la borsa da lavoro e metterla all'ingresso.
Torno in cucina ed una volta finita la colazione, più che abbondante, metto un po' di caffè in un termos per poi correre un'altra volta su per le scale.
Guardo l'orologio e sono in tempo, mi vesto con un paio di jeans neri, una t-shirt bianca con su un golfino grigio ed infilo le ballerine nere di vernice, afferro la giacca e la bacchetta e riscendo le scale legandomi i capelli in una coda molto alta.
Una volta presa anche la bora e con le chiavi in mano, esco da casa chiudendo la porta a chiave, quando mi giro pronta ad andare alla villetta affianco alla mia per prendere il piccolo anche la porta di questa si apre rivelando due super biondi.
Scorpius tiene la mano di Tommy e con l'altra sta chiudendo la porta tenendo anche la sua ventiquattro ore mentre quel piccolo terremoto saltella tirando con quanta più forza può, per cui ancora poca visto quanto è piccolo, il padre ridendo.
Mi avvicino sorridendo mentre sento Scorpius riprendere il figlio con tono allegro << Si si, ho capito che vuoi andare da Rose, un attimo adesso ti ci porto ma se continui a tirarmi così non riuscirò a chiudere case e non potrai andare dalla nostra vicina preferita >>
<< Non ci sarà bisogno di attendere ancora molto visto che sono già qui >> dico ridendo dei due che si girano con espressione sorpresa e buffa.
" Sono davvero identici, c'è poco da dire "
È Tommy il primo a riprendersi, dall'immobilità che aveva preso entrambi, ricominciando a saltellare e questa volta, invece che tirare Scorpius, cerca di liberarsi dalla presa del padre.
A questo punto anche Scorpius mi sorride per poi guardare il figlio con aria piuttosto divertita << Ah ora non vedi l'ora di salutarmi eh? Forse forse neanche mi saluti tra poco o sbaglio? >> chiede lasciandogli la mano.
Il piccolo effettivamente parte subito diretto verso di me ma poi si ferma ripensandoci e tornando indietro saltellando cerca di arrivare alla faccia di Scorpius che ride perché, ovviamente, non ci arriverà ancora per un bel po'.
<< Ora va meglio >> così dicendo si abbassa abbracciando il biondino che questa volta riesce ad afferrarlo lasciandogli un bacio sulla guancia, gesto che il padre ricambia subito scombussolandogli i capelli lisci.
Con passo veloce, per quanto possano esserlo le gambe di un bambino, Tommy mi raggiunge abbracciandomi le gambe. Con delicatezza lo faccio allontanare leggermente da me per poi abbassarmi e prenderlo in braccio, cosa che sembra essergli proprio molto gradita.
<< Buon giorno Tommy >> lui in risposta mi sorride per poi darmi un bacio sulla guancia facendomi sorridere << Buon giorno Scorpius >>
<< Anche a te Rose. Grazie ancora, davvero >>
<< Figurati. Io oggi dovrei staccare alle quattro e mezzo per cui verso le cinque saremo a casa, te verso che ora pensi di tornare? >>
<< Mmm non saprei proprio ho una riunione tutta la mattina e nel pomeriggio ho un'udienza fissata alle tre e mezzo ma con queste cose non si sa mai a che ora si finisce, se sono fortunato per le quattro e mezza anch'io dovrei finire. Diciamo che ti avverto con il patronus? >>
<< Mi sembra perfetto! >> esclamo per poi guardare nuovamente il piccoletto tra le mie braccia << Bhè andiamo a lavoro ok? >> annuisce subito.
<< Ciao! >>
<< Ciao! >>
Una volta sistemato Tommy sul sedile del passeggero di dietro ed essermi assicurata che la cintura gli si sia allacciata bene, mi metto al posto di guida ed accendendo la radio iniziando a cantare, come al solito. Dallo specchietto retrovisore, oltre a sentirlo ogni tanto, Tommy se ne sta seduto tranquillo e mi guarda ridacchiando ogni tanto ed altre volte lo sento riprodurre con dei suoni a bocca chiusa qualcuna delle canzoni che passano.
Parcheggiato e fatto scendere Tommy, tenendolo per mano, non che lui si allontani da me, entriamo al San Mungo e veniamo subito accolti dall'infermiera alla scrivania.
<< Ma guarda chi è arrivato questa mattina! Tommy piccolino! Qual buon vento? >>
La guardo un po' perplessa << Lo conosci? >>
<< Questo bambino è molto famoso all'interno dell'ospedale vero piccolo Malfoy? >> chiede aggirando la scrivania porgendo una caramella al mu che viene subito accettata anche se molto timidamente << Devi sapere che quasi tutte le donne dentro questo ospedale, quelle giovani per lo meno, corrono dietro al padre, Scorpius, molte di loro hanno cercato di avvicinarsi tramite il piccolo >>
<< Cosa? Ma è orribile! >>
<< Credo tu debba andare dall'oculista perché può non essere il tuo tipo ma orribile è proprio l'ultimo aggettivo che anche una vecchia come me userebbe per Scorpius >>
<< Oh no, non intendevo lui, è orribile quello che hanno fatto. Come ci si può avvicinare ad un uomo cercando di sfruttare un bambino >>
<< Ah intendevi questo! Bhè certo, sono perfettamente d'accordo con te ma purtroppo l'hanno fatto e molte continueranno a farlo. Piuttosto, come fai a conoscerlo? E poi perché è qui con te? Non avrai mica rapito un bambino voglio ben sperare >>
<< Connie... Ma ti pare che rapisco un bambino? Devo ricordarti che faccio la pediatra nella vita? Vabbè comunque no, non l'ho rapito o altro. Scorpius Malfoy è il mio vicino di casa ed è evidente che le babysitter che ha trovato fanno pena visto e considerato ciò che è successo ieri... >> così inizio a raccontarle l'episodio della prima volta che ho incontrato Tommy per finire in bellezza con la babysitter di ieri << Per cui ieri sera quando sono rientrata dalla chiamata d'emergenza per l'incidente Scorpius era ancora da me ed aveva appena finito di rimettere tutto in ordine così ci siamo ritrovati a fare due chiacchiere. Insomma mi sono offerta di occuparmi di Tommy visto che sembra apprezzare la mia compagnia e Scorpius non sapeva come fare, meglio con me che con un'altra babysitter incapace no? >>
Quello è stato l'inizio, per il resto della giornata ho davvero compreso le parole di Connie, non scherzava quando diceva che molte infermiere e non solo, anche le dottoresse o tecniche di laboratorio, volessero Tommy per poter arrivare al padre, scene da non credersi.
Solo Lauren ed il dottor Ambrey ha trovato il tutto davvero comico, io invece l'ho trovato sfibrante, stressante ed estremamente irritante oltre al fatto che il povero Tommy ogni volta non era affatto a suo agio così si rabbuiava subito per poi nascondersi dietro le mie gambe, un paio di volte addirittura è scoppiato a piangere, penso proprio perché non voleva essere preso in braccio da quelle due rompiscatole. Meno male che appena creavo un contatto visivo o fisico con lui subito si calmava però è stato molto stancante per entrambi, ad ora di pranzo sono implosa come una bomba atomica quando per la terza volta stava per essere preso in braccio ed ho visto il piccolo pronto al pianto.
Il resto della giornata dopo il mio rimprovero è stato molto più tranquillo, nessuna ha più importunato Tommy, lasciandolo libero di rilassarsi.
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