Ti prego non mentirmi
'Che avete fatto oggi?' Dico per arrivare ad uno scopo ben preciso
'Ho provato tutta la mattina i nuovi pezzi, sono stanchissimo, ma di pomeriggio devo provare un'altra volta in studio, non so se ce la farò' Dice Andreas, mentre Riccardo era rimasto in silenzio, perché? Di solito lui rispondeva subito, parlando di com'era andata la lezione o come stavano andando i suoi pezzi
'E tu Riki?' Dico guardandolo stavolta in faccia
'Io cosa?' Risponde quasi cadendo dalle nuvole
'Tu cosa hai fatto oggi?' Dico molto seriamente, lui non mi guardava e questo non lo percepivo come un buon segno
'A io oggi sono stato tutta la mattina con Elisa a provare' ci voleva tanto a dirlo?
'E basta? Non hai fatto nient'altro?' Speravamo veramente che mi dicesse di essere stato con Lorella, almeno sapevo che mi stesse dicendo la verità e che non dovevo dubitare su niente
'No solo con Eli' Avevo un nodo alla gola terribile, facevo fatica a trattenere le lacrime, perché non mi diceva che era stato con Lorella? Che l'aveva vista?
'A non hai incontrato nessuno? Io prima ho visto Gianmaria e Federica e ci siamo messi un pó a parlare' ovviamente non era vero, ma l'avevo detto per spronarlo, magari sì era dimenticato e questo l'avrebbe spinto a ricordare e a dirmelo, o forse lo speravo in cuor mio
'A si? No io non ho visto nessuno oggi solo Elisa' ancora con gli occhi abbassati, ma perché mi stava mentendo? Gli avevo dato più volte l'opportunità di dirmelo, e invece no! Perché? Non riuscivo più a stare li con lui, volevo andare via ma senza fare scenate
'Io devo scappare di nuovo a lezione ciao' prendo nuovamente la sua felpa e corro via verso la porta senza neanche dargli il tempo di dirmi qualcosa..
Esco dalla porta piangendo, non riuscivo più a trattenermi, mi nascondo proprio dietro l'albero che c'è dietro la casetta, mi butto li a terra e metto le mani in faccia, in quel momento mi passavano le cose più terribili, possibile che mi avesse tradito con lei? Perché l'aveva fatto? E soprattutto cosa avevano fatto insieme? Che ci faceva quella cavolo di maglia nel suo camerino, ero disperata, piangevo a dirotto, non riuscivo a giustificarlo, a giustificare il fatto che non me ne avesse parlato, mi stavo fidando di lui, finalmente mi ero concessa, e invece niente peggio di prima!
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