Il fuori
Torniamo in casetta tutti e tre felici ed emozionati! Era stata una gran serata per ognuno di noi, eravamo arrivati alla finale, con me avevo il mio migliore amico e la mia ragazza, cosa potevo chiedere di più dalla vita? Mi sembrava tutto così surreale, guardavo l'espressione felice dei miei due compagni ai miei lati e non facevano altro che riempirmi il cuore di gioia!
'Direi che adesso tocca festeggiare'
Federica annuisce alla proposta di Andreas ed esce dal frigo un enorme bottiglia di spumate portata proprio da Elisa
'Do questo compito a te' mi dice la mia ragazza sorridendomi, prendo la bottiglia tra le mani e con grande velocità prima che loro possano capire la sbatto velocemente e li bagno completamente, tutti zuppi dalla testa fino ai piedi che inveivano contro di me mentre io mi facevo una grande risata vedendoli in quella maniera
'Me la paghi' Urla il mio ballerino preferito lanciandomi vari oggetti addosso, cerco di intrappolarli dentro la palestra ma sono più veloci quindi mi ritrovo a terra con Federica che cerca di tenermi fermo, o meglio io cerco di non muovermi per fargli credere che ci riesca, amavo il suo sorriso, e se a volte dovevo fingere di essere debole per vedere quella curva meravigliosa sulla sua bocca lo avrei fatto sempre.
'Preparati' subito dopo l'avvertimento di Andreas mi ritrovo tutto bagnato, perfino le mutande erano fradice per non parlare dei capelli e della maglia
'Piccoletta non ridere, ne ho anche per te' Andreas indica Federica minacciosamente, ma prima che possa anche solo muoversi lo blocco da dietro bagnandolo da per tutto
'Prova soltanto a toccare la mia ragazza e puoi considerarti morto' Dico mentre gli verso ancora spumante addosso, lui cerca in tutti i modi di liberarsi ma è tutto inutile perché io sono senza ombra di dubbio più forte rispetto al nanetto
'Ma la tua ragazza prima mi ha aiutato contro di te' Urla disperato tra una risata e l'altra mentre Federica assisteva a tutto questo senza muovere un dito e fissandoci divertita
'Si, infatti ci penserò io a lei' alla mia frase la mia stupenda ragazza scatta in allerta e corre via per tutta la casa, gli do giusto il tempo per scappare ma prima che possa uscire fuori in giardino la blocco buttandola sul divano impedendole di fuggire via
'Adesso non puoi più scappare' copro interamente il suo corpo con il mio
'Lasciami' Urla divertita, amavo il suono della sua splendida risata, mi rendeva felice, questo era quello che volevo fare per tutta la mia vita, renderla felice.
'Riccardo mi stai facendo bagnare' continua a urlare, una scintilla maliziosa mi attraversa gli occhi, con la bocca bacio il suo collo fino a salire sul suo orecchio
'Magari potessi farti bagnare a modo mio' Sussuro piano, sento il suo corpo sussultare alla mia frase, e potevo immaginare il rossore sulle sue guancie, mi stupivo ancora come dopo tutto questo tempo potevo ancora imbarazzarla.
Continua la mia scia di baci, scendendo giù per la pancia baciandola da sopra la maglia facendo attenzione a non far intravere nemmeno un filo di pelle
'Riccardo' die sospirando, avevo notato la pelle d'oca sulle sue braccia e vari tremolii sulla sua schiena erano le stesse cose che provavo io quando mi stava accanto!
Il mio amichetto si stava svegliando quindi purtroppo sono costretto ad alzarmi e a lasciare solo quel meraviglioso corpo
'Mi devo controllare' mi metto in piedi e passo una mano fra i miei capelli per regolarizzare il mio respiro in pieno panico pre-sesso
'Cavolo tu non hai idea dell'effetto che mi fai' le dico sedendomi di nuovo accanto a lei
'Spero di fartelo sempre' dice con un velo di tristezza, e adesso che le prendeva? Che le avevo fatto, poggio una mano sulla sua guancia e l'accarezzo dolcemente
'Che hai?' Lei mi guarda, fa un grande respiro e schiude le labbra
'Ho paura, paura del fuori, che piega prenderà la nostra storia?!'sbotta all'improvviso lasciandomi senza parole, la verità e che anche io avevo una fottuta paura dell'esterno, di noi del nostro rapporto!
'È ora di cenaaa' urlano Elisa e Andreas con dei vassoi in mano, noi rimaniamo li su quel divano a fissarci per un pò fino a quando gli stringo la mano e la porto sul tavolo per cenare insieme agli altri lasciando il discorso incompleto
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