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21. Frazel

In tutto il loro gruppo Hazel e Frank sembravano quelli più timidi che arrossivano anche per una semplice frase maliziosa.
Chi avrebbe mai detto che si sarebbero chiusi dentro una doccia, nel bagno maschile, in una scuola piena di ragazzi che proprio in quel momento stavano mangiando tranquillamente il loro pranzo qualche sala più in là?
Esatto. Nessuno avrebbe mai immaginato a una cosa del genere, ma fu esattamente quello che i due ragazzi fecero.
Dopo la battaglia nel cortile, la neve nei loro vestiti si era sciolta, inzuppandoglieli e portandoli a bagnare la loro pelle.
Il loro viaggio verso il bagno era stata più una vera e propria impresa visto che nessuno dei due sembrava volere davvero staccarsi dalle labbra dell’altro.
Hazel perse il suo cappello nel tragitto, Frank la sua sciarpa, non che a nessuno dei due importò qualcosa.
Dopo aver sbattuto contro diversi muri ed essersi nascosti dai solitari ragazzi e professori in giro per i corridoi, riuscirono ad arrivare al primo bagno a loro disposizione.
Le docce maschili, per loro grande fortuna, erano completamente deserte.
Disseminarono i loro vestiti a terra mentre tutto si faceva sempre più famelico ed eccitante.
Hazel riuscì a togliere il maglione a Frank e mentre si dedicava al suo petto con le mani e con la bocca, lo spinse contro le fredde mattonelle di una delle tante docce.
Staccò una mano per cercare a tentoni la levetta dell’acqua.
L’aprì senza neanche guardare e un getto gelido li inondò, rabbrividirono entrambi.
Mentre Hazel portava tutta la sua concentrazione ad aggiustare la temperatura, Frank le sfilò la maglietta, ormai totalmente bagnata e quindi abbastanza inutile, dalla testa.
Hazel riuscì nel suo intento e in pochi secondi furono circondati dal vapore.
Frank le sfilò velocemente i jeans, poi l’afferrò per i glutei e l’alzò come se non avesse peso, lei allacciò subito le gambe intorno al suo bacino.
Il ragazzo iniziò a dedicarsi al suo collo, lasciandole diversi evidenti succhiotti.
Il respiro di Hazel accelerò sempre di più e la testa scattò all’indietro lasciando molta più pelle su cui dedicarsi.
Aveva gli occhi socchiusi e la bocca aperta, le guance rosse sia per l’imbarazzo sia per il calore.
Frank la trovò bellissima.
Scese sul suo petto seguendo le goccioline d’acqua con la lingua e con le labbra, arrivò all’ombelico e iniziò a giocarci, mordicchiò giocosamente i bordi, poi lo penetrò più volte con la lingua.
Hazel gemette e impaziente si aggrappò ai suoi capelli.
Sentiva i brividi attraversarle il corpo insieme alle scariche elettriche, il calore quasi del tutto concentrato sul suo basso ventre.
Non aveva mai provato delle sensazioni simile e si chiese come avesse fatto fino a quel momento.
Frank continuò la sua scia di baci fino al limite delle mutande, poi la fece scendere per poterle togliere facilmente quell’ultimo indumento.
Hazel fece lo stesso con i suoi boxer, che mettevano in evidenza un’erezione ormai pronta.
Frank la baciò di nuovo sulle labbra, questa volta lentamente e dolcemente, quasi a volerle chiedere se davvero voleva spingersi così oltre.
Lo sguardo che la ragazza gli riservò, però, valeva più di mille parole.
Frank l’afferrò per i fianchi e la fece girare, facendo scontrare il suo petto con la sua schiena. Fece scontrare anche il suo membro con il fondoschiena della ragazza e dalla bocca di entrambi uscì un gemito quasi strozzato.
Hazel si piegò leggermente in avanti e Frank fu dentro di lei quasi subito, entrambi perfettamente pronti.
All’inizio le spinte erano lunghe e regolari, il ragazzo soffocava i gemiti rochi e il nome della ragazza baciando e mordendo le sue spalle, Hazel ci aveva provato mordendosi il labbro, ma era stato tutto inutile.
Frank la teneva stretta per i fianchi, quando le spinte divennero sempre più veloci e irregolari con una mano scese tra le sue gambe, le accarezzo il clitoride facendola venire con un urlo mentre gettava la testa all’indietro sulla sua spalla.
Anche Frank era al limite, ma sapeva di non poter venire dentro di lei, non senza preservativo.
Si staccò dalla ragazza non riuscendo comunque a non emettere un mugolio di protesta, ma subito le piccole mani di Hazel furono su di lui e mugugnò per un motivo ben diverso.
Prese a massaggiarlo riprendendo la velocità delle spinte di prima, lo stava anche baciando assaporando tutta la sua bocca mentre il ragazzo era più impegnato a rilasciare sospiri di piacere.
Venne nelle sue mani e dovette appoggiarsi alle mattonelle della doccia per non cadere.
Quando si riprese circondò le spalle di Hazel con un braccio e l’attirò a se, la baciò dolcemente, quasi uno sfiorarsi di labbra.
Infine sorrise sulle sue labbra – Sai? Penso che adesso dobbiamo farcela per davvero una doccia.

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