Era così... Bello.
Chissà, forse il signore pensava a qualcosa di particolarmente bello mentre lo creava.
Le poche nuvole che coprivano il sole, si spostavano velocemente, infatti dei raggi entrarono dalla finestra colpendo la sua faccia perfetta.
A quell'impatto, il ragazzo aprì gli occhi, evidentemente infastidito.
I suoi occhi si adattarono alla luce, e subito ricaddero sul mio viso.
-Buongiorno gigante..-
Iniziai ad accarezzargli le guance ruvide dalle diverse cicatrici.
-Giorno Nana...- aprì la sua enorme bocca per fare un enorme sbadiglio.
-come hai passato la notte?-
-Un po scomoda per via delle tue braccia che mi circondavano la pancia... Ma senz'altro è stato splendido.-

Stava sorridendo. Era strano vederlo sorridere. Ma era bello.
Iniziò a toccarmi i capelli. Senza motivo.
-hai dei capelli stupendi..-
-a me non piacciono.-
-perché?-
-sono rossi. Non mi piace il rosso.-
-è il mio colore preferito.-
-rappresenta la violenza, la pazzia, il sangue.-
-l'amore, la passione, il fuoco.-

Non l'avevo mai pensato da questo punto di vista.

-quindi i miei capelli..-
-rappresentano il sangue dell'amore.-
-sei un poeta.-
Ci stringemmo l'uno all'altra, avevo le braccia attorno ad il suo petto perfetto, e potevo sentire le sue di enormi braccia calde avvolgermi il torace, le sue mani che mi accarezzavano la pancia.
Era tutto perfetto.
Era.
Il mio sguardo cadde sull'orologio. Segnava... Le sette e mezza.
-oh no... Alle otto ho lezione...-
-ma dai... Potremmo divertirci ancora.-
A quelle parole, iniziai a sentirmi accaldata, ma non volevo di prima mattina.
-No T. Ho lezione di chimica e se non miglioro un po' dovrò andare a ripetizioni.-

🔥

-Patricia mi stai ascoltando?-
-Si, Tanisha.-

E invece no, non la stavo ascoltando.
Lei continuava a parlarmi dei suoi problemi con Franklin Clinton, io continuavo a pensare se ciò che avevo fatto era giusto o sbagliato.

Se ho fatto bene a vendicarmi.
Se quella era solo una vendetta.
Se era di più.
Ma sopratutto, se solo io e lui sapevamo di tutto ciò.

E se qualcuno mi aveva visto entrare in camera sua?
Tutti sanno che sono la ragazza di martin.

A quel punto, l'unica cosa da fare era andare da Martin, e vedere se sapeva qualcosa.

-Scusa Tanisha, adesso devo andare.-
-Dove?-
Non risposi, me ne andai abbastanza di fretta.

Arrivata davanti la sua camera, feci per entrare, ma dato che la porta era socchiusa, sentivo che stava parlando con due suoi scagnozzi.

Puta madre.