-Patricia!-
-Cosa c'è?-
Dovevamo parlare a bassa voce altrimenti il prof ci avrebbe sentiti.
-Scappiamo!-
-Ma.. C'è il prof fuori!-
-dalla finestra!-
Dimenticavo che eravamo al primo piano.
-Non so.. Tanto domani torneremo qui!-
-oh, non fare tante storie.-
Mi arresi, e, cercando di fare il meno rumore possibile, ci alzammo e aprimmo la finestra.
Trevor uscì dalla finestra con naturalezza, mentre io, goffa e bassa come al solito, non riuscivo a scendere.
Mi pose la mano, e ci fu un contatto tra di esse.

Sarà una cosa stupida, ma per me poteva valere molto.

E così scappammo, correvamo mano nella mano, ridendo come cretini.
Mi sentivo così... felice.

Arrivammo dietro una struttura indistinta, un po lontana da dove si facevano le lezioni. Continuavamo a ridere, ma ad un certo punto, guardandoci negli occhi, smettemmo.

E poi niente, mi fiondò sulle labbra. Niente di che. Solo che stavo per esplodere.
Il cuore non mi batteva forte per la corsa, non perché per la prima volta nella mia vita infransi una regola.
Ma perché avevo la lingua di Philips nella bocca.
Aprendo gli occhi, mi resi conto che in lontananza c'erano degli amici di Martin.

Cazzo.

Spinsi via Trevor da me, sussurrando ad altra voce:
-Ci sono degli amici di Martin!-
A quel punto, lui mi prese dalla pancia con un braccio, e buttò me e lui dietro un cespuglio.
Gli amici di Martin camminavano tranquilli, per fortuna non avevano riconosciuto nessuno dei due.
Rimammo dietro quel cespuglio per circa 10 minuti, il tempo per capire cosa stava succedendo.
Mi sentivo così....bene.
L'adrenalina di fare qualcosa contro le regole, con il ragazzo che amo, nascondendoci da occhi indiscreti, mi faceva sentire così attiva.

                               E Martin non ci era mai riuscito.

-T...Trevor?-

E per la seconda volta in una sola ora, ci baciammo di nuovo.

So che era sbagliato,mio ero la fidanzata di Martin, dovrei baciare lui, ma io non lo amo.
La persona che amo è qui, accanto a me, con le sue braccia enormi, i suoi tatuaggi strampalati, i capelli disordinati, le cicatrici sulla faccia.

        Questo è ciò che io amo.