🧞♀️(7)"Tre Sorelle"🧞♀️
Recensione scritta in data: 21 - 03 - 2019
Titolo completo: Tre Sorelle
Genere: Horror
Numero parti lette: 16
Autore: pomodoro-fritto
Recensione:
Adovooh. È la prima volta che mi capita di recensire un horror... brillo di eccitazione, perché è il mio genere preferito dopo lo storico lol. Allora, Gerardo, cosa ti aspetti che ti dica oggi? Momenti di ansia anche per te eh, il karma deve anche un po' girare, sai... ahahaha
Nulla di così orribile, tranquillo, non sono mica il mostro della tua storia! 😂
Anyway, Tre Sorelle è un libro horror la cui trama deve ancora emergere con completezza, non per negligenza dell'autore ma semplicemente perché ha da poco pubblicato i suoi capitoli. (Diamogli tempo, dai. XD)
La storia parte subito con un incipit piuttosto semplice e piatto che non dice niente di straordinario: è il modo in cui è scritto però a fare la differenza. Di fattl ha un'enfasi talmente particolare e studiata tanto che è difficile non iniziare a immergersi nell'atmosfera misteriosa della storia (e anche un po' comica, lasciatelo dire).
Tale incipit apre subito la porta ad un racconto via via sempre più complesso e intrecciato, che ruota attorno alle figure di tre sorelle, e in particolare della più piccola: Giorgia.
Lei è stata rapita diverso tempo prima e nessuno ha mai portato a tavola il colpevole di tale efferatezza. Il rapitore non ha lasciato tracce, tant'è che il caso è stato archiviato. Tuttavia l'incubo riappare nelle vite delle due sorelle rimaste, che pare abbiano scordato del tutto di avere una sorella, e soprattutto CHI è stato a rapirla; il perché vi lascerà a bocca aperta... Le attenzioni poi sono tutte rivolte anche alla presenza del cosìdetto Signor Chi un'entità, se così posso definirla, che potrebbe molto aver a che fare con la scomparsa di Giorgia o forse no, chi lo sa, è un mistero che avvolge questo bel libro, atto a porre dubbi su dubbi, come è giusto che faccia.
Essendo i capitoli disponibili piuttosto in minor numero mi viene difficile dire se la trama sia davvero originale e innovativa oppure no, tuttavia da quanto ho letto non mi sembra di aver già visto altrove qualcosa di simile, per cui posso dire che è una storia molto personale e diversa da tutte le altre. La fabula e l'intreccio coincidono e anche se l'autore non sa bene dove vuole andare a parare, da ciò che scrive invece si percepisce tutto l'opposto. Sembra che abbia ben pianificato questa storia e che voglia tenerci nascosti chissà quanti altri segreti agghiaccianti... In generale mi piace e oggettivamente potrebbe interessare a molti amanti del genere.
Appurato che la trama va bene, voglio spendere qualche parola sullo stile, narrazione e lessico. Lo stile mi piace, è diretto, secco, brutale. Cerca magari di allungare un po' i capitoli, visto che tendono a finire subito data la stessa semplicità di stile scelto. Adoro il fatto che con poche parole ben architettate si riesce bene a scandire i momenti di suspense; attento solo a chiarire bene le parti descrittive/azione che alle volte danno un po' confusione, cerca di rallentare leggermente la narrazione in quei punti, "soffoca" di più quei momenti, non renderli veloci e svelti. Gioca con la paura dei lettori, OSA! So che le capacità le hai, e che puoi fare anche MOLTO di più. Daje tutta Gerà!🤣
La narrazione è molto scorrevole, limpida e coinvolgente, mi piace tantissimo e si adatta bene alla tipologia di racconto. È importante in questi tipi di storie fare un misto vincente tra: stile creepypasta e stile romanzo introspettivo. Inserire la narrazione veloce nei punti in cui serve lo spannung forte e deciso, la botta sul colpo, insomma e quella più lenta nei punti in cui si vuole trascinare il lettore nei dubbi, nelle sensazioni di ansia, nei momenti "non azionati", affinchè il lettore si senta torturato fino alla fine (sono troppo sadica?) nel sapere cosa accadrà. Seguite sto consiglio di una vecchia intenditrice di horror e vi troverete bene.😉
Dunque, sì, la narrazione è fatta bene, lo stile anche, il lessico mi garba pure. Si vede che conosci molti vocaboli, e ciò ti dà un bel vantaggio rispetto a chi magari è sprovvisto di un buon bagaglio lessicale ma che presenta anche una trama coi controcazzi. Amo le tue frasi retoriche che nascondono concetti latenti molto profondi e reali... chi avrà modo di leggere il suo libro capirà. Gerardo sa di cosa parlo. (Spero xD)
Avevo ordunque citato qualcosa sulle descrizioni all'inizio, qui mi sento in dovere invece di fare una strigliata più severa: complimenti! Sai, non avevo mai visto uno scrittore cavarsela così bene con poche descrizioni. Il tuo pregio è usare frasi striminzite e concentrate, riuscendo però a dare ampia descrizione nel testo. Posso ancora immaginare la casa vecchia, i protagonisti, tutto... e per l'appunto non hai messo descrizioni complicate e ghirigogate, lasciando anche un po' di dubbio al lettore.
Ma guardate che per questo genere la descrizione è proprio in tal maniera che deve essere. Sapete che noia, sennò...
Buoni i dialoghi, regalano ai protagonisti la personalità che meritano. Su di loro non posso tanto sbilanciarmi, siamo all'inizio... però non mi appaiono stupidi o surreali, la loro personalità emerge piano piano, senza fretta e la caratterizzazione sembra ben calibrata nei capitoli, ci fa capire da che emozioni sono mossi i personaggi senza lasciare vuoti di trama o di altro. Mi piace molto come stai raccontando la poliziotta investigatrice, Adele, un bel personaggio; regala qualche introspezione in più anche al povero Maria, sopratutto agli inizi. Per il resto ottimo lavoro.
La grammatica è buona, non ho riscontraro gravi errori sintattici e ortografici, il periodare del resto è semplice, cadare in errori grossolani è quasi impossibile; attento solo a qualche piccolo lascito che hai seminato in giro. Ti riporto qui qualche errore:
Tratto dal capitolo 2:
" Si misero in cerchio.
- Chi vuole incontrarlo? - chiese Jennyfer
- perché, non si manifesta a tutti i presenti-
Domandarono le gemelle"
La proposizione interrogativa per essere tale necessità del segno di interpunzione giusto, quindi mettici un punto interrogativo e leva quella virgola che è sbagliatissima messa lì.
Tratto dal capitolo 4:
" - "Recitiamola tutta assieme?"- disse Jennifer scimmiottando sua sorella Noemi. "
Perché hai messo le virgolette insieme ai trattini? Ho capito che volevi forse citare la frase detta da Noemi e ripresa da sua sorella, ma non serve. Si capisce benissimo anche senza l'uso delle virgolette, che non hanno molto senso messe in quel modo. Seconda cosa, "Recitiamola tutta assieme" non suona molto bene come frase... prova a mettere il pronome prima senzo legarlo al verbo: " La recitiamo tutta assieme?"
Tratto dalla seconda parte del capitolo 9:
" Quando Maria raggiunse telefonicamente le gemelle, si accorse che il ricordo di quella fatidica notte di settembre era il loro ancora assopito. Chiese di essere messo in viva voce, perché anche Linda potesse ascoltare."
Vivavoce tutto attaccato... 😂
Poi, il "perché" suona molto male, per esprimere la proposizione finale in questo contesto è meglio usare 'affinché': "Chiese di essere messo in vivavoce, affinché anche Linda potesse ascoltare."
Meglio, no?
Il libro è carino, adatto da leggere la notte da soli nel letto. Lo stile accessibile, il genere molto di moda e le abilità narrative dell'autore rendono quest'opera vincente.
Voto complessivo: 7+
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