Tradimento
Quando aprì gli occhi mi trovai sdraiato sopra Dominik,con la testa sul suo petto. Era bellissimo, una visione celestiale. I suoi capelli erano tutti in disordine e con la mano gli e li aggiustai per poi scendere ad accarezzarli il viso , soffermandomi sulle sue labbra. Erano così invitanti che non riuscii a trattenermi dal dargli un bacio,poi due, poi tre e così via fin quando,lentamente, non aprì i suoi splendidi occhi. " Questo si che è un buon giorno" disse sbadigliando." Potrei svegliarti tutti i giorni così."gli dissi mentre si alzava dal letto rimettendosi i boxer abbandonati la sera prima sul pavimento. Solo a quel punto mi accorsi che aveva un sedere molto sexy."Dai vestiti che ti porto a fare colazione."disse rimettendosi sul letto strappandomi un bacio a stampo. Scesi dal letto e mi rimisi gli indumenti sparsi per terra.Quando finii di vestirmi presi il cellulare e lo aprì. Trovai due messaggi; uno di mia madre e l'altro di Silvia. Quello da parte di mia madre diceva: va bene. Buonanotte tesoro; quello da parte di Silvia diceva: certo però poi mi devi dire il perche'. Dopo esserci preparati uscimmo dalla villa e salimmo sulla moto. Dominik mi portò in un bar chiamato "black stones" che mi ricordava il nome della band dell'anime nana. Appena entrai, un profumo dolce e invitante mi sali su per il naso. Non c'era tanta gente, solo quattro, cinque persone. Dominik mi prese per mano e ci andammo a sedere ai tavolini. Una cameriera, bionda, alta, snella e con due seni un po troppo enormi, era venuta per prendere le ordinazioni. Io presi un cappuccino e un cornetto alla nocciola,invece,Dominik prese un caffè macchiato e un cornetto alla nutella. Dopo aver finito la colazione ,Dominik, mi riportò a casa. Prima di suonare ed entrare ci diedimo un ultimo bacio sulle scale seguiti da due " ti amo". Quando entrai mi dirissi nella mia camera buttandomi sul letto e cominciai a pensare alla bellissima serata passata; poi mi venne in mente le cose che mi aveva detto sul padre. Speravo tanto che lo ritrovasse. Ad'un tratto qualcuno bussò; era mia mamma che mi disse che stasera saremmo andati a cena da un collega di papà. Per il resto della mattinata mi misi a studiare e poi messaggiai con Dominik. Alle 7:00 mi andai a fare la doccia e per le 7:35 ero già pronto. Arrivammo a casa del collega di papa 10 min dopo; non era molto distante da casa mia. Il collega si chiamava Carlo mentre sua moglie Serena e poi c'era il loro figlio Vincent. Era un ragazzo niente male; aveva due occhi color ambra, i capelli stile emo ed era alto almeno 3 cm più di me. Però avevo l'impressione di averlo già visto da qualche parte , infatti parlando scoprimmo che anche lui andava nella mia stessa scuola. Dopo aver finito di cenare andammo in camera sua e ci sedemmo su letto a parlare. Ero completamente ammaliato dai suoi occhi. La sua camera era davvero molto spaziosa,le pareti erano di un colore azzurro oceano. Mentre guardavo la sua camera, lui, mi spinse con la schiena sul letto mettendosi sul mio bacino."sei davvero carino " mi sussurrò avvicinandosi all'orecchio. Poi cominciò a lasciarmi piccoli baci sul collo fin quando le sue labbra non sfiorarono le mie. Non potevo baciarlo io ero fidanzato;non posso fare una cosa del genere a Dominik.Ma la voglia di premere le mie labbra sulle sue era troppa e così feci. Le nostre lingue si erano unite perfettamente come se fossero due pezzi di un puzzle. Poi mi morse il labbro inferiore e io quello superiore. Con le mani mi sbottono' il jeans e me li abbassò facendo altrettanto con i boxex. Mi leccò l'asta,poi la cappella e infine se lo mise tutto in bocca. Venni subito nella sua bocca. Lui si rialzò e mi baciò. Ora toccava a me; scesi e gli sfilai i pantaloni e i boxer e gli avvolsi la lingua intorno alla punta stuzzicandolo un pò; lui flesse le anche e gemette. Mi posò le sue mani sulla testa e mi spinse succhiandolo più forte. Lo presi ancora più dentro in modo da sentirlo sul fondo della gola. Ad un tratto sentì un liquido caldo e salato scorrermi dentro la bocca. Avevo il fiatone e lui non era da meno. Dopo aver ripreso fiato cominciammo a rivestirci. Ma poi mi vienne in mente Dominik. Lo avevo appena tradito; mi facevo schifo da solo.
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