...Appena mi vide davanti alla porta fece un' espressione felice accompagnata da uno di quei sorrisi che faceva solo a me;
era lì, seduto sul pavimento a giocare alla play station, senza maglietta per giunta. Aveva un fisico perfetto e i suoi pettorali erano fantistici:

<Hey ciao, entra, non vorrai stare lì come un palo per tutto il pomeriggio> mi disse portandomi alla

realtà, fermando le mie fantasie, mi andai a sedere vicino a lui dandogli un piccolo bacio a stampo sulle labbra:

<Tieni, Sai giocare vero?> mi disse porgendomi un joystick;

a me non era mai piaciuto giocare a queste cose ma gli dissi di si per paura di fare una figuraccia. Mise un gioco di macchine, ma non ci voleva un genio per capire che non ne ero capace e alla fine gli dissi la verità, ma lui non era arrabiato, si mise solo a ridere.
All'improvviso sentimmo bussare alla porta era sua mamma che ci diceva che usciva per andare a fare la spesa; dopo aver sentito la porta di casa sbattere sentì le sue mani cingermi da dietro. Lasciai il joystick sul pavimento e mi girai verso di lui mettendo le mie gambe intorno la sua schiena e affondando le mie labbra sulle sue per poi far unire le nostre lingue, dopo qualche minuto da quel lungo e pasionale bacio ci staccammo, Dominik si alzò porgendomi una mano per poi tirarmi a se e buttarmi sul suo letto, si mise sopra di me, mi tolse la maglietta gettandola sul pavimento e cominciò a darmi dei piccoli baci sul naso ,scendendo lentamente sul collo dove mi fece un piccolo e piacevole succhiotto, per poi leccare e mordere delicatamente i miei capezzoli. Intanto che io gemevo lui mi tolse via i pantaloni e i boxer per poi torglieseli anche lui; dopo ciò Dominik si sdraiò su di me sfregando la sua grossa erezione contro la mia facendomi gemere come non mai per poi scendere seguendo i miei peli pubici fino ad arrivare al mio pene umido, cominciò a leccarmi la cappella per poi prenderselo tutto in bocca mentre infilò un dito nel mio ano:

<p-piano Dominik> gli dissi tra un gemo e l'altro <tranquillo, se vuoi possiamo fermarci> <non ho

detto questo, solo di fare piano> Dopo ciò mi fece girare pancia in giù e infilò la sua lingua nel mio ano lubrificandolo al meglio. A quel punto scese dal letto, aprì un cassetto della scrivania e tirò fuori un preservativo; se lo infilò e ci sputò sopra:

<sei pronto?> mi chiese.

Io annui dicendogli di fare piano perchè era pur sempre la mia prima volta; mi prese le gambe e le alzò mettendole sulle sue spalle entrando piano dentro di me, mentre spingeva con una mano mi prese il pene e comincio a fare su e giù e con l'atra mano mi infilò il suo indice in bocca facendomi godere; dopo un po le sue spinte si fecero più forti e veloci dicendomi che stava venendo, tirò fuori il sue pene togliendo anche il preservativo, facendoci un nodo e gettandolo nel cestino vicino alla porta e cominciò a prendere in bocca il mio che ormai stava per eiaculare, lo prese tutto in bocca ingoiandolo per poi avvicinarsi alle mie labbra, baciarle e sdraiarsi accanto a me per prendere fiato:

<è stata la cosa più epica che abbia mai fatto> disse lui tra un respiro e l'altro.

<la stessa cosa vale per me> gli dissi mentre mi alzavo per andare a prendere il telefono che era

nella tasca dei pantaloni; quando vidi l'ora feci un balzo:

<hey che hai?> mi chiese preoccupato <sono le otto meno dieci, sicuramente i miei genitori si

chiederanno dove sono finito> mi affrettai a vestrmi, anche lui fece la stessa cosa perchè sua madre sarebbe tornata a momenti; mi accompagnò alla porta e prima di farmi uscire mi diede un bacio per poi seguire con due dolcissime parole: "TI AMO".