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San Valentino

Ormai era passato un mese da quando io e Dominik stavamo insieme. Intanto era arrivata la festa che odiavo di più "San Valentino"; La trovavo inutile perchè penso sia solo un pretesto per le ragazze per ricevere rose e farsi belle agli occhi delle altre che invece sono single...
Quella mattina non mi andava di andare a scuola e infatti staccai la sveglia quando squillò e mi rimisi a dormire, quando suonò il campanello... mi affrettai ad andare ad aprire la porta e mi trovai davanti Dominik con un mazzo di rose blu, le mie preferite. Lo guardai con aria stupita; lo feci entrare e mi porse il mazzo indicando il biglietto tra le rose, lo presi e lo lessi: "sei nel mio cuore, nella mia mente, nei miei pensieri perchè tu sei la cosa più bella che la vita mi abbia regalato. by il tuo Dominik."
Quando finì di leggerla mi cadde una lacrima e mi fiondai ad abbraciarlo mentre lui mi accarezzava i capelli. "Grazie" dissi mentre mi asciugavo quella lacrima di gioia. "E di che amore, questo e altro per te." mi disse;
dopo di che mi prese e mi buttò sul divano dietro di noi, mi salì sopra e posò le sue labbra sulle mie unendo le nostre lingue. Rimanemmo così per un bel pò, nessuno dei due aveva intenzione di smettere ma all'improvviso sentì il cellulare squillare dalla mia camera e corsi, seguito da Dominik, a rispondere:<<pronto?>> 

"dove cavolo sei? Ti rendi conto di che ore sono? La campanella è suonata da un bel pò." rispose Silvia gridando così forte che anche Dominik sentì e si mise a ridere.
"ah è vero scusa, io non vengo a scuola oggi. Sai ho di meglio da fare" risposi mentre Dominik mi faceva una faccia da doppio senso, dopo di che chiusi la chimata, anche se Silvia parlava ancora... Stavolta buttai io Dominik sul letto per riprendere da dove avevamo lasciato; dopo una mezz'ora a baciarci, farci succhiotti e qualche toccatina, iniziai a vestirmi visto che ero ancora con il pigiama;


"allora cosa ti va di fare stamattina?" dissi mettendomi una maglietta grigia con dei teschi,
"beh non saprei...però non posso uscire di casa perche mia mamma pensa che io sia a scuola>
passammo la giornata al computer e a darci qualche bacio...
"amore ora devo tornare a casa, stasera passo a prenderti verso le 7 e 30" mi disse lui mentre si affrettava ad uscire;
"perchè? dove andiamo?"
"segreto" mi disse prima di cominciare a salire le scale.
***
Verso le 7:00 mi andai a fare una doccia, dopo di che aprì l'armadio e presi una felpa rossa e dei jeans stretti accompagnati da delle converse nere. Intorno le 7 e 25 qualcuno suonò alla porta ma sapevo già chi era:
"vado io!!!" urlai dalla mia stanza per far sentire ai miei genitori che erano in salotto;
"hey...sei pronto?" mi disse lui appena aprì la porta,
"si..."gli dissi. "Mamma io esco, ciao> aggiunsi prima di chiudere la porta;
"allora...dove mi porti?" gli domando mentre scendiamo le scale ed usciamo dal portone
"per il momento ti dico che non è un posto dove si arriva a piedi"
"e come facciamo allora?"
"con quella" rispose indicando una moto nera con delle fiamme disegnate sopra posta sul ciglio del marcia piede...
"stai scherzando!?...cioè stiamo insieme da un mese e non me l'hai mai detto" gli dissi,
"beh tu non me l'hai mai chiesto e poi ci sono tante cose che non sai di me" rispose lui diventando serio tutto d'un tratto, salimmo sulla sua moto e lo abbracciai da dietro, percorremmo molta strada, c'era uno strano pensiero che mi frullava per la testa ma non gli diedi molta importanza...
"siamo arrivati" disse quando fermò la moto davanti ad una villa che si affacciava sul mare,
"perchè siamo venuti proprio qui?"
"entra e lo scoprirai" disse per poi prendermi la mano ed entrare.
Quando entrai la sala era interamente piena di candele accese e al centro della stanza c'era un tavolo tutto apparecchiato con dei petali di rose un po in torno.
"che significa tutto questo?" gli chiesi stupito
"beh quello che vedi..." disse mentre si toglieva il giubbotto per poi lanciarlo su una poltrona,"hai fame?" aggiuse
Mi prese la mano, dopo essermi tolto anche io il giubbotto, ci sedemmo sulle sedie intorno al tavolo, al centro c'era un vassoio con un coperchio, lo sollevò e vidi che era pieno di sushi:
"se non sbaglio è il tuo piatto preferito" disse alzando un sopraciglio
"non sbagli" gli dissi...
"Senti posso farti una domanda?" gli dissi mentre mangiavamo
"ovvio...tutto quello che vuoi amore"
"cosa volevi dire prima con "ci sono tante cose che non sai di me?"
Agrottò la fronte e diventò di nuovo serio...Forse non avrei dovuto chiederglielo.,,,
"è una cosa un po lunga diciamo" disse
"se ne vuoi parlare io sono qui"
"beh in verità io sono nato in questa città e ci ho vissuto fino all'età di 2 anni fin quando con mia madre ce ne andammo, so solo che centra con mio padre, ma poi..."fece un respiro e continuo: "poi mio nonno l'anno scorso e morto per una malattia al cervello e beh nel testamento che ha lasciato diceva che la sua casa, ovvero questa, dovevo ereditarla io e allora mia madre ha voluto che ritornassimo qua;" 
"mi dispiace... e tua nonna?"
"lei è deceduta tre anni fa sempre per una malattia ma al cuore"
"oh scusa non dovevo chiederti niente...scusami "
"ma no, anzi da una parte ne sono contento"
"contento?"
"beh si, cioè come ho detto so solo che la causa per cui ce ne siamo andati è mio padre... io vorrei sapere cosa ha fatto di tanto grave"
"hai provato a chederlo a tua mamma?"
"certo che si ma lei mi dice solo che non devo parlare di lui e che per lei è come se fosse morto, ma ovviamente so che non lo è...l'unico ricordo/indizio che ho di lui è una piccola fotografia"
"mi dispiace tantissimo, sappi che io ti starò accanto" gli dissi mentre mi alzavo per andargli vicino e consolarlo 

"grazie amore" mi disse per poi darmi un bacio e continuare fin quando mi prese in braccio e mi portò al piano di sopra e mi buttò sopra il letto continandomi a baciare;
"che ne dici se stasera restiamo qui a dormire?" mi chiese lui tra un bacio e l'altro.
"mmmh non credo che mia mamma direbbe di si a meno che non gli dico che dormo da Silvia" risposi guardandolo con aria furbesca... Presi il cellulare dalla tasca e mandai due messaggi: uno a mia madre dove dicevo che rimanevo a dormire da Silvia e l'altro a quest ultima per dirgli di reggermi il gioco; dopo ciò misi il telefono sul comodino a fianco al letto e ripresi da dove avevo lasciato... Mentre ci baciavamo i nostri vestiti sparirono quasi per magia restando solo con i boxer, lui si chinò per torgliemeli e comincio a giocare con la sua lingua sulla mia capella facendomi gemere, contemporaneamente io feci lo stesso sentendo anche lui gemere... Dopo un po mi fece mettere pancia in giù e cominciò a leccarmi l'ano facendomi scappare dei gemiti molto forti:
"Oh cazzo!!" disse lui fermandosi
"che c'è?"
"mi sono dimenticato i preservativi"
"beh io sono sano...se anche tu lo sei possiamo farlo anche senza"
"ovvio che lo sono ma senza farà più male" 
Io annui.... Cominciò ad entrare piano ma anche così faceva un male tremendo, dopo un po il dolore si trasformò in piacere, venendomi dentre... Io vennì poco dopo di lui, dopo aver finito andammo in bagno a darci una ripulita per poi ritornare a letto e abbracciarci forte finendo per addormendarci così.

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