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21. Abbracciamoci...ti va?

Evelyn's POV

Sospirai, guardando con ansia l'orologio.
Era appena iniziato l'allenamento pomeridiano, questione di poche ore e mi sarei dovuta confrontare con tre delle persone più importanti della mia vita.

Caleb, Archer e Scott.

Tre dei miei tanti fratelli non di sangue, ma fratelli in ogni caso.

Due paia di braccia mi distrassero, circondandomi da dietro, facendomi quasi cadere.

Aitor= A che pensi sorellona?
Victor= Sei distratta...

Sospirai, ricambiando l'abbraccio dei due, ma non calcolai una cosa.

Che nel vedere i due venire abbracciati tutti gli altri ci avrebbero raggiunto per condividere il momento.

Infatti arrivarono tutti e cademmo a terra di gran classe con me sotto di loro.

Nessuno poteva capire la gioia e il sollievo del momento. E manco il grande dolore per via del peso di undici ragazzi.

Ma ne valeva la pena, erano anche loro parte della mia famiglia ora...dal momento che li ho salvati erano diventati i miei fratelli. Aitor persino mio nipote.

In quel momento mi bastava quello.

☆Salto temporale!☆

Shawn= Chi sei?!

Corsi via, ignorando il richiamo di Shawn che aveva cercato di inseguirmi.

Gli avevo lasciato un'altra foto ed era arrivato il momento della mia grande fuga.

Era stato facile in fondo.

Tranquillo Shawn...presto ci rivedremo

Caleb's POV

Ne avevo voglia? No.

Ma dovevo andare ad incontrare questa persona. Aveva una foto di me, Evelyn ed Archer da piccoli, avevamo appena 11 anni.
Sapeva qualcosa su di noi, sicuro, ma non sapevo cosa.

E intendevo scoprirlo.

Presi la foto che mi aveva lasciato sulla porta, richiamando a me quelle memorie agrodolci...

*Flashback*

Archer= Ti sei calmato Caleb?

Io scossi la testa, guardando fuori dalla finestra.

Caleb= No, non ha senso. Evelyn ha sciolto la nostra squadra perché ha detto che non era riuscita a giocare...ma allenandoci di più forse-
Archer= Te ne sei già dimenticato?

Io lo guardai, interdetto, poi sgranai gli occhi. Iniziò a piovere, il cielo divenne tutto grigio e nuvoloso.

Archer= Quel giorno avevi avuto un brutto infortunio alla caviglia. Se Evelyn non ci avesse impedito di giocare secondo te cosa sarebbe successo?
Caleb= Io-

Mi interruppe.

Archer= Quell'infortunio sarebbe potuto diventare un vero e proprio incidente.
Caleb= Non importa però. Avremmo potuto comunque continuare, non era necessario sciogliere la squadra!

Atcher mi rivolse un'occhiataccia, poi sospirò.

Archer= Era preoccupata per te.
Caleb= Cosa?

Il viola si girò, guardandomi in faccia.

Archer= Avevi iniziato a trascurare le altre cose che sono importanti nella tua vita. Aveva paura che prendendo decisioni avventate tu chiudesti tutte le porte per il tuo futuro.

Mi mossi di scatto verso la porta.

Archer= Dove stai andando?!
Caleb= A prendere Evelyn a cazzotti! Poteva parlarmene prima di decidere da sola!

La voce di Archer mi scosse nel profondo.

Archer= Ora smettila. Evelyn non ha fatto altro che pensare sempre a te.

Uscii dalla stanza, correndo sotto la pioggia. Sentivo ancora la voce di Archer nelle orecchie.

Alla tua posizione
Ai tuoi sentimenti
E anche...al tuo futuro
Ci ha riflettuto più di chiunque altro

Non riuscivo a capire.
Perché non mi ha detto niente?

Te l'ho fatto capire come si deve. Sei l'unico che non se n'è mai accorto

Caddi a terra, bagnandomi, e guardai il mio riflesso in una pozzanghera.

Caleb=...Evelyn...

E iniziai a piangere, confondendo le mie lacrime con quelle delle nuvole.
Ma mi ripresi ed iniziai di nuovo a correre fino alla stanza dove sapevo avrei trovato Evelyn.

La vidi e...

Evelyn= Oh, Cal-

E le mollai un ceffone.

Caleb= Non mi importa se tu mi tratti male Evelyn, se hai sciolto la squadra! Sei sempre la mia sis, io non- io non potevo lasciarti così, incapace di giocare!
Evelyn= A-Allora...

Si voltò verso di me, con la guancia destra rossa per l'impatto con la mia mano.

Evelyn= Devi essere onesto però! Dici che non ci batteranno, che-!
Caleb= Lo so. Per questo...

La interruppi, mostrandole la mia guancia destra, aspettandomi di ricevere uno schiaffo.

Ma non arrivò.

Evelyn= Abbracciamoci.

Aprii gli occhi, titubante e non sicuro di quello che avevo appena sentito.

Ma Evelyn era lì, sorridente, con le braccia aperte come segno di invito e le lacrime che iniziavano ad uscirle dagli occhi.

Evelyn= Abbracciamoci...ti va?

Io iniziai a tremare dal sollievo e dall'emozione e mi fiondai tra le braccia della mia migliore amica, scoppiando in lacrime. Il cielo iniziò a schiarirsi, raggi di sole arrivavano sul terreno.

Anche lei iniziò a piangere, mentre mi stringeva a sé, mentre ci abbracciavamo forte.

Le nostre gambe non riuscirono a sostenere quella valanga di emozioni e ci inginocchiammo a terra, tenendoci l'uno all'altro.

Eravamo io ed Evelyn, migliori amici, fratelli, quello che volete.
Ma eravamo più uniti che mai.

*Fine Flashback*

Scossi la testa, uscendo di casa.
Non potevo ancora piangere, l'avrei fatto una volta tornato.

Mi diressi col passo di uno che stava per incontrare la morte verso il luogo dove ci sarebbe stato l'incontro.

Era il Rai Rai, ristorante ora gestito da Archer, e dovevamo essere lì per le 22, quando i clienti sarebbero finiti.

Caleb= Oi, Archer.

Archer si avvicinò per salutarmi, ma era visibilmente in ansia.

Anche lui aveva ricevuto il messaggio dallo sconosciuto, con lo stesso orario e luogo.

Una figura che scostava la tenda d'ingresso attirò la nostra attenzione.

Caleb= Scott?!

Il blu si avvicinò, sorridendo leggermente.

Scott= Ehilà, da quanto tempo!

Il viola scosse la testa, leggermente affranto.

Archer= Fosse davvero così tanto me rompi sempre...
Scott= Hey, cosa vuoi dire?!

Io mi limitai a scrollare le spalle, prendendo in mano il mio ciondolo.

Era un quarto di un cuore, altre due parti le avevano Archer e Scott, l'altra era sepolta con Evelyn.

Mi girai e vidi Archer e Scott che a loro volta tirarono fuori i loro ciondoli, unendoli al mio, e vidi anche il vuoto lasciato da Evelyn.

Scossi la testa, rimettendo il mio al collo e iniziai a controllare costantemente l'orologio.

Passarono 10 minuti interminabili e lunghi e finalmente i nostri orologi segnarono le 22.

Era ora.
Era finalmente ora.
Ed una figura entrò, con un leggero fruscio di vestiti, nel locale di Archer.

La figura femminile si sedette al balcone, ignorandoci, e prese un menù.

???= Un Hakodate Ramen, per favore.

Poi mise i soldi sul balcone, aspettando che Archer iniziasse a cucinare.

La sua voce mi fece tremare.
Era stranamente...familiare.
E mi faceva stare bene, sentire completo.

Archer scrollò le spalle, e iniziò a cucinare per la figura che ci aveva pratciamente convocato al Rai Rai.

Io mi avvicinai, leggermente indispettito.
Insomma, che ci doveva dire?!

Caleb= Ci hai fatto venire qui, alle 22, come volevi. Ora dicci che vuoi!

Scott annuì, avvicinandosi a sua volta.
Archer invece aveva finito di cucinare, e stava per impiattare il ramen chiesto dalla donna.

Lei sospirò e si tolse la maschera, guardandomi negli occhi.
Il mio fiato si mozzò ed io mi immobilizzai sul posto.

Evelyn= Non ti avevo forse detto dieci anni fa che ogni cosa a suo tempo? Cavolo, fammi almeno mangiare!

La collana che portava al collo era solo conferma di quello che sapevo.
Un quarto di cuore.
Il quarto di cuore mancante.

Io iniziai a tremare, Archer fece cadere il mestolo dalla sorpresa e Scott trattenne a stento un singhiozzo strozzato.

Era impossibile.
Ma era vero.
Stentavo a crederci ma ci volevo credere.

Che fosse un'allucinazione o meno l'avrei capito solo toccandola e, con la punta delle dita le toccai la guanca, era calda.
Era vera.

Archer si avvicinò subito a me e Scott, tirando su col naso.

Scese una lacrima.
Poi un'altra.
E un'altra ancora.

Caleb=...Evelyn...

Lei sorrise alzandosi e iniziò a piangere.
Aprì le braccia, come fece anni e anni prima.

Evelyn= Abbracciamoci...vi va?

Inutile dire che tutti e tre uomini adulti ci fiondammo tra le sue braccia come se ne dipendesse la nostra vita.
Ci rifiutammo di lasciarla andare finchè la sua pancia non brontolò.

Archer si mise a ridere tra le lacrime.

Archer= Meglio se ti cucino qualcos'altro insieme al ramen.

E corse dietro il balcone, preparando altro cibo per tutti.

Io e Scott ci sedemmo ai due lati di Evelyn, ascoltando la sua spiegazione del perché non era tornata prima, e poi accettammo tutti di aiutarla.

Quella serata la passammo tra gioia, cibo e amici.

Finalmente.
Finalmente le cose andavano come dovevano.

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Ed eccoci anche col capitolo 21, scritto da me!

Scusate l'orario, ma sapete...studio studio studio e ancora studio...e poca ispirazione.

A sabato col capitolo 22, scritto da inazumania!

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