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13. Incubi dal passato

Evelyn's POV

Avevo appena finito di fare colazione con l'intera squadra, per la prima volta in assoluto. E non mancavano gli sguardi sfuggenti, mi sentivo osservata in ogni singola mossa.

Riempii di nuovo la mia tazzina da caffè, pronta ad annunciare alla squadra l'organizzazione speciale del giorno. Tanto era sabato, nessuno aveva niente da fare.

Poi spalmai un po' di marmellata di fragole sulla mia fetta di pane.

E mi affrettai a mangiarla e di finire di sorseggiare il mio caffè.

La squadra invece aveva anche finito di mangiare e bere, ora mi fissava pronta agli ordini.

Evelyn= Bene, ora che siamo tutti pronti...

Li guardai uno per uno.

Evelyn= Io e il mister Travis abbiamo pensato di uscire per l'allenamento di oggi. Andremo in montagna, vicino ad un fiume, e ci alleneremo lì tutto il giorno. Torneremo verso ora di cena.

Poi guardai le managers.

Evelyn= Preparerò io i pasti. Voi managers dovrete solo pensare a tenere a bada la squadra.

Loro annuirono, felici che per una volta non avrebbero dovuto cucinare.
Poi la leggera voce di Samir mi chiamò.

Samir= Allenatrice...sai cucinare?

Sorrisi alla domanda innocente.

Evelyn= Ovviamente sì. Chi credi che cibava il grande Axel Blaze?

Samir sorrise, contento.

Samir= Lei è davvero una persona incredibile allenatrice.

Feci per rispondere al suo complimento, ma un colpo di tosse finto ci distrasse.

Nicolas allungò la mano verso quella del suo ragazzo, attirando Samir a sè.
Samir emise una gioiosa risata cristallina, poi con un dito toccò la punta del naso di Nicolas.

Samir= Gelosone coccolone!

Il mio sorriso scomparve all'istante.
Era quello che dicevo sempre io a lui...

Mi alzai di scatto dal tavolo, andandomene verso il mio ufficio. Sentii dei passi dietro di me, nonostante li stessi seminando.

Sembra una...no, due persone

Mi rifugiai nel mio ufficio, dando sfogo a tutto il mio dolore.

Axel mi mancava. Mi mancava eccome.

Non badai al nascondere lacrime e singhiozzi, era da troppo tempo che non piangevo veramente.
Avevo soffocato il mio dolore troppo a lungo.

Quattro paia di braccia mi circondarono a destra e a sinistra, cercando di consolarmi.
Attraverso i miei occhi appannati dalle lacrime riuscii a scorgere le sagome di Victor e di Aitor.

Evelyn= Ragazzi...
Aitor= Non ti lasceremo sola sorellona.

Victor annuì leggermente.

Victor= Sei la nostra ohana.

Sorrisi alla citazione che avevo fatto tempo fa ai miei ragazzi.

Ohana significa famiglia
Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato

Era davvero una bella citazione.
Era davvero una bella famiglia.
Ed ora ero pronta per il nostro allenamento.

Axel's POV

Mi svegliai all'improvviso, alzandomi di scatto dal letto. Mi sentivo strano, più fresco, più...

Sbarrai gli occhi nel vedere il mio riflesso.
Ringiovanito era la parola giusta.

Ero di nuovo nel mio aspetto da 15enne, come se fossi tornato indietro nel tempo.

Una risata cristallina interruppe i miei pensieri ed io seguii quella voce melodiosa, che mi attirava a sé come il canto di una sirena.

Nel cortile della casa dalla quale ero uscito c'era un ragazza, i capelli marrone ramato che svolazzavano mentre canticchiava e rideva felice.

Axel=...Evelyn...?

Lei, sentendo il suo nome, si girò mostrandomi i suoi occhi azzurri che da tempo immemore sognavo e amavo.

Mi si avvicinò saltellando allegramente ed io non persi tempo a stringerla a me, annusando il suo odore.
Solo Dio poteva sapere quanto mi fosse mancata.

Lei rise, ricambiando il mio abbraccio.

Evelyn= Axel! Mi fai il solletico!

Poi si staccò ed unì le nostre labbra in un dolce bacio che io ricambiai all'istante.
Portai le mani verso il suo sedere e le sue coscie, alzandola e stringendola a me mentre lei incrociava le sue gambe al mio bacino per tenersi.

Rientrai, portandola in camera da letto dove la buttai sul materasso, sdraiandomi su di lei.

Non avevo intenzione di avere rapporto intimo con lei in quel momento.
Volevo solo stringerla a me, baciarla, parlarle, dimostrargli quanto mi fosse mancata in questi 10 anni che il mio corpo non mostrava.

Non mi importava di qualunque cosa strana fosse successa. Ora eravamo solo io ed il mio amore, la mia Evelyn.

Axel= Ti amo amore...sei tutta la mia vita...

Continuai a baciarla, alternando le parole ai nostri dolci baci.

Evelyn= Anche io Axel...ti amo tanto...

Notai che però aveva iniziato leggermente a tremare.

Axel= Tutto bene amore?
Evelyn= Ho un po' freddo...

Guardai preoccupato il termometro da parete. Ma se era un caldo bestia...quasi 40°C, un caldo immane insomma.

Però il mio amore aveva freddo, dovevo subito fare qualcosa.

Mi ricordai di una coperta che avevo visto sul divano poche stanze più in là da questa.

Axel= Amore, vado a prenderti una coperta.

Lei annuì, emettendo un versetto di consenso, e chiuse gli occhi quando gli lasciai un piccolo bacio sulla fronte.

Uscii dalla stanza velocemente, cercando ciò che mi serviva e che trovai solo 10 minuti dopo. Ora stavo tornando vittorioso verso la stanza, quando notai un cambiamento radicale del luogo.

Alcuni muri stavano diventando bianchi, così come il pavimento si stava coprendo di piastrelle del medesimo colore. Solo la porta della camera da letto era uguale.

Un forte odore riempì l'aria, facendomi venire il voltastomaco.
Medicinali.
Era odore di medicinali.

Il mio fiato si mozzò nel collegare gli odori.
Qualcosa non andava ed Evelyn era...

Axel= Evelyn!!!

Dovevo correre a vedere come stava!

Mi mossi a tornare nella stanza e, una volta aperta la maniglia, congelai sul posto.

La camera da letto era diventata una stanza d'ospedale, ed Evelyn era attaccata a dei macchinari. Perdeva sangue, il suo cuore sembrava sul punto di fermarsi.

Corsi verso di lei, cercando di svegliarla, di curare le sue ferite, di rianimarla, di metterle delle bende, di fermare in qualche modo la perdita di sangue.

Ma ogni benda che mettevo scompariva e la ferita diventava più profonda.

Non capivo più niente, stavo impazzendo, sapevo solo di dover salvare la mia ragazza.

Ma non riuscii a fare niente.
Di nuovo.

Lento ed inesorabile il suo cuore si fermò.
Nessun battito. Né mio, né suo.

Axel= EVELYN!!!

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Mi svegliai, coperto di sudore, le lacrime scendevano copiose dai miei occhi.

Mi nascosi il viso tra le mani.

L'avevo persa in sogno.
E anche nella realtà.
Evelyn era morta.

Ed era solo colpa mia.

Xavier's POV

Sospirai, guardando sconsolato la foto vecchia di 10 anni. Eravamo io, Evelyn e Jordan che ci abbracciavamo contenti della prima vittoria ai mondiali.

Il solo pensiero che quei momenti non sarebbero mai tornati indietro mi faceva voglia di urlare e piangere insieme.

Avevo perso la mia gemella.
E niente me l'avrebbe restituita.

Ma non potevo piangere, lei non avrebbe voluto vedermi piangere.

Io e Jordan stavamo anche discutendo sull'adozione. Ma in fondo sia io che lui avevamo già scelto.

Jordan entrò nella stanza, felice come una Pasqua.

Jordan= Pronto amore?

Mi alzai, raggiungendolo, e gli diedi un dolce bacio sulle labbra.

Xavier= Prontissimo.

☆Salto temporale!☆

Aitor's POV

Aquilina= Aitor!

La signorina Schiller entrò in camera mia, un sorriso stampato sul volto.

Aquilina= Prepara le tue cose Aitor! Sei stato adottato!

Poi uscì in fretta, lasciandomi solo con i miei pensieri.

Io ero a dir poco scioccato, nessuno aveva avuto il coraggio di adottarmi dopo un incontro. Ero felice, stupito, scioccato alla grande e anche emozionato.

Speravo solo che fosse la coppia dell'altra volta ad avermi adottato.
E speravo di...non dover lasciare la mia sorellona. Non volevo lasciarla da sola.

Se l'avessi dovuta lasciare avrei preferito non essere adottato.

Preparai la mia roba, scendendo le scale con il borsone. All'uscita mi aspettavano la coppia dell'altra volta, sorridenti, il verde molto emozionato.

Il verde mi si avvicinò velocemente, riempendomi il viso di tanti piccoli baci.

Jordan= D'ora in poi io sarò tua mamma, Aitor. Xavier invece sarà tuo papà, non vediamo l'ora di essere una famiglia!

Prese la mia mano destra, mentre Xavier la sinistra e il mio borsone. Sorrisi, uscendo con loro.

Sì...una famiglia...

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Ed eccoci anche col capitolo 13, scritto da me!

Scusatemi davvero per l'orario, ma il wi-fi ultimamente mi odia, non va mai...

Detto ciò, mi disp Axel, sono felice per Aitor!

A sabato con il capitolo 14, scritto da inazumania!

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