Finale - Parte due
Arrivai davanti alla porta dell'albergo di Larry. Esitai qualche secondo, mi voltai per controllare se Alex stava percorrendo il corridoio. Una piccola parte di me sperava ancora di vederla arrivare, ma non era lì.
Bussa alla porta tenendo lo sguardo basso, ricordando a me stessa che non sarebbe venuta.
«A quanto pare avete preso una decisione.» La voce di Larry irritò le mie orecchie. Sospirai e gli passai accanto, entrando nella stanza. Lui chiuse la porta. Non potevo vederlo, ma sapevo che quel sorrisetto compiaciuto coronava le sue labbra da strafottente.
«Non sono innamorata di te e non lo sarò mai. Amo Alex ed è per lei che lo sto facendo.» Misi subito in chiaro. Mi muovevo nella stanza con rigidità, tutti i miei movimenti erano studiati e meccanici.
Chiaramente non ero a mio agio, ma dovevo abituarmi.
Poggiai il cappotto sulla poltrona in velluto rosso e mi spostai davanti alla finestra, dando le spalle a Larry.
«È ovvio, ma non mi interessa il tuo amore. Voglio solo veder Alex soffrire come io ho sofferto.» Sentii i suoi passi farsi sempre più vicini, pochi istanti dopo potevo sentire il suo corpo dietro al mio, anche se non mi sfiorava, sentivo il fastidioso calore emanato dal suo respiro.
«Sei un uomo meschino, subdolo, impossibile da amare.» Appoggiai la mano contro le labbra, come per fermare ulteriori parole che spingevano per uscire dalla mia bocca.
«Però ora tu sei qui.» Le sue mani scivolarono lungo le mie spalle, sentii le sue dita stringersi sul tessuto del mio cardigan e mi irrigidii subito, sentendomi sfiorare da mani che non avevano il tocco di Alex Vause.
«E non c'è nessun altro fra di noi.» Lasciò un bacio sui miei capelli, aumentando la pressione attorno alle mie spalle.
Scivolai fuori dal suo contatto, spostandomi dietro lo schienale del divano. La mia reazione inasprì Larry, il quale andò a versarsi un bicchiere di whiskey dall'altra parte della stanza.
«Accetto il tuo comportamento solamente oggi, perché comprendo la tua posizione, ma dovrai abituarti ad avermi attorno, a stringermi la mano e a baciarmi.» Osservò il liquido giallognolo mescersi nel bicchiere, poi lo sorseggiò lentamente, gustando ogni goccia di alcol come si gusta la soddisfazione di una vittoria.
«Comunque ho già fissato al municipio. Sapevo che Alex avrebbe sacrificato la sua regina, piuttosto che il suo trono.» Finì di ingerire l'ultimo sorso di whiskey e poggiò il bicchiere sul vassoio d'argento, producendo un rumore metallico irritante.
«Non hai il diritto di parlare di lei. Non sai cosa le stai chiedendo, non capisci davanti a quale scelta l'hai messa davanti.» Risposi duramente, girando solo in parte il collo, di modo da poterlo vedere con la coda dell'occhio.
Larry sorrise sotto i baffi, un riso flebile, ma talmente maligno da poter essere colto da chiunque.
«Invece ti sbagli Piper. So benissimo davanti a che scelta ho messo Alex, per questo l'ho fatto.» Chiusi gli occhi e deglutii, buttando giù tutta la rabbia che si era accumulata nel petto e ora rischiava di esplodere.
Cambiai discorso prima di perdere la pazienza.
«Quando ci sposiamo?» Chiesi in un sussurro.
«Domani mattina presto. Stanotte puoi dormire qui, oppure tornare a casa. Decidi tu, dato che dopo stanotte non sarai più una donna libera.» Non me lo feci ripetere due volte. Raccolsi le mie cose e uscii.
Tornai a casa, dove sapevo di poter trovare un po' di tranquillità solo inalando il familiare odore di quelle mura.
Ero stanca, persa e mi sentivo terribilmente sola.
Avevo capito di poter fare affidamento solo su me stessa, che quando i castelli cadono siamo gli unici a poterli ricostruire.
Mi addormentai sul divano, guardando una vecchia fiction in bianco e nero. Assomigliava un po' alla mia vita attuale. Assenza totale di colori.
......
Pov Alex
«Non me ne frega un cazzo! Fatemi passare o lo butto giù questo ufficio!» Sentii una voce familiare provenire da dietro la porta, poi improvvisamente essa si aprì e rivelò una riccia scompigliata davanti a me.
«Mi dispiace signorina Vause, le ho detto che non voleva vedere nessuno, ma...» Si intromise la mia segretaria. Le feci un segno con la mano, come dire "lascia perdere" e la rassicurai che la presenza di Niki non mi dispiaceva affatto.
Ci lasciò da sole.
«Che cavolo sta succedendo?» Esordì la riccia venendo verso la mia scrivania, dietro la quale ero seduta io.
«Ah penso quello che accade ogni mattina. Sono seduta nel mio ufficio, sto lavorando e...» Mi interruppe bruscamente.
«Non prendermi in giro Alex. È su tutti i giornali che Larry si sposa con Piper.» Oddio.
Mi presi la testa fra le mani e desiderai di scomparire nella conca formata dal palmo.
Non c'era bisogno che qualcuno me lo ricordasse, ero già abbastanza cosciente della situazione.
Le raccontai tutto quello che era successo. Dal nostro viaggio, ai suoi ti amo, all'attacco hacker, alle minacce di Larry, ai miei ti amo.
Niki restò basita, pensavo che non avrebbe più ripreso l'uso della mascella e che sarebbe rimasta a bocca aperta per il resto dei suoi giorni.
«E tu che ci fai ancora qui?! Vai al municipio, riprenditi la tua donna!» Si impose tutto ad un tratto, alzandosi dalla poltrona e battendo con tanta forza il pugno sulla scrivania da far sollevare gli oggetti di qualche millimetro.
«Hai ascoltato quello che ti ho detto?» Le domandai intrecciando le mani dietro la nuca e lasciando cadere la testa all'indietro.
«Ho sentito e allora? Stai perdendo il tuo futuro per restare fedele al passato. Alex svegliati! I tuoi genitori vorrebbero che tu fossi felice. Preferirebbero vederti innamorata, piuttosto che realizzata nella tua carriera. Ti hanno lasciato questa azienda, ma non come peso, come eredità. E adesso è diventata un problema. Loro capiranno Alex e ti ameranno anche se adesso decidi di andare a riprenderti Piper!»
Pov Piper
La macchina di Larry era appena passata a prendermi. Guardavo la città defilarsi dal finestrino, osservavo le persone mescolarsi fra di loro senza avere la minima idea di quale volto avesse il loro vicino.
Non potevo credere a quello che stavo facendo.
La mia vita sarebbe drasticamente da quel giorno. Avrei vissuto nella convinzione di aver trovato l'amore e di averlo perso.
Di essere stata ad un palmo dalla vittoria e di aver ceduto.
«Siamo arrivati signorina.» L'autista aprì la portiera della macchina e mi aiutò a scendere.
Afferrai la sua mano invecchiata dal tempo e osservai il suo sguardo impassibile nascosto sotto la visiera.
Percorsi le scalinate, mantenendo il vestito alzato, per non pestarlo.
«Aspetta Piper!» Mi voltai di scatto. Alex era scesa da un taxi ed era corsa verso di me, salendo le scale due a due.
«Che ci fai qui?» Domandai stupita. La corvina si prese qualche istante per recuperare il respiro e poi parlò.
«Sono venuta ad impedirti di fare il più grande sbaglio della tua vita.» Rispose con il fiato pesante. Le parole le si spezzarono in gola, tanto era l'ossigeno perso per strada.
«Alex...» Tentai di dissuaderla, ma me lo impedì. Il suo dito fu subito sopra le mie labbra.
«Ho già firmato un contratto dove lascio la mia leadership a Larry. La mia azienda, non è più mia.» Riprese di nuovo una boccata d'aria e riprese a parlare «Ho pesato le due cose e ho capito che posso vivere senza l'eredità di famiglia, perché ho il loro ricordo stretto nel cuore, ma per te è diverso. Non mi basta averti nei miei pensieri, voglio viverti ogni giorno.» Poggiò le mani sui miei fianchi e mi attirò a lei. Il sorriso nato sul suo volto mi ricordava solo la felicità.
Alex era felice, io ero felice, Larry aveva ottenuto ciò che voleva e noi eravamo pronte a vivere la nostra vita lasciando indietro tutte le malignità che ci avevano afflitto in quegli ultimi tempi.
Legai le braccia al suo collo e la baciai, sulle scalinate di marmo, davanti a tutti, sotto gli occhi indiscreti dei passanti e i timidi raggi del sole. La sua lingua chiese il permesso per entrare nella mia bocca e io la lasciai fare.
Le sue dita premevano contro i miei fianchi, si immergevano nel tessuto del mio vestito fino ad arrivare alla carne e potermi trasmettere direttamente il suo calore.
«Andiamo a casa.» Sussurrò contro le mia labbra.
«Sono già a casa.» Risposi sorridendo e baciandola di nuovo.
Alex mi afferrò per la mano e mi trascinò via.
Salimmo sul taxi e ci dirigemmo verso il suo appartamento.
Non ci siamo più lasciate da quel momento, ma come ogni grande amore abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma siamo sempre riuscite ad affrontare ogni ostacolo.
Ora siamo più forti di prima.
Il resto è storia.
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Vabbè dai non sono stata così sadica in questo finale ahahah. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che abbiate apprezzato la storia in generale e niente abbiamo concluso anche questo percorso. Sono contenta e allo stesso tempo ho un po' d'amaro in bocca perché chiudere un libro non è mai facile e non lo è nemmeno stavolta, personalmente parlando.
Comunque vi ricordo di passare a leggere Rebel, la storia Camren che sto scrivendo e vi ringrazio a tutti per aver seguito la storia. Grazie davvero. 😘
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