-Riportami subito a casa!- Mi diressi verso in parcheggio, le mie gambe erano mosse non solo dalla rabbia, ma anche dal vino in circolo.

-Piper io non capisco..- Larry mi seguiva come un bravo soldatino, era rimasto qualche passo indietro così la sua voce risultava meno odiosa alle mie orecchie.

Mi trovai davanti alla portiera dell'auto, tentai di aprirla, ma era chiusa.
Mi appoggiai contro di essa e incrociai le braccia al petto, mentre Larry mi raggiungeva a grandi passi. Fantastico..

Arrivò davanti a me con il fiato corto, piegò i ginocchi e appoggiò il peso del busto sopra alle cosce e riprese lentamente a respirare.

-Mi vuoi spiegare cosa.. cosa ho sbagliato? Che c'è il vino non era di tuo gradimento?- Chiese con un tono quasi sarcastico.
Lo fissai con tutto il disgusto che provavo in quel momento per lui, sperai di trasmettergli anche una minima parte di esso e pregai che lui si sentisse l'essere più subdolo di tutto il pianeta, ma la sua arroganza gli impediva di cogliere i sentimenti altrui.
Si alzò in posizione eretta e mi guardò quasi offeso, come se avessi appena dato di matto per una sciocchezza, come se fossi una pazza scappata dal manicomio.

Se non potevo trasmetterli i miei sentimenti tramite gli sguardi o le parole, potevo certo farlo in altro modo.
Gli tirai un calcio ben piazzato nelle parti basse, così forte che non riuscì nemmeno ad urlare. La voce gli si spezzò in gola e diventò tutto rosso in faccia prima di cadere a terra.

-Non è stato di mio gradimento il fatto che ti sei scopato la mia migliore amica alle mie spalle!- Urlai con tutta la forza che avevo, non provavo nessuna pietà o compassione per lui, anzi se si fosse rialzato l'avrei colpito nuovamente, stavolta ancora più forte!

-Ed hai pure il coraggio di parlarmi di matrimonio! Ma che cazzo me ne faccio del tuo sporco amore?! Io non lo voglio, chiaro? Tienilo per te, perché non lo voglio!- Continuai a gridare sempre più forte, lasciavo che la rabbia affluisse nel sangue, la sentivo circolare dentro le mie vene e più cresceva, più la sputavo su quel verme.

-Vuoi una moglie che resti a casa mentre tu vai in giro a scoparti le sue amiche?! Non sono io quella donna!- Intanto Larry strisciava verso l'auto e si aiutava con la maniglia ad alzarsi. Non ero nemmeno sicura che stesse ascoltando ciò che dicevo, il dolore doveva esser stato tale da aver tappato il suo udito, offuscato la vista.
Almeno lo speravo!

-E se la vuoi sapere tutta, non potremo mai stare insieme! E non solo perché tu sei un arrogante figlio di papà, ma soprattutto perché io amo un'altra persona! Sono innamorata alla follia, così follemente che potrei dare indietro tutti i miei giorni per averne anche solo uno con Alex!- Gridare il mio amore ai quattro venti non era stata un'idea geniale, ma Dio mi fece stare così bene.
Ricordo di essermi sentita viva, di aver respirato a pieni polmoni e aver ringraziato il cielo per avermi dato la forza di urlare il suo nome con tale veemenza e orgoglio.

Larry si schiarì la gola, si stava rimettendo lentamente in piedi e quando fummo di nuovo faccia a faccia, si agganciò il bottone alla giacca e aprì silenziosamente la portiera dell'auto, invitandomi ad entrare.

-Ti riporto a casa.- La sua voce uscì mozzata, ancora fiacca per il dolore.
Mi sistemai il vestito e annuì duramente con la testa, poi entrai a testa alta nella macchina e tornammo indietro.

.....

Quando arrivammo davanti al portone di casa Larry si stava ancora scusando, ma non ascoltavo più le sue futili scuse, mi sembravano così banali e davvero inutili.
Non serviva a niente scusarsi.
Lui aveva commesso un errore, imperdonabile, ed io amavo qualcun altro.
Non c'era bisogno di scuse per sbagli irrimediabili, o amori passionali.
Era così e basta, a cosa occorrevano le parole?

Entrai in casa e trovai Lorna seduta sul divano a leggere una rivista, mi stava aspettando da brava amica e quando mi vide entrare sorrise contenta e venne verso di me.
In quel momento riconsiderai tutta la nostra amicizia, mi sembrò che ogni suo gesto fosse falso, ogni frase vana, del nostro legame restava solo un cumulo di cenere che mi trovai a stringere nella mano.

La mia amica stava per dire qualcosa, quando udì la voce di Larry e le sue molteplici scuse.
La bastò guardarmi negli occhi per rimpicciolirsi davanti a me.
Abbassò lo sguardo senza dire niente, le passai accanto velocemente, non riuscivo nemmeno a guardarla.
Quella non era Lorna, non era la mia amica e non riconoscere più qualcuno che si è sempre avuto accanto, è come svegliarsi dopo un lungo coma e chiederci cosa sia successo durante la nostra assenza.
Senti che i giorni ti sono scivolati addosso, che le persone sono andate avanti mentre tu dormivi un pesante sonno.
Quando mi ero addormentata?
Quando Lorna era cambiata, in quanto tempo?
Che cosa ci restava adesso.. Due persone che vivono la presunzione di conoscersi da sempre, quando invece sono sconosciute l'una all'altra?

Era quello il mio dolore.
Non il saper che Larry mi aveva tradita, perché quello l'avevo superato tempo fa, ma lo scoprire che Lorna era stata complice di quel tradimento mi aveva distrutta.

Mi lanciai sul materasso di camera e immersi la testa nei cuscini, poi strinsi con forza le coperte e lasciai che la delusione prendesse il sopravvento su di me.
In quel momento, mentre tutto stava crollando, desiderai che Alex fosse distesa accanto a me, che le sue mani accarezzassero le mie e se avessi potuto guardarla negli occhi so che quel dolore sarebbe stato meno straziante, quasi inesistente.

......

Ciao a tutti!
Qualche giorno fa vi ho avvisati che avrei scritto un'altra storia, adesso si stava sviluppando lentamente, ma sono sincera... non so se la pubblicherò perché ho un po' di dubbi a riguardo. Come sempre ahhaha.
Comunque vi terrò sicuramente aggiornati.

Poooii..
Lo so che sto pubblicando molto meno e mi scuso di nuovo! Purtroppo fisso sempre un giorno per dare spazio a questa storia e poi capitano sempre imprevisti.. 😫
Detto questo spero che il capitolo vi piaccia! Vi aspetto al prossimo.
Baci😘