Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Attacco

-Dovremo tornare a casa Alex, adesso.- Erano le cinque della mattina. Non avevamo smesso un attimo di litigare. Lei non si rassegnava all'idea di tornare a casa, di lasciarsi alle spalle una persona che sosteneva di far parte della sua famiglia. Anche se per tutto quel tempo aveva preteso che non le importasse niente di Char, come fingeva sempre con qualsiasi altra persona, ma in realtà, sotto al sarcasmo e la freddezza, Alex si era affezionata a quella ragazza e l'idea che lei la stesse prendendo in giro la mandava su tutte le furie, ma soprattutto non le rendeva la situazione chiara e non riusciva a capire come fosse possibile usare una persona come vendetta personale.

-Non capisco perché tutta questa fretta.- Strinse il piumone bianco fra le mani, facendo svolazzare qualche piuma qua e là -Se ti stessi sbagliando?- Non mi guardava nemmeno. Tenevo lo sguardo fisso davanti a se, mentre io cercavo continuamente un contatto visivo, non riuscendo mai nel mio intento.
-Alex sono sicura al cento per cento.- Sbuffai irritata -Perché non mi credi?-
Il suo sguardo vagò per un istante sul mio volto, girò immediatamente la faccia con un movimento brusco del collo, sul quale la pelle si tirò visibilmente. Sospirò pesantemente, il suo respiro caldo si posò delicatamente sulle mie guance, trasmettendomi i suoi dubbi e la sua angoscia.
E in quel momento capii.

-È per quello che ho detto prima non è vero?- Domandai a voce bassa, un po' spaventata della sua reazione, ma anche arrabbiata per i pensieri che si stava insinuando nella sua testa.
-Che c'entra?- Chiese con aria poco convincente, scrollando le spalle malamente.
Mi alzai dal letto e indossai una felpa, essendo adesso esposta al freddo delle cinque della mattina.
-Ma certo che è per quello!- Dissi a voce troppo alta dandole le spalle, ripresi il controllo di me contando fin a dieci e mi voltai verso di lei, che persisteva a non guardarmi.
-Pensi che io stia esagerando perché ti ho detto che ti amo.- A quelle parole ci fu un sussulto da parte sua, catturò il labbro inferiore con i denti e le mani si strinsero con più forza alla coperta.
Adesso ne avevo la certezza. I miei dubbi erano fondati.
-Oddio Alex credi io stia impazzendo perché voglio proteggerti? Okay, forse è vero. Voglio proteggerti ovvio, ma sono fottutamente certa di ciò che ho visto e non sono i sentimenti che ho per te a parlare, ma la rabbia che ho verso Char e Larry.- Camminai verso la poltrona posizionata dall'altra parte della stanza e mi rannicchiai su di essa, portando le ginocchia vicino al petto e stringendo le gambe con le mani, per riscaldarmi.
Alex alzò gli occhi al cielo e scivolò fuori dal letto trasportata da un moto di rabbia.
-Ma ti senti Piper?! Parli con sicurezza, come se fosse effettivamente vero che Char e Larry hanno uno stupido piano per... per... per fare cosa poi? Vuoi spiegarmelo?- Incrociò le braccia al petto e appoggiò la schiena contro l'armadio, facendo dondolare l'anta di legno dietro di lei.
-Io... io non lo so! Ma lo scoprirò.- Era una promessa.

Alex si distaccò dall'armadio, un sorriso sarcastico si disegnò sul suo volto, mentre ondeggiava da una parte all'altra della stanza.
-Senti Piper secondo me sei solo gelosa. Non so bene se del rapporto che potrei costruire con mia sorella, o se ti irrita il fatto che Larry possa aver avuto premura di un'altra donna, ma...- Non la lasciai nemmeno finire la frase, scattai in piedi, evidentemente offesa e tutti gli sforzi che avevo fatto fino ad allora per controllarmi andarono al vento.
Persi il controllo.

-Io non sono gelosa di Char! Non mi importa niente di Larry e se lei fosse davvero tua sorella ne sarei contenta, addirittura ne sarei felice se tu avessi la possibilità di avere una famiglia, forse ti renderebbe più umana!- Le puntai il dito contro, sentivo le mie guance andare a fuoco e anche se non potevo vedermi sapevo che le mie gote si erano macchiate di rosso, proprio come quelle di Alex.
-Io avevo una famiglia! Ne avevo una! Non ho bisogno che tu mi insegni come essere felice, perché tu non sei il miglior esempio di felicità.- Urlò arrabbiata, parlava così veloce che comprendere le sue parole era quasi impossibile.
-Ma per favore Alex sei patetica! Credi davvero che quella sia tua sorella?! Non lo è! Apri gli occhi e fai le valigie! Chissà che cosa hanno in mente quei due pazzi. Andiamocene!- L'afferrai per il polso nel tentativo di convincerla a venire via, ma ovviamente lei era più forte di me e liberarsi dalla mia presa fu più che facile.
-Piper stai seriamente dando di matto. Torna in te, inizia a inquietarmi con tutti questi discorsi del cazzo!- Si prese la testa fra le mani e portò i capelli all'indietro. Potevo sentire il rumore delle sue tempie battere incessantemente. Era confusa, arrabbiata e forse anche spaventata e tutte quelle emozioni la stava facendo impazzire, ma io sapevo quello di cui stavo parlando, doveva solo ascoltarmi.

-Alex! Quella non è tua sorella.- Misi le mani sulle sue spalle, tentai di stabilire un contatto visivo con lei e con tranquillità le parlai -Devo fidarti di me. Lo so che non mi credi per quello che ti ho confessato, ma non c'entrano i miei sentimenti. Quello che ho visto è una minaccia reale e tu devi fidarti di me. Trova un modo per fidarti di me, perché stanotte ce ne andiamo.- In quel momento il suo corpo si rilassò lentamente e i suoi occhi si posarono sui miei, sembrava una bambina persa nel bosco, la quale non riusciva più a trovare la strada per tornare a casa.
In quel momento il telefono di Alex squillò, riportandola alla realtà. Si mosse velocemente verso l'apparecchio e rispose con eleganza.

-Alex Vause.- Ci fu un minuto di silenzio -Quando è successo?- Domandò visibilmente preoccupata -Perché non mi avete contattata subito? No mi ascolti lei! Questa è la mia azienda, se succedano cose di questo livello io voglio essere informata immediatamente, non dopo ore e ore. Che cosa avete fatto? Avete seguito il protocollo? Okay, ho capito... grazie.- Attaccò e sbatté il telefono contro il cassettone, facendomi sobbalzare all'indietro.

-Che è successo?- Chiesi preoccupata, avvicinandomi cautamente a lei.
-Hanno hackerato l'azienda stanotte. Non so come sia stato possibile. A quanto pare sono riusciti a sventare l'attacco in un'ora, ma gli hacker sono in possesso di informazioni riservate adesso.- Si girò verso di me. La guardai scuotendo la testa, non ero brava in materia e non capivo quello che stava succedendo

-Informazioni che potrebbero rovinare la mia carriera e non solo, far crollare l'azienda.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro