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PUNIZIONE

Pov's Stiles
Stiles, nella classe destinata alle punizioni, guardò Scott McCall. Nonostante all'apparenza sembrasse timido ed impacciato, Stiles stava scoprendo il suo vero io, simpatico, a volte sarcastico (di questo Stiles si stupiva, un bambino di 6 anni), estroverso. Probabilmente la timidezza era in realtà insicurezza dovuta alla sua malattia: asma.
Comunque, Stiles si poteva dire soddisfatto della scelta fatta: Scott sembrava intelligente, leale, capibile anche dalla soddisfazione mentre parlava della madre, ed estremamente gentile. Stiles era sicuro che l'amicizia appena fatta con Scott, suggellata dalla punizione, era l'inizio di una splendida amicizia.
Scott interruppe lo sproloquio mentale del neo-amico. "Mi stai ascoltando?" Stiles lo guardò. "No." Scott sospirò. "Non importa. Parla pure di ciò che stuzzica così tanto la tua curiosità." Stiles sorrise. "In effetti mi stavo chiedendo cosa pensassi dei... morti, o generalmente dei casi polizieschi." Scott lo guardò come se lo reputasse pazzo. "Mi stai chiedendo cosa penso dei casi penali o civili? È una domanda a trabocchetto? Per scoprire nuovi e promettenti criminali?" Stiles sorrise. "Non proprio. Più che altro per scoprire promettenti detective." Scott ci pensò un attimo. "Beh, secondo me è... facile, ma non scontato, scoprire un colpevole. Se poi è della città... Invece non sono sicuro di cosa intenda tu." "Scott, caro Scott. Quello che io volevo dire, era se fossi interessato ad aiutare, in via ufficiosa, mio padre a risolvere crimini." Scott lo guardò. "In via ufficiale, invece? Saremmo dei criminali?" Stiles annuì. Scott sorrise. "Quando si comincia?"
Stiles rise. Aveva decisamente scelto bene.

***

"Ora X. I soggetti, Robin e Batman, sono in posizione. Confermi, Robin? Passo." Scott lo guardò. "Sapevo che non dovevo darti l'orologio romano... Perchè lo ho fatto?" Stiles rispose. "Perchè l'ho chiesto gentilmente. Adesso. Confermi?" Scott sospirò. Poi, capendo che non sarebbe stato lasciato in pace, rispose. "Confermo, Batman. Inoltre, la macchina dello sceriffo è ancora ferma. Passo." Stiles annuì. Era una cosa molto stupida, lo sapeva. Però, aveva sempre desiderato farlo. Quindi, si faceva. Punto.
"Registro un movimento, Batman. Passo." Stiles guardò il luogo, e poi Scott. Dal volto di quest'ultimo, capì che il ragazzo si stava divertendo. Allora, ricominciò a stare al gioco. "Sviluppa il concetto, Robin. Passo." "Dentro la casa, una donna parla con tuo padre. Sembrerebbe la madre o la sorella della... vittima. Passo." Stiles guardò l'orologio. "Manca poco tempo. Tra poco arriveranno i rinforzi. Passo." "Rinforzi della polizia? Suggerisco di avvicinarci verso il parco. Passo." Stiles annuì. "Buona idea. Passo."
I due andarono verso il parco.
Lì però, vennero beccati dal padre di Stiles. "Ragazzi cosa fate qui?" "Corsa al parco, salutare..." Lo sceriffo, però, non se la bevve. "Domani e dopo domani sei in punizione! Vi accompagno a casa."
Beh, secondo Stiles, questa era un'altra loro prima volta. E, sicuramente ce ne sarebbero state altre. MOLTE altre.

Angolo autrice
Capitoli corti. Più capitoli. *sorriso convincente.*
Salve! Ecco a voi il capitolo.
Nel prossimo metterò Derek. E niente Stiles. Sorry.
By Rowhiteblack 

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