V capitolo
Non sapeva nemmeno lei per quale motivo, ma aveva cercato di passare gli ultimi giorni nella più completa solitudine, per quanto Hogwarts glielo permettesse.
Aveva evitato Albus, stemperato con la sua assenza la palese felicità di Christina, ignorato le battute sarcastiche di Hugo e soprattutto evitato di frequentare tutti i posti in cui Derek avrebbe potuto sorprenderla sola. Ergo, era rimasta rintanata nella sala comune di Grifondoro per circa due settimane, uscendo solo per le lezioni, talvolta saltando anche i pasti.
Solo Rose, con cui si era confidata sulla torre di astronomia, aveva una vaga idea di quello che passava per la sua testa, ma nemmeno lei poteva vantare una conoscenza completa dei pensieri di Lily. Sapeva che la cugina era preoccupata per i suoi poteri, che da quella sera sembravano in continua evoluzione.
Quando si era trovata a calmare Rose da un attacco di immotivata ed esagerata gelosia, Lily si era accorta di sentire l'angoscia di sua cugina come se pizzicasse sotto la sua pelle. Se all'inizio non ci aveva fatto caso, troppo preoccupata di non minare ulteriormente il loro rapporto, dal giorno successivo la cosa era diventata una delle sue massime priorità.
Tanti piccoli segnali, che avevano portato a una scioccante consapevolezza: riusciva a sentire lo stato d'animo delle persone senza il bisogno di avere un contatto fisico. Aveva cercato di controllare questo strambo sviluppo, allontanandosi da coloro che la conoscevano meglio e che, paradossalmente ma non troppo, sembravano essere gli unici a scatenare questa reazione in lei.
Proprio quando si era quasi tranquillizzata però, era arrivata una nuova doccia fredda: a colazione aveva sentito l'ansia di un primino seduto accanto a lei, tutto emozionato per dividere il suo spazio vitale con una ragazza che di cognome faceva Potter. E se solitamente queste manifestazioni di idolatria la infastidivano, il fatto di sentire precisamente quello che il nanerottolo biondo provava fu uno shock difficile da digerire.
Lily era spaventata: mal sopportava la sua fantomatica preveggenza, che negli anni era stata più motivo di imbarazzo che di utilità, ed ora a questo si aggiungeva una sorta di radar ultrapreciso e indesiderato dell'umore altrui. Non aveva chiesto nulla di tutto questo, non lo voleva e non se lo sarebbe tenuto. Avrebbe trovato il modo di liberarsi dei suoi poteri, anche da sola.
Dopo la conversazione con Derek, aveva passato un'intera settimana in biblioteca a cercare informazioni su maghi e streghe empatici nella storia. Ne aveva ricavato un quadro sconfortante: omicidi, torture, isolamenti.
Sua madre le aveva sempre detto che era speciale, e doveva esserne felice. Ora invece sapeva che se lei fosse vissuta negli anni della guerra, probabilmente Voldemort avrebbe dato la caccia anche a lei. E non per il suo cognome.
Il dubbio e la paura erano penetrati così in profondità nella sua mente da renderla capace di formulare un solo pensiero coerente: voleva solo diventare normale.
***
«Pensi davvero che quell'intruglio funzionerà?»
Lily si voltò di scatto allarmata, sudata ed esasperata.
Come suo padre e i suoi zii avevano fatto molto tempo prima, aveva scelto il bagno di Mirtilla Malcontenta come base per quella che aveva soprannominato l'operazione reverso.
Dopo aver trascorso troppi giorni con il naso tra i libri, intenta a portare a termine le sue ricerche, si era imbattuta in una pozione complicatissima; anche abbastanza schifosa, a dire il vero, visto che era a base di uova di rana e piume di gufo.
«Zabini, possibile che tu abbia la capacità di arrivare nei momenti meno opportuni?»
«Direi che il momento è perfetto – aveva replicato lui, guardando schifato la pozione bollire – Che diamine stai combinando, Potter?»
Lily rimase in silenzio, con un'espressione sarcastica dipinta sul viso «Gioco a Quidditch! Cosa vuoi che stia facendo? Preparo una pozione, ovvio.»
«O stai cercando un modo per avvelenare il banchetto di domani, oppure stai cercando di ammazzarti»concluse lui, serafico.
«Né uno né l'altro - cantilenò Lily, piegando la testa di lato con fare annoiato - Comunque dovresti uscire, è il bagno delle ragazze.»
«Questo è il bagno di un fantasma – la corresse lui – Un po' di compagnia non può che farle piacere...»
«Beh, non fa piacere a me!»
Derek la guardò, accigliato e confuso.
«Evanesco» borbottò d'un tratto, puntando la bacchetta in direzione del calderone fumante.
Appena la pozione svanì, Lily si girò furiosa «Che diamine combini?? Sono tre giorni che ci lavoro!»
«Ah, dunque è per questo che fai preoccupare tuo fratello, saltando pasti e lezioni.»
Lily lo fulminò con lo sguardo:
«Cosa vi interessa della mia vita? Perché sei preoccupato per me? Io voglio solo fare quello che voglio!» urlò, mentre iniziava a piangere.
«E allora smetti di fare la bambina isterica e comincia a vivere da persona normale!» le rispose secco lui, alzando per la prima volta la voce.
Lily lo guardò boccheggiando, senza parole.
«Mi terranno tutti lontana quando si saprà che sono un'empatica. Quando capiranno che so leggere le emozioni che prova una persona solo guardandola.»
«Io non ti sto tenendo lontana.»
«Tu non mi tieni lontana perché mi trovi interessante. E non dire di no.»
«Non ti si può nascondere nulla, eh?» le chiese, sorridendo.
«Andiamo Lily, giocare alla piccola vittima infelice non ti si addice, e dovresti smetterla. Nessuno ti vuole uccidere, nessuno ti sta tenendo lontana. Stai facendo tutto da sola, e quando finalmente le persone attorno a te si stancheranno dei tuoi sbalzi d'umore sarà troppo tardi per capire.»
«Cosa?»
Derek le sorrise divertito «Che non interessa a nessuno cosa sei. A nessuno di noi almeno. La tua famiglia lo sa da una vita, e i tuoi amici di certo non ti volteranno le spalle per questo. Non hai chiesto il parere di nessuno prima di decidere che sei inadatta a vivere in mezzo alla civiltà.»
«Sei sincero» sentenziò lei, guardandolo corrucciata.
«Non ne avevo dubbi» rispose lui, serafico.
Lily abbozzò un sorriso, sentendo il peso che aveva da una settimana sullo stomaco alleggerirsi.
«Derek, posso fare una cosa senza che il tuo orgoglio maschile resti irrimediabilmente ferito?» chiese lei, accennando un sorriso.
«Dipende, dolcezza» rispose lui, con fare da playboy.
Il sorriso di Lily si allargò, prima di avvicinarsi a lui e buttarsi tra le sue braccia.
«Grazie» sussurrò al ragazzo, prima di baciarlo su una guancia.
Impacciato lui la strinse a sua volta, cercando di infonderle quel coraggio che, anche se era una Grifondoro, in quel momento sembrava mancarle.
Al sentire la porta del bagno aprirsi però, Immediatamente i due si allontanarono, come se avessero preso la scossa. Non erano stati abbastanza veloci, perché Scorpius Malfoy aveva nitidamente visto Derek e la Potter teneramente abbracciati.
«Al ti cercava, ha detto se potevo passare di qui a chiamarti, già che andavo in biblioteca» enunciò annoiato il nuovo arrivato rivolto a Derek, prima di girare i tacchi e sparire.
«La mappa del malandrino...»gemette Lily, improvvisamente consapevole che il cimelio di famiglia, passato da suo padre a James e ora nelle mani di Al, aveva probabilmente permesso a suo fratello di controllarla fino a quel momento.
D'impulso afferrò la mano a Derek, preoccupata da quello che suo fratello si fosse messo in mente. Fu un attimo; un flash di lui e Rose, insieme. Ridevano.
«Grazie ancora» sussurrò allo sguardo interrogativo del ragazzo, mentre le sue guance si colorivano di felicità.
«Non ti chiederò che cosa hai visto – sbuffò lui, fintamente contrariato – ma almeno puoi dirmi se è una bella cosa per me?»
«Oh, puoi scommetterci!» rispose lei, con tono vagamente malizioso.
***
Derek ritornò in dormitorio solo un'ora più tardi. Aveva pensato a lungo, ed era giunto alla conclusione che doveva parlare con Albus e convincere Lily ad andare dalla McGranitt.
«Alla buon ora!» lo accolse Albus, appena mise piede nella loro stanza.
«Problemi?»
«Non giriamoci attorno. So che hai visto Lily. Vi ho visti nella mappa. Come sta?»
Derek studiò il volto preoccupato dell'amico: gli occhi stanchi, il viso pallido. Anche lui probabilmente si stava lambiccando il cervello per essere utile a sua sorella. Dopotutto non era stupido, e sapeva che era solo questione di tempo, prima che i poteri di Lily si esprimessero completamente.
«È un po' scossa. Penso che le ci voglia l'aiuto di qualcuno più capace. Ma ce la farà. Mi sembra una forte tua sorella.»
«Strano, hai usato ben quattro frasi per rispondere. Di solito ti limiti a commentare su come siano a letto. La Potter deve averti colpito davvero» sbottò d'improvviso Scorpius allusivo, abbandonando per un momento il suo libro d'incantesimi.
«Scorp» lo ammonì Albus, che voleva evitarsi certi pensieri con protagonista la sorella.
«Credo che non siano affari tuoi su come trascorro il mio tempo con Lily - lo provocò di rimando Derek – Anche se non capisco perché te la prenda tanto. Non siete mai andati d'accordo tu e Lily...»
«Lily – ripeté l'altro, sarcastico – non mi interessa minimamente. Ma per rispetto ad Al, dovrebbe essere lo stesso per te» concluse, ritornando a leggere.
Albus alzò gli occhi al cielo, chiedendosi per l'ennesima volta da dove venisse tutto quel morboso attaccamento fraterno che non vedeva nemmeno Scorpius come protagonista. Derek si limitò a ridacchiare, perso in chissà quali pensieri.
Albus stava per dire qualcosa, tanto per chiudere la questione, quando la porta si aprì di colpo, facendo spazio a un primino.
«Non ti hanno insegnato a bussare? » chiese gelido Scorpius.
Il ragazzino lo guardò impaurito, prima di rivolgersi ad Albus.
«Potter, scusa il disturbo, ma la Nott ha detto di chiamarti subito!» disse d'un fiato, prima di correre via.
Albus sbiancò visibilmente, sotto lo sguardo divertito di Derek, che aveva intuito molto più di quanto fosse stato detto, e quello infuocato di Scorpius:
«Nott? Cassandra Nott?»
«Ma va, ma che Cassandra! Ti pare che se mi cercasse non avrebbe il coraggio di venire fin qui? Sarà Christina, fuori dalla comune. Domani arriva James, e vorrà l'ennesima conferma che i programmi non sono cambiati, visto che Lily è presa dai suoi problemi, ha eletto me come suo informatore ufficiale!»
«Uhmpf!» si limitò a replicare Scorpius, che probabilmente se l'era bevuta.
Probabilmente.
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