III capitolo
Albus Severus Potter era molte cose, ma certamente non un idiota.
Per questo, mentre osservava la chioma di Lily sparire tra gli studenti che come loro si stavano attardando alle porte della sala grande, dovette convenire con sé stesso che probabilmente Scorpius l'aveva fatta grossa. Solo così poteva spiegarsi la reazione imbarazzata di lei e l'improvviso sbiancare di lui.
Però a differenza di James, che non perdeva occasione per sottolineare il suo ruolo di fratello maggiore, non era ossessivamente protettivo nei confronti di Lily, e non aveva nemmeno intenzione di modificare questa linea di condotta. Dopotutto sua sorella era una ragazza carina e fin troppo estroversa, ed era impensabile prendersela con ogni ragazzo sorpreso a fantasticare su di lei.
Ripresosi dai suoi pensieri, studiò divertito l'espressione atterrita di Scorpius, che probabilmente stava mettendo in conto la possibilità di passare la prima notte al castello sotto interrogatorio.
«Devo pensare che ti piaccia davvero mia sorella, oppure ti decidi a smettere di fissarla?»
Intimamente stupito, ma desideroso di chiudere la faccenda prima di un ripensamento da parte del'amico, Scorpius fece spallucce e, contrariamente alla maggior parte degli studenti, rientrò in sala grande. Derek non li aveva raggiunti, e la cosa sembrava piuttosto insolita.
«Che combini, Lils?»
Albus, che aveva seguito l'amico, fu il primo ad accorgersi che qualcosa alla loro tavolata non quadrava: Lily, sorridente e allegra come se niente fosse accaduto, era ora seduta accanto a Derek, che con espressione incuriosita stava seguendo il filo di chissà quale ragionamento.
«Potter, sparisci» borbottò Scorpius, offeso che si fosse appropriata del suo posto sulla panca.
«Sì, un secondo Malfoy - commentò lei assorta, alzando una mano nella sua direzione - Allora domani alle undici, d'accordo?»
Albus assunse un'espressione educatamente perplessa, mentre un ghigno non troppo promettente di Derek accompagnava un cenno affermativo.
«Ma che diavolo...?»
«Al, mi hai sempre detto quanto sia bravo Derek in pozioni, così ho pensato di chiedergli un aiuto - spiegò Lily, con un sorriso soddisfatto in volto - Stai tranquillo, non l'ho fatto solo perchè sia io che Rose, come del resto mezza scuola, lo troviamo dannatamente carino, ma soprattutto perché tutti non fanno che ripetere quanto sia brillante.»
«Anche io sono brillante» sottolineo sarcastico Scorpius.
«Sì, ma tu sei un rinomato stronzo» convenne Lily, facendo sorridere Derek.
«Almeno non sono così disperato da mendicare un appuntamento mascherandolo da aiuto.»
Il sorriso di Lily si allargò ancora di più, se possibile «Oh, tranquillo Malfoy. Quando vorrò un appuntamento da Derek, non lascerò spazio a nessun dubbio» asserì, facendo l'occhiolino a suo fratello.
Poi, d'improvviso, Lily si avvicinò a Scorpius: «A te la mossa, Malfoy» gli sussurrò all'orecchio, prima di sorridere a tutti e tre e allontanarsi con un buffo cenno della mano.
«Al diavolo» sbottò Scorpius, preso in contropiede, prima di bere un bicchiere di succo di zucca, che non mancò di andargli di traverso.
«Mica male tua sorella... - commentò allusivo Derek, cercando di ignorare il volto paonazzo di Scorpius, che si sforzava di non tossire – Com'è che non è finita a Serpeverte?»
«Perchè la sua testardaggine la rende ancora peggio di noi» fu la pacata risposta di un tranquillo Albus, mentre divorava un'enorme fetta di tiramisù.
«Non ti dispiace se la frequento, vero?» domandò noncurante Derek, ignorando nuovamente l'espressione ora sorpresa di Scorpius.
«Decide lei cosa fare.»
***
«Che diamine stai facendo?» chiese Rose, appena Lily si risedette al proprio posto, ricevendo in cambio un'alzata di spalle.
«Perché parlavi con Zabini fino a due secondi fa?» domandò di nuovo, visibilmente innervosita.
«Perché gli ho chiesto aiuto per pozioni, domani mattina. Un buon modo per iniziare l'anno.»
L'espressione omicida di Rose la costrinse ad aggiungere altri particolari «Malfoy ci ha sentite parlare sul treno e siccome ha minacciato di riempire la testa di Zabini con le sue cavolate, ho agito d'anticipo. Chissà, potrei perfino spianarti la strada...»
«Lily»
«Rosie»
«Ti prego.»
«Fidati di me.»
«Non mi interessa Zabini.»
«E io sono la fata Morgana» sbottò Lily, alzando gli occhi al cielo e mettendo fine a quell'assurdo siparietto.
«Per quanto mi riguarda ti ci puoi anche mettere insieme.»
«Ci penserò molto seriamente, non è per niente male» sibilò Lily, innervosita.
Rose boccheggiò un paio di volte, senza emettere alcun suono. Lily odiava vederla così arrendevole, quando per altri aspetti era forse la persona più determinata che conoscesse.
«L'hai messa fuori gioco – constatò Hugo, guardando divertito il viso della sorella passare dal rosso al bianco – Comunque glielo potevi dire una buona volta che Rosie gli muore dietro, così la finiva con certe tragedie!» concluse, allungando la mano verso la seconda fetta di torta.
«Hugo, stanne fuori!» dissero all'unisono Lily e Rose.
Poi, guardandosi, scoppiarono immediatamente a ridere.
«Bah, donne» commentò perplesso Hugo, spostandosi prontamente dalla traiettoria della mano di Rose, prima di ricevere un sonoro schiaffo sulla nuca.
***
«Sono curioso: il mio aiuto ti serve davvero, o c'è qualcosa che non mi stai dicendo?»
Lily alzò lo sguardo dal tomo di pozioni, incrociando gli occhi chiari e tremendamente divertiti di Derek Zabini.
«Puntuale e diretto, due qualità non comuni per un Serpeverde» ammiccò Lily.
«Albus non mi sembra tipo da grandi giri di parole.»
«Il vostro amico sì, però - obiettò Lily - E converrai che mio fratello è un tremendo ritardatario, come tutta la mia famiglia del resto.»
«Stai divagando, Lily.»
Lei arrossì al sentirsi chiamare per nome, mentre Derek non accennava di voler smettere di fissarla «Vero.»
«Sei una Grifondoro e una maga insolita, Lily Potter. Per questo mi piaci.»
Lily lo guardò imbarazzata, senza saper bene cosa dire, mentre lui prendeva posto di fronte a lei. Tener testa a Scorpius, con il suo orgoglio e le sue assurde prese di posizione, era tremendamente facile. Ma Derek Zabini era tutta un'altra cosa.
«Come posso esserti d'aiuto?»
«Ah, questo me lo devi dire tu» sbottò Lily esasperata, lanciandogli il tomo che fino a poco prima stava sfogliando.
Derek lo prese al volo, sorridendo all'espressione accigliata di lei e decretando così la nascita di una delle amicizie più chiacchierate della storia di Hogwarts.
***
La prima settimana di lezioni era passata lentamente, tra lezioni all'apparenza tutte uguali e una mole indescrivibile di compiti per gli studenti del sesto e settimo anno. Quando il sabato finalmente si affacciò all'orizzonte, sembrava che l'anno scolastico fosse iniziato già da sei mesi buoni. Per questo, la notizia che la McGranitt aveva dato il via libera per le gite a Hogsmeade già dal primo weekend aveva riempito tutti di speranza.
Lily e Christina avevano convinto con insolita facilità Rose ad unirsi a loro per una spedizione da Zonko e Mielandia, per far rifornimento di generi di prima necessità quali dolci e pasticche vomitose, utili per ogni evenienza.
Rose, che stranamente non aveva battuto ciglio agli acquisti delle ragazze, aveva infine proposto una tappa ai Tre manici di scopa.
«Il ruolo da Caposcuola ti stressa, vero?» aveva commentato Christina, che negli anni aveva raggiunto con Rose un grado di confidenza tale da potersi permettere certe domande senza essere mandata al diavolo, come invece succedeva puntualmente con Hugo.
«Non dire sciocchezze. Solo è stata una settimana impegnativa, e meritiamo un po' di svago» si giustificò la più grande, fin troppo sulla difensiva.
Appena entrate nel locale, in effetti, tutto si fece più chiaro, per lo meno per un'insolitamente silenziosa Lily. La vista di un solitario Derek al bancone le fece immediatamente capire che quella tappa era tutto fuorché casuale.
«Rosie, oggi è la tua giornata fortunata» sussurrò Christina, dando una leggera pacca sulla schiena all'amica e ignorando i pensieri di Lily.
Per tutta risposta Rose arrossì di botto, distogliendo immediatamente lo sguardo quando il ragazzo si voltò a guardare le nuove arrivate.
«Buongiorno Lily – salutò lui, allegro – Rose, Christina»aggiunse poi, con un accenno di deferenza a ogni nome, a metà tra l'ironico e il galante.
«Derek - rispose Lily, senza particolare entusiasmo, cercando di distogliere l'attenzione dall'autocombustione che stava per innescarsi sul viso di Rose – Come mai tutto solo? Mio fratello ti ha dato buca per un tête à tête con Malfoy?»
«Dovresti smetterla di insinuare certe cose, la gente potrebbe iniziare a crederci – rispose lui, sorridendo – Comunque Al e Scorp sono impegnati con i provini per la squadra di quidditch. Sono a corto di cacciatori.»
«Ah, ecco» rispose Lily con sguardo improvvisamente assente, persa in chissà quali pensieri.
Autoproclamatasi cupido della situazione, Christina prese l'amica sottobraccio, alla ricerca di un tavolo libero, mentre Rose rimase impalata nell'ingresso, lo sguardo piantato a terra.
«Ti senti bene?» le domandò gentilmente Derek, facendola se possibile arrossire ancora di più. In sei anni non le aveva mai rivolto direttamente la parola.
«Weasley?- chiese nuovamente il ragazzo, avvicinandosi – Mi ascolti?»
Perplesso dall'assenza di reazioni da parte di Rose, Derek portò la mano al mento della ragazza alzandoglielo delicatamente, in modo da poterla guardare negli occhi. Contrariamente alle sue aspettative, Rose non oppose resistenza, ma quando si trovò faccia a faccia con il ragazzo per cui aveva una cotta stratosferica, il colore del suo viso era forse ancora più acceso di quello dei suoi capelli.
«Oddio, sc-scusami! Ti sembrerò una pazza... stavo... stavo s-solo pensando, si...» balbettò visibilmente in imbarazzo.
Lui la guardò con un'espressione curiosa «A cosa, se posso?»
Rose lo guardò quasi spaventata, sgranando gli occhi castani: «Mi piaci!»
Un secondo dopo, resasi conto della figuraccia che aveva fatto, si sentì in dovere di aggiungere: «Anzi no! Scusami.»
Derek la guardò perplesso voltarsi e raggiungere velocemente le amiche, prima che un sorriso enigmatico gli si disegnasse sul volto.
***
«Era ora» commentò acida Lily, appena Rose raccolse abbastanza energie da spiegare cosa fosse successo.
Christina scosse la testa in silenzio, ormai abituata al carattere altalenante dell'amica, e prese la mano di Rose tra le sue.
«Rosie calmati. Non è la fine del mondo» le disse dolcemente.
Rose la guardò con espressione abbattuta e confusa allo stesso tempo.
«La mia vita sociale non è mai iniziata ed è già finita. Già me li vedo i Serpeverde: la Weasley secchiona muore dietro a Zabini! Che sfigata!» si lamentò, con voce stridula.
«Vedrai che non succederà» tentò di rassicurarla Lily, chiamata in causa da una severa occhiata di Christina. In realtà non conosceva ancora così bene Derek da poter scommettere sulla sua presunta lealtà. Inoltre, ovviamente, non riusciva a prevedere alcunché di utile alla causa. Potere inutile, pensò furiosa, sfregandosi con forza le mani sui jeans.
«Rosie – provò ancora Christina – Ti ricordi quando mi hai detto che Zabini ti piaceva perché sembrava più maturo rispetto agli altri? Ti posso assicurare che è davvero così, credimi. Sai che ci sono cresciuta insieme. Non ti preoccupare. La cosa più terribile che può succedere è che lui ti ignori, ma almeno ti sei tolta lo sfizio di dirgli cosa pensi!»
Rose la guardò speranzosa, prima di rivolgere la sua attenzione a Lily, che si costrinse ad annuire con espressione convinta.
***
Gli spalti erano praticamente deserti quando arrivò al campo da Quidditch.
Fin dal momento in cui Derek le aveva nominato i provini, Lily aveva desiderato ardentemente poter assistere. Così, una volta che Rose si era calmata, aveva salutato frettolosamente le amiche per ritornare il più in fretta possibile al castello.
La prima partita dell'anno sarebbe stata Grifondoro contro Serpeverde, e lei voleva assolutamente arrivare preparata. Albus era stato furbo a non dirle niente, ma a quanto pare non abbastanza.
Lily riconobbe Derek, seduto poco distante da lei, ed automaticamente gli si avvicinò.
«Interessata?» chiese divertito.
«Ti devo un favore» rispose lei, prendendo posto accanto a lui e scrutando i ragazzi in volo.
«Fosse il primo.»
«Non ci vengo a letto con te, l'abbiamo già chiarito» rispose piccata Lily, con una smorfia.
«Dunque pensi ancora che le mie attenzioni abbiano un secondo fine?»
«Sei un Serpeverde e soprattutto un ragazzo di diciassette anni. Le due cose insieme possono dare da pensare. Danno da pensare a mio fratello, a quanto sembra, anche se cerca di tenerlo nascosto.»
Derek puntò lo sguardo verso Albus, che improvvisamente immobile si stagliava nitidamente contro il cielo azzurro.
«Sei sveglia, ragazzina. Ma non hai l'infallibile potere di prevedere il futuro? Posso darti la mia mano, se la cosa ti fa stare più tranquilla» scherzò lui, allungando il braccio verso di lei.
«Attento Zabini – disse lei, sorridendo allusiva – Io non vedo solo il futuro, ma anche il passato certe volte. Sai, non so quanto saresti felice se io venissi a conoscenza di alcuni tuoi ricordi privati...»
«Sei libera di non rispondere alla domanda, ma che razza di potere è il tuo? Pensavo fossi una veggente, per quanto atipica, stando ai rari discorsi di Al e alle frequenti battute di Scorp!»
Lily sorrise, compatendo il fratello per tutte le domande idiote che sicuramente aveva dovuto subire fin dal suo arrivo a Hogwarts. Scrutò l'orizzonte per qualche istante, notando distintamente come Albus la tenesse sott'occhio, anche se aveva ricominciato a volare. Sorrise malinconica, indirizzandogli un gestaccio con la mano, che fu prontamente ricambiato.
«Sono una chiaroveggente, almeno secondo la McGranitt - spiegò infine, sempre fissando suo fratello - Prevalentemente i miei flash riguardano il futuro, ma a volte può capitare di vedere anche il passato. Capita solo con persone con cui ho un legame. Secondo la McGranitt il mio è un potere che deriva dall'empatia.»
«Cioè?»
Lily soppesò per un momento le parole, incerta «Le visioni sono più dettagliate più conosco la persona e necessito del contatto fisico. Sono tutte cose che potrebbero benissimo essere legate a una dote empatica. Nessuno nella mia famiglia ha mai avuto la Vista. In questo senso, l'empatia è molto più comune. Anche se la McGranitt giura di non aver mai visto nessuno come me. Un'altra stranezza, come se essere una Potter già non bastasse.»
«Ti fa così schifo essere una Potter?»
«Cos'è, siamo al momento di tutte le verità di Lily Potter?»
Derek stava per aprire bocca, ma Lily lo frenò con un gesto stanco «Scusa, abitudine. Amo la mia famiglia e non la cambierei mai. Ma la gente mi guarda in modo strano, per la storia di mio padre. A volte mi chiedo come sia stato per lui a Hogwarts, con tutti quei curiosi attorno...»
Derek la guardò comprensivo, stupito dell'onestà con cui aveva risposto alla sua curiosità.
«Sei molto più simile ad Al di quanto pensassi.»
«Solo che io sono più bella» si pavoneggiò lei, facendo ridere Derek e attirando l'attenzione di Scorpius, che stava volando poco distante da loro.
«Vero. Ma questo ci riporta alle tue regole di poco fa.»
Lily sorrise scaltra «La bellezza e il fascino sono imprescindibili.»
«Anche la modestia a quanto vedo, Serpe mancata» replicò a tono lui, scoccando uno sguardo divertito a Scorpius.
«Non mi piace dormire sottoterra. Tanto basta a influenzare una scelta.»
«A proposito di predilezioni - mormorò lui, distogliendola nuovamente dal tiro in porta di un ragazzino niente male - Com'è che funziona il tuo contatto emotivo con il mio biondo amico?»
«Certo che sei peggio del Settimanale delle streghe, quanto a curiosità» mormorò lei con una smorfia, infastidita.
«Allora facciamo giustizia - ribatté lui, ridendo - In qualche modo sei nella testa di Scorpius, anche se lui fa di tutto per non farlo capire. La tua visione di qualche giorno fa è stata abbastanza eloquente.»
«Quella dove mi mettevate in classifica tra le... oddio, neanche riesco a dirlo» borbottò Lily, arrossendo.
«Quella - confermò lui, ridendo - Anche se più ti conosco più l'idea di noi due insieme mi sembra assurda, chissà perchè...»
«Stai dicendo che ho un brutto carattere?» domandò lei, minacciosa.
«Sto dicendo che butti un sacco di energie a litigare con Scorp...»
«Non mi piace Scorp- ehm, Malfoy!»
«Quando ammetterai di aver bisogno di far pratica con i tuoi poteri, io sono a disposizione. Anche se lo neghi, hai bisogno di imparare a tenere a freno la simpatica emotività che ti ritrovi!»
«Sei gentile – aveva risposto Lily, nuovamente presa in contropiede da quel cambio di discorso – ma in molti si sono già resi disponibili, e con scarsi risultati. Al, Christina, Rose, Hugo, James... Con nessuno ho mai imparato a controllare i miei poteri.»
«Tu pensaci. Ora però è meglio se ti concentri sulle selezioni, sono rimasti solo cinque ragazzini.»
Lily si girò immediatamente verso il campo, costatando che Derek aveva ragione.
Quando si voltò, per ribadire che non aveva bisogno del suo aiuto, lui si stava già allontanando.
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