16- The Truth
Dopo minuti che parvero infiniti e silenzi terribilmente vuoti, la voce di Logan riempì la stanza del suo studio, iniziando a raccontare la verità.
Cominciò tutto una sera di autunno, due anni prima.
Josh aveva chiamato Logan, per informarlo che sarebbe stato meglio evitare la strada che faceva di solito per tornare a casa dallo studio, a causa di un incidente.
Quel giorno me lo ricordavo bene pure io. I telegiornali erano impazziti, tutte le fonti principali di informazioni parlavano di quell'omicidio.
Ad Adelaide sono sempre esistite, già prima della mia nascita, due famiglie molto potenti, non erano famose per azioni benefiche compiute o per essere apparse in programmi televisivi, no, il contrario.
Queste due famiglie erano l'ombra nera di Adelaide, erano la malvagità della città, erano la malavita e il potere al tempo stesso. Si potevano benissimo comparare con la Mafia italiana, perché in un certo senso erano un esempio di mafia.
La famiglia Harris era conosciuta perché a capo dei contrabbandi di droghe e sostanze stupefacenti, o almeno così si vociferava.
In quanto alla famiglia King, invece, si diceva che avesse in mano tutti ciò che riguardava la prostituzione ed il gioco d'azzardo, ma anche queste erano solo voci.
Nel tempo si erano arricchite notevolmente, ma rimanevano nell'ombra e la loro vita era principalmente di notte. Diventavano un pericolo solo se venivano minacciate, o semplicemente disturbate, questo era uno dei motivi principali per cui la polizia non poteva fare un granché.
Successe che una sera tarda, di due anni fa, ci fu un omicidio, in pieno centro città. Venne assassinato il primogenito della famiglia King. Ovviamente fu subito chiaro a molti che la famiglia presa in causa non riuscisse a definire la tragica situazione un "incidente", ma incolparono subito la famiglia Harris.
Adelaide si fermò per due giorni con il fiato sospeso, terrorizzata.
Logan prese una strada secondaria quella notte, come gli aveva consigliato il fratello, ma la mattina dopo Josh lo chiamò di nuovo, disperato.
Josh Jefferson era stato scelto come avvocato della famiglia King.
I King gli avevano assicurato protezione se fosse riuscito nel suo lavoro, ma lo avevano anche minacciato, se non avesse portato a termine correttamente il proprio caso.
L' accordo sostanzialmente consisteva nello "sbattere in prigione" il capofamiglia Harris, se non ci fosse riuscito, i Jefferson ne avrebbe risentito, non solo la sua vita quindi, ma quella della sua famiglia.
Erano stati molto chiari, o successo, o sofferenza e dolore.
Logan si fece subito avanti in soccorso del fratello, come mio fratello Michael. Iniziarono una serie di processi infiniti, nei quali diminuivano sempre di più le piste che avrebbero fatto sì che il membro fondamentale della famiglia Harris andasse in prigione.
Tutte le prove, invece, andarono a discapito della figlia della famiglia Harris, sembrava, infatti, che lei e la vittima fossero segretamente innamorati.
I due avevano deciso di fuggire insieme, non riuscendo ad accettare il proprio passato, ma la sera della partenza la famiglia Harris intervenne per recuperare la ragazza in questione. L'ultimo processo finì con la ragazza che confessò di aver sterzato apposta per far scontrare l'auto, dove all'interno era presente anche la vittima, contro un muro, per far finire la loro vita, in modo che nessuno potesse, materialmente, fermarli, ma solo uno dei due morì.
Fu un'ottima storia per le prime pagine dei giornali, e per le notizie più importati che diedero alla tv quella settimana.
Fu una pillola amara da buttare giù, invece, per la famiglia King, talmente amara che la sputò, andando da Josh e comunicandogli il proprio disappunto.
In carcere non doveva andarci la ragazza, perché, come sosteneva il capo della famiglia King, l'assassino di suo figlio non era lei.
Il fratello maggiore di Logan provò a spiegare la propria situazione, discusse con loro del fatto che non avevano prove al riguardo, in più la ragazza aveva confessato e non si poteva tornare indietro.
Intervenne quindi il padre di Logan, ma il risultato che ottennero furono solamente altre minacce.
Per la famiglia di Logan non fu un bel periodo, Adam venne mandato a Sydney, da parenti, mentre Josh, Logan e loro padre, tentavano di arrivare ad un accordo.
Più tentavano di avvicinarsi ad un compromesso, più erano in pericolo, la madre di Logan venne tenuta in ostaggio, per alcune ore, la moglie di Josh venne pedinata per una settimana e lo studio di Logan venne distrutto.
Stavano attuando una strategia di tensione, per terrorizzare i Jefferson ed ottenere quello che volevano, tutto perché Josh aveva molto potere nell'ambito giudiziario e avrebbe potuto dargli quello che volevano, ma andava contro la sua morale ed il suo giuramento.
Le acque si calmarono un anno fa, quando il capofamiglia della famiglia King, anziano, morì di infarto, lasciando la questione alla moglie ed al secondogenito i quali decisero di sospenderla momentaneamente.
Adam era stato riportato ad Adelaide e l'intera famiglia Jefferson aveva ripreso la propria vita. Logan mi aveva incontrata e, pensando che non ci fosse nessuna preoccupazione, si era interessato sinceramente a me.
Il problema risorse quando cominciò ad avvicinarsi la data di rilascio della ragazza accusata dell'assassinio, la mattina del giorno in cui Logan mi aveva praticamente sbattuta fuori da casa sua. Lo capirono quando Josh arrivò al lavoro e trovò il proprio studio sotto sopra, un po' come la casa di Logan.
Da lì ricominciarono le minacce, perché seppur la famiglia avesse riconosciuto la colpevolezza della ragazza, non gli stava bene che uscisse di prigione dopo appena due anni.
Logan e Josh andarono nello studio principale del padre a Sydney, per discutere della situazione e il padre aveva immediatamente detto a Logan di interrompere ogni contatto con me, ma ovviamente non lo ascoltò.
Ora conoscevo la verità, tutta la verità.
Ne ero terrorizzata.
Welcome to your life
There's no turning back
Even while we sleep
We will find you
Acting on your best behaviour
Turn your back on mother nature
Everybody wants to rule the world.
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