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14- The Man

<<Bambolina!>> mi chiamarono all'uscita del Club.
Quel martedì era stato estremamente lungo come giorno lavorativo e non sapevo se era colpa degli ospiti che avevo servito o dell'alcool della sera precedente.

Mi voltai alzando gli occhi al cielo perché volevo solo toccare il mio adorato cuscino e dormire, non avevo voglia di cenare, solo di dormire. Kyle si avvicinò velocemente, con il grembiule da barista del Club ancora addosso, sorridendomi <<Kyle!>> esclamai mentre si fermava davanti a me.

<<Oggi non ho potuto parlarti, come stai?>> mi chiese continuando a sorridermi io sbuffai e poi risi piano <<Non ho più diciotto anni, ma sto bene>> risposi cominciando a giocare con le chiavi dell'automobile.
<<Quanti ne hai bevuti di bicchieri che non ci ho fatto caso?>> domandò curioso.

Alzai un sopracciglio, ma lui mantenne il suo sguardo su di me, quindi mi strinsi nelle spalle <<Non lo so, non ricordo tutto quello che è successo a dire il vero>>.

Non ricordavo molto della serata precedente, Gab mi aveva fatto bere troppo e la mia memoria, già poco pratica di suo, mi aveva procurato dei vuoti che non riuscivo a colmare. Non ricordavo come ero tornata a casa e a che ora, ma sapevo che dovevo essere a letto all'arrivo di Logan e a quanto sembrava ci ero riuscita perché quando la sveglia aveva suonato quella mattina mi ero trovata nella mia stanza e Logan mi sembrava pacifico mentre dormiva.

<<Davvero?>> mi chiese Kyle sorpreso, ma felicissimo al tempo stesso.
<<Come mai sei così contento?>> gli chiesi incrociando le braccia al petto mentre la vista di uno strano uomo che entrava nel Club mi distrasse dal sorriso texano del mio amico.

Era un uomo calvo, ma mi maledii mentalmente per aver pensato male di Mr. Tyrella. Era da quando avevo ripreso a lavorare che stavo ben attenta alle persone che mi circondavano come se da un momento all'altro qualcuno mi dovesse rapire o derubare.

Riportai lo sguardo su Kyle che nel mentre non aveva fiatato e si era limitato a passarsi una mano fra i capelli quasi imbarazzato. <<Beh?>> lo incitai.
<<Nulla, ti ho riportato a casa tutto qui>> disse velocemente ricomponendosi.

<<Oh ora ricordo, ci siamo scambiati le auto, sì grazie, a proposito, grazie per avermi riportata sana e salva>> gli dissi grata.
<<Era mio dovere>> scherzò lui abbassando il tono, risi ed in quel momento una figura strana sbucò dalla strada laterale al Club ed il mio sorriso lasciò pin piano il mio volto.

Un uomo alto dai folti capelli castani e dalla carnagione olivastra mi fissava dall'altro lato della strada, era il doppio di Kyle, gli occhi erano scuri, anche se non riuscivo a scorgerne il colore data la distanza. Il barista notando che la mia attenzione non era più per lui si voltò, ma me ne accorsi in tempo e gli afferrai il braccio. Non volevo immischiarlo, non se lo meritava, perché quell'uomo il cui sguardo era ancora su di me mi dava l'idea di essere molto suscettibile, come se nel suo passato avesse commesso degli omicidi solo perché avevano osato guardarlo.

Sapevo che le mie guance si erano colorate di un rosso acceso a causa del terrore che scorreva nelle mie vene, ma tentai di sorridere a Kyle ugualmente <<Spero di non essere stata un peso>> dissi cambiando discorso.
<<No per nulla, non lo sei mai>> gli sorrisi nervosamente, cercando di fargli capire che lo stessi veramente ascoltando, ma non ce la facevo. Se era uno dei tre uomini?

<<Ma ora ti lascio andare, ciao bambolina>> continuò prima di abbracciarmi, mi ritrovai fra le braccia del mio amico mentre i miei occhi non smettevano di guardare quella figura dall'altra parte della strada, ma fu quando l'uomo misterioso mi sorrise che il sangue mi si congelò del tutto, togliendomi la capacità di respirare.

Mi affrettai a raggiungere la macchina, alzare al massimo il volume della musica e uscire dal parcheggio del Club.
Dopo tre quarti d'ora riuscii ad arrivare a casa, quando di solito, se c'era tanto traffico, ce ne mettevo la metà.
Ricordando tutti i film gialli che avevo visto fino a quel momento avevo deciso di prendere molte strade secondarie ed allungare di molto il tragitto, evitando i semafori ed aggiungendo curve alla mia strada, di mondo che se qualcuno avesse provato a seguirmi non sarebbe stato in grado di farlo, perché nemmeno io sapevo dove stessi andando, ma se sapevano dove abitassi, allora per me non c'era speranza, a prescindere.

Entrai nell'appartamento ed appena chiusi la porta mi feci scivolare su di essa sino a trovarmi seduta a terra ansimante. Molto probabilmente mi era cresciuto qualche capello bianco. Ed ora? Che dovevo fare?
Portai le ginocchia al petto e chiusi gli occhi appoggiando la testa sulla porta cercando di calmarmi, di placare il mio cuore che batteva all'impazzata e riprendendo il respiro regolare. Cosa che fu totalmente inutile quando urlai dato l'improvviso arrivo di Logan dalla sua stanza che mi stava guardando confuso <<Cosa stai facendo?>>.

Scossi la testa per fargli capire che non ne volevo parlare poi mi alzai velocemente, posai la borsa e le chiavi di casa e mi diressi in cucina. Se mi fossero capitati in casa, non sarei stata in grado di difendermi, non avevo nemmeno un'arma, se escludevo i coltelli da cucina.

Mentre mi lavavo le mani sentii Logan sedersi a tavola e quando mi voltai lo trovai impegnato a studiarmi con i suoi meravigliosi occhi cristallini.

<<Stai bene Hayley?>> mi domandò inarcando il sopracciglio.
Hayley? Da quanto non mi chiamava con il mio nome? Al massimo lo abbreviava a Ley, ma ormai era diventata sua abitudine chiamarmi tesoro.

<<Solo..solo una giornata impegnativa tutto qui>> mi affrettai a dire superandolo per andare in salotto. Non volevo farlo preoccupare più del necessario, aveva già per la testa la sua di aggressione e le continue telefonate anonime che arrivavano a Josh (avevo origliato un discorso con il fratello), non volevo causargli altri problemi.

<<Oh allora direi che ordiniamo una pizza questa sera>> lo sentii urlare dalla cucina, io acconsentii ed andai a sedermi sul divano, o meglio mi sdraiai appoggiando la testa sul cuscino e chiusi gli occhi.
Volevo dimenticare quello sguardo maligno, volevo dimenticare quell'orribile ghigno che mi aveva rivolto, volevo dimenticare tutto di lui, ma più tenevo gli occhi chiusi più la scena si ripeteva all'infinito nella mia testa, quindi li aprii rassegnata. Feci scivolare il mio braccio a terra in modo che la mia mano sfiorasse il pavimento fresco, mentre le mie dita toccavano le mattonelle lisce mi trovai fra le mani un braccialetto, il mio braccialetto, più specificatamente il braccialetto che avevo indossato la sera precedente, ma come ci era finto in salotto?.

<<É una tua abitudine addormentarti sul divano?>> mi chiese Logan ridendo mentre lo sentii raggiungermi. Inarcai le sopracciglia non capendo la domanda e mi alzai a sedere per guardarlo in faccia mentre mi sorrideva mostrando la sua meravigliosa fossetta.
<<No..>> sussurrai confusa, facendo rigirare il bracciale fra le mani, poi mi guardai attorno e ricordai.

Logan mi aveva portata a letto ed io, nelle condizioni pietose in cui ero, lo avevo tirato per la maglietta chiedendogli di rimanere con me e lui aveva rifiutato. Mi coprii il volto con le mani, avrei voluto sotterrarmi dall'imbarazzo.

<<É stato divertente in realtà, eri così stanca da non ricordarlo?>> mi chiese sedendosi accanto a me.
In risposta tolsi una mano dal viso <<Stanca?..io..>> cominciai a balbettare incredula, non se ne era accorto.

<<Sì insomma, mi sembravi cosciente, a meno che non fossi stata sotto farmaci, ma li hai finiti, allora l'unica cosa che rimane è l'alcol, ma mi pare di aver capito che non ne hai in casa e..>> fece il suo ragionamento mantenendo il sorriso, come se fosse tutto uno scherzo, ma il mio viso preoccupato e colpevole lo fece ricredere. <<Cos'hai fatto ieri sera Hayley?>> domandò severo.

Mi alzai dal divano mordendomi l'interno delle guance, non volevo affrontare l'argomento, in più non erano affari suoi cosa avessi fatto la sera precedente. Mi afferrò il braccio, si alzò e mantenne lo sguardo inquisitorio su di me, uno sguardo che gli avevo visto fare solo con Adam. <<Gabrielle mi ha chiesto se mi andava di raggiungerla in un bar e così ho fatto>> dissi tranquillamente.

<<E hai giustamente pensato di ubriacarti? Ti rendi conto in che situazione siamo vero?>> mi mollò e si portò le mani fra i capelli innervosito <<Cosa pesi che ti avrebbero fatto se ti avessero trovata in quelle condizioni eh?>> urlò abbassando le braccia e stringendo i pugni lungo i fianchi.

<<Non ero sola!>> mi difesi io e di certo non ero così stupida.

<<Ti lascio da sola una sera, una, e guarda cosa combini..>> continuò urlando, io provai a parlare, ma il suo tono duro me lo impedì <<Non sono andato a Sydney a giocare Hayley, stiamo cercando di risolvere questo schifo che minaccia la mia famiglia!>>

<<Non ho mai detto nulla a riguardo>> affermai offesa alzando la voce.

<< Ma come faccio a saperti al sicuro se tu te ne vai in giro di notte? Spiegamelo..>>urlò di nuovo.

<<Non ero sola Logan e di sicuro Max e Kyle sarebbero stati pronti a difenderci, ma sono qua Logan, qual'è il problema?>> urlai avvicinandomi.

<<Il problema è che stai mettendo in pericolo tutti, me, Josh e persino tuo fratello, se ti fanno qualcosa e ti rapiscono, cosa pensi che possa accedere dopo? E sicuramente il tizio del bar non potrà salvarti sul suo destriero bianco!>> si avvicinò a me facendomi tremare di paura, quanto la sua voce potente mi travolse. Le lacrime minacciarono di uscire, ma le mandai a quel paese e mantenni un'espressione impassibile <<Cosa c'entra Kyle ora?>> gli chiesi freddamente.

<<Centra che non vede l'ora di averti nel suo letto Hayley e forse tu hai anche voglia di accontentarlo, sarai felice di sapere che fra un po' ti lascio di nuovo il tuo appartamento così puoi chiamarlo e sicuramente sarà pronto a difenderti davanti ad un uomo armato>> mi scese una lacrima dalla cattiveria che stava usando nel dirmi quelle parole.
Lo colpii, più piano di quel che avevo previsto, sapendo che aveva ancora dei lividi <<Che cavolo ti prende>> gli urlai <<Ero con i miei amici, non ero da sola, ed ora sono a casa sana e salva, cosa dovrei fare rimanere chiusa qui dentro?>> urlai disperata e piena di rabbia colpendolo ancora ed ancora, finché non mi bloccò prendendomi le mani.
<<Come se cambiasse qualcosa Hayley, mi hanno picchiato ed hanno ridotto il mio appartamento in una discarica, non è gente con cui puoi scherzare, mettitelo in testa e..>> il tono della sua voce aumentava man mano, ma in preda ad una crisi d'isteria lo fermai <<Lo so benissimo cosa ti hanno fatto Logan io ero lì, ho sentito ogni tuo urlo, ogni tua risposta, ogni tuo sussurro, ogni tuo respiro di sofferenza e cosa credi che io abbia provato a starmene lì incapace di fare nulla perché sapevo di essere impotente?>> gli domandai urlando mentre sentii la mia guancia ormai umida, tolsi dalla sua presa le mie mani << Mi sentivo morire ad ogni colpo che ricevevi Logan..>> sussurrai poi abbassando lo sguardo, non avendo più la forza di continuare dato che i ricordi mi assalirono come se avessi rivissuto la scena.

Silenzio. Lo vidi incerto se fare o no qualcosa, se recuperare quel poco che si poteva recuperare, ma rimase in silenzio, un terribile silenzio che mi fece prendere abbastanza coraggio da lasciare la stanza e dirigermi nella mia camera da letto per sotterrarmi sotto le mie coperte ed abbandonarmi ad un meritato pianto nascosta dal mondo.

La suoneria assordante del mio cellulare mi fece aprire gli occhi, mi ero addormentata fra le lacrime, ma non persi tempo a vergognarmene, ci avrei pensato dopo, presi il cellulare e leggendo il nome di mia madre le risposi subito.
<<Pronto?>>

<<Ciao stellina mia, ti disturbo?>> mi chiese gentilmente lei.

<<No mamma, non preoccuparti, dimmi tutto..>> le risposi cercando di usare il tono più dolce che potesse venirmi fuori mentre mi passavo una mano sul viso cercando di svegliarmi.

<<Oh bene, volevo chiederti se domenica ti andasse di venire a pranzare da noi, sei libera?>> mi chiese speranzosa.

<< Sì dovrei essere libera mamma, ti spiace se ti do conferma in questi giorni?>> risposi pensierosa mentre mi passai una mano sul viso stanco.

<<Certo piccola mia, oh ti salutano Becca e tuo padre>> si affrettò ad aggiungere, molto probabilmente Becca aveva preso a saltare per il salotto per ricordarglielo, sorrisi al pensiero.

<<Salutameli e di loro che gli voglio un mondo di bene, anche a te mamma>> mi lasciai sfuggire in preda a chissà quale attacco di malinconia.

<<Anche noi te ne vogliamo Ley, tutto bene?>> domandò preoccupata.

<<Sì mamma, avevo solo voglia di ricordarvelo>> dissi semplicemente nel buio della mia stanza.

<<Oh cara, bene ora ti lascio riposare, fammi sapere, un bacio piccola mia>>

<<Buonanotte mamma>>.

Chiusi la telefonata e guardai l'ora, erano appena le nove e mezza di sera e il mio stomaco stava chiedendo pietà. Mi alzai dal letto e intenta ad ignorare Logan, mi diressi in cucina.
Mentre passavo per il corridoio sentii l'acqua della doccia scorrere, segno che era ancora sveglio, ma almeno non avrei dovuto incontrarlo subito.

Quel depravato che mi accusava di essere una ragazza di facili costumi nei confronti di Kyle, ed io stupida che piango per una persona del genere. Essere insultata dopo tutto quello che avevo fatto per lui.

In cucina trovai un cartone con una pizza dentro ed un bigliettino con su scritto "Mangia", per quanto mi venisse solo da piangere e prenderlo a calci, sorrisi al fatto che avesse pensato anche a me per la cena.

Non mi sembrava tanto sbagliato essere andata con i miei amici al bar, giusto?.
Per quale ragione avrei dovuto sentirmi in colpa, forse ho esagerato con l'alcol, ma sono fatta così, lo sono sempre stata dall'età di sedici anni.
Il mio stomaco riuscì a ingerire solo metà pizza, il resto lo misi in forno, lo avrei finito il giorno dopo.
Diedi da mangiare a Jack Frost, sistemai quello che avevo tirato fuori e mi incamminai verso la mia camera.

Stavo davvero mettendo tutti in pericolo? Non volevo essere un peso per nessuno, non volevo essere un problema, ma lo ero diventata e bello grosso aggiungerei.
Stupida.
Mi ero costruita una corazza con il trascorrere degli anni, ma forse davo per scontato che non avesse dei punti deboli, non ero una ragazza forte come volevo mostrare, niente andava bene, ma continuavo a nascondermi dietro quello strato sicuro, o così credevo.

Dovevo ignorarlo se volevo salvare quel minimo di orgoglio che mi era rimasto e non gliel'avrei fatta passare liscia.
Superai il bagno e venni travolta dal profumo di bagnoschiuma, il suo profumo, mi costrinsi ad aumentare il passo ed andai ad aprire la porta della mia camera, ma rimasi immobile all'entrata quando lo vidi seduto sul mio letto ad aspettarmi.

Portava una t-shirt bianca, abbastanza attillata da prenderlo a sberle, e i pantaloni della tuta. I capelli li aveva ancora umidi dalla doccia e il suo viso era un misto di dispiaceri che mi fece pentire di aver ingerito cibo da quanto stretto si fece il mio stomaco, volevo ricominciare a piangere, ma andai verso la mia parte del letto accesi la luce sul mio comodino e mi sedetti stringendomi le gambe al petto aspettando.

<<Non avrei dovuto alzare la voce, non te lo meriti>> sussurrò dandomi le spalle <<ma il fatto è che..>> lo guardai mentre si voltava portando una gamba sul mio letto e, tendendosi su con il braccio, puntò il suo sguardo nel mio <<..ho il terrore che ti possa accadere qualcosa di terribile tesoro e se..se succedesse non me lo perdonerei mai>> sussurrò abbassando lo sguardo.
Continuai a guadarlo, teneva a me, eppure non riuscivo a capire per quale motivo era tanto bravo con le parole, ma nei fatti no. L'avvocato della famiglia forse sarebbe dovuto diventare lui.
Vedendo che non fiatai continuò, salendo a gattoni sul mio letto, cosa che mi fece venir voglia di prenderlo a padellate perché metteva in risalto ogni suo schifosissimo muscolo, poi si posizionò davanti a me.
<<Mio padre disapprova quello che provo per te Ley, perché se te lo stessi domandando.. sì privo qualcosa per te tesoro, un qualcosa che non avrei mai pensato di provare...ho ascoltato ogni sua parola sui riscontri negativi che avrebbero comportato i miei sentimenti per te, allora ho provato ad allontanarmi, ad evitare il contatto fisico, ma solo quando mi hai fatto capire che sono ricambiati..>> mi prese dolcemente il mento con la mano e mi sorrise debolmente <<quando parlavi di aver sentito che mi picchiavano...>> contrasse la mascella e spostò la sua mano per accarezzare il volto <<Ho cercato di reprimere, di dimenticare di nascondere queste emozioni completamente nuove, ma non ce la faccio, come potrei? Sono stato anche un completo imbecille a baciarti l'altra sera>> fece scivolare la sua mano fino a trovare la mia, intrecciò le sue dita alle mie, come faceva spesso, e mentre lui si perse a guardare le nostre mani io mi persi a guardare lui.

Voleva allontanarsi di nuovo da me, come se fosse servito la prima volta.
Non avrebbe dovuto baciarmi, ma lo ha fatto.

<<Scusami tesoro, scusami tanto per averti detto quelle cose orribili io non avrei mai..il fatto è che non le penso nemmeno e..>> mi mossi così velocemente che non poté nemmeno accorgersene finché non si trovò la mia mano sulle sue labbra per farlo rimanere in silenzio, gliele accarezzai mentre facevo scivolare le mie dita verso il suo mento.

<<Ormai ti ho fatto conoscere lati di me Logan che pochi conoscono, cosa dovrei fare? Se non volevi perché mi hai baciata?>> gli domandai guardandolo negli occhi. Lui si avvicinò di più a me portando la sua mano sul mio viso e facendola scivolare fra i capelli <<Non ho mai detto che non volevo baciarti, perché ne avevo un dannato bisogno, solo non avrei dovuto farlo..>>

<<Perché? Non lo capisco, Logan...perché non possiamo fare le cose normalmente? Io ti piaccio e tu mi piaci, cosa c'è di sbagliato?>> domandai e prima di poter reprimere la mia voglia carnale di averlo vicino portai la mia mano di nuovo sul suo viso, mentre la sua abbandonava il mio. Presi ad accarezzargli lo zigomo e lui appoggiò la sua mano sulla mia prima di prenderla e baciarne il palmo. Un gesto dolce, quasi protettivo, di cui ne avevo un estremo bisogno.

<<Stai diventando la mia debolezza Ley>> sussurrò sul mio palmo <<Se loro dovessero venire a scoprire più dettagli su questo...ho paura che ti verrebbero a cercare subito>> disse.

Abbandonai tutti i miei buoni propositi di volerlo ignorare perché in quel momento sentivo il dannato bisogno di averlo più vicino che mai e così mi avvicinai lentamente a lui, il quale non se ne accorse finché non mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso. Mi guardò sorpreso e poi lo vidi sorridere, come se avesse capito che per quella sera il suo tentativo di starmi lontano e di tagliere i rapporti non avrebbe funzionato.

<<Non lo verranno mai a sapere finché rimaniamo nella mia stanza..>> sussurrai poggiando una mano sul suo collo e mordendomi il labbro superiore per non fare passi falsi. Le sue dita arrivarono alle mie labbra e accarezzarono quello inferiore, mentre mollavo quello superiore rassegnata, così non era valido.

Avvicinai le mie labbra alle sue, ma non le appoggiai, ne percepivo il calore e la morbidezza, sorrisi debolmente <<A che gioco stai giocando Henderson?>> sussurrò con voce rauca, sorrisi di nuovo, ma fu una mossa falsa perché in pochi secondi lui cedette e le sue labbra si mossero sulle mie, desiderose, portò una mano sulla mia schiena e mi fece sdraiare con facilità sotto di lui, facendomi ridere sulle sue labbra.
Prima che approfondissimo il bacio si allontanò da me <<Giochiamo allora>> disse sorridendo prima di indugiare sul mio labbro inferiore, lo afferrò dolcemente e poi lo mollò spostandosi sulla base della mia mascella, prima mi solleticò la pelle sfiorandola con il suo naso, poi la baciò delicatamente, fino a che la sua lingua calda non mi fece venire i brividi.
Continuò quella tortura fino alla base del collo, nel mentre la sua mano era scivolata sul mio fianco, aveva superato la sottile barriera della maglietta e aveva accarezzato la mia pelle calda. <<Logan..>> sussurrai spaventata da come la situazione si fosse rivoltata. Allungai la mano e lo presi per il colletto della maglietta, nel farlo la vidi alzarsi mostrando il suo bacino muscoloso, ma non ebbi il tempo di realizzarlo che le nostre lingue avevano preso a danzare accompagnate da una lenta musica terribilmente piacevole.

Sentii la sua pelle calda del bacino sfiorare la mia, lasciata incustodita dalle mani di Logan che erano occupate a sorreggerlo accanto al mio viso. <<Tesoro..>> lo sentii sussurrare con voce tremante.

Mi staccai improvvisamente capendo che quelle magliette non servivano a nulla, ma dovevo fermarmi e così feci. Avevamo entrambi il fiatone e cominciammo a ridere quando i nostri occhi si incontrarono <<Non provare mai più a dirmi che devi starmi lontano>> lo minacciai passando le mia dita sulla fossetta.

<<Giurami che starai più attenta>> disse lui lasciandosi abbandonare al mio fianco.

<<Non hai risposto>> notai mentre lui mi tirava verso il suo petto per farmici accoccolare.

<<Non hai risposto>> rispose lui con ovvietà iniziando a giocare con i miei capelli.


•Buongiorno fiorellini

Lo so sono sdolcinata come pochi ahaha, ma il fatto è che li scippo troppo e non riesco a non fargli avere questi momenti di pace prima del grande uragano.

OPS, ho parlato forse troppo?!

Lasciate le STELLINE e COMMENTATE per farmi sapere se la storia vi sta piacendo, mi farebbe molto piacere.

Un bacio,
EllY**

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