12- Not About Angels
Il medico mi aveva dato l'ordine di rimanere a casa a tutti i costi, fino a lunedì.
Me lo aspettavo, avevo avuto la febbre abbastanza alta da dover rimanere a letto, dal quale per altro, non riuscivo ad alzarmi se non per andare in bagno.
Ciò che non mi sarei mai aspettata era l'atteggiamento che Logan aveva sviluppato nei miei confronti, o meglio, sulla mia salute. Tre volte al giorno mi controllava la febbre, era puntualissimo con le medicine, mi costringeva a mangiare, ma la cosa peggiore fu che prese alla lettere l'ordine del medico riguardo al rimanere a casa e ne ebbi un esempio quando aprii la finestra a Jack Frost cosicché potesse andare sul balcone, Logan mi aveva vista e mi aveva trascinato di peso a letto. Mi chiedevo se si comportasse così anche con i suoi pazienti.
Non mi lamentavo di certo però delle meravigliose dormite in sua compagnia, dopo la sera dell'incubo Logan non mi aveva più lasciata in camera da sola, anzi se per caso mi ero già addormentata si intrufolava sotto le mie coperte e quando mi svegliavo trovavo la mia schiena contro il suo petto e il suo braccio che mi circondava la vita. I risvegli migliori.
Domenica sera stavo bene, la febbre non mi era salita da venerdì e decisi di cucinare io, anche se Logan provò in tutti i modi di impedirmelo dicendo che dovevo recuperare tutte le forze. Alla fine ci eravamo divisi i compiti e avevamo preparato un semplice petto di pollo e dell'insalata.
<< Gab non sa che sei qui>> dissi improvvisamente più a me stessa che a lui.
Avevo detto alla mia amica lunedì che ero stata male e per quello non mi sarei presentata al lavoro, poi la febbre mi era venuta veramente, come se l'avessi chiamata.Forse avrei dovuto avvertirla che il ragazzo che avevo deciso di dimenticare si era trasferito a casa mia per un tempo ancora da definire e che dormiva nel mio letto tenendomi stretta a lui.
<<É la ragazza bionda?>> mi chiese lui.
<<Sì! É una specie di migliore amica, anche se non abbiamo etichettato la cosa, ci capiamo al volo , stiamo bene insieme, punto..quindi dovrei almeno farglielo capire senza diglielo esplicitamente>> continuai a pensare ad alta voce.
<<Ricorda che non devi dirle nulla sulla questione "uragano">>.
Avevamo chiamato l'aggressione a Logan e tutti le causali di cui non ero a conoscenza "uragano", riferendoci alle condizioni del suo appartamento, ci era piaciuto dato che non adoravo parlarne come aggressione. Ricordavo ancora tutti i gemiti di dolore di Logan, mentre gli uomini lo picchiavano e non riuscivo a farli uscire dalla mia testa. Qualche volta mi era capitato di guardarlo, di assicurarmi che stesse bene e non intendevo solo nel senso fisico, ma sembrava che la mia compagnia lo distrasse abbastanza.
Ogni sera gli avevo medicato le ferite secondo le istruzioni del biondo e stava decisamente meglio, il giorno seguente avrebbe ripreso il lavoro pure lui, dato che il viso era tornato più o meno alla normalità.
<<Ovvio, le dirò che dei ladri ti hanno distrutto l'appartamento ed io ti ho accolto nel mio>> conclusi trionfante, certo avrei dovuto svilupparla meglio, Gab tendeva a fare domande specifiche e mirate, perciò avrei dovuto prepararmi.
Logan mi sorrise dietro la montatura degli occhiali, li portava spesso ora che non andava al lavoro o faceva uscite particolari e potevo solo che apprezzarlo.
<<Secondo me stai meglio con gli occhiali>> dissi senza pensare.
<<Davvero?>> mi chiese lui divertito puntando subito le sue iridi di ghiaccio nelle mie.
<<Sì, forse è perché preferisco i ragazzi con gli occhiali..>> ero ancora sotto farmaci e questi mi avevano fatto esprimere molti pensieri ultimamente, anche cose private che speravo lui non rammentasse.
Logan piegò la testa ridendo <<Stai cercando di farmi un complimento Hayley?>>chiese con un ghigno.
<<Forse dottore>> risposi accennando ad un sorriso e tornando alla mia insalata.
Dopo cena ci sedemmo sul divano e lui fece caricare l'ultimo episodio del Trono di Spade che non avevamo visto.
Commentammo, ridemmo e ovviamente ci lasciai qualche lacrima perché ovviamente era morto uno dei personaggi a me cari.
Per tutta la durata della puntata Logan mi aveva stretta a se dalla vita, una cosa che non aveva mai fatto, ma che apprezzai moltissimo. Mi piaceva il suo odore, il suo profumo di bagnoschiuma da uomo, quello pungente, ma allo stesso tempo delicato e mi piaceva appoggiare la testa sul suo petto sentendo il battito del suo cuore.
La sera prima, in pieno delirio causato dai farmaci molto probabilmente, mi ero svegliata nel cuore della notte, mentre Logan dormiva pacifico al mio fianco. Avevo allungato la mano verso i suoi capelli scuri che non aveva più tagliato e che avevano cominciato a mostrare la loro vera natura tendendo al riccio.
Erano sorprendentemente soffici, più dei miei, molto probabilmente era perché non usava tutti i prodotti che usavo io, comunque, mentre ascoltavo i nostri respiri tentando di riaddormentarmi i miei pensieri si concentrarono su quella situazione, la situazione in cui mi trovavo con lui, quello strano rapporto che si stava creando fra noi e mi accorsi di come stesse cambiando velocemente, spaventandomi.
Una persona a te sconosciuta con un determinato colore di capelli, che magari nemmeno noti la prima volta che la vedi, entra nella tua vita, ci parli, lo conosci ed un giorno ti ritrovi a conoscerlo così bene che ogni pigmento dei suoi capelli rimane impresso nella tua mente, ogni sua sfumatura la farai tua, questo non spaventa?
La sua risata mi distrasse da quei pensieri che erano tornati ad occupare la mia mente, tanto ché non avevo più seguito la serie, Logan mi guardò molto probabilmente per capire il motivo per cui non avessi riso insieme a lui.
<<Tutto bene?>> mi chiese passando una mano sulla mia fronte, giusto per accertarsi che non mi fosse tornata la febbre. Alzai la testa per incontrare il suo sguardo curioso e gli sorrisi.
<<Sì sono un po' stanca, in più domani torno al lavoro..>> dissi sospirando e finendo per appoggiare la testa sulle sue gambe, con il viso rivolto verso il suo. Sorrise a quel mio gesto, apparentemente infantile, ma non tornò a guardare lo schermo del computer perché prese a giocare con le mie ciocche scure <<Vuoi che spenga?>> mi chiese.
<<No..non preoccuparti, in caso vado a letto e tu continua a guardarla, tanto l'ho già vista>> dissi soprappensiero.
<<Mi stai dicendo che è da tre giorni che guardiamo puntate cha hai già visto?>> chiese meravigliato. Io sorrisi colpevole, gli avevo mentito, avevo visto tutte le puntate di tutte le stagioni del Trono di Spade e stavo con ansia aspettando la sesta, ma non volevo che si sentisse in colpa a farmi vedere puntate per me vecchie, perché era successo con un'altra serie.
Mi coprii il viso con le mani ridendo, aveva fatto una smorfia strana, tra l'incredulo ed il sconvolto, non avevo capito di aver fatto una cosa tanto grave.
Rise pure lui <<Ma guarda questa..>> disse togliendomi le mani dal viso <<..non ti senti neanche un po' in colpa?>> mi chiese.
<<Perché dovrei?>> gli domandai sorridendo. Lui si precipitò a farmi il solletico, una vendetta terribile, lo sapeva che lo odiavo.
Cominciai a muovermi in modo scomposto, tentai di alzarmi e finii per sedermi sulle sue gambe, mentre cercavo di afferrare le sue braccia per fermarlo.
<<Logan>> urlai esasperata e finalmente riuscii a prenderle ed allontanarle da i miei fianchi, alzai lo sguardo per rimproverarlo, ma fu più difficile del previsto dato che trovai il suo viso a pochi centimetri dal mio.
<<Logan "ho voglia di rompere i cosiddetti" Jefferson sai che odio il solletico>> dissi cercando di mantenere un certo ritegno, anche se avrei voluto scappare e nascondermi sotto le coperte per soffocare la mia voglia di sfiorargli il viso, sarei rimasta a guardarlo per ore.
<<Hayley "mento perché sono trasgressiva" Henderson, lo so benissimo>> rispose con un ghigno e facendo comparire di conseguenza la sua meravigliosa fossetta.
Lontano, giuro che avrei preso la macchina per andarmene lontano, i miei istinti ormonali non riuscirono a reggere e mi ritrovai a guardare le sue labbra rosee e molto probabilmente morbide.
Cominciai ad imprecare contro i farmaci e sperai che non si accorgesse che i miei occhi indugiassero sulla sua bocca, ma appena alzai lo sguardo lo trovai intento ad alternare il suo tra le mie labbra e gli occhi. Dovevo uscirne, possibilmente con eleganza, dovevo allontanare il mio corpo dal suo ed andare ad accendere il condizionatore, perché si era improvvisamente scaldata la stanza.
Distolsi lo sguardo e mi portai una ciocca dietro all'orecchio <<Vad..vado a dormire>> sussurrai cominciando ad alzarmi, lui mi sfiorò il braccio facendomi venire la pelle d'oca.
Appena arrivai in corridoio ricominciai a respirare regolarmente, era rimasto sorprendentemente in silenzio, non che io gli avessi dato il tempo di rispondermi, mi ero semplicemente dileguata e dovetti ammettere a me stesse che ero stata tutto fuorché elegante.
Mi colpii con il palmo della mano la fronte, una stupida, ecco cos'ero stata, una completa imbecille. Mi ero presa una cotta e forse avrei dovuto finirla di scappare e di negarlo a me stessa perché non sarebbe servito a nulla.
Mi fermai in bagno per sciacquarmi il viso e mi guardai allo specchio qualche secondo in più. Avevo toccato il suo viso così tante volte per medicarlo, avevo anche curato il suo labbro, ma il bisogno che avevo ora di avere il suo viso fra le mani e le sue labbra sulle mie era diverso, quasi estraneo alla mia razionalità.
Non era più colpa dei farmaci.
Mi sciacquai di nuovo il viso, con l'acqua gelida, per sicurezza, e mi avviai verso la mia camera. Aprii la porta ed accesi la luce, sorrisi trovando Jack Frost già accoccolato in fondo al letto ed andai ad accendere la lucetta sul comodino prima di spegnere quella della stanza e cominciare a sciogliere la coda che mi ero fatta in bagno. Passai le mani fra i capelli per togliere i nodi più grossi, prima di sentire un leggero rumore di passi e mi voltai.
Logan era appoggiato sullo stipite della mia porta, aveva l'aria di uno che stava vivendo un dissidio interiore pazzesco, come lo capivo.
<<Ti passo le pastiglie?>> gli chiesi stupidamente, dato che il biondo gli aveva ordinato di prenderle prima di andare a dormire, lui sorrise ma non parlò, non lo fece nemmeno quando cominciò ad avvicinarsi ed io non ebbi il coraggio di fiatare, nemmeno quando, in meno di qualche secondo, lui fu a pochi centimetri da me.
La mia schiena si ritrovò contro il muro e non parlai nemmeno quando finalmente le sue labbra si posarono sulle mie. Portò le sue mani sul mio viso, posando i pollici sulla mascella mentre il resto delle dita scomparvero fra i miei capelli e si staccò dopo che ci fu un lieve e fin troppo ridotto contatto fra di noi. Il suo labbro inferiore sfiorò il mio, come se mi stesse chiedendo il permesso, oppure per farmi crollare del tutto, allungai il collo in cerca di quel contatto per rispondere alla sua domanda silenziosa o per farlo smettere di giocare e finalmente ci baciammo. Le sue labbra si mossero sulle mie e viceversa, nella mia testa un'intera orchestra stava suonando le note di "Not About Angels" di Birdy, dolci, delicate, proprio come le sue labbra, proprio come il suo tocco su di me, per nulla avventato, per nulla violento.
Senza nessun permesso le nostre lingue si incontrarono, facendo battere il mio cuore più forte, facendo alzare il volume alla melodia che mi stava inebriando l'anima. Pian piano mi stavo scomponendo in mille pezzi per lui, volevo che mi stingesse a se, volevo che non smettesse di dirigere l'orchestra. Mi permisi di infilare una mano fra i suoi capelli, come desideravo fare da tanto e, forse me lo immaginai da quanto lieve fu, ma sentii un suono di piacere da parte sua.
Si staccò velocemente, meno dolcemente di come si era avvicinato, facendo rompere una corda al primo violinista che rovinò l'intera melodia facendola finire. Mi concertai sulle emozioni che avevo provato fino a qualche secondo prima poi riaprii gli occhi.
Logan fece scivolare le sue mani calde fino ai miei fianchi mentre i nostri respinsi tornavano alla ritmo regolare, insieme al mio battito cardiaco.
Non mi guardò, appoggiò la fronte contro la mia, nessuno parlò, poi spostò le sue labbra sulla mia fronte baciandola <<Buonanotte tesoro>> disse sfiorandola e mi lasciò.
Nella stessa velocità con cui si era avvicinato, aveva abbandonato la stanza, lasciandola spoglia, vuota.
Quando riuscii a mettermi a letto ed a spegnere la luce tentai di dormire, ma in realtà aspettavo solo in momento in cui si sarebbe intrufolato nel mio letto stringendomi a lui, ma qual momento non arrivò.
Inutile dire che non mi addormentai tanto facilmente.
•Buongiorno fiorellini
Questa volta mi sono ricordata di aggiornare in tempo ;)
FINALMENTE! O no? Fatemi sapere se siete felici quanto me di questo bacio!
Commentate e mettete le stelline!
RICORDO-----> Passate a leggere la mia nuova storia "The Green Light"
A presto,
EllY**
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