11- Sickness
Sentii un miagolio, ma lo ignorai, ero troppo stanca per occuparmene. Sembrava che una pressione esterna spingesse il mio corpo verso il materasso, era pesante e decisi di tornare a dormire.
Mi voltai verso la parte più fresca del materasso afferrando il cuscino con entrambe le mani, allungai le gambe mentre ispiravo profondamente, intenta a non aprire gli occhi. Se Jack Frost aveva fame sarebbe venuto a giocare con i miei capelli, coma faceva di solito.
Una lieve risata, profonda, calda e un po' rauca mi distolse dal mio intento e, come un fiume, i ricordi della sera precedente mi travolsero facendomi passare il sonno.
Aprii un occhio per controllare la situazione e trovai Logan seduto accanto a me con la schiena appoggiata alla testiera del letto che giocava con il mio batuffolo bianco. Lo teneva in braccio come se fosse la cosa più naturale del mondo e lo stuzzicava poggiando un dito sul nasino pallido, mentre Jack Frost provava ad afferrarglielo, inutilmente, perché Logan lo ritirava in tempo. Sorrisi naturalmente davanti a quella meravigliosa scena.
Notai la fasciatura sulla sua mano un po' sfatta e leggermente sporca di sangue sulle nocche, feci scorrere i miei occhi sul viso di Logan per valutare se il riposo avesse funzionato e dovetti ammettere che aver abbondato con la pomata era stata una buona idea, l'occhio era ancora viola, come lo zigomo, ma nel complesso era tutto meno gonfio. Il labbro era ancora spaccato e del petto non sapevo niente, indossava ancora la canotta.
Era seduto sopra le lenzuola e aveva il cellulare sopra una coscia, segno che si era alzato dal letto.
<<Buongiorno dormigliona>> disse Logan facendomi scaldare il cuore, la sua voce di prima mattina era un qualcosa di indescrivibile.
Aprii bene gli occhi e gli sorrisi, mentre le sue iridi di ghiaccio mi guardarono divertite. Feci sprofondare il mio viso nel cuscino per stiracchiare bene la schiena mentre attraverso ad esso provai a dire "Giorno" in risposta.
<<Non per fare il modesto..>> incominciò mentre riportavo lo sguardo su di lui. <<Ma il tuo meraviglioso gatto mi adora>> disse e proprio in quel momento Jack Frost passò la sua testa sulla sua mano in cerca di coccole, risi piano vedendo l'espressione sorpresa di Logan.
<<Strano, di solito è geloso>> lo informai, ricordando come non avesse ancora approvato qualsiasi essere di sesso maschile in questa casa; compreso Michael, anche se stavano facendo dei passi avanti, infatti si ignoravano a vicenda.
<<Davvero? Non ci credo>> rispose incredulo sollevando un angolo della bocca per sorridere, in modo da non aggravare la ferita, ma fortunatamente la fossetta comparve lo stesso.
<<Chiedilo a mio fratello e a mio padre>> insistetti io scendendo dal letto ed andando ad aprire la finestra facendo entrare la luce mattutina nella stanza. Dopo mi diressi verso il comodino e presi il cellulare per vedere l'ora lessi 10:23 e sbuffai, dovevo muovermi se volevo prepararmi in tempo per arrivare al lavoro.
<< Hai fame?>> gli chiesi e lui annuii.
<< Caffè latte e biscotti o preferisci il the?>> domandai.
<<Decisamente caffè>> rispose come se fosse ovvio, sorrisi, l'ovvietà del caffè era comune.
<<Fai come se fossi a casa tua, se devi andare in bagno vai, se ti servono vestiti puliti vedo se ne trovo altri di Micheal..>> dissi guardandomi in giro per la stanza per vedere se mi veniva in mente se avessi qualcosa.
<<É tuo fratello giusto?>> chiese posando il gatto sul materasso e portando le gambe giù dal letto, mentre mi dirigevo verso la cassettiera.
Trovai una maglietta, ma non dei pantaloni.
<<Sì, lo conosci?>> gli chiesi portandogliela ed aggiungendo che avrebbe dovuto accontentarsi di quei pantaloni della tuta.
<<Me lo ha presentato Josh e ho conosciuto anche la sua fidanzata Ash..Ashley giusto?>> mi chiese conferma mentre con una smorfia si alzava dal letto prendendo la maglia.
<<Cavolo devi averli conosciuti molto tempo fa, si sono sposati ed ora lei aspetta un bambino>> dissi sorridendogli.
<<Congratulazioni!>> rispose cortesemente.
<<Come ti senti?>> gli chiesi finalmente, in realtà me lo domandavo da quando avevo sentito la sua risata, ma non volevo sembrare opprimente.
<<Molto meglio, anzi non sono mai stato meglio>> rispose stampandosi un finto sorriso sul viso. In risposta incrociai le braccia ed inarcai le sopracciglia, sostenendo il suo sguardo, avevo visto quell'espressione di sofferenza che gli veniva facendo i minimi spostamenti. Lui resistette ancora per poco perché poi distolse lo sguardo contraendo lievemente la mascella. <<Okay sono..indolenzito>> disse sminuendo il suo vero dolore.
<<Non ce bisogno che tu faccia l'uomo davanti a me, non gioverebbe a nessuno, io rimango del parere che un passaggio all'ospedale non ti farebbe male..>> proposi di nuovo, ricevendo uno sguardo quasi maligno, non glielo avevo mai visto fare, neanche con Adam. Mi zittii subito, anche se lo pensavo ancora, i suoi occhi erano diventati terrificanti in pochi secondi, mandai giù ed indietreggiai intenta ad andare in cucina <<Come vuoi>> sussurrai uscendo dalla stanza.
Preparai la mocha più grande e mi avviai verso lo stereo, niente musica voleva dire cattiva giornata. Quando arrivai in salotto lo vidi guardarsi intorno curioso, con la maglietta celeste che gli avevo dato.
<<É vero che non hai una tv>> constatò sorpreso avvicinandosi a me che intanto avevo collegato l'ipod allo stereo.
<<Pensavi che mentissi?>> gli risposi ridendo, lui sorrise e mi sentii il suo sguardo su di me mentre scorrevo varie playlist <<Occupo quel vuoto con il mio ipod>> gli dissi facendo partire Radioactive degli Imagine Dragons, ottima sveglia.
Tornai in cucina e spensi il fuoco dato che il caffè era pronto, era strano il rapporto di tensione che si era creato, forse era ancora quel risentimento verso i suoi confronti a limitarmi in molti atteggiamenti e lui stava ben attento a non sbagliare le mosse, anche se quella "non risposta" alla mia proposta dell'ospedale mi aveva fatto irritare leggermente.
<<Vieni a sederti Logan>> lo chiamai mentre versavo il liquido ambrato fumante nelle tazze. Dopo due minuti immergevo il biscotto nel caffè, mentre Logan metteva lo zucchero nel suo.
<<Chiamerò Jeremy per una visita oggi>> disse guardandomi. Io alzai lo sguardo stupita e non propriamente sicura di ciò che aveva appena detto.
<<Il mio amico che mi ha accompagnato al torneo il primo giorno che ti ho vista, è uno dei migliori medici di Adelaide..mi farò controllare da lui>> mi spiegò.
Oh il biondo, pensai annuendo.
<<Grazie>> gli risposi. Ero preoccupata, ma era scontato che lo fossi, forse lui non lo sapeva, ma avevo sentito ogni colpo che quei tre uomini gli avevano dato ed ogni suo lamento.
In quel momento fu lui ad alzare lo sguardo stupito <<Cosa? Sono io che devo ringraziare te..mi hai curato per quanto ti era possibile e mi hai risparmiato una notte insonne, chissà cosa sarebbe successo se fossi rimasto lì>>
<<Non voglio saperlo>> dissi d'impulso, perché se fosse rimasto lì avrebbe sicuramente perso i sensi durante la notte e non volevo immaginare il suo stato a livello infettivo. D'altronde ero una microbiologa, a quelle cose ci pensavo.
<<Giusto..quindi grazie Hayley>> disse puntando gli occhi su di me, io lo guardai e tentai di sorridere, mentre la sua mano si avvicinava alla mia per enfatizzare il suo ringraziamento, io la lasciai lì ancora un po', poi sfilai la mia.
<<Logan credo proprio che ne dovremmo parlare ..>> dissi ottenendo un sospiro da lui, si passò una mano nei capelli scombinati e contrasse la mascella <<Lo credo anche io>> disse.
<<Bene, primo, questo fatto dell'essere sparito e d'un tratto ti presenti al lavoro e mi cerchi...>> cominciai subito, senza tante cerimonie <<non sono un giocattolo, sia chiaro e secondo, cosa volevano quegli uomini? Giochi d'azzardo per caso?>> chiesi curiosa.
Lo vidi sorridere leggermente alla mia ultima domanda, ma si ricompose quasi subito.
<<Ho perso la tua fiducia, lo so e mi sento malissimo per questo, ieri sera quando ti dicevo che quegli uomini erano la causa del mio allontanamento non mentivo...sono coinvolto in un...>> si passò di nuovo la mano nei capelli e distolse lo sguardo <<in una questione molto delicata che preferirei non conoscessi, per il tuo bene dato che..oddio che ho fatto>> disse d'un tratto coprendosi il volto con le mani. Stava cercando le parole adatte, ma a quanto pare queste non gli venivano ed era molto strano per uno che aveva una parlantina fluente come la sua.
<<Puoi dirmi la verità..>> provai a dire aiutandolo.
<<Sanno che tengo a te Hayley e ho il terrore che ti vengano a cercare, non sono persone simpatiche, che ti rimanga bene impresso nella mente...ed è tutta colpa mia, cazzo, non dovevo chiederti di uscire la prima volta>> sputò d'un tutto fiato guardandomi negli occhi.
<<Quindi sarebbe stato meglio che non mi avessi mai conosciuto?>> domandai con un filo di voce.
La situazione stava andando di male in peggio e il mio stomaco ne stava pagando le conseguenze, stavo tentando di non pensare al fatto che Logan mi avesse appena detto che sarebbe stato meglio per tutti che non mi avesse mai incontrata, ma come facevo?.
Mi alzai non riuscendo più a guardarlo e andai al lavandino dove posai la tazza e lì rimasi.
Gli avevo detto che avrebbe potuto dirmi la verità tranquillamente e quella era, punto, ma come ci sarei riuscita dopo che la notte scorsa mi ero addormentata coccolata dal suo profumo?. Lo sentii alzarsi ed avvicinarsi lentamente a me, dato il dolore, per rimediare quel poche che rimaneva, per salvare quel qualcosa che si era creato.
<<No tesoro hai frainteso...sono coinvolto in questa storia da prima che ci conoscessimo, pensavo di averla risolta una volta per tutte, che fosse finita e che avrei potuto crearmi una vita, ma appena le cose tra noi stavano andando...meravigliosamente..>> mi voltò e mi accarezzò il volto con le dita <<..sì Hayley stavo benissimo con te, e ancora adesso, ma mi sono allontanato appena ho saputo che questa minaccia era tornata, perché stupidamente ho pensato che non sarebbero mai risaliti a te, ma non è stato così...mi sono sentito letteralmente morire quando ho capito che sapevano chi eri... Oh perdonami Hayley, sono un cretino, non avrei mi dovuto insistere quel giorno al club, ti avrei evitato molte delusioni e sofferenze>> concluse afferrandomi la vita come se avesse paura che scappassi di nuovo, per un momento ci avevo anche pensato, ma credevo ad ogni sua parola, in quanto avevo sentito io stessa la voce di uno dei tre che si riferiva a me.
Lo guardai tristemente, non era così che mi ero immaginata un presunto futuro con lui e non avevo di certo idea dei sentimenti che provavo realmente per lui fino a quel momento quando l'unica cosa che avrei voluto era nascondermi fra le sue braccia.
<<Cosa facciamo? Perché a quanto ho capito la polizia non serve a nulla..>> sussurrai invece.
<<Ho capito che più ti allontano, più i miei sentimenti crescono Hayley, ho bisogno di proteggerti, devo saperti al sicuro, almeno finché non si calmano le acque>> disse lui non staccandomi dal suo corpo.
<<Puoi rimanere qui se vuoi, tanto è un'appartamento abbastanza grande ed ho una stanza in più>> proposi pensando fosse l'unica soluzione possibile. Non volevo rimanere a casa da sola, non ne avevo la minima intenzione.
<<Io...okay Hayley>> disse sorridendomi.
<<Bene...ora scusami ma devo cominciare a prepararmi per il lavoro>> dissi cominciandomi ad allontanare.
<<Oh no non andrai al lavoro>> disse autoritario, quelle parole mi fecero voltare di scatto e guardarlo torvo <<Cosa?>> gli chiesi.
No, non volevo un Logan possessivo.
<<Ho chiamato il tuo datore, che fra parentesi è un dipendente della mi famiglia, in quanto il club fu fondato da mio nonno, ma sono dettagli, comunque gli ho detto che per alcuni giorni non saresti potuta andare al lavoro e lui ha capito..>> spiegò appoggiandosi al bancone della cucina incrociando le braccia al petto.
<<E per quale ragione?>> domandai confusa, troppe notizie in poco tempo. Aiuto.
<<Sanno chi sei, di conseguenza sanno dove lavori, sicuramente non ti lascio andare al lavoro da sola il giorno dopo che hanno ridotto il mio appartamento in una discarica>> disse serio.
Okay forse aveva ragione.
<<E cosa dovrei fare in questi giorni?>> chiesi appoggiandomi al tavolo.
Il lavoro, per quanto stressante, era la mia ancora di salvezza dall'orribile "routine", avevo bisogno di uscire, stare in casa tutto il giorno non mi allettava molto come idea. Logan mi guardò sorpreso dalla mia reazione, pensava di avermi fatto un favore.
<< Per prima cosa direi che mi potresti aiutare a portare alcune mie cose qui>> cominciò lui sorridendo. Non so se lo stesse facendo apposta, ma quella mattina era particolarmente sfacciato, da fammi irritare facilmente, non avevo un carattere semplice, meglio che se ne rendesse conto subito.
<<Perfetto mi preparo e andiamo>> dissi prima di abbandonare la stanza.
Appena mi chiusi in bagno feci scivolare la schiena sulla porta finché non mi ritrovai seduta a terra.
Ma che cavolo era successo? Il giorno prima ero una normale ragazza delusa dal ragazzo per cui si era presa una cotta e quello dopo ero ricercata da chissà quale gang malfamata. Prima che potessi rendermene conto le lacrime mi annebbiarono la vista, non ero preparata a cose del genere, non avevo idea di come affrontare la cosa, in più non sapevo cosa aspettarmi.
L' unica cosa che sapevo era che Logan sarebbe rimasto al mio fianco e questo in qualche modo mi confortava.
*
Era mercoledì, il mio giorno libero e Logan era sdraiato comodamente sul divano con il suo portatile in mano, una delle poche cose che si erano salvate dall'uragano che era arrivato nel suo appartamento.
Nemmeno lui era andato al lavoro, un po' perché voleva tenermi d'occhio e un po' perché il biondo lo aveva minacciato di rimanere a riposo, se no gli avrebbe fatto anche l'altro occhio nero.
Non avevamo più dormito insieme ed io evitavo ogni minimo contato fisico che poteva esserci fra di noi, provavo qualcosa per lui e quello era palese, ma dovevo ancora ambientarmi in ciò che mi stava accadendo.
Ogni giorno provavo a chiedere a Logan qualcosa su il "caso delicato" in cui era coinvolto, ma lui cambiava discorso prima che io me ne accorgessi, ed era molto bravo a farlo, quindi dopo un po' avevo smesso, forse aveva ragione, meno sapevo meglio era.
In compenso avevamo scoperto molte cose in comune, piccoli particolari che ci accomunavano, come lo spremere i tubetti dal fondo e non dal centro, oppure il controllare la mail prima di andare a dormire, in più avevo scoperto che seguiva alcune serie tv che seguivo io, in alcune ero più avanti io e in altre era il contrario quindi ci eravamo promessi di aspettarci a vicenda. Piccole cose che all'esterno potevano sembrare stupide, ma mi facevano sentire a mio agio.
Lo stesso giorno in cui era andato a recuperare le cose, era venuto Josh a controllare di persona la situazione che da quel che avevo capito conosceva meglio di tutti. Forse questo era il motivo della discussione con mio fratello qualche sera fa, un momento..mio fratello era coinvolto? Sicuramente no..se no mi avrebbe chiamata in questi giorni giusto?.
Josh mi aveva comunque rassicurata dicendomi che sarei stata in buone mani ora che Logan sapeva cosa aspettarsi ed io gli credevo, poi i due si erano ritirati in una parte dell'appartamento per parlare in privato, molto probabilmente di cosa avrebbero dovuto fare. In quel momento avevo vagato per il salotto di Logan, ancora sottosopra, scoprendo alcune foto che non avevo notato durante la mia prima visita lì. Erano a terra e mezze rotte, ma riuscii lo stesso a vedere quelle che ritraevano una famiglia felice, un Logan da ragazzo, il signor Jefferson accanto ad una meravigliosa donna e davanti a lei un piccolo Adam e un Josh più giovane. Sorridevano tutti, chissà cos'era successo poi alla sua famiglia per farla dividere.
Josh prima di andarsene mi aveva detto che ora la mia vita non si sarebbe svolta in maniera diversa, a parte il trovarmi fra i piedi Logan, quindi per il quel momento potevo stare tranquilla che avrebbero risolto la questione in fretta. Aveva inoltre sottolineato il fatto che nessuno al di fuori di noi doveva venire a sapere ciò che era accaduto ed io gli avevo promesso che sarei rimasta in silenzio.
Il mio compito era quindi quello di rimanere la Hayley di sempre, stando più attenta agli sconosciuti e sopportando Logan, okay scherzavo, adoravo averlo a casa.
Quella mattina mi ero svegliata strana, mi sentivo pesante ed avevo un forte mal di testa, avrei voluto tornare volentieri a letto.
<<Non mi hai ancora detto perché non ti piace la camera degli ospiti>> disse improvvisamente mentre mi accomodavo vicino a lui con il mio computer sulle gambe.
Perché era così dannatamente curioso? Sempre?
<<Non mi hai ancora detto come la tua famiglia è a capo del club in cui lavoro..>> risposi io non distogliendo lo sguardo dallo schermo del mio portatile. Avevo capito i suoi giochetti, seppur fossero passati tre giorni, era l'unico essere umano con cui avevo il permesso di parlare, dato che Gab la sentivo via messaggio. Non riuscendo più a guardare lo schermo senza che la mia testa pulsasse lo chiusi ed appoggiai la testa allo schienale.
<<Ottima risposta Miss "sarebbe controproducente" Henderson>> disse, mi voltai ridendo e lo trovai sorridente con la sua meravigliosa fossetta che gli addolciva il viso. Quel giorno in più indossava degli occhiali da vista che non gli avevo mai visto addosso e dovetti pensare bene di non prenderlo a sberle. Non poteva essere incredibilmente affascinante anche così.
Sin da piccola il mio uomo ideale doveva ricoprire tre caratteristiche fondamentali: altezza, quindi che fosse più alto di me, che avesse gli occhi chiari e che portasse gli occhiali da vista. Logan le ricopriva tutte e tre perfettamente.
<<Te lo ricordi?>> gli chiesi riferendomi alla nostra prima uscita, quando mi aveva portato in gelateria. <<Ovvio, aspetta io ero Mr..?>>
<<Mr "salvo gli animali" Jefferson>> completai io ridendo e ricordando quella strana serata. Chiusi gli occhi sperando che il mal di testa si affievolisse mentre sentii i suoi su di me, la cose peggiore fu immaginare i suo sguardo, dietro gli occhiali dalla montatura nera, divertito.
<<Beh questa camera degli ospiti?>> insistette lui curioso.
<<Questa proprietà sul club?>> stetti al gioco io. Mi voltai soddisfatta della mia risposta e lo trovai guardarmi con un espressione di sfida sul viso. Chiuse il suo portatile e si voltò completamente verso di me iniziando ad eliminare la distanza fra noi, finché non arrivò a pochi centimetri dal mio collo.
Inutile dire che tutti i miei buoni propositi di evitare i contatti fisici andarono felicemente a quel paese.
<<Hai imparato le regole tesoro?>> chiese sfiorando con le labbra il mio collo, mandai giù, incredula, e smisi istintivamente di respirare, mentre il mio cuore pompava a mille.
Ma in genere i ruoli non erano invertiti?
Mi stava forse seducendo per ottenere delle risposte?
<<Forse>> gli risposi ignorandolo completamente. Non gliel'avrei di certo data vinta.
Mi voltai verso di lui portando le gambe sul divano, aumentando quindi la distanza fra di noi, lui inarcò le sopracciglia <<Ora puoi respirare..>> disse ridendo mentre si allontanava leggermente mostrandomi la fossetta <<É bello sapere che ti faccio un certo effetto>> continuò appoggiando il braccio sullo schienale, allungandolo verso di me.
Volevo sotterrarmi, volevo fuggire dal salotto e rintanarmi sotto le mie coperte. Ma con che semplicità me lo aveva detto poi? Le mie guance si colorarono violentemente.
<<Comunque..>> cominciò passandosi una mano fra i capelli <<..mio nonno insieme ad un suo amico fondarono il club molti anni fa, tutto qua, la gestione ce l'ha ancora in mano lui, sai lì ha conosciuto mia nonna che faceva...faceva il tuo stesso lavoro a dire il vero>> disse tranquillamente sorridendo al pensiero.
<<Oh capisco..>> risposi non sapendo bene cosa rispondere. Era imbarazzante in un certo senso anche se la trovavo una cosa carinissima. La testa oltre a pulsare stava anche girando ora, che meraviglia.
<<Tocca a te..>> disse allungando un braccio sullo schienale del divano. Io alzai gli occhi al cielo, sentendomi già più al mio agio e tornai ad appoggiare la testa sullo schienale, mi sa che mi era salita la febbre.
<<Perchè lo vuoi sapere?>> gli chiesi chiudendo gli occhi.
<<Curios..ehi stai bene?>> mi domandò avvicinandosi pericolosamente a me, io annuii con gli occhi chiusi.
Cominciavo ad avere la nausea, ma forse era solo una mia impressione. Sentii la mano di Logan che mi sfiorò la fronte e subito l'altra la seguì allarmata, mi toccò il collo e le guance, mentre lo sentii borbottare qualcosa sul termometro.
Non volevo aprire gli occhi, stavo fisicamente meglio con gli occhi chiusi, anche se mi perdevo la sua bellezza.
Qualche rumore proveniente dalla cucina fece sì che non mi addormentassi e poi la mano ormai quasi a posto di Logan tornò sul mio viso <<Tesoro apri gli occhi..>> disse dolcemente. Feci come mi aveva detto e lo trovai con un termometro in mano, no la febbre no, pensai esausta. Lo presi prima che potesse dire altro e me lo infilai sotto l'ascella, un momento... da quando il mio braccio era così pesante?
Richiusi gli occhi per la troppa fatica <<dieci minuti>> dissi a Logan o meglio farfugliai, riferendomi al tempo che ci avrebbe impiegato il mercurio a salire alla temperatura giusta. Le braccia di Logan mi avvolsero fino a che non mi ritrovai con la testa sul suo petto, se non mi fossi sentita così debole molto probabilmente lo avrei abbracciato o altro.
Mi baciò la testa e poi prese a giocare con i miei capelli, finché dopo pochissimo tempo, o forse erano passati effettivamente dieci minuti, mi sollevò piano e mi sfilò il termometro.
<<Tu te ne vai a letto subito>> disse autoritario facendomi aprire piano gli occhi.
<<Cos..cosa?>> chiesi confusa mentre mi aiutava ad alzarmi, sorrisi all'idea che un bel ragazzo come lui, o meglio il mio uomo ideale, aiutasse un a povera stupida ad alzarsi dal divano, avrei dovuto piangere, invece in quel momento trovavo la cosa divertente.
<<Hai 39.4 Hayley, direi che rimarrai a letto per un po'>> gli sentii dire mentre mi scortava fino alla mia camera, dove mi fece sdraiare a letto <<Vorrei..vorrei solo chiudere gli occhi>> gli dissi prima che la mia coscienza mi potesse fermare.
Lo vidi allungarsi sopra di me prima che appoggiasse le sue labbra sulla mia fronte, ma non gli passava per la testa che forse erano le mie labbra che chiedevano le sue labbra? Un momento..la febbre è contagiosa, giusto.
<<Allora chiudili, anche se sarà un vero dispiacere per me tesoro..>> sussurrò sulla mia fronte, ed io li chiusi come se avessi appena ricevuto il permesso, un dolcissimo permesso.
Non avevo idea di che ore fossero quando Logan mi venne a svegliare, o meglio, con una delicatezza che solo una ballerina di danza classica poteva avere, si era avvicinato a me e accarezzandomi il volto mi aveva chiamata.
<<Come ti senti?>> mi aveva chiesto nella penombra. Cavolo era già sera.
<<Uno schifo>> avevo risposto tentando di mettermi a sedere, guardai accanto a lui e trovai un vassoio con una tazza fumante sopra.
<<Devi prendere le medicine per far abbassare la febbre, ma prima devi mangiare qualcosa..ti ho preparato del brodo, spero sia decente>> disse allungandomelo.
Era tiepido in realtà e ne fui felicissima, perché anche se avevo i brividi, non avevo voglia di bere qualcosa di bollente.
Presi il cucchiaio e iniziai a berlo sorridendogli <<É buono>> dissi.
Mi costrinse a finirlo tutto dicendomi che non avevo nemmeno pranzato, poi mi fece mandar giù quella roba amara e lo feci senza obiezioni. Infine come aveva fatto prima, mi baciò la fronte, dicendomi che sarebbe ripassato.
Odiavo avere la febbre.
Stavo uno schifo, non avevo le forze per alzarmi dal letto anche se volevo farlo, volevo andare da lui e abbracciarlo, mi piaceva il suo profumo.
Avevo freddo e avevo caldo, non capivo se la coperta mi servisse o meno, finché non avevo trovato la soluzione, ovvero lasciare fuori una gamba.
Odiavo avere la febbre, d'estate poi era una congiura.
Mi sentivo un tricheco, un grosso e lardoso tricheco che sulla terra ferma faticava a fare un metro e quando andava in acqua era veloce, la mia acqua era la salute, cosa scontata da pensare, ma volevo stare bene.
La malattia era una cosa che proprio non concepivo, sapevo che erano i miei anticorpi che mi stavano difendendo da qualche virus o battere, ma ragazzi andiamo 39? Massimo 37 per favore.
Mi pareva che nel mezzo del buio Logan fosse venuto a misurarmi la temperatura dicendomi che si fosse abbassata, ma non ne ero sicura, forse lo avevo sognato.
Ad un certo punto della notte aprii improvvisamente gli occhi presa da una terribile sete, scesi quindi dal letto, stando attenta che le mie gambe mi sostenessero. Ieri sera stavo così bene.
Presi una felpa che trovai in salotto e dal profumo dedussi che fosse di Logan, me la infilai infreddolita e me la strinsi bene addosso come se fosse Logan ad abbracciarmi, okay questo era strano.
Andai in cucina ed aprii il frigo per tirare fuori l'acqua, ma non la trovai. Il frigo era pieno di birra. C'era solo quella, su ogni ripiano, ma che razza di incosciente comprerebbe solo birra al supermercato?
Andai al rubinetto, ma quando lo aprii l'acqua non uscii ed io avevo una sete terribile. Corsi in bagno, ma anche lì l'acqua non uscì, né dal lavandino né dalla doccia.
E ora? Magari Logan poteva uscire a comprarmela. Mi avvicinai all'altra camera e vidi la porta sbacciata, avevo l'orribile sensazione di averla già vissuta quella scena. Mi avvicinai e afferrai la maniglia, mandai giù agitata, dovevo aspettarmi qualsiasi cosa.
<<Hayley?>> mi chiamarono. Mi voltai velocemente per trovare Logan in fondo al corridoio confuso. Gli sorrisi sollevata.
<<Logan..ti stavo cercando>> sussurrai cominciando ad avvicinarmi, ma proprio quando distavamo meno di un metro una figura comparve dal salotto.
Una rossa con un vestitino nero cortissimo si avvicinò a Logan immobilizzandomi, la guardai da cima a fondo allibita, portava dei tacchi vertiginosi brillantanti ed un rossetto così rosso che riuscivo a vederlo anche a luci spente. Cominciai ad indietreggiare vedendo come si avvinghiava con facilità al collo di..di lui.
Un momento ma lei era la rossa, quella che era con lui il giorno che lo avevo rivisto al lavoro. <<Dimmi tesoro>> ebbe il coraggio di dire mentre la donna di facili costumi gli baciava il collo, o almeno sembrava.
Rimasi zitta. Non sapendo cosa fare tornai in cucina, ma uno strano rumore mi fece aprire gli occhi.
Ero in camera mia.
Avevo il respiro accelerato, mentre il mio sguardo rimaneva fisso alla finestra intento a non muoversi da lì per riuscire a realizzare che razza di sogno io avessi appena fatto. Non aveva alcun senso se non qualche collegamento a Dylan. Era forse un modo del mio subconscio per dirmi che nel profondo credo che tutti mi tradiranno? É vero che quella storia mi aveva traumatizzata, ma perché farne una tragedia?
Sospirai mentre mi voltavo a pancia in su per cambiare posizione, alzai la coperta in modo da sistemare i piedi che di erano incastrati con essa, appena furono a posto la riabbassai e avrei tanto voluto non farlo.
L' uomo con il passamontagna davanti al mio letto, di nuovo.
Era un altro sogno.
Era per forza un altro sogno.
L' uomo prese la pistola che tirò fuori dalla tasca destra dei pantaloni e me la puntò sul petto, o sulla fronte non capivo.
<<Chi sei? Cosa vuoi da me?>> gli chiesi con le lacrime agli occhi perché non ero propriamente sicura che fosse un sogno. Lui non rispose anzi cominciò ad avvicinarsi e fu proprio quello a farmi dubitare che fosse un sogno. Avendo la febbre non riuscii a muovermi in tempo e lui mi afferrò la braccia e poi mi puntò la pistola sulla tempia.
Urlai.
Piansi.
Urlai fra le lacrime.
Su quali speranze potevo aggrapparmi? Cosa avrei dovuto fare?
Logan! Logan era a letto, poteva essere la mia salvezza, urlai di nuovo dato che l'uomo non sparava, ma del veterinario nemmeno l'ombra.
<<Tesoro! Hayley svegliati>> aprii gli occhi di scatto e li battei ripetutamente.
Logan mi aveva afferrata per le braccia e mi guardava con aria preoccupata <<Cos..>> provai a dire non riuscendo a capire.
Mi passai una mano sul viso trovandolo umido e capii che forse avevo urlato e pianto davvero.
Logan mi strinse a lui, forte, facendomi incastrare il viso nell'incavo del collo mentre mi passava una mano sulla schiena cercando di tranquillizzarmi, anche se molto probabilmente lo stava facendo più per se stesso.
Fu allora che piansi, che scoppiai in un pianto vero, non sapevo se era colpa della febbre o per il sogno o per la situazione in cui mi trovavo, ma piansi, come non facevo da tempo.
Per tutto il periodo in cui le mie lacrime scendevano lui mi aveva tenuta stretta a se, senza proferire parola, mi aveva accarezzato la testa, la schiena, mi aveva coccolata, finché i singhiozzi non sparirono e lui mi allontanò.
<<Ci sono io con te tesoro>> disse facendomi annuire in risposta mentre mi asciugavo gli occhi. <<Coraggio fammi posto>> disse battendo sul materasso, senza farmelo ripetere de volte mi spostai notando solo in quel momento che avevo la sua felpa addosso, mi bloccai impaurita.
Il frigo era veramente pieno di birre? La rossa era stata qua davvero?.
<<Te l'ho messa quando sono venuto a misurarti la febbre, stavi ancora tremando>> disse sdraiandosi accanto a me, poi mi prese e mi fece appoggiare a lui mentre mi circondava con le braccia. <<Grazie>> risposi stringendomi a lui evitando di dare troppo peso ai lividi in fase di guarigione.
Lo sentii ridere piano mentre mi accarezzava i capelli <<Vuoi raccontarmi cos'hai sognato?>> chiese, si doveva essere appena svegliato perché aveva quella stessa magnifica voce che ha al mattino, sorrisi inconsciamente.
<<Un uomo che mi punta la pistola>> risposi chiara e concisa. Non avevo le forze di raccontare i dettagli. Sentii Logan che mi allontanava da lui per scivolare alla mia altezza, in modo che ci trovassimo uno di fronte all'altra, mi prese una mano e me la baciò <<Nessuno ti punterà mai una pistola finché sarò in vita tesoro, che sia chiaro, altrimenti si troverà in bel pasticcio>> disse severo, io gli sorrisi grata e mi avvicinai al suo viso, appoggiando la mia fronte alla sua.
Chiuse gli occhi avvicinando il mio corpo caldo al suo fresco e mi assaporai quel momento perfetto, quel mischiarsi di respiri e profumi, finché la mia mente non elaborò quel pensiero perverso sul perché oggi non gli avevo risposto alla sua domanda, era legittima e prima o poi avrei dovuto sputare il rospo, quindi meglio subito. Inspirai profondamente sperando fosse ancora sveglio e appena aprii gli occhi intravidi i suoi cristallini.
<<É colpa del mio ex..>> sussurrai quindi.
<<Cosa?>> mi chiese aprendo entrambi gli occhi, bene, e guardandomi serio, pronto ad ascoltare, mentre io ero così stanca, ma dovevo pur finire questo discorso <<Il motivo per cui non mi piace quella camera, ho trovato..la..la mia ex coinquilina lì con il mio ex mentre, beh mentre ci davano dentro e non mi sono mai ripresa del tutto>> chiusi gli occhi, non per piangere, non per ricordare il momento triste, ma per il semplice motivo che ero stanca e avevo bisogno di dormire.
Logan però non lo poteva sapere e non mi meravigliai quando lo sentì prendermi la vita per stringermi in un abbraccio, i nostri petti si toccarono, i nostri fianchi si toccarono ed io fui così audace di allungare le gambe verso di lui, per godermi appieno quell'abbraccio di conforto. La febbre mi rendeva una spudorata.
<<Sappi che non sono incline a certi tipi di cose>> sussurrò fra i miei capelli ed io annuii, anche se non ero sicura che avesse visto o sentito.
Chiusi gli occhi per riuscire ad addormentarmi e stavo anche per farcela quando la sua voce calda e un po' rauca riempì il silenzio <<Come si fa a tradire una ragazza bellissima come te?>> sussurrò, forse era una domanda che aveva posto ad alta voce senza voler ricevere nessuna risposta, forse gli serviva a lui come sfogo, ma io ormai frastornata dal sonno farfugliai una risposta <<Si può se questa ragazza è vergine>>.
•Buongiorno fiorellni
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma mi ero completamente dimenticata eheh.
Comunque Logan ha rivelato qualcosa in più su quello che sta accadendo, quasi niente in realtà, ma in questo capitolo la cosa più importante è la sua dolcezza, non trovate?
Lasciate stelline se vi è piaciuto e commentate per dirmi cosa ne pensate.
------->AVVISO IMPORTANTE: É uscita la mia nuova storia "The Green Light" fateci un salto ;)
Alla prossima, un bacio,
EllY**
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