10- Rescue
Imprecai davanti all'ennesimo rosso, ma contro ogni possibile razionalità non mi fermai, anzi accelerai. Ormai era mezzanotte passata, le strade di Adelaide erano perlopiù sgombre.
Subito dopo che si fosse interrotta la chiamata avevo riprovato a chiamare e a richiamare, ma nulla, se non la sua voce registrata che diceva di provare a contattare lo studio veterinario.
Presi una curva troppo velocemente rischiando di finire nell'altra corsia, che per fortuna era libera; l'ennesima scusa per poter sfrecciare e muovermi velocemente, contro il codice della strada, elettrizzante sotto certi aspetti.
Quel rumore sordo però, non erano le chiavi che cadevano, era un mazza che veniva data in testa a qualcuno, era una porta che veniva buttata giù, era una pallottola che aveva colpito in pieno petto Logan.
Quel suono si ripeteva all'infinito nella mia testa da quando non aveva risposto alla quinta volta che avevo composto il suo numero sul telefono e poi avevo reagito d'istinto, prendendo le chiavi della macchina e correndo giù per le scale.
Forse stavo avendo una reazione esagerata, magari era più ubriaco di quanto potessi immaginare, ma più tentavo di convincermene, più ne dubitavo.
Parcheggiai nel vialetto di fronte al suo condominio, scesi velocemente e camminai, fino a trovarmi a correre, per raggiungere il portone principale.
Cazzo, se è chiuso?
Spinsi comunque in avanti, con una forza che non sapevo di avere e me ne pentii quando il portone si aprì facendomi precipitare in malo modo all'interno dell'edificio.
Cominciai a salire le scale, tralasciando la difficoltà nel farle con le mie birkenstock da casa, ero troppo in ansia per curarmene, quel rumore sordo era stato terrificante.
Non ero sicura di riuscire a respirare e me ne resi conto quando mi trovai sull'ultima rampa di scale, quando solo l'adrenalina mi faceva andare avanti.
Forse al posto di precipitarmi in una situazione del genere avrei dovuto chiamare la polizia, la protezione animali, la guardia di finanza, suo fratello, insomma qualche dannato aiuto, ma non riuscivo a comporre un pensiero di senso compiuto senza risentire quel rumore terribile che mi assillava.
Appena arrivai al pianerottolo del suo appartamento trovai la serratura della sua porta completamente distrutta, persino il legno attorno ad essa era scheggiato e rovinato.
Tutte le mie supposizioni erano vere.
Mandai giù il groppo di ansia che avevo in gola e mi avvicinai lentamente stando bene attenta a non fare rumori molesti. Aprii lentamente la porta, se il danno alla serratura mi aveva spaventa, il caos nella casa di Logan mi paralizzò completamente.
Dopo la porta scorrevole vidi il divano, su cui ci eravamo quasi baciati, capovolto ed i cuscini erano stati tagliati e sparsi in per tutta la stanza. Sedie rotte a terra, la tv era da buttare e le lampade diffondevano la luce da angoli della casa di cui non sapevo l'esistenza, da quanto lontane erano state lanciate.
Tesi l'orecchio in attesa di qualche suono, ma non sentì nulla.
Mi diressi in cucina, unico posto a me famigliare in quella casa e, a parte qualche cassetto, svuotato da tutto, a terra, sembrava intatta.
Decisi di chiamare ad alta voce Logan, giusto per assicurarmi che fosse ancora in casa, che non lo avessero rapito. Mi sarebbe bastato un suono, un mugolio se non poteva rispondere.
Andai verso la sala aprendo la bocca, ma soffocai la prima sillaba del suo nome appena sentii una risata amara e tremendamente terrificante.
<<Spero che ora tu abbia capito brutto figlio di puttana>> sentii dire vicinissimo a me. Mi portai la mano sulla bocca per non urlare, per non fiatare, per non attirare l'attenzione e pensai bene di indietreggiare e nascondermi.
Mi appiattii alla parete della cucina sperando che nessuno mi vedesse, ma le voci sembrano provenire da un'altra stanza e da come stava andando avanti la discussione non credo che mi avessero sentita.
<<Dacci quello che vogliamo e vi lasceremo in pace una volta per tutte>> disse un'altro. Era più di una persona, non dovevo neanche meravigliarmene dato il disastro che c'era in casa di Logan. <<E questo era solo un avvertimento Jefferson>> disse una terza voce.
Se mi avessero trovato in tre non so cosa sarebbe successo e dato che non volevo scoprirlo mi attaccai ancora di più sul muro della cucina con la mano ancora sulla bocca.
Tentai di captare qualcos'altro, ma furono solo insulti e quelli che immaginai calci o pugni. Mi scese una lacrima nel sentire Logan, sì perché lui era lì, lui era la vittima di questi trogloditi. Lo sentì reagire, ma la sua voce calda e calma si era trasformata in urli soffocati di dolore mentre pensai tentasse di difendersi.
Non seppi per quanto rimasi lì prima che le voci si spostassero nel salotto, ma credo abbastanza per avere il terrore di andare a vedere come stesse Logan.
<<Spero che il messaggio si stato chiaro>> disse uno calciando qualche vetro rotto. Uno scoppiò a ridere <<Ah a proposito Jefferson..conosciamo tutto sulla ragazza mora >> disse il secondo.
Dire che mi si congelò il sangue nelle vene sembra una frase fatta. Mi bloccai completamente incapace di respirare, pensare, parlare, ragionare, urlare.
Chiusi gli occhi presa da chissà quale crisi di panico. Sentii l'ennesimo vetro che veniva lanciato ed infine i tre uscirono di casa.
Ricominciai a respirare.
Li avevo solo sentiti parlare, non li avevo visti e questo mi spaventò ancora di più, se li avessi incontrati in un futuro non sarei mai stata in grado di riconoscerli, o peggio non sarei riuscita a fare l'identikit per la denuncia all'aggressione di Logan.
Andai verso la finestra della cucina e vidi tre figure nere montare su un camioncino rosso, non vidi la targa, non lessi nulla, sapevo solo che dovevo muovermi e dei lamenti provenienti da una camera mi incitarono ancora di più.
Scavalcai qualche cuscino e mi diressi verso un corridoio, era tutto a terra, tutto rotto, tutto perso. Guardai dentro la prima camera che vidi e trovai un corpo abbandonato a terra. Logan era immobile, troppo immobile.
<<O mio dio>> sussurrai scandalizzata. Portava ancora lo smocking che presumibilmente aveva indossato alla cena di beneficenza, mi avvicinai non sapendo bene cosa fare, non mi ero mai trovata in situazioni del genere, era surreale. Non c'era sangue, se non si contava il suo viso e le mani, molto probabilmente aveva fatto a pugni.
Mi inginocchiai davanti al suo viso e lo accarezzai lievemente, ero completamente sotto shock. Lui si voltò velocemente verso di me, reagendo d'istinto, mi guardò confuso. Allungò una mano sporca di sangue verso la mia e appena l'afferrò vidi i suoi occhi inumidirsi.
<<Ley?>> provò a dire, ma una smorfia di dolore lo bloccò.
<<No non parlare, sei..sei conciato malissimo Logan, ora chiamo la polizia e un'ambulanza>> dissi ricominciando a comportarmi meccanicamente in modo razionale, come se ne vederlo mi fossi risvegliata. Ma non potei muovermi che la sua mano mi bloccò. <<No, nessuno>> disse telegraficamente stringendo di più la mia mano.
<<Come sarebbe a dire nessuno? Sei pazzo?>> risposi velocemente. Lui si tirò su a sedere, a fatica, tentai di aiutarlo in qualche modo ed accompagnarlo verso il muro dove si appoggiò. <<Che cosa ci fai qui Hayley?>> mi chiese lui invece.
<<Avevo sentito un rumore orribile e sono corsa qui senza pensarci due volte...a quanto pare ho fatto bene>> sussurrai l'ultima frase avvicinando di nuovo la mia mano verso il suo viso, ma lui me la allontanò. <<Va via è troppo pericoloso, se tornassero..>> provò a dire in tono serio.
<< Stai zitto, ora ti porto fuori di qui>> dissi autoritaria cercando di aiutarlo ad alzarsi e fortunatamente lui non oppose nessuna resistenza, ne si lamentò.
Venti minuti dopo ero in macchina con un Logan sofferente accanto a me. A stento riusciva a tenere gli occhi aperti e speravo con tutto il cuore che non svenisse. Non mi piaceva per niente questa sua decisione di non farsi controllare, ma per ora, presa dal panico com'ero, mi fidavo. L' unico posto che mi venne in mente fu ovviamente in mio appartamento.
Aiutai Logan ad entrare nel palazzo ed imprecai ricordando quante scale c'erano per arrivare al mio piano, troppe per il suo stato. Per la prima volta in tutta la mia vita decisi di prendere quell'orribile ascensore piccolo e buio che c'era nel mio condominio, appena salimmo sentii subito il braccio di Logan avvolgermi, lo guardai e lui mi strinse a se dopo che ebbi premuto il numero del piano. Rimasi appoggiata al suo petto tentando di non dargli nessun peso finché non arrivammo, non volevo aggravare la situazione in nessun modo, ma gli ero così grata di quel gesto.
<<Hayley..>> cominciò a dire lentamente mentre aprivo la porta di casa <<..non so per quanto mi reggerò in..>> si appoggiò al muro e se non lo afferravo in tempo sarebbe sicuramente caduto. Gli feci mettere il suo braccio sopra la mia spalla appena mi accertai che fosse ancora sveglio, anche se non ero certa del cosciente però.
<<Non provare a svenire, almeno finché non ti avrò messo a letto>> dissi autoritaria, lo vidi sorridere anche che aveva il labbro spaccato. <<Almeno non hai perso il senso dell'umorismo a quanto pare>> lo rimproverai mentre lo accompagnavo nella stanza degli ospiti.
Lo appoggiai al materasso e lo sentì trattenere un lamento di dolore quando lo feci sdraiare.
Dovevo fare qualcosa.
Gli tolsi le scarpe, saranno state super costose, poi mi occupai della giacca nera e alzai gli occhi al cielo leggendo Gucci, ovvio. Mi sedetti accanto a lui dopo aver acceso l'abat joure sul comodino accanto al letto per valutare gli effettivi danni al viso.
Un occhio nero, uno zigomo gonfio viola e un labbro spaccato che perdeva sangue. Gli tolsi il fazzoletto che gli avevo dato in macchina per far fermare il sangue dal naso e non mi meravigliai nel trovarlo zuppo. Non facendo troppo la schizzinosa uscii dalla stanza andando a prendere ciò che mi serviva.
Tornai poco dopo con del ghiaccio, una bacinella d'acqua e la scatola del pronto soccorso per medicargli le ferite, alzai lo guardo e vidi che si era messo a sedere, ma cosa più grave si era aperto la camicia, per fortuna aveva una canotta sotto. Mi sedetti accanto a lui tentando di sembrare indifferente a ciò che aveva deciso di fare e tentai di appoggiare il ghiaccio sul suo zigomo.
<<Avrei giurato che ti avrebbero ucciso>> sussurrai all'improvviso. Potevo dire di tutto, potevo rimanere zitta, invece gli avevo detto quanto preoccupata ero. Lui mi prese la mano libera.
<<Scusa per quello che ti ho fatto>> risponde invece lui guardandomi dritta negli occhi.
<<Non è il momento di parlarne>> dissi in fretta facendogli tenere in mano il ghiaccio e cominciando a lavargli le ferite della mano per potergliele medicare, in più gli avrei dato le spalle e questo mi avrebbe aiutata nel mio incarico.
<< E quando sarà?>> mi chiese speranzoso <<Perché io ho bisogno di sentire che non sei arrabbiata, o peggio, delusa da me..>>disse.
<<E come faccio a non esserlo?>> domandai voltandomi verso di lui <<Insomma sei sparito, mi hai detto che ti interesso e tu mi hai abbandonata, come faccio a dirti che non sono delusa Logan?>>.
Mi guardò per alcuni secondi togliendosi il ghiaccio dal viso e tentando di avvicinarsi a me, dopo aver appoggiato la sacca sul letto mi accarezzò la guancia con la mano congelata e sorrise lievemente prima di tornare a guardarmi tristemente.
<<Sono un coglione..>> sussurrò vicinissimo al mio viso. <<..gli uomini di questa sera erano la ragione per cui sono sparito, non volevo coinvolgerti in cose così pericolose Hayley, ma credimi quando ti dico che non sono riuscito a non pensare a te neanche una cavolo di volta, eri nella mia testa dalla mattina alla sera e ..>> continuò appoggiando la sua fronte sulla mia.
Mi allontanai lasciando le sue parole sospese in aria, morivo dalla voglia di sentire spiegazioni, avevo desiderato così tanto che mi dicesse che mi pensava, che gli dispiaceva, ma non so per quale motivo ora era quasi scontato sentirglielo dire, non mi sembrava reale.
<<Cosa volevano da te quegli uomini?>> chiesi invece tornando ad occuparmi della sua mano, sentendo lui che si riappoggiava al muro con la schiena.
<<Non voglio coinvolgerti più del dovuto>> rispose cono tono piatto.
<<Hai ragione>> gli risposi, perché effettivamente ce l'aveva, in più volevo uscire velocemente da quella stanza.
Dopo aver fasciato una mano mi occupai dell'altra, ed infine tornai a riguardare il viso. Gli spostai il ghiaccio e lui ne approfittò per fissarmi. Non dovevo essere un bel vedere dato che ero completamente struccata, con i capelli raccolti e in pigiama, già ero andata in suo soccorso in pigiama.
Lo zigomo si era sgonfiato leggermente e decisi di metterci una pomata in modo da alleviare quel colore violaceo orribile che stonava sul suo viso. Quelle sue iridi glaciali intanto mi studiavano, ogni mio movimento, ogni mio respiro, tutto in competo silenzio, nessuno dei due proferiva parola, lui molto probabilmente perché sapeva che tutto quello che avrebbe potuto dire non sarebbe servito a nulla, dato che non mi avrebbe fatta sentire meglio, ed io perché non volevo aprire bocca.
Allungò una mano verso il mio viso e mi portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, lo faceva sempre e la trovavo una cosa così dannatamente dolce. Lo guardai e lui fece lo stesso con un espressione malinconica, come avrei fatto a resistere?
<<Scusa>> sussurrò.
<<Lasciami assimilare okay?>> gli chiesi allontanandomi dal suo volto pronto per un meritato riposo. Lui annuii e approfittò di questa distanza per sdraiarsi, ma la sua espressione non mi confortò per nulla.
Mi allungai velocemente verso la sua vita e presi l'orlo della canotta, tentai di non pensare ai muscoli, ma di concentrarmi sul suo benessere. Risultò più difficile del previsto. Aveva un petto e l'addome ben scolpito, come mi era materialmente possibile non ammirarlo?
Per fortuna la mia coscienza mi spinse a vedere al di là dell'apparenza e vidi delle chiazze violacee sull'addome.
<<Potevi dirmelo prima>> sussurrai.
<<Non ne avevo idea..>> si difese lui tentando di togliersi la camicia. Lo aiutai e poi a malincuore, in realtà non molto, lo aiutai a togliersi al canotta bianca. Mandai giù il groppo di agitazione che avevo in gola. Spalle, petto, addome, respirai a fondo prima di riprendere la pomata in mano.
<<Ho conosciuto Josh..>> dissi per riempire quel silenzio che stava diventando opprimente, in più la stanza si era fatta più calda. Delicatamente spalmai un po' di pomata sulla macchia violacea sul fianco, la sua pelle era morbida e calda.
<<Sì me lo ha detto, ti adora>> rispose sorridendo, io sorrisi a mia volta e mi concertai sulla pomata, non sapendo cos'altro aggiungere.
Appena finì coprii le botte con delle garze, per assicurarmi che la pomata venisse assorbita bene, senza che le coperte togliessero niente. Iniziai a sistemare le cose <<Dormi ora Logan>> gli sussurrai.
<<No, non posso..se ci avessero seguiti? Come potrei proteggerti?>> disse rimettendosi a sedere e facendo uscire un lamento dalle sue labbra. Gli rivolsi uno sguardo di riproverò <<Ora tu ti metti comodo a letto...ci sono moltissimi appartamenti in questo condominio non mi troveranno mai e poi il cognome fuori dalla porta è della mia ex coinquilina>> dissi alzando le spalle.
Lui rimase immobile per nulla convinto dal mio ragionamento, ciò mi fece alzare gli occhiali cielo. <<Ve bene vado in bagno e torno qui..intanto metti questi>> dissi lanciandogli i pantaloni della tuta di Mich che avevo, per non so quale motivo.
Dopo che finii di fare una doccia veloce tornai da Logan il quale si era sdraiato, a petto nudo con i pantaloni di mio fratello. Come potevo affrontare una situazione del genere?
Mi avvicinai per vedere se stesse dormendo, ma i suoi occhi erano bene attenti e vigili quando arrivai. Era davvero preoccupato.
<<Sei ancora sveglio..>> constatai.
<<Non ti ho sotto custodia>> rispose lui come se fosse ovvio, sbuffai incrociando le braccia e inarcando le sopracciglia. Lui come risposta spostò il lenzuolo su cui era sdraiato e ci si infilò sotto invitandomi a seguirlo.
<<Non ci penso nemmeno, ho un letto comodissimo di là>> mi lamentai, anche se l'idea di accoccolarmi sul suo petto nudo mi allettava molto. Logan mi guardò serio <<Per favore solo per questa notte voglio saperti al sicuro..>> disse.
<<Sicuro che non sia solo un pretesto per dormire insieme?>> chiesi beffarda, lui sorrise. <<Non ti toccherò nemmeno>> rispose alzando le mani in alto.
<<Logan..>> riprovai, pensando alla vera ragione per la quale non volessi rimanere in quella stanza: Dylan e quel cavolo di letto in cui lo avevo beccato con la mia coinquilina. Sembrava stupido, ma io non avevo accora superato il rancore che avevo verso quella stanza e di certo Logan non me lo avrebbe fatto passare.
<<Voglio solo saperti al sicuro Hayley, almeno per sta notte, giusto per vedere se realmente non ci verranno a disturbare>> continuò lui in tensione.
Allungai quindi la mano e feci un cenno alla porta indicandogli l'uscita, io in quel letto non ci avrei dormito. Lui la afferrò e con difficoltà scese. Arrivammo in camera mia lo feci sdraiare sul mio materasso da una piazza e mezza, dopo che spostai il computer e il gelato che avevo lasciato precedentemente.
Mi sdraiai dandogli le spalle, dopo aver spento la luce, e stranamente il suo calore mi confortava. <<Sono tanto pericolosi quegli uomini?>> chiesi con un filo di voce nel buio.
Effettivamente avevo paura, ora il terrore che sbucassero dal buio mi annebbiò i pensieri. Se quei tre uomini, di cui non conoscevo l'aspetto, fossero entrati in casa mia e l'avessero ridotta come quella di Logan? Ma ancor peggio, cosa avrebbero fatto a me?
Sentì una mano accarezzarmi il braccio nudo il quale si ricoprì di brividi, subito dopo la voce di Logan si fece largo fra l'oscurità.
<< Non preoccuparti Hayley, ci sono io..>> disse avvicinandosi a me.
<<Non hai risposto>> constatai.
<<Perchè non dormi nell'altro letto?>> domandò invece lui.
<<Qui dormirai meglio>>risposi subito io, non avevo voglia di parlare di Dylan quando c'era qualcosa di più grande in gioco.
<<Non hai risposto>> constatò ora lui.
Mi voltai e trovai il suo petto, che aveva pensato bene di coprire con la canotta, mi ci appoggiai e lui mi lasciò fare.
<<Buonanotte tesoro..>> disse prima che calasse definitivamente il silenzio.
•Buongiorno fiorellini
Ebbene eccoci con il fatidico capitolo. Ci stiamo addentrando pian piano nel mistero che Logan tiene nascosto.
Siete curiosi di andare avanti e scoprire cosa succederà?
Hayley lo perdonerà?
----> Votate e commentate cosa ne pensate.
Un bacio,
EllY**
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro