11- Dinner?
Aprii la porta sul retro del mio studio ed accesi le luci.
Mi tolsi la giacca e posai sulla mia scrivania telefono, chiavi e tutto ciò di inutile che avevo nelle tasche dei pantaloni, cercando di essere il più veloce possibile. Liberai il bancone e lo pulii per accogliere un nuovo paziente.
Presi il maglione leggero dal colletto e me lo sfilai, per indossare il mio camice da lavoro. Appena lo presi in mano bussarono alla porta, lo indossai strada facendo ed andai ad aprire.
Hayley aveva il mascara colato sul viso e gli occhi lucidi.
L'avevo vista poche ore prima, indossava gli stessi abiti, eppure il suo viso era completamente stravolto.
Il mio occhio cadde sul gatto bianco, disteso nella gabbietta, immobile, forse troppo.
Finii di sistemarmi il camice, prima di afferrare con una mano la gabbietta, mentre l'altra la poggia sul schiena di Hayley, per farla entrare.
<<Siediti sulla poltroncina>> le ordinai. Di sicuro non sarebbe servito a nessuno se fosse rimasta a guardare da vicino cosa avessi fatto a Jack, oltre al fatto che sarebbe stato poco igienico. Il mio tono fu più duro del previsto, quindi addolcii subito la voce. <<Vedrai che non sarà nulla di grave>> aggiunsi, osservandola mentre andava verso la poltrona indicata.
Andai sul mio bancone da lavoro e tirai fuori Jack dalla gabbia. Notai subito come respirasse irregolarmente e con fatica, ma almeno era vivo. <<Ciao campione>> sussurrai, accarezzandogli la testa.
<<Come mai non respiri bene?>> continuai a parlare. Era una cosa che facevo spesso, sembrava che il mio tono di voce calmasse gli animali e, a volte, anche i padroni.
Recuperai i guanti e una mascherina, prima di aprire la bocca al gatto, trovando la gola parecchio gonfia, troppo. <<Ohh capisco>> dissi.
Alzai la testa verso Hayley, che non mi aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. <<Gli hai mai fatto fare delle prove allergiche?>> le domandai, abbassandomi la mascherina.
Il suo sguardo divenne perso, come se non capisse di cosa stessi parlando. <<No>> sussurrò. <<Non che ricordi almeno>> continuò. <<Insomma non sapevo nemmeno che si potessero fare ai gatti>> esclamò con più convinzione.
Guardai di nuovo il gatto, dovevo dargli qualcosa che gli sgonfiasse le vie respiratorie ed ero quasi certo che fosse stato qualche alimento, un insetto non gli avrebbe mai provocato una simile reazione. <<Cos'ha mangiato di recente? Potrebbe aver raggiunto qualche alimento strano?>> le chiesi ancora.
<<Oh no>> la vidi chiudere gli occhi e portarsi una mano sulla fronte. <<É tutta colpa mia>> sussurrò, prima di alzare lo sguardo verso di me. <<Oggi gli ho comprato del novo cibo, manzo con verdure e...non sapevo potesse esserne allergico>> le tremò la voce.
Mi voltai verso l'armadio dove tenevo diverse fialette, avevo intenzione di dargli qualcosa che lo avrebbe fatto riprendere a respirare regolarmente.
Presi del disinfettante e una siringa sterile. Dopo aver seguito tutte le manovre per poter lavorare in un ambiente igienicamente sicuro, gli infilai l'ago nel punto stabilito e con lentezza gli somministrai l'antidoto di cui aveva bisogno.
Buttai tutto subito dopo, nel cestino apposito, poi recuperai lo sgabello e mi sedetti, cominciando ad accarezzarlo. <<Forza campione, vedrai che starai meglio>> sussurrai.
Notai con la coda dell'occhio che Hayley si alzò e il gatto mosse lentamente l'orecchio verso la sua direzione, facendomi fare un respiro di sollievo.
Le feci segno di avvicinarsi e lei non se lo fece ripetere due volte. <<Oh cielo Jack>> esclamò trattenendo le lacrime. <<Non farmi mai più una cosa del genere>> sussurrò.
<<Starà meglio, ma credo che lo terrò in osservazione per questa notte, per capire se ciò che gli ho dato farà il giusto effetto e se ha bisogno d'altro>> la informai, mentre mi liberai dei guanti.
Lei mi osservò ed annuì.
Le posai una mano sulla spalla accarezzandogliela. <<Ehi>> le sorrisi. <<Starà bene vedrai, gli serve solo un po' di riposo e delle prove allergiche>>.
La vidi sorridere, prima di passarsi il palmo della mano sulla guancia, cercando di sistemare il disastro che aveva sul viso.
Andai a gettare i guanti e la mascherina, poi mi lavai bene le mani e tornai da lei.
Non si era per nulla tranquillizzata e non sapevo bene se fosse a causa di Jack, o a causa mia.
<<Torno subito>> le dissi. <<Tu controlla che non scappi>> cercai di ironizzare, per farla sentire a suo agio, cosa che cominciò a funzionare.
Uscii dalla stanza ed andai a prepararle una camomilla, ne preparai per entrambi in realtà.
Mentre aspettavo che l'acqua si scaldasse cominciai a pensare come potevo giocarmi questa chance. Nella sfortuna ero stato fortunato, non potevo gettare al vento tutto.
Con cautela le avrei cercato di parlare ed ero quasi certo che lei sarebbe rimasta ad ascoltare.
"Ti ho già dato così tante occasioni".
Non mi sarei mai aspettato che mi colpisse con così poche parole. Per questo dovevo stare attento, dovevo essere cauto, non potevo perderla di nuovo.
Appena la camomilla fu pronta tornai nello studio. La trovai accovacciata sul bancone, mentre sussurrava parole dolci a Jack.
Rimasi ad osservarla ancora un po' prima che mi notasse. <<Ti ho portato della camomilla calda>> dissi, raggiungendola.
Si alzò di scatto, distogliendo lo sguardo. <<Non bevo più camomilla>> rispose dura.
Gliela porsi <<Questa è ben zuccherata>> le sorrisi, cercando di trattenere la curiosità, evitando di chiederle il motivo.
Sospirò prima di prenderla fra le mani, stringendola. Ne prese un sorso, senza guardarmi.
<<Comunque grazie per Jack, per il breve preavviso e tutto il resto>> sussurrò.
<<É il mio lavoro>> la rassicurai, o almeno ci provai. <<Ora è meglio che riposi, ha fatto un bello sforzo oggi>> la informai, riferendomi a Jack. <<Vieni a sederti qui, che anche tu hai bisogno di un'attimo di pace>> le indicai la poltrona verde.
Lei si alzò ma non si sedette dove le avevo indicato, bensì a terra, con la schiena contro il muro, la seguii e le sedei accanto, ad una giusta distanza.
<<Come posso ripagarti questo?>> mi chiese indicando il gatto.
<<No, non serve>> scossi la testa, non potevo assolutamente farmi pagare.
<<Dico sul serio Logan>> insistette lei voltandosi a guardarmi.
Le sorrisi. <<Cosa c'è ?>> mi chiese.
<<Sarebbe controproducente>> le risposi facendola ridere piano. Scosse la testa <<Sei irrecuperabile>> continuò, portando lo sguardo verso il bancone.
<<Hai ragione, lo sono>> sussurrai. Mi voltai ad osservarla, fermandomi a guardare i suoi capelli tagliati e i suoi lineamenti morbidi, familiari. <<Ti stanno bene i capelli corti>> mi lasciai sfuggire.
Hayley si portò una ciocca dietro all'orecchio imbarazzata. <<Grazie>> sussurrò. <<Comunque insisto>>.
<<Cosa?>> domandai.
<<Per pagare il tuo lavoro>> insistette per la milionesima volta.
Alzai gli occhi al cielo e lei mi guardò, come se volesse farmi capire che fosse seria, ma a me non importava.
<<Va bene>> le risposi comunque. <<Mi pagherai lasciandoti portare fuori a cena>> le proposi.
<<Logan..>> sussurrò scuotendo la testa. Si passò una mano sul viso stanco, pensando bene a cosa avrebbe dovuto rispondermi.
<<Non voglio obbligarti Hayley, so cosa ti ho fatto e non..>>.
<<Va bene>> esclamò zittendomi.
<<Davvero?>> chiesi.
<<Sì, insomma tolto il dente tolto il dolore no?>> sussurrò più a se stessa che a me. <<Non fare nulla di romantico, solo due conoscenti che escono a cena chiaro? Non provarci nemmeno a prendere dei fiori, non li voglio>> iniziò a dire. <<Dopo il lavoro vengo a vedere come sta Jack, così me lo riporto a casa e tu hai il tempo per decidere dove mi porti>> mi aveva puntato contro per tutto il tempo in cui aveva dettato ordini.
<<Accetto tutte queste condizioni>> risposi. <<So già dove portarti comunque>>.
<<Okay>> disse.
<<Okay>> risposi iniziando a sorridere come un ebete. Ero riuscito ad invitarla a cena, cosa potevo avere di più?.
Avrei rispettato ogni sua "richiesta", non avrei esagerato, sarei stato cauto, nonostante immaginassi già la sua espressione davanti al luogo in cui l'avrei portata.
- - -
Una trappola, ecco dov'ero finita. Logan aveva approfittato della mia morale, del fatto che avrei pagato qualsiasi cifra pur di sdebitarmi dell'enorme favore che mi aveva fatto, salvando Jack.
Certo avrei sempre potuto rifiutare, eppure ero curiosa, curiosa di sapere che avrebbe detto, volevo sentire che scuse sarebbe riuscito a tirare fuori, per quello che mi aveva fatto.
Non ci misi molto a prepararmi, un filo di mascara, cipria opacizzante e una tinta labbra scura. I capelli li mossi un po' con le mani, da quando erano corti avevo la fortuna di non dovermi impegnare in chissà quale acconciatura strana.
Mi guardai allo specchio, la camicia che avevo scelto mi scendeva morbida sui fianchi, mentre i pantaloni scuri delineavano le mie gambe lunghe. Scelsi delle scarpe basse, di sicuro non avrei indossato i tacchi.
Andai a recuperare qualche bracciale, passando davanti a Jack Frost che dormiva beatamente sul mio letto.
Logan lo aveva tenuto in osservazione tutta la notte, era rimasto per tutta la notte in clinica. Me lo aveva detto quel pomeriggio il suo assistente, tra l'altro felicissimo di vedermi di nuovo nello studio.
Gli avevo detto che ero lì per il mio gatto, non per altro, non volevo che si facesse delle idee sbagliate.
Non avevo incontrato il veterinario, per fortuna. Christopher mi aveva detto di averlo mandato a casa a dormire, sottolineando il fatto che Logan non dormiva più bene.
Come se io ci riuscissi.
Poi ero riuscita a recuperare il mio gatto ed ero letteralmente fuggita, non riuscivo più a sentire una parola sulla vita del ragazzo dagli occhi glaciali.
Sembrava che il suo assistente volesse farmi suscitare della pena nei suoi confronti. Di certo non lo faceva con cattive intenzioni, ma sapeva benissimo che nemmeno io me l'ero passata tanto bene in quel periodo.
Mi arrivò un messaggio proprio mentre infilavo l'ultimo bracciale.
Parto tra dieci minuti e passo a prenderti.
Lo lessi e lanciai i cellulare sul materasso al mio fianco. Poi mi resi conto che Logan non avesse idea di dove abitassi e mi precipitai a chiamarlo, nonostante l'idea di farlo andare all'indirizzo sbagliato mi allettasse.
<<Pronto?>> rispose subito, con la sua voce calda.
<<Ciao>> cercai di essere sbrigativa. <<Mi sono trasferita, vuoi che ti invii la mia posizione?>>.
Sentii una portiera chiudersi, segno che fosse appena entrato in auto. <<Ehm sì certo!>> rispose.
<<Perfetto a dopo>> chiusi la chiamata e gli inviai l'indirizzo, prima di abbandonare il telefono sul letto, accanto a me.
Battei le dita sul materasso nervosa.
Non avrei dovuto accettare.
Mi avrebbe abbandonata di nuovo, che diavolo stavo facendo?.
Composi il numero di Gabrielle, sperando mi rispondesse.
<<Buonasera splendore>> mi rispose facendomi sorridere.
<<Sto per uscire con Logan>> esclamai però, senza nemmeno salutarla.
<<Un momento>> disse. <<Sei ubriaca?>> domandò.
<<No, purtroppo no, forse dovrei..>> mi alzai. <<Magari ho dei rimasugli di vino a qualche parte>> continuai a parlare dirigendomi in cucina.
<<Hayley spiegami che sta succedendo>> cercò di chiedermi lei.
<<Jack Frost è stato male e il mio veterinario ovviamente era in ferie>> la informai. <<Capisci? Chi diavolo va in ferie in questo periodo dell'anno?>>.
<<Sì insomma se il Karma non ti perseguita, non sei felice>> scherzò lei.
<<Esatto Gab>> portai una mano sul viso, ridendo piano. Come riusciva a calmarmi lei in così poco, non ci riusciva nessuno.
<<Come sta Jack comunque?>> chiese.
<<Molto meglio, ha avuto una reazione allergica, ma ora sta bene, insomma dopo che Logan è intervenuto>> sospirai. <<Non sapevo che fare era l'unica persona che potesse fare qualcosa con così poco preavviso e..>>
<<Non devi scusarti con me, hai fatto benissimo>> mi fermò la bionda. <<Ma questo non spiega perché tu ci stia per uscire insieme>> scoppiò a ridere.
Ero arrivata fino al salotto, non riuscendo a raggiungere la bottiglia di vino, mi ero seduta sul divano e in quel momento presi a giocare con un cuscino. <<Non voleva che gli pagassi il servizio fatto Jack, ma io ho voluto insistere e mi ha incastrata in una cena>>.
<<Tu cosa ne pensi?>> mi chiese.
<<In che senso?>> domandai confusa.
<<Cosa stai pensando? Insomma ci sarà un motivo se hai accettato>> si spiegò.
<<In realtà non lo so>> sussurrai. <<É stato istintivo Gab..>>.
<<Ti dirò una cosa, ma non prenderla male>> iniziò a dire. <<Secondo me hai fatto bene>>.
• salve fiorellini,
Lo so vi lascio sempre sulle spine, ma i capitoli diventerebbero troppo lunghi se no!
Secondo voi dove la porterà Logan? Ma soprattutto che succederà? 😏
(Non odiatemi ♥)
Seguitemi qui su wattpad per rimanere sempre aggiornati sui miei movimenti in fatto di capitoli! Lasciate una stellina se vi è piaciuto e fatemi sapere cosa ne pensate con un commento 😉
A presto,
elly**
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