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10- Jack Frost

Chiusi la porta di casa alle mie spalle e mi liberai in fretta dal cappotto.
Jack Frost corse verso di me, come se avesse già capito che nella borsa di cartone, appena posata accanto all'attaccapanni, ci fossero le sue scatolette di cibo.

<<Buonasera>> lo salutai. <<Ti ho preso qualcosa di nuovo, così per provare..>> parlai verso di lui, recuperando la borsa, mentre mi dirigevo in cucina.

La cucina ed il salotto erano uniti in un unica ed ampia stanza, decisamente più grande dello scorso appartamento. Possedevo finalmente un televisore, ma non avevo abbandonato il mio amato stereo, che accesi subito dopo aver appoggiato il sacchetto sul tavolo dell'isola.
In generale l'appartamento aveva uno stampo più moderno, minimal: muri bianchi, linee definite e semplici. I miei accessori stonavano quindi, come le tazzine in ceramica con un delicato motivo floreale disegnato sopra.
Nel complesso però mi piaceva come si abbinassero gli stili, almeno per quel momento.

Andai in camera per cambiarmi e liberarmi dai vestiti che avevo indossato per tutto il giorno.
Avevo portato sia il letto che i mobili, quindi la camera non era cambiata un gran che, se non per l'ampiezza, era molto più grande e avevo persino una scrivania.
Le pareti dovevo dipingerle però, erano bordeaux, un colore troppo scuro per una persone come me che amava la luce. Sarei dovuta andare a comprare la tinta, ma me ne ero scordata completamente.

Jack arrivò nella mia stanza miagolando, segno che avesse fame. <<Dammi un secondo>> lo ripresi, finendo di infilarmi la tuta.

Subito dopo andai a preparargli la cena, mentre lui mi camminava attorno. <<Ecco, ecco>> rispondevo ai suoi insistenti miagolii. <<Questo è nuovo, così non mangi sempre pollo o tonno, ti ho preso manzo con verdure..>> gli dissi, come se gli importasse.
Poggiai la ciotola accanto all'acqua e lui ci si fiondò.

Non rimasi molto a guardare se lo gradisse perché sentii il mio cellulare suonare.
Sbuffai.
Lo recuperai dalla mia borsa per leggervici il nome di mio fratello. <<Pronto?>> risposi.

<<Eh Ley, sei a casa? Ti disturbo?>> chiese.

<<Sì Mich sono a casa, dimmi pure>> lo incitai, sedendomi sul divano.

<<Mi è arrivato il documento che mi avevi chiesto di farmi fare, per l'appartamento>> mi informò. <<Non è che riusciresti a passare ora dal mio ufficio?>>.

Alzai gli occhi al cielo, quel documento lo aspettavo da un po' ed era urgente. <<Domani non puoi?>> provai comunque a chiedere, mi ero appena cambiata dopotutto.

<<No Ley, ho delle riunioni la mattina e devo andare in tribunale, scusa>> rispose dispiaciuto.

<<Okay a che ora finisci lì?>> gli domandai, per capire quanto tempo avessi.

<<Finirò per le otto credo, hai due ore buone>>.

<<Okay vengo subito, dammi il tempo di arrivare>> gli dissi, prima di salutarlo e riattaccare.

Stavo seriamente pensando di andare nel suo ufficio in tuta, ma mi avrebbe ammazzata, era un luogo elegante il palazzo dove lavorava, quindi dovevo rendermi presentabile.
In realtà mi infilai di nuovo i jeans scuri e il maglioncino leggero che avevo indossato nella giornata.

Una volta arrivata andai dalla sua segretaria. <<Oh Hayley, già qua?>> mi salutò nervosamente.

<<Sì lo avevo avvertito che ci avrei messo poco>> spiegai, sperando non ci fossero problemi. <<É un brutto momento?>> le chiesi.

<<No no, solo..>> recuperò la cornetta del telefono. <<Lasciami vedere se si libera>> mi sorrise con un po' più di convinzione ed attese una risposta.

<<Buonasera Mr. Jefferson>> disse. << Può dire a Mr. Henderson che è già arrivata sua sorella?>>.

Capii il motivo del nervosismo della segretaria, Michael era da Josh e scommetto che le notizie, riguardanti la mia storia, fossero state diffuse. Forse avrei dovuto dirle che non avevo problemi con Josh, certo non ero sicura di poterci uscire a bere un caffè insieme, ma il saluto non glielo avevo ancora tolto.

<<Esatto Hayley>> continuò, picchiettando la penna sul tavolo. <<Perfetto grazie mille>>.

La osservai alzarsi e sorridimi. <<Ti faccio accomodare nel suo ufficio, vuoi qualcosa nel frattempo?>> mi chiese mentre apriva la porta dell'ufficio di Mich.

<<No, no, sono a posto, grazie>> le dissi, prima di sedermi davanti alla scrivania di mio fratello.
Lei annuì e sparì chiudendosi la porta alle spalle.
Durante la mia breve attesa controllai il cellulare, ma non feci nemmeno in tempo a leggere un messaggio di Gab che Michael era già da me.

<<Scusa se ti ho fatta aspettare Ley>> affermò, lasciandomi un bacio sulla guancia.

<<Nessun problema>> risposi sorridendogli. <<Stai bene?>>.

<<Si tutto bene, Ashley è stufa della pancia, ma a parte questo la gravidanza procede bene>> raccontò. <<Sto lavorando come un matto in questo periodo, così che quando nascerà il bambino, o la bambina, sarò presente il più possibile>>.

<<É un bel gesto da parte tua>> gli feci notare, osservandolo togliersi la giacca elegante e mollarsi la cravatta.

<<Sì, sai credo che sia bello avere un padre che ci sia e che magari durante la bella stagione ti porti in spiaggia offrendoti un gelato gigante>> disse, riferendosi al nostro di padre, che ogni anno, come se fosse una tradizione, ci portava al mare a fare un bagno nell'oceano.

<<Ricordo anche che veniva indetta la gara dei castelli di sabbia>> risi.

<<L'evento più interessante della famiglia Henderson, prima dell'arrivo di Becca>> affermò.

<<Perché dopo fu lei a rubare il primato alla gara dei castelli>> dissi, facendolo ridere.

<<Beh cara Hayley>> iniziò a dire recuperando un blocchetto di fogli. <<Ho personalmente letto i documenti che mi hanno dato, per vedere se andasse tutto bene e sì, i colleghi del sesto piano hanno fatto un buon lavoro, dovresti essere a posto solo con questi>> mi spiegò, consegnandomeli.

<<Grandioso!>> risposi entusiasta, afferrandoli dalle sue mani. <<A posto così?>> chiesi.

<<No, ti rubo un altro secondo per firmarli, poi ti lascio tornare a casa>>.

Firmai in tutti gli spazi che mi indicò, poi lo abbracciai calorosamente e mi avviai verso casa.

Ero tremendamente stanca e volevo solo infilarmi definitivamente la tuta e non pensare ad altro se non a che pizza ordinare.
Cominciai a scendere le scale dell'elegantissimo palazzo in cui lavorava mio fratello, quando, arrivata all'ultima rampa, lo vidi.

Logan si alzò da una poltroncina appena mi notò e aspettò che arrivai fino in fondo per raggiungermi. <<Ciao Hayley>> disse.

Indietreggiai istintivamente, nonostante fosse solo Logan. Aveva invaso la mia sera personale troppo in fretta e non mi sentivo a mio agio.
Nonostante fossi intenzionata a rimanere in silenzio, avevo una domanda che cominciò ad assillarmi. <<Che diavolo ci fai qui?>>.

Lui sospirò, come se avesse trattenuto il fiato aspettando con ansia che gli rivolgessi la parola. <<Ero con Josh e tuo fratello quando la segretaria ti ha annunciata>> spiegò. <<Ti ho aspettata qui, volevo vederti..>> i suoi occhi cristallini mi osservarono. <<Volevo parlarti>>.

<<Io non ho nulla da dirti>> affermai superandolo, per andarare verso l'uscita.

Lui mi prese il braccio. <<Ti prego Hayley, fammi spiegare, ascoltami..>> disse cercando di fermarmi. <<Solo ascoltami per favore>> mi supplicò.

Si avvicinò ed io indietreggiai di nuovo, come un animale spaventato. Non avrebbe fatto bene alla mia razionalità averlo vicino.

<<Hayley..>> sussurrò con la sua voce calda. In quel momento mi bloccai, la sua voce mi incatenò al pavimento. I suoi occhi rubarono i miei, che stavano cedendo davanti alla sua disperazione.

Forse a prima vista avrei potuto credergli, ma no.
Io non gli credevo, non credevo più alle sue parole, perché sapevo in cuor mio che mi avrebbe abbandonata di nuovo, mi avrebbe esclusa dalla sua vita di nuovo.

Non riuscivo però a trovare il coraggio di dirglielo, perché ricordavo com'era averlo nella vita, ricordavo l'immensa felicità che mi regalava con un semplice sorriso.

Trattenni le lacrime, non potevo mostrargli quanto fossi vulnerabile davanti a lui. Presi un bel respiro, non lo meritavo.

Alzai di nuovo lo sguardo. <<Ti ho già dato così tante occasioni..>> riuscii a liberarmi dalla sua presa.

Lo guardai a lungo, volevo fargli capire quanto mi avesse ferita.
Sapevo che in realtà non era quello che volevo, ma gli diedi le spalle e me ne andai.

Lui non mi seguì.

Scaricai la frustrazione alzando al massimo il volume della musica nella mia auto.
La verità era che, oltre ad avercela con lui per ovvi motivi, me la stavo prendendo più con me stessa. Nonostante tutto i miei sentimenti per lui non erano del tutto mutati e questo mi spaventava, perché significava che prima o poi avrei ceduto, abbattendo i muri composti da risentimenti ed orgoglio, verso i suoi confronti.

Ero furiosa con me stessa perché questo non mi aiutava nel tentativo di cambiare la mia vita.
Ma che vita sarebbe stata senza di lui?.
Insomma in questi ultimi mesi ero diventata intrattabile e sì, ero caduta in un buco nero privo di certezze e stabilità.
Ero riuscita però a riprendere un certo ritmo, con il lavoro, la mia famiglia e Gabrielle, ma eccolo che torna, togliendomi di nuovo la terra sotto i miei piedi.

Come potevo sopravvivere ad un altra caduta?.

Sbattei la porta di casa, mi liberai velocemente del cappotto ed accesi le luci per raggiungere la cucina e bere un bicchiere d'acqua.
Volevo schiarirmi le idee una volta per tutte.

Trovai Jack sdraiato sul tappeto del salotto e sorrisi d'istinto. <<Quanto sei fortunato>> dissi andando verso il frigo. <<Non hai nessuna preoccupazione te>>.
Jack sembrò non ascoltarmi, perché non mosse nemmeno le orecchie, cosa strana.

Effettivamente non sei era mosso di un millimetro dopo la mia entrata, cosa altrettanto strana dato che era sempre in cerca di coccole.

Andai quindi verso di lui, notando una chiazza scura accanto alla sua piccola testina. <<Jack>> esclamai, catapultandomi su di lui.
Lo sentii respirare piano e con fatica.

Se c'era uno stadio successivo al panico, lo avevo superato.

<<No, no, no>> sussurrai disperata. <<Non lui, ti prego tutto ma non Jack>> continuai trattenendo le lacrime imminenti.
Andai a recuperare velocemente il cellulare e cercai il numero del veterinario.

Mi passai una mano sulla fronte, mentre aspettavo che qualcuno si degnasse di rispondermi, camminai accanto al corpo quasi inerme del mio piccolino, cercando di tranquillizzarmi, con scarsi risultati ovviamente.

<<Salve>> sentii dire.

<<Buona sera>> risposi, ma mi fermai subito, quando capii che fosse una voce registrata.

<<Lo studio è in ferie per un paio di settimane, se il vostro animale ha bisogno di una ricetta, vi prego di contattarmi per email, se avete urgenza di una vista, lascerò un paio di nomi di veterinari competenti..>> premetti il tasto rosso arrabbiata.

<<Ma vaffanculo>> sbraitai, prima che un singhiozzo mi bloccasse.

Mi abbandonai al terreno mentre le lacrime avevano preso il sopravvento su ogni possibile pensiero.
Non era possibile, non Jack, una delle mie poche gioie.

Ero impotente. Se solo avessi...

Logan.

Improvvisamente ricordai che Logan fosse un veterinario. Abbandonai tutte le controversie contro di lui e lo chiamai. Potevo anche chiamare il diavolo in persona se serviva a salvare il mio gatto.
Rispose quasi subito.

<<Logan ho un'urgenza si tratta di Jack Frost>>urlai al telefono.

<<Tesoro calmati cos'ha Jack?>> chiese, con voce calma. Come faceva a rimanere calmo?.

<<Non..>> presi un bel respiro. <<Non respira bene, credo sia in uno stato di trans, io non so cosa fare, il veterinario è in ferie e non ho idea di cos'abbia, non mi è mai successa una cosa...>> iniziai a balbettare fra un singhiozzo e l'altro.

<<Hayley passo di lì e vi porto allo studio, tanto sono di strada>> disse deciso.

<<No>> affermai. <<Vengo io allo studio>> gli dissi, d'altronde non sapeva che avessi cambiato appartamento.

<<Va bene ci vediamo lì, vieni dal retro così facciamo prima>> disse. <<E mettilo con delicatezza nella gabbia, cercando di rimetterlo in una posizione simile a quale che ha ora, va bene?>> chiese.

<<Sì ho capito>>.

<<Vedrai che andrà tutto bene>> disse poi addolcendo il tono, tranquillizzandomi in qualche modo.

<<Va bene>> risposi distrattamente.

Riattaccai prima di recuperai la gabbietta e riporvici con la massima attenzione Jack.




- salve fiorellini,

Sto in ansia io per Jack, ve lo dico!

Comunque sono felice che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto e spero che sia così anche per questo e i prossimi!

Spero di tornare presto, d'altronde non posso lasciarvi cosi, Hayley sta per andare nello studio di Logan...

Buono, alla prossima,
elly**

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