14. La stalla
L'edificio misterioso si era rivelato una stalla abbandonata. Doveva essere stata rossa e bianca, il classico. Adesso la vernice era scrostata e il legno, bruciato in più punti, aveva ceduto ed era crollato. La fattoria in sé era distrutta e inabitabile ma la stalla posizionata sul retro poteva essere usata come rifugio.
C'era della paglia sporca sul pavimento, il muro era sporco di polvere e fuliggine. Apparte ciò era una normalissima stalla dei campi fuori città. Il silenzio era fantastico! Non un gemito diurno di qualche Rinato agonizzante, non un urlo selvaggio e notturno. Era già notte, avevano sprangato la porta con l'enorme catenaccio che qualcuno aveva avuto l'attenzione di mettere; ognuno si era preso un po' di paglia rimasta pulita ( davvero poca! ) e si era creato un giaciglio.
Il buio gravava sugli occhi, il respiro si condensava in piccole nuvolette dalle forme fantasiose. Essendo a novembre, di giorno era abbastanza freddo, ma di notte...era davvero molto freddo.
A voler peggiorare la situazione ci si metteva il fatto che nessuno di loro aveva coperte o giubbotti ( tranne Thomas, che aveva quello che gli aveva regalato Lidia ); indossavano solo camice e felpe, pantaloni pesanti e null'altro.
Nei loro giacigli di paglia puzzolente, tutti tremavano leggermente. Per mantenersi al caldo si erano avvicinati l'uno all'altro, in modo da formare un tappeto di corpi, informe e in continuo movimento. La cosa era abbastanza imbarazzante per qualcuno, Ellie specialmente dato che non conosceva bene praticamente nessuno. Erick, Thomas e Lidia erano quelli di cui si fidava di più, ma ancora non sapeva niente neanche di loro!
Mangiarono le merendine che gli erano avanzate dal motel, qualche pacchetto di patatine o frutta secca del supermercato e bevvero dalle tante bottiglie piccole e grandi che avevano preso dai reparti del cibo. Fatto sta che quella sera tutti si sentirono piuttosto bene.
Avevano accumulato tutte le provviste che gli erano rimaste in un angolo pulito, in fondo alla stalla.
Nessuno parlava, tutti troppo scioccati.
Alla fine, arrivò l'ora di andare a dormire, il giorno dopo avrebbero dovuto continuare il viaggio. Thomas dette il suo giubbotto alle ragazze per ripararsi dal freddo pungente.
Vicino alla porta si era accucciato George, accanto a lui, sulla destra c'era Nancy, ancora a destra Ellie, Lidia, Thomas, Erick, Jack e Calvin che, attaccato al muro sporco non riusciva a chiudere occhio.
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La notte era calata da un bel pezzo, saranno state le 23, forse 24, quando Erick si svegliò sgranando gli occhi per il terrore; si mise a sedere di colpo. Ansimo' nel buio della notte, mentre il suo respiro si condensava e spariva.
Nonostante le urla dei Rinati era riuscito a prendere sonno alle 21, più o meno; un rumore l'aveva svegliato. Era un incessante grattare, graffiare, come un animale in gabbia.
Si costrinse a rimettersi a dormire, si disse che quella grande stalla era sicura, l'avevano blindata, ogni apertura era stata chiusa. Non doveva avere paura, i Rinati non li avrebbero trovati e il rumore che sentiva...il rumore...era l'unica cosa a cui non riusciva a dare una spiegazione! Ma quello stridulo suono continuava, graffiante nelle sue orecchie, martellante nel cervello senza scuse per far svanire la paura.
Doveva farlo? Doveva svegliare Thomas ? Sì, doveva. No, un attimo. Se non fosse stato niente?
Infine, optò per dare uno scossone al suo amico che, dopo un po' di scosse aprì gli occhi.
<< Che c...!>> Thomas era infuriato, lo si capiva dai suoi occhi sgranati e dalle sopracciglia inarcate; voleva urlare contro Erick ogni cattiveria che gli veniva in mente, ma il ragazzo moro era riuscito a tappargli la bocca in tempo. Si era indicato le orecchie e aveva sussurrato:
<< Lo senti?>>
Thomas rimase in ascolto. Stava per dire di no, quando un lento graffiare metallico squarciò l'aria. Il biondo fece sì con la testa, ora lo udiva anche lui!
Erick indicò il luogo da cui pensava provenisse il rumore e disegnò con il dito un punto interrogativo fluttuante. Thomas scrollò le spalle e fece un gesto con la mano, come a dire " lascia stare! " .
Erick lo osservò con un'aria mista tra lo stupito e il curioso.
<< È solo Nancy! Si alzata poco tempo fa. L'ho vista mentre si infilava nello sgabuzzino in fondo alla stalla...>> detto questo, Thomas si accasciò di nuovo sulla paglia e richiuse gli occhi. Il suo respiro irregolare e tranquillo si infiltrò nelle orecchie di Erick: il suo amico si era riaddormentato. Ci provò anche lui, ma non ci riusciva proprio! Continuava a non essere calmo: cosa ci faceva Nancy lì dietro? Cos'era quel rumore graffiante? Doveva andare a controllare di persona?
Si alzò lentamente dal suo giaciglio di paglia e si guardò intorno, nel buio. Tutti i suoi amici dormivano tranne Nancy.
Erick camminò con delicatezza sul pavimento di legno ricoperto di erba secca. I suoi passi risuonavano leggermente e il suo respiro era l'unico rumore che spiccava nel silenzio tombale di quel posto.
Il ripostiglio si trovava in un angolo della stalla, nella parte più remota. Vi si incamminò in silenzio, col cuore che batteva a mille, il sudore freddo che gli colava sulle tempie.
La porta dello sgabuzzino era aperta! E da lì dentro proveniva il rumore graffiante. La luna, fino a quel momento oscurata dalle nubi, si liberò e riuscì a far infiltrare un suo raggio nella finestrella mezza sprangata su cui il ripostiglio si affacciava. L'ombra di una ragazza a sedere su uno sgabello si proiettò sul pavimento, fino a sfiorare i piedi di Erick.
" Okay, Nancy sta bene! Voleva solo prendere una boccata d'aria e tu ti sei alzato per una cavolata! Torna a letto, idiota!" pensò Erick sollevato. Si voltò per andarsene ma notò che l'ombra sul pavimento era cambiata: ora stringeva in mano qualcosa, sembrava una pistola. L'ombra di Nancy stava caricando l'arma!
"Cosa ci fa lei con una pistola? Sicuramente ha paura dei Rinati e vuole portarsi un'arma dietro per sicurezza. Sì, sicuramente è così! Perché mi sono preoccupato tanto?!"
<< Chi va là?>> la voce di Nancy risuonò nel buio. Nonostante Erick fosse sicuro che la pistola che la ragazza stava caricando servisse solo ed esclusivamente per legittima difesa contro i Rinati, appena sentite le parole di Nancy si precipitò nel suo mucchio di paglia accanto a Thomas. Tremava, si nascondeva sotto l'erba secca nella speranza che nessuno si accorgesse che era sveglio.
Sentì Nancy ripetere "chi va là?". Quando non ottenne risposta tornò a sedersi sullo sgabello nello sgabuzzino. Erick sospirò di sollievo, ma con un occhio teneva sotto controllo l'ombra della ragazza dietro la porta del ripostiglio delle armi, nella stalla.
Il vento bussava sulle pareti trascinando con sé il lamento di mille Rinati, i cacciatori dell'Oscuro.
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Ragazzi...non so come faccio a scrivere senza saltellare istericamente sul letto! Oggi è il compleanno di Thomasino!!!!! Il mio Thomas compie gli anni! 😍
Auguri splendore!🎁🎂🎈🎆🎉
Pensa che per te sono dovuta andare a scuola vestita in stile Thomas e con una collanina tipo la tua! 😘😹
Comunque, miei cari pivellini...commentate, votate! Un saluto a tutti!
BYE BYE ( P.S.: è uscito al cinema un film che si chiama Bye Bye Man...non vi sembra un po' familiare? Coincidenze con il mio saluto? Le coincidenze non esistono...)
ILTSASID7!🌈
P.s.: ancora tantissimissimi bacioni e auguroni a Thomas!❤😻
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