30. La Presidente degli Stati Uniti d'America
15 anni dopo
Siamo tutti di fronte al televisore in attesa che venga rivelato chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti, dopo gli otto anni di mia madre e salita al potere Monia Ford una che di politica se ne intendeva e che aveva dato a me il posto di Segretario di Stato, inutile dire che più che il Segretario di Stato sono stata quella che ha sempre mosso i fili da dietro le quinte e Monia non si e mai lamentata consapevole del mio potenziale e delle mie conoscenze influenti che negli ultimi anni si sono estesi per tutto il mondo.
Ha svolto i suoi otto anni senza troppi problemi consapevole che subito dopo sarebbe toccato a me, nonostante lei avrebbe voluto proporre suo fratello Federico come successore. Inutile dire che capendo che dopo tanti anni era arrivato il mio momento ha fatto tre passi indietro consapevole che avrei potuto distruggere lei, tutta la sua famiglia e tutto il suo operato di otto anni con un solo schiocco di dota.
Mia madre non fa altro che rassicurarmi che avrei vinto a pieni volti, il mondo della politica mi conosceva da troppi anni e sapeva che ho sempre saputo gestire i momenti più critici mai avrebbero permesso di spodestarlo dal posto che di aspetta di diritto.
Cerco di distrarmi da tutta quella tensione guardando gli anelli che porto all'anulare sinistro, l'anello di fidanzamento e la fede. Sorrido ricordarmi di come Alexander avesse mantenuto la promessa cinque anni prima facendomi un proposta di matrimonio che veramente e stata scritta nei libri di stiria.
Eravamo in Iran in missione, era scoppiato un altro conflitto a fuoco di cui mi ero veramente rotta le scatole, il presidente in carica mi aveva mandata personalmente per studiare la situazione sedare gli animi e Alex era venuto con me.
Provai più volte a tranquillizzarlo e farlo restare in America ma non c'era niente da fare voleva stare al mio fianco.
Inutile dire che in meno di 48h le rivolte erano sedate io avevo degli attestati e accordi firmati da entrambe le frazioni con una clausula particolare aggiunta all'ultimo momento.
Ebbene sì sono se avessi accettato la proposta di matrimonio di Alexander Iran avrebbe donato all'America circa il 45% del suo petrolio.
Ora, come me quel giorno, vi starete chiedendo come si può mettere una clausula del genere all'interno di un contratto di interesse nazionale ebbene sì da il caso che i due uomini fossero in qualche modo, che non sto qui a spiegare, collegati all'azienda di Alex e di conseguenza usando la sua influenza aveva usato ciò per mantenere la sua promessa e farmi una proposta di matrimonio che i nostri figli studieranno dei libri di storia.
Inutile dire che ho detto di sì anche senza vedere il mio prezioso anello da Tiffany.
Ci siamo sposati a Washington e poi rifatto la celebrazione in Russia per fare in modo che anche il resto della famiglia potesse vedermi in abito bianco.
Neanche due mesi doppio matrimonio ho scoperto di essere incinta della mia bellissima Isabella che in questo momento si trova tra le braccia di suo padre che mi tiene sotto controllo dal fondo della stanza.
So che percepisce la mia agitazione la mia paura di non farcela dopo tutto il lavoro che ho fatto ma cerco di nutrirmi della sua positività finché mia madre non si pone davanti a me.
-Katerina, c'è un problema.-
La guardo cercando di mantenere la calma, ecco lo sapevo gli americani non mi anno votata ed io dovrò aspettare quattro anni prima di ritentare di prendermi il posto che mi aspetta.
-Katerina non riguarda le votazioni.-
E sosprio, come se mi avessero appena tolto un grosso masso da sopra le stalle.
La seguo fuori la stanza fino a superare due stanze per poi ritrovarmi in in ufficio che riconosco essere quello del vice presidente in carica. All'interno della stanza vi è il presidente ancora in carica con mio padre biologico e adottivo e Domenico.
-Non sapevo che foste venuti qui dalla Russia.-
Mi rivolgo a mio fratello e a mio padre con un abbraccio. Non sono cambiata, in 15 anni non sono diventata improvvisamente affettiva semplicemente ho deciso di sfruttare tutto quello che succede nella mia vita, di buono o di brutto, a mio favore.
-Non potevamo mancare alla tua elezione.-
Sorrido prima che il vice presidente si schiarisca la voce.
-Mi dispiace interrompervi ma dobbiamo parlare del problema che stiamo riscontrando.-
Lo guardo corrugando la fronte in attesa che qualcuno prenda la parola e mi spieghi perché non ci troviamo nella stanza ovale ad attendere il risultato delle votazioni.
-Katerina stiamo avendo problemi con Dimitri e la Cina.-
Inizia la pr sorgente in carica.
-Volevamo aspettare la fine dell'elezione e la tua elezione a presidente in modo che ti fosse più semplice operare ma purtroppo non stiamo più riuscendo a mantenere le acque tranquille c'è il rischio che in meno di cinque ore possa scatenarsi una guerra.-
Sospiro chiedendomi perché mio zio doveva decidere di iniziare uno scontro proprio ora.
-Che cosa vogliono?-
Chiedo esasperata,neanche in una serata importante come questa vengo lasciata in pace per godermi il momento.
-Dimitri vuole lasciare la squadra S, trasferirsi in Cona. La Cina a sua volta e pronto ad accoglierlo, nonostante il suo passato, ma solo che Dimitri porta con sé tutte le schiere tattiche della Russia.-
Interviene mio marito che entra nell'ufficio da un passaggio segreto che si trova dietro un enorme quadro.
-Ovviamente per quanto mio zio Dimitri sia una testa calda non ha intenzione di tradire la sua madre terra.-
Intervengo da sola conoscendo ormai bene i miei parenti russi.
-La Cina lo ha minacciato di dichiarare guerra alla Russia per l'assassino del suo ex presidente e di giustiziare Dimitri se non avesse fatto quello che chiede.-
Interviene mia madre con voce tranquilla.
-Cosa c'entra l'America in tutto questo?-
Possibile che proprio oggi doveva succedere una cosa del genere.
-La cosa c'entra sempre Kat, soprattutto se tra poche ore la nipote di Dimitri potrebbe diventare Presidente.-
Interviene nuovamente Monica il presidente ancora in carica.
Sospiro prima di fare segno a mio marito di passarmi il telefono con il quale chiamo in Cina.
Il presidente cinese risponde subito dopo il secondo squillo pronto ad attaccarmi ma lo zittisco subito con in solo nome.
-Brenda Martinez.-
-Che cosa vuoi Katerina?-
Mi domanda il presidente Cinese mentre sono davanti a persone che mi guardano con la fronte corrucciata tutti tranne mio marito che come sempre mi conosce meglio di chiunque altro.
-Mandala in Russia stasera stesso in cambio dall'America ti mando Bruno Smith colui che ha assassinato tua sorella e tua nipote.-
Lo sento sospirare dall'altro capo.
-Non sei ancora presidente eppure già ti atteggi da tale con questi accordi.-
-Se vuoi il sicario devi darmi una risposta, il presidente e davanti a me pronto a firmare il permesso ma devi fare in fretta.-
Sospira ancora prima di se dirgli dire in ok e chiudere la telefonata.
Faccio segno a mia madre di preparare immediatamente il documento da fare firmare a Monica la quale però non sembra molto felice.
-Katerina gli stai consegnato uno dei sicari peggiori alla Cina che può riutilizzare contro di noi te ne rendi conto?-
Con l'indice le faccio segno di stare zitta mentre, con ancora il telefono di mio marito chiama mio zio.
-La Cina ti sta mandando la tua futura sposa, appena Domenico sarà in Russia gli darà la cittadinanza in modo che vi potete sposare in cambio voglio un documento giurato che
a) mai per il resto della tua vita lascerai la Russia e b) rimarrai a capo della squadra S finché io o qualcuno delegato da me non dirà il contrario.-
Sento mio zio in silenzio prima di sentirlo acconsentire alle mie parole felice.
-Ma voglio anche in altra cosa. Fai in modo che a Bruno reato pochi mesi di vita prima che arrivassero ovi in Cina.-
-Lascio fare a me nipote.-
Chiudo la telefonata per poi rivolgermi alle persone difronte a me.
-Tutto quello che Dimitri voleva era la donna di cui si era innamorato, mentre la Cina e più interessata alla vendetta che a conquistare la Russia. Sanno che presto diventerò presidente e che avrò l'appoggio della Russia per il resto della mia vita perciò non conviene mettersi contro l'America.-
Spiego mentre do le spalle a tutti per dirigenti nella stanza ovale in attesa del verdetto.
-Non sei presidente e stai già facendo uccidere una persona.-
La voce di Monica e piatta come se si stesse chiedendo a chi sta per lasciare le chiavi della nazione.
-Monica, la morte non è sempre int sa come tale. Se ai sentito bene al telefono io non ho detto di uccidere Bruno, gli ho detto di mantenerlo in vita per un mese.-
Monica mi guarda non capendo, mente invece mio marito sorride e incrocia le braccia prima di prendere la parola.
-Katerina non ha dato ordine di uccidere Bruno, Katerina ha dato l'ordine di farlo stare in Cina per un mese per poi fingere la sua morte e portarlo in Russia.-
Monica sposta gli occhi da me a Alexander come se stessimo giocando una partita di ping pong.
-Dopo i miei otto anni qui, andrò a dirigere la Russia e mi servirà avere dalla mia parte persone valide come Bruno, che mi siano devote e grate.-
Continuo io mentre tutto diventa più chiaro nella mente della donna davanti a me.
Faccio segno ad Alex di seguirmi fuori pronta a tornare da mia figlia e alla votazione.
-Dove Isa?-
-E con Adam -
Pronuncia il nome del mio ex scocciato, ma consapevole che Adam e una persona affidabile a cui lasciare nostra figlia.
Nel momento esatto in cui mettiamo piede nella stanza ovale con tutta la mia famiglia alle spalle, Isabella corre verso di me fino a farsi prendere in braccio e sollevare in aria, in quel preciso istante ai sente pronunciare dal televisore il mio nome dichiarandomi Presidente Degli Stati Uniti d'America con 85% dei voti a mio favore.
Inutile dire del boato di applausi e complimenti che so sollevano nella stanza mentre io emozionata abbraccio mia figlia e mio marito grata al mondo per averli con me.
-Sapevo che ci saresti riuscita.-
Alex mi bacia mentre mi stringe a se con il solito possesso.
-Sarei un fantastico First Mann-
Rido mentre vedo comparire sul sito volto una rughetta che mostra il suo disappunto.
Io Katerina Lea Robinson sono diventata Presidente degli Stati Uniti d'America dopo tanti anni di strategie e duro lavoro, ora finalmente posso sedere nel posto che di tocca di diritto da quando misi piede in questa casa la porta volta alla sola età di 10 anni.
Viva l'America per sempre mia madre adottiva che mi ha reso quella che sono e che questa notte mi sta concedendo la possibilità di renderla ancora più grande di quello che già non è.
Fine
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