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22.Marta

Io e Alex siamo seduti esattamente di fronte a coloro che per 23 anni ho creduto essere i miei genitori, con nel mezzo colei che non solo credevo essere mia nonna per altro morta, ma in realtà si scopre essere la mia vera madre.
Ok ragazzi ora ditemi voi se il mio spacciatore di fiducia non è il migliore.
A parte gli scherzi ma si può avere una storia famigliare così travagliata come la mia?
I miei genitori sono in realtà mio fratello e mia sorella, coloro che dovrebbero essere i nonni sono invece i miei genitori e chi dovrebbe essere morto in realtà si trova davanti a me con un espressione che, per quanto vorrei negarlo riconosco come mia. Ovviamente con i miei genitori mi assomiglio vermante moto ma con quelli biologico e vermante tutta un'altra cosa cioè sembra che abbiano preso una parte di uno e una parte dell'altra e poi abbiano dato vita a me.
-Cosa facciamo restiamo qui a guardarci e vedere quanta somiglianza c'è tra noi tre?-
Tutta questa aria di suspence come se stesse aspettando il momento buono per sganciare qualche bomba mi altera.
Come se fino a questo momento di bombe non ne siano state sganciate abbastanza.
-Tu ragazzina poni le tue domande e poi risponderemo con tutta la sincerità che disponiamo.-
Marta sembra essere me in questo momento di trattative, colei che ascolta fa domande e da risposte con una tale calma che mi rode ammettere è identica alla mia.
-Una morta che parla, bella non domanda da fare, non credi?-
La signora davanti a me, come l'uomo che ho incontrato poche ore prima, ha la tendenza di sottovalutarmi e questo è sempre un errore da principiante che onestamente nn mi aspetterei da dei mostri politici quale sono stati entrambi.

La donna sorride prima di scoppiare in una grossa risata che porta Alex a guardarla come per comprendere se e appena impazzita.
-Ti seguo da quando a 10 anni ai messo piede della Casa Bianca, da quando i giornali anno iniziato a parlare di te come la pupilla dei presidenti e devo essere onesta. Ero proprio fiera di te, l'unione perfetta di me e Victor. Bellissima, intelligente, stratega nel sangue e combattiva a nello spirito. Sei sempre un passo avanti a tutti per questo tuo nonno era così propenso a vederti nella casa bianca perché come tutti in questa stanza sapeva che tu ai la stoffa per diventare Presidente di una potenza mondiale come l'America.-

La donna mi vanta e mi elogia, ma ancora una volta mi dimostra che non mi conosce affatto.
-Continuo a sentire una morta che parla, voi no?-
Mi volto verso Alex e i miei genitori come se fosse tutto normale finché non sento un forte rumore provenire dal tavolino che si trova davanti a noi.
Mari ha sbattuto la sua mano destra sul tavolino in maniera così vigorosa da aver portato i muri della stanza a tremare.
-Stupida ragazzina devi portarmi rispetto.-
Si alza frettolosamente fissando i suoi occhi marroni nei miei castani.
L'istinto mi porta a fare la stessa identica cosa.

Poverina crede, che solo perché sono sua figlia e perché non ci assomigliano più del dovuto, lei possa avere un tale comportamento nei miei confronti.
Le staccherei la testa a morsi se solo non ci fossero troppi testimoni nella stanza.

-Il rispetto mia cara Marta e un qualcosa che si guadagna, ed io per essere oggi quella che sono ho dovuto sudare per averlo. Come ho già detto sento una morta parlare che non comprende da questa semplice frase quello che voglio sapere.-
Onestamente essendosi presentata qui come la mia madre biologica me la aspettavo più intelligente e perspicace.

-Si ho finito di essere morta, la vita in politica era diventata troppo pesante, Victor e diventato sempre più affamato di potere ed era così ossessionato da noi che se non avessi finto la mia morte ci avrebbe perseguitate in eterno pur di riportarci in Russia.-
Guardo la donna davanti a me che con queste poche parole sta rimescolando tutte le carte sul tavolo.
-Come ci collochi loro in questa tua storia.-
I genitori che mi anno cresciuta stanno zitti come se nel mezzo di tutti e due si trovasse una regina la quale non può essere interrotta o addirittura sminuita, se dovessi diventare così per favore abbattetemi.
-Si sono innamorati prima che io e Victor iniziassimo la nostra storia d'amore. Non sono veramente fratello e sorella e quindi per noi non c'era nessun problema anzi era bello ritrovarci tutti e quattro insieme allo stesso tavolo la sera e discutere non come genitori e figli ma come due coppie.-

Fa così strano che la donna che ho davanti a me possa essere veramente di così ampie vedute.
-Ma scommetto che le cose sono giusto un po' cambiate quando sei rimasta incinta di Kat.-
Alex al mio fianco prende la parola, nessuno nella stanza sembra infastidito da tale gesto se non la donna davanti a noi.
- Il suo nome e Katerina non Kat, non e una gatta.-

Alex non e uno facile da intimidire eppure dal suo sguardo comprendo quanto si trovi pentito ad aver aperto bocca.
-Rispondi.-
La mia voce ha una nota di durezza, nessuno può trattare Alex in questo modo se non esclusivamente io.
-Sei stata qualcosa di inaspettato, ma mai abbiamo pensato di abortire o darti via. Quando abbiamo saputo di te eravamo tutti felici tranne i tuoi genitori ovviamente. Come avrebbero spiegato la situazione alla gente. Entrambi così desiderosi di lavorare in politica che gli interessava di più la loro immagine.-
Guardo i miei genitori nei quali posso leggere sensi di colpa e di conseguenza mi permettono di comprendere che quello che dice Marta e vero.

Eppure non riesco a fargliene una colpa, desidero così tanto il potere anch'io che se mi fossi trovata io nella loro stessa situazione nn so come mi sarei comportata.
-Victor era ossessionato da te, ti considerava una degna erede prima ancora che tu venissi al mondo. Era pronto a darti l'universo se tu glielo avessi chiesto e questo mi preoccupava. Avevo paura di come ti avrebbe cresciuta se fossimo rimaste in Russia così una notte mi presentai dai tuoi genitori e misimo in atto un piano per farti uscire dalla Russia subito dopo la tua nascita.-
Ci vedo la nostalgia negli occhi di Marta a quanto pare non e tanto bello per lei tornare indietro nel tempo con i ricordi ma vedo anche che ciò serve ad entrambe per comprendere il passato al punto tale da capire come siamo arrivate a questo punto.

-Tuo padre avendo sposato Susan avrebbe avuto la cittadinanza Americana in automatico ma a noi non bastava volevamo una certezza in più. La prima moglie di Victor morì di infarto, non fu difficile falsificare gli esami e dichiarare che l'infarto era stato indotto dal figlio. In questo modo chiedendo sicurezza all'America per Victor sarebbe stato molto più difficile richiederlo indietro.
Per quanto riguarda noi.-
Dice indicandoci entrambe con il dito.
-Il forte è stato metterti al mondo, e poi fingere che durante il parto qualcosa è andato storto e che siamo morte entrambe. Tutto era stato pianificato fino all'ultimo per rendere il tutto perfetto.-

E lì si entra nel mio mondo nel quale nessun piano e mai perfetto e capita sempre che qualcosa non vada come previsto.
-Cos'è andato storto?-
Marta si avvicina ad un tavolino con degli alcolici e se ne versa uno a caso come se si trovasse a casa sua.
-Victor aveva molte spie tra cui la sua stessa amante che per 20 anni e stata zitta visto e considerato che tutto andava a suo favore finché la puttana prima di morire di tumore ha deciso di liberarsi la coscienza raccontandogli ogni cosa.-
Quando si ha un segreto una delle due persone deve essere morta altrimenti i segreti non reggeranno mai.

Molto spesso mi sono chiesta come mai tutti in punto di morte si sono sempre ritrovate ad avere questo desiderio di liberarsi la coscienza. Diamine vi portate dietro segreti vecchi di vent'anni che poi proprio in punto di morte decidete di rivelare, come se questo potesse farli morire con l'animo più leggero non capendo invece che vanno a rovinare famiglie e vite di altre persone.

-Quindi e stata tua l'idea di farmi crescere da loro?-
La domanda mi viene ormai spontanea visto come sta procedendo l'evoluzione di questa storia.
-Ci siamo proposti noi. Stavamo lottando da due anni ad avere un figlio ma non arrivavano così quando abbiamo compreso il piano di Marta abbiamo deciso di volerti con noi.-
Questa volta e papà che parla. Non lo mai visto piangere, lo visto triste, arrabbiato, furioso, deluso ma con le lacrime agli occhi com'è in questo momento non lo visto mai.

-Arrivata a 18 anni potevate raccontarmi tutto questo, invece non lo avete fatto, perché?-
Le tre persone davanti a me si guardano questa volta con tutti un viso rammaricato.
-Non ne avevamo il coraggio, testarda come sei credevamo che saresti andata in cerca di Victor e che di conseguenza avresti mandato in aria tutti i nostri sacrifici di tenerti nascosta e al sicuro.-
Mamma parla mentre i suoi occhi si spostano da me ad Alex come se volesse fare comprendere anche a lui il perché di queste loro decisioni.
-Eppure sapere chi sono, sapete con chi ho a che fare tutti i giorni e nonostante le mie capacità non vi siete fidati di me.-
Marta che, sicuramente per i suoi canoni, e stata in silenzio fin troppo, prende la parola costringendo tutti a voltare la testa verso destra.
-Che tu sia una Presidente nata e indubbio mia cara ragazza ma ciò non toglie che tu sia una donna pretenziosa, avresti cercato informazioni su di lui anche solo per curiosità e questo avrebbe dato vita ad un meccanismo che ci avrebbe rovinati tutti.-
Lei parla e mi basta sentirla parlare in maniera così diplomatica anche in una circostanza come questa per capire che e veramente mia madre.

Ma non posso negare a me stessa di essere felice di non essere stata cresciuta da lei, fredda com'è nei movimenti, nella postura e nel parlare mi avrebbe resa come lei, ed onestamente vi doco, no grazie!
Sono stronza tutto quello che volte ma in confronto a lei so dimostrare affetto quando serve.

-Eppure in questa circostanza ci troviamo ugualmente, ora ditemi come pensate di mandare via Victor in modo buono e gentile senza metterci contro la Russia?-

Ed ecco la donna di politica che è in me che viene fuori.
Si aspetteranno lamentele su tutta la situazione ma per fortuna loro ho messo la patria prima di me da quando ero una bambina e mi viene istintivo continuarlo a fare.

Tutti mi guardano come per farmi capire che speravano in una mia idea geniale per mettere fine a questa situazione. E te pareva che come sempre devo risolvere i casini degli altri?

Decido di alzarmi e iniziare a camminare avanti e indietro non guardando nessuno e cercando di svuotare la mente per trovare una soluzione.
-Non credere di poter battere tuo padre, lui è sempre un passo avanti a tutti.
Il fatto che sei stata sparata per vedere quanto sei dura a morire, il complotto contro tua madre per vedere quanto brava sei nel districarti dalle situazioni complesse, l'uccisione del Capo di Stato per vedere se sei una tipa vendicativa quando ti toccano le persone a te care, il ritorno di un ex per vedere se metti davanti prima l'amore o il dovere. Senza saperlo sei stata plasmata da lui sei stata messa alla prova e le ai superare tutte, per questo ti vuole con se. Sei l'unica che considera come degna erede.-
Maria parla ed io collego tanto pezzettini di puzzle al posto giusto.

-Possibile che in tanti anni non abbia avuto altri figli?-
La domanda mi esce spontanea.
La guardo e sembra quasi che stia per rispondermi prima che il rumore di uno sparo non riempie la stanca e non vedo il corpo di Marta cadere per terra come una bambola a cui sono stati tagliati i fili.
Cerco di avvicinarmi a lei ma due forti braccia mi agguantano e mi portano fuori la stanza la quale viene continuata ad essere bombardata da spari come se chi stesse fuori cercasse disperatamente di ucciderci tutti.
Non esce ne urla ne nulla dalla mia bocca mi sento semplicemente una pezza usata e buttata via.
-Katerina, Katerina riprenditi.-
Alex mi scuote ma da me non ottiene nessuna reazione se non quella di scostare le sue mani ferocemente da me.
-Anno deciso di dichiarare guerra alla persona sbagliata.-
Non esce nessun'altra frase dalla mia bocca neanche vedendo i miei genitori sani e salvi che mi guardano come se riconoscessero lo sguardo che in questo momento ho.

Pultroppo quando abbiamo l'oscurità dentro di noi e molto difficile ucciderla, puoi soffocarla addirittura credere di essere riuscita ad ammaestrarla ma l'oscurità e sempre lì in attesa del momento giusto per uscire ed io non credo che ci sia momento migliore di questo di fare uscire il peggio di me.

Caro padre, caro presidente della Russia ai deciso di sfidare la persona sbagliata.
Mai svegliare un diavolo che dorme.

Angolo Autrice
Nuovo capitolo con nuove novità, quasi quasi mi dispiace della morte di Marta avrebbe stato bello vederla avere a che fare con la figlia, ma pultroppo non si ha sempre ciò che si vuole.

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