Erano giorni,

settimane,

e mesi che lui stava così.

Disteso in quel letto candido con mille macchine magiche e non che emettevano suoni e che cercavano di curarlo.

E lei era lì,

da giorni,

settimane,

e mesi.

Che gli teneva la mano e guardava il suo volto pallido rilassato.

Ogni giorno pregava che quel giorno fosse l'ultimo, che Ron si svegliasse e che facesse svegliare anche lei da quell'incubo che era diventata la sua vita senza di lui.

Ma ogni giorno lui dormiva sonni più profondi e intanto qualcosa stava cambiando.

Hermione voleva dirglielo, voleva urlargli quella cosa meravigliosa che le stava accadendo, voleva che lui la vedesse cambiare e che le sorridesse ogni giorno accarezzando la sua pancia che cresceva.

Ma lui non si svegliava.

Era un caldo giorno di primavera,

ed Hermione stava percorrendo gli spogli corridoi del San Mungo quando una fitta la fece accasciare a terra richiamando l'attenzione di alcune infermiere.

1,2,3 fitte

una sempre più forte dell'altra.

In un battibaleno anche lei si trovava su un lettino simile a quello dove stava Ron.

Grazie all'aiuto della magia e di varie pozioni, in pochi minuti Hermione teneva in braccio sua figlia.

Era una così bella bambina, le assomigliava tanto.

Per un attimo il dolore per Ron era svanito, poi un'infermiera aprì la porta facendo rientrare la tristezza.

Rose

C'era scritto sul cartellino, avrà avuto circa vent'anni, come Hermione d'altronde.

La ragazza aveva il fiatone e il sudore le imperlava la fronte.

Aveva dei lunghi ricci rossi, Hermione sentì il cuore che le si stringeva.

Ron..

Pensò.

"Lei è Hermione Granger?"

Chiese

Hermione annuì.

"Suo marito.. fidanzato.. compagno.. insomma, Ronald Weasley si è svegliato"

Questa volta senza la magia, in pochi secondi Hermione e la bambina erano arrivate nella stanza di Ron.

Hermione si fermò all'ingresso.

Lui era seduto sul letto chiaramente spaesato. I capelli rossi molto più lunghi, la pelle che piano piano riacquistava colore e tutti gli altri dettagli che Hermione individuò in pochi centesimi di secondo.

Poi entrò.

Ron fece scattare la testa nella sua direzione.

Per un secondo guardò i suoi occhi nocciola,

poi

il suo sguardo cadde in basso,

sulla bambina che Hermione teneva in braccio.

Gli occhi azzurri di Ron si riempirono presto di lacrime.

Hermione si avvicinò a lui quasi correndo e gli posò la bambina in braccio, senza dire una parola.

Ron la strinse forte e pianse tutte le sue lacrime, cosa che fece anche Hermione mentre sorrideva come un ebete.

"Come si chiama?"

chiese

"Rose"

disse senza esitare.

Ripensò a quella ragazza, ai suoi capelli rossi, e alla grande notizia che le aveva dato rendendo quel giorno, il giorno più bello della sua vita.

Dopo tutti quei mesi.

Ron alzò lo sguardo da Rose e guardò finalmente Hermione.

"Ciao"

le disse

"Ciao"

rispose.

E poi posò le sue labbra su quelle di lei.

Un briciolo di felicità.

Dopo giorni,

settimane,

e mesi.