Posso sedermi?
Consiglio l'ascolto durante la lettura
Erano sdraiati a letto insieme.
Giacomo stava ascoltando musica, in particolare la sua canzone preferita: Lay Your Head On Me, dei Major Lazer. Eleonora "decise" proprio in quel momento di far scivolare la propria massa di ricci rossi sulla sua spalla. Il suo cuore perse un battito per poi riprendere a battere normalmente. Tutte le volte che lo toccava era così. Sin dal primo giorno.
La prima volta che si erano incontrati era stato poco più di un anno prima in una giornata piovosa di settembre. Giacomo era seduto su una panchina a mangiare kebab quando questa ragazza si avvicinò a lui. "Posso sedermi?" era stata la sua domanda. Giacomo non l'aveva praticamente sentita, intento com'era a guardarla in volto: occhi marroni, lentiggini, bocca e naso piccoli e soprattutto capelli ricci e rossi.
Giacomo adorava i capelli ricci e soprattutto quelli rossi, non necessariamente insieme. Quando era piccolo adorava Merida, di Ribelle The Brave, e sua madre lo prendeva per il culo sostenendo che guardasse le Winx e specialmente Bloom. Lui non aveva ricordo delle Winx, ma in fondo sapeva che poteva essere vero.
Scoprì poi che frequentava il suo stesso liceo, ma che era solo un anno avanti. Possibile che non l'avesse mai notata una ragazza così particolare, così carina? Si rispose che poco concentrato persino sulle lezioni, non si guardava intorno per la scuola. Però voleva averla vista prima, quella ragazza angelica, che al momento era seduta sulla panchina affianco a lui.
Lei gli chiese cosa gli piacesse e Giacomo decise di omettere, almeno per il momento, la sua passione sfrenata per Valentino Rossi e tutto ciò che riguardava le moto e rispose i Pink Floyd. Non che non fosse vero, ma erano al secondo posto. E dai Pink Floyd cominciarono a parlare sempre di più.
Cominciarono a frequentarsi e sembrava che Eleonora avesse solo pregi: sveglia, simpatica e soprattutto meravigliosa. Anzi. Un difetto lo aveva: fumava molto. Non era un difetto, ma un vizio che Giacomo provava inutilmente a farle notare, ricevendo solo diti medi.
Giacomo era innamorato di lei e lei, dal canto suo, iniziava a vederlo: amor tossisque non celantur. La conferma la ebbe quando Giacomo comprò d'istinto una rosa dal venditore ambulante che passava di lì e gliela diede.
Allora Eleonora, senza pensarci due volte, lo prese e lo baciò. Un bacio, due baci, tre baci e così via finché Giacomo sentì il bisogno di guardarla negli occhi e fissarla prima di baciarla ancora. Sulla stessa panchina dove era stato rifiutato da un ragazzo un anno e mezzo prima, Giacomo stava baciando la più bella ragazza che avesse mai visto.
Tornando a quella sera, Giacomo era al settimo cielo. Aveva fatto l'amore con Eleonora e ora lei stava dormendo sdraiata affianco a lui, appoggiata alla sua spalla.
Giacomo pensava che lei fosse tutto per lui. Non servivano promesse tra i due, solo baci e sguardi carichi di amore e passione. Tutto di uno per l'altro. Sempre.
Spense la musica, tolse le cuffiette e si preparò a dormire. La guardò un'ultima volta, odiava quando era così fino al mattino seguente, e chiuse gli occhi.
Don't be afraid, love
Angelo
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