Quella casa in mezzo al bosco
Jack mi condusse per un polso fino in prossimità della casa che avevo raggirato già due volte nell'arco di nemmeno 24 ore.
Ero talmente sconvolta da tutta quella faccenda da non opporre nemmeno resistenza, non facevo altro che fissare il vuoto con gli occhi gonfi di lacrime.
<<Senti, mettiamola così. Tu non vuoi stare con me e nemmeno a me piace che voi umani siate presi e portati qui, ma funziona così qui. Se tu te ne starai buona ti prometto che non ti accadrà nulla, ma vedi di non sfidare la mia pazienza. Ci stai?>> mi domandò lui, alzandomi il mento con l'indice.
La tentazione di allontanarmi dalla sua mano era tanta, ma ero paralizzata dalla paura.
<<Fammi tornare a casa, ti prego. Giuro che non dirò a nessuno di questo posto, ed anche se lo dicessi dubito che qualcuno mi crederebbe>> tentai.
<<Se fosse per me ti manderei anche a casa, giacché lo Slenderman può anche cancellarvi la memoria una volta fuori dal raggio. Ma dubito che arriveresti viva fino in fondo, Jeff ti ucciderebbe immediatamente o ti farebbe sua serva. Nessuno è mai andato via indenne da questo posto, nessuno>> mi spiegò lui.
Sentii le mie speranze sgretolarsi dolorosamente dentro di me e mi scappò un piccolo singhiozzo.
<<Allora promettimi che non mi farai del male>> tentai, col labbro che mi tremava.
<<Questo dipenderà da te>> disse lui, aprendo la porta ed invitandomi con un braccio ad entrare per prima.
L'interno della casa era meno squallido dell'esterno, ma si percepiva chiaramente l'odore di umidità e di stantio.
La prima cosa che mi arrivò, oltre al tanfo, furono i numerosi lamenti soffocati ed i gemiti da ogni direzione, interrotti ogni tanto da urla assordanti.
Mi paralizzai sul posto e Jack fu costretto a trascinarmi per il polso fin sopra le scale, forse diretto nella sua stanza da letto.
Il corridoio era sporco e striato di sangue tutto lungo le pareti e c'erano numerose porte tutte uguali, ad eccezione dei nomi scritti sopra. Alcuni col sangue, altri con le ossa, una addirittura con qualcosa che assomigliava a capelli umani. Rabbrividii e mi lasciai guidare con le gambe che tremavano all'impazzata.
Diverse grida mi accompagnarono mentre percorrevo il lungo corridoio, con Jack dietro apparentemente sull'attenti.
Il ragazzo mi indicò l'ultima porta in fondo a sinistra ed aspettai che lui l'aprisse al posto mio, tirando un sospiro di sollievo alla vista del suo nome scritto semplicemente con un pennarello blu piuttosto che con sangue o altre cose spaventose.
La sua stanza era molto diversa da come l'avevo immaginata, era abbastanza disordinata ma sembrava la normalissima camera di un ragazzo della sua età. Mi sembrava così fuori luogo in un posto orribile come quello e fu rassicurante.
<<Capisci adesso perché mi serviva qualcuno?>> domandò lui, indicando il caos regnante.
Non risposi e restai ferma lì, temendo una qualsiasi strana mossa da parte sua.
<<Sono sicuro che lo Slenderman ti abbia già privata di tutti gli oggetti pericolosi, a lui piace fare così, quindi immagino non ci sia bisogno che io ti perquisisca lo zaino. Posalo pure lì, io intanto vedrò di procurarti qualcosa da mangiare ...sarai affamata.>>
Lo guardai sorpresa, non mi aspettavo tanta gentilezza da parte di un maniaco omicida che si cibava di reni e lo stupore doveva essere talmente palese sul mio viso che non passò inosservato al ragazzo.
<<Non so cosa tu sappia su di noi. La realtà e molto più orribile di qualsiasi cosa tu abbia trovato online, ma non è tutto oro ciò che luccica. Io non sono il mostro che tutti dicono, quello che faccio lo faccio perché devo, non perché voglio. Lui ha fame ed io non posso farne a meno. Per quanto riguarda gli altri stai alla larga da tutti, se ci tieni alla tua pelle non uscire mai da questa stanza senza di me, tutto chiaro?>> mi domandò lui.
Annuii con la testa e lo guardai allontanarsi dalla camera.
<<Ah, perché tu lo sappia la finestra non si apre e siamo abbastanza in alto. Quindi che non ti venga in mente di provare a scappare da lì, ti romperesti solo un femore e saresti una facile preda per chiunque>> disse, prima di uscire.
Appena la porta si chiuse scoppiai immediatamente a piangere, cercando di regolarizzare i respiri e di fare il punto della situazione.
Ero ostaggio in quella casa di pazzi, sarei stata costretta a vivere con un mezzo demone cannibale e a fidarmi di lui, tutte le strane storie che Mia mi aveva raccontato erano vere e probabilmente non sarei mai più tornata a casa. Mi mancava di già mio padre e la mia stanza rigorosamente rossa.
Mi mancava la mia migliore amica e mi mancava di già la libertà, nonostante fossi prigioniera da pochissimo. La seconda probabilmente non l'avrei mai riconquistata, mentre la prima poteva essere lì; dovevo solo indagare un po'.
Eyeless Jack tornò nella stanza diversi minuti dopo, portando con sé un pacchetto di carne essiccata e della zuppa in scatola.
Senza dire una parola si avvicinò a me e allungò le braccia affinché potessi prendere il cibo.
<<Coraggio, è tuo>> disse.
<<Grazie>> sussurrai flebile afferrando il cibo. Giacché mi toccava restare lì tanto valeva farmelo alleato piuttosto che nemico, potevo estorcergli informazioni e scappare via al momento opportuno.
Mi ricordai di una cosa importante ed infilai le mani nello zaino, sotto lo sguardo confuso del ragazzo, tirandone fuori un volantino segnaletico della scomparsa di Mia, con tanto di foto.
<<Conosci questa ragazza?>> gli domandai, confidando in lui.
Lui mi tolse delicatamente il volantino dalle mani, soppesando con lo sguardo la fotografia riportata.
<<Non ne sono sicuro, ma mi sembra di averla vista in giro. Di rado vedo proprietà altrui per la casa, in genere restano segregate in camera...>> spiegò lui, senza fornirmi molti dettagli. Ripensai a tutte le urla che avevo sentito ed ai lamenti strozzati e diverse lacrime mi rigarono il viso.
Anche io ero stata rapita, ma Eyeless Jack si era dimostrato fin da subito gentile con me e dubitavo che tutti avessero ricevuto lo stesso trattamento.
<<Le persone qui sono davvero così malvage?>> domandai, percependo di nuovo il mio labbro tremare incontrollato.
Jack fece un passo verso di me, ottenendone uno indietro da parte mia, e sospirò rassegnato prima di cambiare idea e dirigersi verso il suo letto, dove prese posto. Non mi piaceva parlare con una persona mascherata, ma dubitavo di trovare qualcosa di rassicurante là sotto quindi mi accontentai ed aspettai che parlasse.
<<Ti dico solo di stare alla larga da Laughing Jack, il pagliaccio, da Toby, il ragazzo con le accette ma soprattutto non avvicinarti mai e dico mai a Jeff. Hai capito bene?>> mi domandò lui <<poche persone in questa villa sono meno pericolose di altre, generalmente quelle che non hanno nessuna proprietà, ma non farti ingannare... non devi fidarti di nessuno.>>
Annuii vigorosamente con la testa guardando le sue dita giocare l'una con l'altra. Il ragazzo non aveva la pelle quasi nera come mi aveva descritto Mia in uno dei suoi deliri da fan accanita, ma semplicemente una carnagione tendente al grigiastro un po' particolare e quello era un punto a suo favore. Lo rendeva meno inquietante di quanto avessi immaginato.
La realtà sembrava ben diversa da quella descritta sul web.
<<Perché sei così gentile con me, Jack?>> domandai, mantenendo sempre la distanza di sicurezza da lui. Temevo fosse un bluff e che da un momento all'altro si sarebbe scagliato contro di me ridicolizzandomi per essere stata così credulona riguardo le sue intenzioni pacifiche nei miei confronti.
<<Perché c'è già abbastanza dolore a questo mondo e perché io ho già presto abbastanza vite rispetto a quante ne avrei volute. La notte li vedo ancora, vedo le facce di tutte le persone che ho ucciso ed i loro sguardi pieni di odio. Cerco di dare la colpa al demone che è in me, eppure li ho uccisi con queste mie mani>> disse lui, trasalendo un secondo dopo. Forse dopo aver preso coscienza del suo momento di fragilità davanti a me, che ormai ero niente di più che una sua proprietà. Un oggetto. Un animale domestico.
<<Basta domande, ragazzina. Tu dormirai lì>> disse indicandomi un divanetto non particolarmente malmesso al lato della stanza <<prendi dall'armadio quello che ti serve e sistemalo, poi pensa alla mia stanza. Io esco>> disse, lasciandomi sola e chiudendomi a chiave dentro la stanza.
TADAN
Buongiorno!
Oggi sono a casa dall'università (miracolo) e ho deciso di dedicarmi un po' alle mie storie, così poi avrò il tempo per morire felice tra manga ed anime. Ho diversa roba da vedere e solo questa settimana, anzi meglio dire in questi ultimi quattro giorni, ho letto qualcosa come 13 manga. Non vi interessa nulla ma volevo solo comunicare il mio disagio.
Detto questo niente... spero di riuscire ad aggiornare presto!
Yolo!
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