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Capitolo 2

Il giorno dopo.
(T/n) POV

Mi sveglio dal mio sonno tranquillo e guardo la mia sveglia. Mi mostra che sono le dieci. Mi alzo dal letto, afferro un telo da bagno e un vestito dal mio armadio.

Dopo aver fatto il bagno e indossato i miei vestiti, accendo il mio computer portatile per cercare informazioni sull'applicazione. Prendo solo nota dell'indirizzo dal sito web. Chiudo la finestra e spengo il computer per andare a svegliare Nami.

La stanza di Nami è proprio accanto alla mia. Vado davanti alla sua porta e busso su di essa. Poi lei mi apre la porta.

"Cosa *sbadiglia* vuoi?" Chiede con tono sonnolento.

"Dai, sbrigati a prepararti. Tra poco, dobbiamo andare."

Nami sbadiglia di nuovo e annuisce. Poi, chiude la porta.

Vado al piano di sotto per preparare la colazione per entrambe mentre aspetto che lei finisca il suo bagno e che metta i suoi vestiti. Anche oggi mia mamma è andata presto a lavorare.

Dopo aver fatto colazione, usciamo dalla porta d'ingresso e la chiudiamo. Controllo che ci siano tutte le mie cose nella borsa, per essere sicura che non abbia dimenticato qualcosa di importante. Poi andiamo al parcheggio per salire nella sua macchina che è nel seminterrato due.

Una volta raggiunto il seminterrato, ci dirigiamo verso la sua auto e entriamo, lei avvia il motore e inizia a guidare.

Appena arriviamo lì, il posto sembra uguale a quello dell'edificio comunale, ma attorno ci sono molte guardie che indossano la stessa uniforme. Entriamo dentro e proprio davanti a noi vediamo un bancone, ma con nessuno che facesse servizio.

Premo il campanello che è appoggiato sul banco per chiamare qualcuno che potesse farci servizio.

Dopo aver premuto tre volte, una donna esce dalla stanza e si avvicina verso di noi.

"Buongiorno, signorina. Che cosa posso fare per lei?"

"È questo il posto giusto per partecipare all'esercito femminile o è un altro?" Le chiedo.

"Esatto, è nel posto giusto signorina. Vuole partecipare?"

"Sì."

"Anche la sua amica si unirà?" Mi chiede mentre punta il dito su Nami.

"Sì." Le annuisco.

"Come vi chiamate?"

"Il mio nome è (t/n), e lei è Nami". Presento sia me stessa che Nami.

"Va bene, signorina (t/n). Permettetemi di inviare la richiesta per entrambe." Vi dice.

Le annuisco e lei si allontana da noi per mandare la nostra richiesta.

Ci sediamo sulle sedie accanto al bancone, e iniziamo a chiacchierare un po'.

Comincio a sentirmi a disagio perché la maggior parte dei ragazzi in uniforme ci stanno fissando, ma a Nami sembra che le piaccia questa situazione.

"Perché ci stanno fissando?" Le chiedo.

"Perché forse siamo troppo carine per loro." Alla sua risposta sposto il mio sguardo da un'altra parte.

Nami punta il dito contro tutti gli uomini per farmi vedere che loro sono dotati di bei muscoli. "Nami, fermati subito." Le ringhio.

"Dai, (t/n), un giorno sarai innamorata di uno di loro." Dice colpendomi con il gomito sul bicipite con un'espressione in faccia come se mi volesse dire 'davvero'.

"Non lo farò mai." Le rispondo allontanandomi da lei.

"Io ti conosco, (t/n), ci conosciamo oramai da quattro anni. Lo farai." Lei dice.

"Sta' zitta!" Esclamo.

Appena Nami sta per dire qualcosa, la stessa donna che ci ha accolto prima ci chiama. Ci alziamo dalla panchina e andiamo.

"Ecco le vostre schede da compilare e una penna per ognuna di voi."

"Grazie." Le dice Nami.

Afferriamo la penna, prestata da lei, e cominciamo a compilare i moduli in piedi.

Una volta che abbiamo finito, le consegnamo le carte e lei ci fornisce alcune informazioni.

"Okay, voi ragazze dovete venire al campo di addestramento del Nuovo Mondo, mercoledì prossimo." Lei dice. "A proposito, non vi preoccupate perché vi offriremo un trasporto gratuito da qui al campo dell'esercito. Quindi non dovete preoccuparvi di perdervi e cercate di essere qui alle nove in punto. "

Entrambe unnuiamo.

"E che cosa dobbiamo portare?" Le chiedo.

"Ah. Vi devo dare...-" Interrompe le sue parole appena sento un suono cigolante provenire da dietro di me che mi fa congelare il sangue. Nami e io siamo confuse dal perché quella donna ha agito in quel modo. Ci giriamo entrambe alle spalle e vediamo un ragazzo alto dalla pelle abbronzata, capelli neri corvini e con delle lentiggini sulle sue guancie, entrare nella stanza.

Devo ammettere che è troppo perfetto e di sicuro una come me non potrà mai piacergli, perché molto probabilmente sarà popolare fra le ragazze.

Mi rigiro verso la donna e la vedo quasi sciogliersi.

Io lo avevo detto che è popolare.

Comincia a camminare verso di noi mentre sento i suoi passi farsi sempre più forti.

Quella donna sospira e comincia a dividere le sue labbra.

"B-Buongiorno Comandante... Come sta?" Gli chiede con tono allettante.

Aspetta... Comandante ?!

Mi sono chiesta in mente.

"Buongiorno signorina, sto bene. Grazie per il pensiero." Le sorride e lei fa un largo sorriso sospirando pesantemente.

Prima che lui camminasse lontano da lei, ho avuto la sensazione che mi avesse guardato per un attimo mentre io stavo fissando la donna

Quando si allontana, scrocchio il mio dito davanti alla faccia di quella donna, lei scuote la sua testa, ritornando alla realtà, guardando verso me.

"Che cosa stavamo dicendo?" Ci chiede.

"Ehm... Ci stavi per consegnare qualcosa." Le risponde Nami.

"Oh, scusatemi! Vi devo dare delle liste di cui ne avrete bisogno per mercoledì prossimo." Dice mentre ci porge le liste.

Prendiamo i fogli e la ringraziamo per il servizio.

Appena usciamo dall'edificio, Nami schiarisce la sua voce. Questo significa che sta per parlarmi.

"Hey, (t/n). Ho visto che quel comandante ti stava guardando." Ti dice in modo da prenderti in giro.

"Stai zitta, Nami!" La rimprovero mentre arrossisco.

"Oh, andiamo. Pensaci. È dieci volte meglio di un ragazzo biondo!" Esclama.

"Urgh..." Le ringhiro.

Giro gli occhi e la ignoro per un po', entrando direttamente nella sua macchina.

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Una volta arrivate a casa, vado subito in camera mia, per prepararmi a fare una doccia.

Come di solito, prendo il mio pigiama dall'armadio e lo appoggio sul mio letto prima di andare in bagno.

Cammino nella cabina della doccia e accendo l'acqua, lasciandola scorrere dalla testa ai piedi. Ricordo di nuovo la conversazione di Nami, e sorrido.

"Cavolo, Nami, è normale per noi essere fissate."

Ridacchio.

Una volta che ho finito, esco dalla dalla doccia e indosso il mio pigiama, prima di andare al piano di sotto per cenare con Nami, dato che mia madre non è ancora tornata.

//Angolo traduttrice.

Rieccomi con una nuova storia!🎉🎉 Sono felice di aver tradotto un'altra Ace x reader, ma questa volta appartiene a shirah99 (thank you for write this Story!❤)

Spero tantissimo che vi possa piacere, come sempre vi chiedo di lasciarmi uno commento e una stellina!!❤

P.s. per chi non lo sapesse ho un altra Ace x Reader sul mio profilo, passate a leggerla!

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