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Capitolo 1

(Tuo nome) POV

"Siiii!" Urlo esaltata.

Indovinate un po'? Oggi è il secondo anniversario di fidanzamento con il mio ragazzo, Sanji!!!

Sono veramente entusiasta da quando mi ha chiesto di uscire e non so cosa potrei indossare per questo giorno speciale! Quindi ho bisogno di farmi aiutare della mia migliore amica, Nami. Le ho chiesto di vivere con me così non rimarrò da sola quando mia mamma è al lavoro.

Nami ha scelto per me un vestito dal armadio e mi ha truccato il viso in modo di far colpo su di lui.

Dopo l'intero processo di preparazione, vado davanti allo  specchio per vedere il riflesso del mio corpo.

"Bello!" Esclamo.

"Sei davvero bella, (t/n)!" Nami sorride.

"Grazie!" La ringrazio mentre giro il mio corpo per vedere il riflesso della mia schiena.

Dopo essermi preparata, afferro la mia borsa di marca (colore preferito) di cui è fatta in pelle, e i miei piedi scivolano sui tacchi alti.

Chiedo a Nami di darmi un passaggio con la sua macchina fino locale. Il mio appuntamento è in un ristorante carino in centro città.

Non appena arriviamo, esco fuori dalla sua macchina.

"Grazie, Nami."

Poi lei mi lascia e cammino verso la porta d'ingresso. Quando entro, vedo Sanji che è già arrivato ed è seduto su un tavolo di fianco a una finestra. Cammino verso di lui e gli faccio un luminoso sorriso.

Io mi aspetto qualcosa di più da lui. Forse una proposta di matrimonio?

Ma Sanji mi sorride debolmente. Io sento che c'è qualcosa che non va in lui.

Mentre mi siedo, la cameriera viene da noi per prendere ordini.

Scorri su e giù il menù per scegliere cosa mangiare.

"Io vorrei.... Mmm.... Una bistecca con l'insalata e... Un succo di fragola." Le dici.

La cameriera inizia a scrivere il mio ordine e aspetta per l'ordine di Sanji.

"Io penso che per me potrebbe bastare anche solo un caffè, per favore." Dice sorridendo falsamente alla cameriera.

Lei annuisce dopo aver preso i nostri ordini e ci lascia da soli.

È silenzioso. Di solito Sanji fa sempre dei scherzi divertenti o qualcosa del genere.

Dopo qualche momento, i pasti che sono stati preparati vengono mandati da noi. Io inizio a mangiare la mia carne, mentre lui beve il suo caffè fissando l'ambiente fuori attraverso la finestra, invece che guardare me.

Non riesco ad aspettare più a lungo e rompo il silenzio schiarendo la mia voce per iniziare una conversazione.

"Quindi--"

Inaspettatamente mi interrompe.

"Guarda, (t/n). Io voglio dirti una cosa." Ti mostra il suo viso con uno sguardo serio.

"Cosa?" Gli chiedo curiosa.

"Io penso che noi dobbiamo rompere." Mi dice.

Con questo, mi congelo. Le lacrime iniziano a formarsi nei miei occhi.

"P-perchè?" Gli chiedo con tono spezzato.

"Come vedi, io ho bisogno di una ragazza indipendente, matura e non rompi scatole."

Dopo aver sentito le sue parole, inizio a singhiozzare.

"Mi stai dicendo che... Sono immatura, assilliante e... Sono un peso per te?"

"Guardati, adesso stai piangendo? Questo per me è davvero irritante." Dice lamentandosi.

"Quindi questo è un addio, (t/n)." Dice alzando i fianchi dalla poltrona, paga il conto e mi lascia seduta in solitudine.

Sto ancora intrattenendo le lacrime. Penso fra me e me con qualche domanda mentale.

Sono così messa male?

Sono così infantile da far scappare un uomo da me?

Causo tanti problemi alle persone?

Dopo un po' smetto di piangere e cammino di fretta verso l'uscita della porta.

Appena esco fuori, mi allontano dal ristorante, e sento qualcosa di bagnato toccarmi la guancia. Alzo il mio sguardo in alto e vedo una grande nuvola grigia e comincia a piovere forte. Inizio a piangere.

"Perché??? Ora sono bagnata!!! Questo è il peggior anniversario di SEMPRE!!!"

Grido ad alta voce cadendo sulle mie ginocchia per terra, mentre mi sento peggio che mai.

Squilla~~

Il mio telefono sta suonando e lo tiro fuori dalla mia borsa. Lo sblocco e guardo lo schermo. È Nami.

Mi dirigo al riparo prima di rispondere alla chiamata.

"(T/n).'"

"Na-- NAMI!" Piango.

"Che cosa è successo?" Chiede preoccupata.

"Sanji."

"Perché?" Chiede ancora.

"Ha rotto con me!" Piango ad alta voce.

Sento il suo sussulto e posso dire che è veramente incazzata via il telefono.

"Dannazione a te, testa bionda!" Lei mormora con rabbia.

Io sto ancora piangendo, ma provo a fare del mio meglio per fermarmi.

"Nami, puoi venire a prendermi?"

Ora ho smesso di piangere.

"Certo. Dove sei adesso?"

"Non so dove sono adesso. Accendo il mio GPS così potrai trovarmi."

"Va bene."

Riattacco la chiamata e accendo il GPS. Sospiro pesantemente al ricordo di quello che mi ha detto Sanji. Le parole che lui mi ha detto mi hanno motivato. Io penso che devo cambiare e fargli vedere che ci riuscirò. Ma non credo di tornare da lui anche se sarò cambiata.

Dopo un po' di tempo, vedo una macchina familiare fermarsi davanti a me. Mentre la finestra dell'auto scende verso il basso, riconosco il volto di Nami.

"(T/n), entra."

Prendo la mia borsa, cammino verso la porta dell'auto e la apro.

Mentre io mi sono già seduta sistemandomi la cintura di sicurezza, Nami comincia a parlare.

"Lo sai, (t/n), ti meriti un ragazzo migliore di lui." Lei dice cominciando a guidare.

Ridacchio perché tutto quello che lei dice mi rende sempre più allegra.

"È vero... A proposito, parteciperai con me?"

Si volta e fa la sua domanda guardandomi.

"A che cosa?'"

"Il servizio militare." Le rispondo.

Lei improvvisamente tira il freno e si ferma, per poi girarsi guardandomi in faccia da più vicino.

"Sei impazzita? Siamo troppo deboli per diventare dei soldati. E tua madre non ti consentirà mai di partecipare". Lei esclama.

"Lo so, ma Sanji ha ragione. Sono immatura, fastidiosa e una combina guai. Non voglio fare lavorare mia madre così tanto per me. Voglio essere una donna indipendente e guadagnare soldi da sola." Le replico.

Lei sospira e scuote la testa.

"Andiamo, Nami. Per favore..." Le faccio gli occhi dolci.

Ringhia. "Bene."

Lascia andare il freno e inizia a guidare.

"Ma cosa dirai tua mamma?" Ti chiede Nami guardando la strada.

"Le mentirò." Sospiri.

Appena arriviamo a casa, tolgo la mia borsa dalla mia spalla e mi dirigo verso camera mia al piano di sopra.

Prendo i vestiti di casa, una T-shirt bianca e dei pantaloni neri dal mio armadio e li appoggio sul mio letto prima di andare in bagno a farmi una bella doccia calda.

Dopo la doccia, asciugo il mio corpo e i miei capelli con un telo da bagno e scendo al piano di sotto per vedere quello che posso fare per il resto della giornata.

Principalmente non ho fatto altro che fissare il soffitto pensando a cose casuali.

Penso che...

Forse dovrei candidarmi domani.

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