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A Thousand Years -Christina Perri
Akaashi uscì da scuola, per quella giornata gli allenamenti erano stati annullati e così aveva deciso di passare a fare qualche acquisto in libreria. Si ritrovò nella sua preferita di Tokyo, vendeva un po' di tutto e persino qualche manga, cercò l'ultimo numero della serie che stava leggendo e lo sfogliò. Infine decise di comprarlo.
Passò attraverso le librerie quando tra una e l'altra riconobbe un volto familiare, un corpo tonico e slanciato, un abbigliamento sportivo, degli occhi nocciola dall'aria misteriosa, un sorriso ambiguo sulle labbra e capelli neri corvini spettinati. Akaashi riconobbe immediatamente l'alta figura, era l'ex capitano di una delle squadre di pallavolo di Tokyo, la Nekoma, e niente meno che il migliore amico di Bokuto.
Il moro voltandosi per dirigersi alla cassa notò il più piccolo guardarlo, e lo salutò avvicinandosi.
-Ciao Akaashi- lo salutò Kuroo.
Il più giovane preso alla sprovvista si trovò a ricambiare il saluto, per non apparire maleducato, mentre dentro di se pregava perché Kuroo non si mettesse a parlare con lui. Lo sguardo dell'ex capitano della Nekoma lo aveva sempre confuso, era difficile leggere quello che provava o pensava attraverso lo sguardo di Kuroo, specialmente quando era serio.
Ed all'istante ad Akaashi venne in mente la cosa più imbarazzante al mondo. 'E se Kuroo sapesse dei miei messaggi? Se Bokuto glieli avesse fatti leggere?' L'idea non piaceva ad Akaashi, chissà cosa avrebbe pensato il moro di lui, ma sopratutto chissà a chi altro l'avrebbe raccontato. Magari a Kenma o a Lev, o magari a tutta la sua ex squadra con cui comunque era rimasto in contatto dopo il diploma.
Tuttavia la fortuna di Akaashi, quel giorno, era dalla sua parte.
-Scusami, ma devo scappare, ho un impegno urgente...- Per la prima volta Kuroo pareva in difficoltà, come se fosse in imbarazzo a parlare del suo "impegno". -Ci vediamo- Lo salutò per poi correre alla cassa, pagare in fretta e uscire.
Akaashi lo trovò alquanto sospetto ma, nonostante la curiosità, non si sarebbe messo ad inseguire il più grande. Tuttavia l'imbarazzo di Kuroo era inspiegabile, quando parlava di ragazze insieme a Bokuto non aveva mai reagito con imbarazzo. Anche Akaashi pagò il fumetto ed uscì dalla libreria.
Prese la strada di casa, ma la allungò un po', voleva godersi quella bella giornata di sole appieno, una giornata senza un allenamento stressante. Non che gli dispiacesse, ma ultimamente era sotto pressione per i molteplici test a scuola, per gli allenamenti e doveva ancora decidere l'università a cui iscriversi. Ma quel giorno, così calmo se non per l'incontro con Kuroo, non l'avrebbe rovinato con nessuna di quelle preoccupazioni.
-E poi vidi tutto. Il cuore aveva cominciato a battermi forte in petto, sorrisi, ma ero spaventato. Come se mi trovassi in qualche visione mistica, ho percepito dei colori caldi avvolgere tutta la mia visuale e a riscaldare il mio cuore. Davanti a me, c'eri tu Bokuto, di spalle, quindi sicuramente non mi avevi visto, ma io ti guardavo. Camminavi col tuo solito passo, leggermente più sostenuto, e sorridevi. Come eri bello!
E in quell'istante mi sono detto "Ora vado e lo saluto"... chiaramente non l'ho fatto. È un po' un problema questa mi timidezza, ma non era solo quella, avevo paura di infastidirti, insomma già te ne do sicuramente con questi messaggi... ma come posso trovare il coraggio? Io volevo parlarti.
Eri da solo, e nessun altro ti guardava, solo io. Avrei voluto vedere meglio il tuo viso e rischiare di innamorarmi ancora di più, avrei voluto correrti incontro come se nulla di tutto questo fossimo ancora una coppia o amici, e vorrei che il tuo sorriso fosse diretto a me.
Feci un'altro passo più vicino a te, mentre tu ne facevi uno per allontanarti. Questa situazione è un po' una similitudine della nostra relazione, più io cerco di riavvicinarmi, più tu ti allontani. E non so se questo sia inutile o meno, ma non posso non provarle tutte. Io voglio avvicinarmi ancora.
E poi vidi a chi era rivolto quel sorriso. E vidi la magia della mia visione svanire. Si avvicinò Kuroo e capii tutto. Perché prima nel parlarmi aveva trovato difficoltà nel dirmi che impegno aveva, e forse aveva persino paura che tu ci vedessi insieme. E quando vi vidi abbracciarvi come eravate soliti fare mi chiesi se ti avrebbe parlato, durante quell'uscita, di avermi incontrato. Se non l'avesse fatto, tu avresti passato una bella giornata col tuo amico, se invece l'avesse fatto, avrei rovinato tutto di nuovo.
Mi accorsi che avevi cominciato a camminare più lentamente, insieme al tuo amico, volevate farvi una passeggiata con calma, e io dovevo rallentare se non volevo farmi beccare da voi due. Un'altra figuraccia me la volevo risparmiare. Mi sorse il dubbio, nel mentre che vi seguivo, se tra voi due fosse rimasta la semplice amicizia di un tempo, perché se così non fosse stato allora io non avevo più speranze di riconquistarti. Se tra di voi c'era una relazione d'amore, io ero finito. Potevo e posso competere con Kuroo? Non credo.
Mi dissi che avrei dovuto essere più coraggioso e tentare la sorte, in quell'istante, lo dissi per la seconda volta, ma non lo feci lo stesso. Tuttavia mi promisi che non avrei lasciato che nulla e nessuno ti portasse via da me. Se c'era un modo per riconquistarti, allora l'avrei trovato e l'avrei provato. Poi se ci fossi riuscito o meno dipendeva da quanti passi in più avresti fatto per allontanarti da me. Ma se mi avessi dato il vantaggio di qualche passo, allora significava che un po' di dubbio l'avevi avuto anche tu. E io ero un po' più vicino a te, mentre tu ti allontanavi un po' da Kuroo.
Come l'anno scorso, il tempo ha portato noi due a diventare una cosa sola, anche adesso ho deciso di riprovare e sperare che col tempo tu e io tornassimo come l'anno scorso. In questo periodo trascorso da solo sarò anche morto all'idea di non riuscire più a rivederti, ma oggi so che posso. So che posso aspettare per mille anni, per te Bokuto, perché quel tempo non varrebbe nulla se poi potrò amarti per altri mille.-
Akaashi aveva smesso di inseguire i due ragazzi, non voleva immischiarsi nei loro pomeriggi. Si fidava di Bokuto e sapeva che tra i due più grandi non ci sarebbe mai stato nulla. Erano amici da troppo tempo, e lo erano sempre stati. Riflettendo si ricordò che Kuroo non era mai stato contrario alla relazione dei due e che era felice per entrambi, se avesse voluto mettere i bastoni tra le ruote l'avrebbe fatto da tempo. Probabilmente l'imbarazzo di Kuroo nel parlare con il più giovane era dovuto al non sapere come gestire la situazione. Forse sapeva dei messaggi, forse pensava che Akaashi ci stesse ancora male per la fine della storia col suo migliore amico o forse pensava che Akaashi lo odiasse.
Non poteva biasimare Kuroo per il suo comportamento, anzi lo aveva capito e gli dispiaceva. Sarebbe stato molto più semplice se non si fossero incontrati, e forse sarebbero stati più semplici gli allenamenti di quel pomeriggio così intenso. Ma rivedere Bokuto aveva dato una nuova speranza al più piccolo, lo rendeva felice e quando rientrò a casa si tuffò sul letto col cuore a mille. Akaashi era innamorato.
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