Capitolo 24
Aleys
La figura di Logan iniziò a sparire nel corridoio buio. Mentre quella fastidiosa sirena di allarme continuava a trapassarmi i timpani.
«Perché Logan è scappato via?» chiesi in un sussurro.
Kevin si passò un mio braccio dietro la testa aiutandomi ad alzarmi, le sue iridi verdi mi fissarono intensamente.
«Anche lui ha una principessa da salvare, ma ora dobbiamo uscire da qui!»
Detto questo iniziammo a percorrere il corridoio, ma notai poco dopo che Hester era rimasta indietro.
«Hester tu...?» la voce mi tremava sapevo già quale era la risposta. Ma non potevo non permettere alla piccola fioca luce della speranza di illuminarmi ancora.
Ti prego vieni con noi...
I suoi capelli rossi oscillarono mentre si girò verso di noi, salutandoci con la mano, gli occhi inondati di lacrime.
Non riusciva a sopportare il peso della sua morte, eppure, non volevo che morisse pure lei... Saremmo dovute andare a fare shopping insieme... E la cena con gli altri?
Strinsi i denti e la salutai anche io con un cenno della mano. In questi momenti non servono parole. Basta guardarsi negli occhi e da lì si può comprendere il significato di tutte quelle parole non dette destinate a rimanere tali.
«Dobbiamo andare, Aleys» la voce di Kevin calma e controllata, riuscì in qualche modo a calmarmi e ad alleviare il dolore al petto crescente.
Quasi corremmo per raggiungere le scale che portavano alla vera struttura in cui eravamo stati rinchiusi.
«Guardie catturate i fuggitivi!» avevamo appena messo piede sul pianerottolo di un corridoio che la voce della ragazza che mi aveva torturata mi giunse forte e chiara.
Una dozzina di guardie armate ci accerchiarono. Io portavo ancora la mia cintura di coltelli, ma sarebbe servita a ben poco in questo momento. Quello che potevamo fare era limitato, la fame e la stanchezza ci stavano divorando vivi e l'unica nostra possibilità era quella di sbrigarci in fretta a mettere fine a questo combattimento.
«Stai indietro» mi sussurrò Kevin all'orecchio.
Te lo scordi non ti lascio combattere da solo.
Lui sorrise come se mi avesse letto nel pensiero, la sua potenza magica iniziò ad aumentare pericolosamente, gli occhi diventarono azzurro cielo, mentre sulle mani iniziavano ad apparire dei guanti bianca fatti di pura magia.
Questo tipo di potere io l'ho già visto...
Il flusso dei miei pensieri fu interrotto dagli urli agonizzanti delle guardie.
Kevin era perfettamente immobile con il braccio sollevato davanti a sé, la mano chiusa in un pugno mentre sorrideva soddisfatto del suo lavoro.
Poco dopo tutti i guerrieri caddero sul pavimento con un tonfo, lasciandomi allibita.
«Ma come hai fatto?» chiesi mentre ricominciavamo a correre in cerca di una uscita.
«Ho aumentato la pressione dell'aria sulle loro armature, facendo in modo che li strozzassero comprimendoli» il suo tono di non curanza mi metteva i brividi.
Promemoria: Non fare arrabbiare Kevin
Annuii, evitando di pensarci. Dei rumori di combattimento ci giunsero dal piano superiore.
Logan deve essere lì per forza!
Trovammo un'altra scalinata che ci permise di sbucare in un altro corridoio. Io e Kevin ci bloccammo.
C'era sangue dappertutto. Troppo sangue. Io... non riesco a respirare.
Annaspai sull'orlo di un attacco di panico. Ero abituata alle ferite. Ero abituata ai combattimenti. Ma non ero abituata alle stragi.
Corpi di soldati smembrati giacevano ovunque, ad alcuni mancavano persino certi arti ad altri la testa.
«Aleys guardami» Kevin mi prese il volto tra le mani costringendomi a guardarlo, il volto teso ma riusciva comunque ad essere lucido «Non guardarti attorno, guarda me»
Annuii.
La sua mano si intrecciò nella mia, il suo calore riuscì a tranquillizzarmi abbastanza da riuscire a proseguire in mezzo a quella distesa di cadaveri.
Alla fine riuscimmo ad arrivare davanti ad una porta semi chiusa da cui proveniva un gran trambusto.
Logan era in un angolino della stanza con in braccio una bambina che gli assomigliava moltissimo. Al centro della camera invece, una ragazza dai capelli rossi e le riridi bordeaux era ferma in piedi immobile. Una ventina di soldati la stavano accerchiando ma non osavano fare un minimo movimento di troppo. In mezzo al gruppo di soldati scorsi la chioma bionda della ragazza con la frusta.
Dovrei odiarla, per ciò che mi ha fatto? Molto probabilmente sì, ma allora perché provo una certa compassione nei suoi confronti? Forse per come era crollata scoppiando in lacrime, mettendo in mostra una parte del dolore che si portava dentro.
«Anche se ci ucciderai tutti, non riuscirai a riportarlo indietro» la voce provocatoria della ragazza bionda fece alzare la testa a quella posizionata in centro. Dei tatuaggi iniziarono a percorrerle le braccia mentre una potenza spaventosa invadeva tutta la stanza togliendomi il respiro.
Che razza di potere è questo?
Rabbrividii e sentii la mano di Kevin stringere di più la mia. Divenni rossa come un peperone accorgendomi che eravamo ancora per mano.
«Tranquilla lei non ci farà del male e dalla nostra parte» il suo sussurro mi fece dubitare un po' delle sue parole.
Come può un essere del genere essere dalla nostra parte? Forse è stata proprio quella ragazza a fare quello scempio!
«So a quello a cui stai pensando... ma ti sei accorta della somiglianza tra lei e Hester?»
Guardai meglio la figura al centro, notando effettivamente che sembravano praticamente la stessa persona.
«Perché quella è Hester»
Quelle quattro parole misero in pericolo l'equilibrio che si era creato nella mia testa.
No, no, quella non può essere Hester... Lei è buona, è gentile, lei non è così!
Le parole della mia maestra mi tornarono alla mente come una secchiata d'acqua fredda.
«Anche la persona dal sorriso più affabile può nascondere il più temibile dei nemici»
Era vero era tremendamente vero.
Hester fissò la ragazza dai capelli biondi per poi sorridere mettendo in mostra la dentatura acuminata cha faceva invidia ad uno squalo.
«Sai Blair, io le persone come te non le ho mai sopportate. Tu mi hai tolto la persona che ho amato più della mia stessa vita. Gideon ha tolto la vita a tuo fratello. In questo momento saremmo pari, non pensi? Ma tu hai torturato i miei amici, mi hai rinchiusa nella cella con il corpo senza vita del mio ragazzo. Sai per caso cosa vuol dire svegliarsi ogni giorno e vedere il cadavere del tuo ragazzo di fianco a te, che ti ricorda che sei rimasta sola? Che anche l'unica persona che era riuscita a vedere oltre la freddezza delle tue azioni, oltre la sofferenza che cercavi di celare ti è stata strappata via? E se permetti non trovo la cosa giusta. Perché io devo soffrire, sapendo che chi ha messo fine alla vita di una persona importante per me, è vivo e vegeto? Senza colpe, senza risentimento. Io credo che questa persona non si possa definire persona... E un essere umano che non è una persona è già un cadavere» si passò con lentezza la lingua tra le labbra.
Meno di un secondo dopo la testa di Blair era schiacciata contro il muro dalla mano di Hester. Mi scappò un urletto di sorpresa per la velocità e forza sovrumana che la figura snella di Hester riusciva ad avere.
I suoi occhi bordeaux si incontrarono prima con i miei e poi con quelli di Kevin a cui sorrise dolce.
«Ciao ragazzi! Sono contenta che siete arrivati! Sapete questi tipi qua avevano iniziato a rompermi i coglioni...Però trovo più divertente la cosa se mi aiutate a sconfiggerli. Vi va?» la sua voce squillante mi fece intendere che era sempre la stessa Hester di sempre: esuberante, gentile ed egocentrica.
Sorrisi mentre iniziavo ad attaccare i soldati. Non mi importava se il mio corpo e la mia mente non ce la facevano più. La mia nuova famiglia aveva bisogno di me, sarebbero dovuti passare sul mio cadavere se avessero voluto distruggerla!
«Impazzirò sicuramente con due tipe come voi» sospirò esasperato Kevin. Risi, mentre paravo con un mio coltello la spada di un soldato. Resi la mia mano incandescente, la appoggiai sull'armatura che iniziò a fondersi sotto il mio tocco delicato.
«Scusami ma mi piacciono i tipi più focosi» esordii verso il soldato con un sorriso stampato sul viso. Lui urlò di dolore mentre il metallo fuso iniziava a bruciargli le membra.
«Aleys non hai tempo per rimorchiare! Ma ti pare il momento?» la voce divertita di Hester mi diede la forza per continuare a combattere ancora «Kevin sappi che ci devi assolutamente offrire la cena! Non puoi dirci di no!».
Dall'altro lato della stanza Kevin falciava tutti i nemici senza pietà o rimorso. «Nei tuoi sogni Hester! Dovrai passare sopra il mio cadavere!» la voce di Kevin rispose quasi subito dopo. QUESTA BATTAGLIA LA VINCEREMO NOI!
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