Capitolo 23
Aleys
«Aleys! Ma come ti hanno ridotta!» la voce squillante di Hester, mi perforò i timpani svegliandomi dal mio stato di trance.
La figura della ragazza mi corse incontro per poi abbracciarmi con delicatezza sollevandomi leggermente dal terreno su cui ero stesa. Mi guardò con occhi colmi di gioia. Ma la sua solita scintilla che era solita ad avere era sparita.
Aspetta ma non è che...?
Serrai la mascella con un peso sul petto che aumentava la pressione di minuto in minuto.
«Gideon...?» sussurrai. Lei capii subito ed i suoi occhi bellissimi divennero lucidi dalle lacrime. Guardò per terra e poi verso Kevin che continuava ad osservarci in silenzio.
Lui annuì per poi girare il volto dall'altra parte.
Hester mi appoggiò alla parete, e subito dopo fece la stessa cosa con Kevin. Si sedette davanti a noi a gambe incrociate. Ci guardò con sguardo intimidatorio.
«Sto morendo di fame! Quando usciremo da qui, Kevin è obbligato ad offrirci la cena» esordì lei cambiando espressione: da generale dell'esercito a cucciolo dagli occhioni dolci.
Risi per l'esuberanza di Hester che però mi era mancata assai.
Kevin in risposta le mostrò il dito medio con un sorrisetto divertito sulle labbra, anche a lui era mancata tanto.
Logan
Mi ero assicurato che ogni guardia nei dintorni di questa ala, non andasse a controllare le celle una ad una. Se no sarebbe stata la fine.
Quella che avevo usato era una magia molto semplice, perciò per sgamarla ci sarebbe voluto ben poco... Avevo creato delle illusioni dei miei compagni all'interno di ogni cella, le illusioni potevano muoversi e parlare, ma se venivano anche solo sfiorate, l'incantesimo si spezzava.
Mi mossi con finta disinvoltura all'interno dell'enorme fortezza. Dovevo dimostrarmi sicuro di me e tranquillo per non dare troppo nell'occhio. Arrivai davanti alla camera a cui stavo puntando.
Il corridoio era buio e deserto.
Perfetto, via libera!
Socchiusi l'enorme porta il mogano nero rifinita di intarsi dorati, infiltrandomi nella stanza, accesi la luce con un interruttore sulla parete notando la piccola figura della mia sorellina seduta sul letto a guardare fuori dalla finestra.
I lunghi capelli scuri le scivolavano sulle spalle del corpo minuto, le manine appoggiate dietro alla schiena erano dalla carnagione diafana e senza imperfezioni. Lei si girò verso di me, guardandomi con i suoi bellissimi occhioni ambrati e sorrise, mettendo in mostra la sua dentatura a cui mancava ancora qualche dente.
Scese dal letto e mi corse incontro, l'abbracciai per poi lanciarla in aria e riprenderla al volo.
«Fratellone! Sei venuto per giocare con me stasera?» la sua vocina mi accarezzò le orecchie e l'anima, portandomi alla mente ricordi felici e lontani. Talmente diversi da questi che sembra appartengano ad un'altra persona.
«Purtroppo ancora no, piccola mia, ma hai preso quel cristallino che ti avevo detto?» sussurrai, per non farmi sentire dai microfoni e le telecamere nascoste.
Lei annuì felice.
Per essere una bambina di cinque anni era molto intelligente.
«La strega cattiva si è accorta di qualcosa?» le chiesi.
Lei negò, la feci scendere per terra, mentre si avviava trotterellando verso il comodino vicino alla finestra. Aprì il cassetto e prese fuori un libro di storie, che le avevano lasciato per non farla annoiare. Me lo porse e poi sussurrò eccitata.
«Alla strega cattiva ho dato la mia collanina con il cristallo e lei non si è accorta di niente...»
«Brava, la mia piccola volpe» ridacchiai mentre nascondevo il libro dentro la giacca che portavo.
Le arruffai i capelli con un gesto dolce e lei guardò per terra.
«Ma... Quando arriverà il principe a salvarmi?» i suoi occhi innocenti mi guardarono speranzosi di sapere una risposta che l'avrebbe soddisfatta.
«Molto presto Celia, non ti preoccupare. Adesso il tuo principe sta combattendo contro un feroce drago ma sono sicuro che è quasi arrivato» sussurrai con dolcezza.
Lei annuì felice e tornò a letto dandomi la buonanotte con un bacino sulla guancia. Le sistemai le coperte, spensi la luce e uscii senza far rumore.
«Logan che fai?» la voce di Drake, uno dei soldati che montava la guardia nelle vicinanze mi fece quasi venire un infarto.
«Ho chiesto il permesso a Blair se il mio incontro con Celia poteva essere anticipato... lei ha acconsentito perciò eccomi qua» una goccia di sudore freddo mi scese lungo la spina dorsale, ma cercai di mascherare il panico con un sorriso di comprensione.
«Se questi sono gli ordini del generale... Va bene ma ora va' a montare la guardia alla combriccola che si trova nelle segrete non mi fido a lasciarli da soli» sospirò esasperato ripensando a tutto il duro lavoro che ci era voluto per prenderli alla sprovvista.
«Certo, vado subito, non preoccuparti» gli voltai le spalle, proseguendo per il corridoio deserto. Scesi le scale che portavano alle segrete, allacciandomi la giacca per il cambio di temperatura. Sorrisi trionfante per la prima parte del piano riuscita, ora mancava solo la seconda... Cioè la più difficile e pericolosa.
Cazzo però, mi avrebbero dovuto dare un premio per la mia interpretazione!
Arrivai davanti alla cella dove erano rinchiusi i miei tre compagni. Hester mi guardò con puro odio nei miei confronti, mentre Kevin e Aleys avevano perso i sensi ormai da un bel po'.
Entrai nella cella e Hester mi saltò addosso con furia cieca. Caddi per terra per quel assalto improvviso, lei sopra di me con gli occhi argentei che erano diventati quasi di fuoco per la rabbia.
«Ora, dammi una buona ragione per cui non dovrei ucciderti seduta stante... Perché sai, basterebbe davvero poco, un taglio qui. Ed è tuto finito» tracciò sul collo il taglio che avrebbe voluto farmi con una qualsiasi arma quasi con ossessione. Deglutii.
«Perché solo io so come farvi uscire da qui, ed in più solo l'unico ad avere la collana di Aleys, con le sue lacrime perciò non hai altra scelta» sussurrai nel suo orecchio.
Lei si spostò da sopra di me titubante, ma aveva capito che ero la loro ultima speranza di riuscire a scappare.
Presi fuori il libro che mi aveva dato Celia, lo aprii trovandoci dentro la collana in uno scomparto ritagliato appositamente per questo scopo.
Il cristallo azzurro creò dei piccoli riflessi per la luce lunare, mostrandosi in tutto il suo splendore.
«Sveglia Aleys, lei è l'unica in grado di usarla» esordii con voce sicura, prendendo tra le mani quella piccola catenella dal ciondolo magico.
«Aleys, abbiamo bisogno di te... Su per favore svegliati» sussurrò Hester scuotendola delicatamente. La ragazza si svegliò aprendo prima un occhio poi l'altro, venne scossa da alcuni colpi di tosse per poi osservarci attentamente.
«Logan ha recuperato la collana, ora però abbiamo bisogno che tu curi Kevin. Lui è l'unico in grado di curare le tue di ferite...»
Aleys annuì mentre lentamente si avvicinava alla figura addormentata di Kevin, appoggiata al muro. Gli passai la collana, se la rigirò tra le dita mentre lentamente scopriva il taglio profondo sull'addome del ragazzo.
«Avete ago e filo?» la voce roca era quasi un flebile sussurro, non sarebbe resistita ancora per molto in quello stato.
Annuii e gli passai quello che mi aveva chiesto, con anche della garza che avevo nascosto in una delle tasche interne della giacca.
Lei iniziò quindi a ricucire meticolosamente la ferita, senza alcun tipo di luce a mostrarle quello che stava facendo, dei mugugni di dolore iniziarono a provenire dalla figura di Kevin che si era destato dal suo dormiveglia.
La ragazza prese in mano il piccolo cristallino, creò una lieve pressione riscaldando le dita permettendo alle sue lacrime cristallizzate di diventare liquide. Ne fece scorrere due o tre dentro la ferita per poi iniziare a ricucirla con attenzione.
Kevin la osservava con attenzione e ammirazione mentre lo curava mettendoci tutto l'impegno possibile. Quando ebbe finito di ricucire la ferita più profonda passò a quelle sulle braccia e sulla schiena che iniziarono quasi subito a rimarginarsi.
Finito il lavoro si accasciò sfinita contro il muro, mentre Kevin iniziava a scoprirle la pancia per cercare di richiudere la ferita. Quando ebbe finito di chiudere la prima, stava per passare alla seconda quando una sirena di allarme, mi perforò i timpani.
Ci hanno scoperto! Cazzo! Pensavo che avremmo avuto più tempo!
Celia, devo andare a salvarla! Eppure non posso lasciare i miei amici qua...
«Va' pure Logan, noi ti raggiungiamo» sussurrò Kevin in un bagno di sudore mentre terminava di richiudere velocemente anche l'ultima ferita. Sorrisi e corsi su per le scale. Il tuo principe sta arrivando Celia.
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