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Capitolo 15

Hester (gli altri capitoli parla la protagonista, Aleys)

Non poteva essere finita così.

Non riuscii a trattenere i singhiozzi, Aleys aveva perso i sensi da un po' e nessun movimento proveniva da quella figura bellissima.

Lei non se ne rendeva conto eppure Kevin la guardava come se fosse la cosa più importante al mondo, ma io lo vedevo eccome... Dopo quel brutto incidente, non lo avevo più visto guardare una persona in quel modo. Che lei sia riuscita a scalfire lo scudo che circonda il suo cuore? Improbabile. Ma non impossibile.

Serrai i pugni. Non avrei perso qualcun altro a cui tenevo. Avevo già perso abbastanza.

Calmai il respiro, riuscendo a vedere chiaramente la scena. Logan piangeva silenzioso con il capo chino, mentre Nika osservava la scena con respiro affannoso, Kevin era l'unico che non lasciava trapelare alcuna emozione in quel momento, i suoi occhi verdi fissi su quella ragazza che aveva accolto in casa, la mandibola tesa al massimo mentre nessuno proferiva parola.

Come si riporta in vita una persona? Bella domanda.

Ovviamente i nostri problemi non bastavano, così arrivò anche Cayden per... per pura voglia di darci fastidio.

Arrivi sempre nei momenti migliori

«Sapete cosa ha fatto, quel... quel» la indicò disgustato «demonio. Ai mie i tre nuovi componenti?! Lo sapete? No a quanto pare! Perché state qui a...» la sua voce si spense affievolendosi man mano mentre un'aura di un potere spaventoso zittiva tutti i presenti.

Poteva essere solo lui.

Nika emanava una potenza tale da poter competere quasi con un dio. I capelli ricci e neri volteggiavano in aria sospesi dalla sua potenza aurica, mentre guardava infuriato... ma che infuriato incazzato a morte con lui. Deglutii, nessuno osava sfidarlo perché era ovvio che sarebbe andato in contro a morte certa. Il suo potere così temibile qual era? La manipolazione della materia fisica e non. In poche parole? Può disintegrare una montagna con uno schiocco di dita, far diventare un essere umano in un mucchietto di carne privo di alcuna vitalità, ecc...

Se lui fosse mio nemico credo che scapperei ancor prima di aver messo solo piede sul campo di battaglia.

Nika stava per scattare pronto a mettere fine alla vita di Cayden in un millesimo di secondo, ma la mano di Kevin lo fermò prima che potesse fare qualsiasi cosa. I due ragazzi si guardarono e Nika sbiancò sentendo l'aura del ragazzo bello e dannato che le stava a fianco.

Infatti... Adesso che Nika si è calmato la sua potenza è diminuita, eppure quella potenza persiste ancora nell'aria... Quindi in realtà... Era Kevin! Quanto cazzo è migliorato per diventare così forte?!

«Lascia che ci pensi io a lui, Nika, tu e gli altri trovate un modo per far risvegliare Aleys. Lei non deve morire. Punto non si discute» la sua voce bassa era quasi un ringhio.

Cayden divenne color lenzuolo, mentre Kevin si avvicinava furibondo, si posizionò davanti alla figura altissima dell'elfo mentre sorrideva malevolo, celando sotto una maschera di serenità la sua furia distruttiva.

«Hai mai fatto il giro del mondo?» sussurrò.

L'altro deglutì iniziando a sudare e io fui terrorizzata per Cayden, perché Kevin quando non si conteneva poteva diventare molto. Ma molto pericoloso.

Con l'indice diede una spintarella contro l'addome marmoreo dell'altro che lo superava di 30 cm, all'inizio non accadde nulla, ma poco dopo ci fu come un'esplosione nucleare.

Tutti venimmo sbalzati via dalla massa d'aria creata da quel singolo attacco, mi scappò un urletto mentre cadevo poi per terra di sedere vicino al corpo immobile di Aleys.

La nube di polvere che era stata creata dall'attacco non mi permise di vedere perfettamente la sua figura, ma non so bene il motivo ma l'unica nozione appresa dalla lezione di pronto soccorso di quando ero in prima media servì realmente a qualcosa.

Ma certo! Possiamo provare con la respirazione bocca a bocca e poi sì! Tipo quelle spinte che si danno sul torace per far rivivere le persone! Sono un genio!

Mi avvicinai di più al corpo di Aleys alternando i due metodi e poco per volta le mie speranze si affievolivano sempre di più. Tossicchiai per i grandi respiri che avevo fatto, avendo incanalato una quantità di polvere tale che neanche un'aspirapolvere ne prenderebbe su così tanta! Poco dopo di fianco a me un altro tossicchiare flebile mi giunse alle orecchie, e io mi immobilizzai per lo stupore. E poi gridai di felicità.

Un urlo che definirei quasi disumano visto che dopo le mie corde vocali sono andate a farsi fottere. Mi accorsi però troppo tardi che tutti gli sguardi dei presenti ora erano fissi su di me, la nube di polvere si era dispersa nel momento esatto in cui stavo gridando.

Ma devono capitare proprio tutte a me?

Sorrisi imbarazzata, notando poi che davanti a Kevin, Cayden non c'era più! Come ha fato!? No anzi come è possibile? Tutto quello che riuscii a fare fu quello di spalancare la bocca, ricompormi e poi indicare il corpo di Aleys ora scosso dai fremiti della tosse e del dolore.

Vidi tutti i nostri membri del club scattare verso me e Aleys, analizzando cosa fosse appena successo.

Mi scansai immediatamente per lasciare spazio a loro prima di essere travolta, così mi soffermai a osservare il cielo tinto di blu con tanti piccoli punti luminosi sparsi qua e la a completare quella bellezza meravigliosa. Sorrisi pacifica mentre vecchi ricordi chiusi nei cassetti venivano a ripresentarsi, facendomi stringere le mani a pugno. Guardai la foresta avvolta dalle fiamme che alcuni membri di Black Ghost cercavano di domare con scarsi risultati.

Vi proteggerò tutti anche a costo della mia stessa vita. Questo è l'unico modo che ho per scontare un po' dei miei peccati, se mai esistesse un modo per scontarli davvero.

Mettere a fine una vita significa dannarsi l'anima in eterno e questo purtroppo l'avevo imparato quando ero ancora troppo giovane. Ma non c'è un'età prestabilita per iniziare a soffrire, quando qualcosa accade tu non puoi farci assolutamente niente, puoi solo fare da spettatore.

Tornai con lo sguardo sui miei compagni, i loro contorni marcati dalla luce delle fiamme mentre Kevin si distingueva dalla massa con i suoi abiti dai colori sgargianti.

Che avevano uno scopo preciso. Infatti di notte la città si riempiva di talmente tante insegne e luci a neon che si faceva fatica anche a guardarle da quanto illuminavano. Infatti con i vestiti neri in questa città saresti passato subito all'occhio, ma con vestiti così sgargianti ci si può nascondere e intrufolare in mezzo ad una folla con una facilità quasi disarmante.

Poco tempo dopo un tonfo dietro di me mi fece sussultare, mi girai di scatto trovando Cayden messo in condizioni pietose, il volto totalmente ricoperto di sangue mentre il suo respiro ansante seguito da mugugni di dolore ed imprecazioni mi fecero intendere che fosse ancora vivo.

Come ci fosse arrivato lì credo che non lo scoprirò mai, ma d'altronde non mi interessa un fico secco di quel tipo lì.

Raggiunsi i membri del suo club avvisandoli notando poi i due ragazzi che combattevano contro Aleys svenuti con gravi ustioni su tutto il corpo... Riguardando meglio notai che mancava anche uno dei concorrenti! Chissà dove è finito...

Una voce forte e decisa che riconobbi subito mi riportò alla realtà della situazione.

«Hester! Andiamo, Aleys ha bisogno di cure e subito» accennai una piccola rincorsa verso di loro mentre notavo Aleys tra le braccia di Kevin che la teneva con una gentilezza che non mi sarei mai aspettata da uno come lui.

Ci mettemmo in cammino concordando che la gilda fosse più vicina rispetto alla casa di Kevin, così ci avviammo verso casa. Per me il mio club era la mia famiglia e la gilda la mia casa. Io sono cresciuta e vissuta qui fin da quando ne ho memoria. E mai nessuno avrebbe potuto togliermi la sensazione di protezione che essa poteva darmi.

«Quindi... Tutta la gentilezza la riservi solo per la tua ragazza, mmhm?» mi avvicinai verso Kevin ammiccando al fatto che stesse tendo in braccio una ragazza. D'altro canto la poveretta in questione tremava come una foglia, tra le braccia enormi del Brontolone, cercando di ottenere più calore possibile, qualche volta cercava di avvicinarsi ancora di più al fisico marmoreo che c'era sotto gli indumenti, e in quel momento credo che non fosse marmoreo solo il suo fisico...

«Giuro che...» iniziò con fare intimidatorio, cercando di guardare esclusivamente davanti a sé.

«Cosa? Non vorrai mica lasciare sul terreno la tua qui presente ragazza, che ti provoca... reazioni tutt'altro che da soli amici, mio caro» sorrisi birichina mentre vedevo la sua faccia diventare di tutti i colori dell'arcobaleno, girandosi poi dall'altra parte per non mostrarsi super imbarazzato come invece era, borbottando poco dopo un "Va fan culo Hester" a cui non prestai troppa attenzione.

Arrivati a casa, la fame ormai mi aveva creato un buco nero nello stomaco eppure... Avevo un'altra cosa da fare prima.

«Ehi principino come va la vita?» sorrisi mentre mi incamminavo lentamente verso Gideon seduto sul divano intento a guardare la televisione. Lui sollevò lo sguardo e il suo sorriso amichevole divenne un ghigno astuto in meno di un secondo quando si accorse chi era il disturbatore in questione.

«Molto meglio quando ci sei anche tu» rispose facendomi cenno di sedermi sulle sue ginocchia ed io eseguii senza alcuna esitazione. Non feci neanche in tempo a mettermi comoda che la sua lingua desiderosa stava già tracciando scie roventi sul mio collo. Mugugnai di piacere, mentre a fatica mi ricordavo che avevo ancora fame. «Non dovremmo seguire gli altri al salone centrale... Sai adesso si cena e io ho fame...» lui mi guardò assottigliando lo sguardo.

«Già anche io, ma la mia cena sarai tu rosellina» sussurrò roco prima di sigillare le mie labbra con le sue in un bacio. Poco dopo le sue mani stavano già slacciando esperte il gancetto del reggiseno e una scarica di adrenalina mi percorse tutto il corpo. Sapevo quello che stavamo per fare e dire che ero impaziente, sminuiva di molto quello che davvero provavo. «Stasera sarai la mia cena quindi lasciati divorare a dovere come solo io so fare» socchiusi gli occhi. Quella sera, non dormii, perché il divertimento era troppo allettante, per abbandonarlo.

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