Capitolo 6
Salii per andare in camera mia quando incrociai con lo sguardo Rosa sulla soglia della mia stanza.
"Ciao sorellona". Mi salutò lei allegramente. "Ciao sorellina". Ricambiai io spingendola dentro e chiudendo la porta.
"Ok", iniziai io." Mi devi delle spiegazioni Rosa".
"Anche tu, se per quello". Si fece seria lei.
"Cosa?"
"Esatto, puoi mentire ai nonni,a mamma e papà, ma non a me. Ora mi dici cosa è realmente successo ieri sera?".
"Perchè non puoi credermi e basta?".
"Perchè sei mia sorella e ti conosco, non potrei mai credere ad una bugia."
"Pensa quello che vuoi,ansi vattene".
Feci per aprire la porta e spingerla fuori ma le lei si attaccò saldamente ai bordi dell'uscio e disse:" Da me saprai tutto ciò che vuoi se mi prometti solennemente che mi racconterai tutta la verità".
La mollai,chiusi nuovamente la porta e mi sedetti sul letto.
"Daccoro". Dissi infine:" Sarò sincera con te, ma devi dirmi cosa intendevi dirci a me e Daniel quando in cucina ti sei messa a piangere".
"Nessun problema anche se dubito che mi crederai".
"Oh, si che lo farò". La quardai fissa negli occhi:" Qualunque cosa sia".
"Ok,ok...Diciamo che..." Fece una pausa e si sedette vicino a me." Allora si può dire che io disponga di una dote un po' particolare che si è sviluppata da circa un anno. In pratica io ho delle visioni di cose che stanno per accadere,entro come in uno stato di trans e vedo delle cose".
"che genere di cose?" Le chiesi io.
" Vedo delle azioni future,non sempre chiarissime, dei volti,sento dei rumori.Credo che però tutto questo sia dovuto al fatto che l'avvenire è sempre mutabile,sinceramente faccio fatica a capirlo pure io. E poi mi metto a dire cose strane, come se non controllassi le parole."
Fece una pausa e mi guardò.
"Non mi credi vero?".
"Oh,si che ti credo Rosa". Le presi una mano dolcemente.
"Ti credo eccome,voglio crederti".
"Cosa ti spinge a credermi?" Mi fece lei.
"Oh,è tutto così strano". E lo era sul serio. Tutta questa faccenda non faceva parte di una comune normalità.
" Ma oggi sono in punizione, per sapere ciò che ti nascondo in questo momento dobbiamo aspettare la sera, sgataioliamo fuori di nascosto e ti faccio vedere ok?".
"Daccordo". Fece lei,anche se sembrava poco convinta.
"Adesso". La intimai io."Dimmi cosa hai visto".
" Ho visto te e ho udito un suono nel vento che mi diceva che stavi cambiando,poi ho visto lui, ho visto voi che eravate vicini e...Daniel era strano,come se anche lui non fosse più quello che abbiamo sempre visto. Non so,non era molto chiara come cosa. E poi ho sentito una cosa che mi ha ha fatto piangere,come un dolore psicologico di cui non traggo un origine".
Rimasi un po' perplessa. Se mia sorella era,come diceva una veggente ed io una sirena,ci poteva essere una remota possibilità che i nostri genitori o i nonni facessero parte di queste realtà, così proposi:" Forse dovremmo parlarne con mamma e papà".
"No". Fece lei:"Credi davvero che potrebbero credere ad una cosa simile? E in ogni caso sto elaborando una teoria secondo cui solo alcuni individui della nostra famiglia ereditino un non so che di,possiamo dire soprannaturale, e con ciò dubito fortemente dei nostri genitori. Forse la nonna. Quella donna ha un non so che di....boh".
"Hai ragione". Ridacchiai.
"Non mi pari sconvoltà". Disse Rosa.
" Per niente". Sorrisi io. In realtà un po' lo ero, nel giro di due giorni la mia vita era completamente mutata(e nel senso letterale della parola). E per giunta venivo a sapere certe cose quando dovevo ancora riprendermi e concretizzare ciò che mi era successo.
"Cos'hai di diverso?". Si fece perplessa lei.
"Rosa devo fartelo vedere, se attendi stasera ti prometto solennemente che sarai esaudita ma non devi sconvolgerti troppo."
"E chi si sconvolge". Fece lei" Insomma,guardami."
Non aggiunse altro, non servivano parole.
La abbracciai, era sempre stata la mia sorellina,ma stava crescendo, stava maturando.
" E non hai interpretato il significato della tua premonizione?"
"No, ci sto ancora lavorando. Se noti qualcosa di strano o insolito in Daniel fammelo sapere ok?".
"Puoi contarci,siamo soce in affari soprannaturali".
"Già proprio". Sbuffò lei divertita tirandomi una cuscinata.
"Hey" La sgridai io ricambiando il gesto divertita.
Si alzò e andò verso la scrivania. "Quindi non puoi uscire, che barba".
"Già" Le feci eco io. " In ogni caso ci sono un sacco di cose che posso fare in questa desolata casa,reclusa come una carcerata".
"Mmmm..." Pensò lei: "Come hai intezione di passare la giornata?"
"Pensavo di fare un po' di compiti".
"Uffi". S'incupì lei." Pensavo che ti sarebbe interessato sentire qualcuno,che so tipo (un nome a caso) DANIEL."
" Rosa dimentichi che sono barricata in casa?"
" E tu dimentichi che viviamo in un era moderna, che possiamo comunicare a distanza tramitte degli strani marchingenni di nome cellulari?".
"Aspetta". Mi eccitai io.
"Si". Sorrise lei:" Mi ha dato il suo numero".
" Ti prego dammelo". Senza volerlo mi misi in ginocchio,supplichevole.
"Ma allora è vero che ti piace".Ridacchiò lei tirando fuori il suo smartphone da una tasca dei pantaloni.Mi sentii le guance in fiamme come se mi avessero tirato una pallonata in pieno viso. Il mio cuore era accelerato,non so per quale motivo.
"No".Dissi con fermezza anche se tutto in me sembrava voler affermare il contario.
" Allora io ti do il numero solo se mi dici che ti piace almeno un pochino".
"Ma ci siamo appena conosciuti". Mi lamentai io.
"Già,e come vi siete conosciuti!!!". Mi sentii di nuovo le guance ardenti.
"Daccordo,lo considero un tipo interessante".
"Vai così sorellona". Mi fece l'occhiolino e mi passò il numero per poi dileguarsi chissà dove. Mi lasciò sola con quel codice di numeri che in quel momento erano tanto importanti. Non esitai a chiamarlo e appena udii la sua voce mi sentii tremare,sudare.
"Pronto".
"C-ciao Daniel sono Maureen, Rosa mi ha dato il tuo numero."
"Che gentile.Dove sei che ti raggiungo?".
"A casa. Sono in punizione per aver fatto preoccupare i miei e non posso uscire fino a domani."
" Puoi ricevere visite?"
" Non credo che ti sbatteranno fuori".
"Ok,sono li tra mezz'ora".
Stava davvero venendo a trovarmi,lui con il suo volto angelico e la sua voce calda.Trattenni un sospiro.
"Daccordo".Conclusi con voce sognante.
Terminta la chiamata mi abbandonai alle mie fantasie,tutte che ruotavano attorno a lui. Sospirai.Ma che avevo? Ok,era un ragazzo bello come un sogno, con una delicatezza incredibile,ma lo avevo appena conosciuto. Eppure non potevo fare a meno che desiderarlo vicino a me in quel momento. Quando udii il campanello sussultai di gioia. Mi precipitai all'ingresso e aprii la porta. Come lo vidi lo invitai ad entrare. Lui si avvicinò subito a me e mi accarezzò una guancia. Quel tocco mi fece andare in fiamme.
"Come stai bellissima?". Era così bello quando sorrideva.
"Bene"Risposi io con gli occhi che molto probabilmente luccicavano d'emozione.
Si avvicinò ancora a me lentamente e mi cinse la vita con un braccio. Lasciai andare le mie sulle sue spalle mentre una sua radiosa mano mi acccarezzava il viso. Fui colta da un brivido incredibilmente folle e meraviglioso. I nostri visi si avvicinarono,sentivo il contatto di lui come la cosa più bella che potesse capitarmi. E quando le nostre labbra si incontrarono fui travolta da una tale gioia e passione che tutto intorno a noi perse significato. Sentivo solo lui e le mie mani che si erano spostate sui suoi capelli dorati. E lui mi ricambiava stringendomi a se,con quel bacio che mi regalava,che nessuno mi aveva mai fatto provare.
"Ma insomma Maureen". Entrò allarmato mio padre.
Mi allontanai da Daniel ma lui non smetteva di guardami negli occhi e avrei desiderato baciarlo ancora e ancora ma di fronte a mio padre sconvolto la cosa era un po' resa difficile.
Riuscii solo a dire:"Mmmm...Ciao papà!".
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