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Capitolo 3

- Allora? Che hai fatto ieri? - Perla addenta una barretta di cioccolata - Io sono rimasta a casa, mia madre non ne ha voluto sapere di farmi uscire. Meno male che c'era brutto tempo... -

- È una magra consolazione, mi pare... -

- Io me ne sono stata in macchina con Silvio... - Fede sorride.

- Io me ne sono andata al cinema, poi Luca mi ha raggiunta... - continuo a parlare ma vengo interrotta da Perla.

- Cosa? Allora state insieme? -

- No, siamo solo amici. E comunque quando il film è finito, pioveva e Luca mi ha accompagnata a casa, in macchina. -

- E lì... - Fede mi da una gomitata in segno di complicità.

- Lì niente! Veramente, pioveva forte e per prendere la macchina si è bagnato, siamo andati da lui per cambiarsi e siamo rimasti lì... -

- Lui si è cambiato, era nudo... - Perla insiste.

- No! È andato in bagno, a cambiarsi. Poi abbiamo visto un film e mi ha portata a casa. -

- E che avete visto? 9 settimane e mezzo? -

- No! Ancora non lo avete capito, ma Luca è un gentiluomo. Abbiamo visto Il Corvo. -

Finalmente arriviamo al corso, non mi piacciono tutte queste domande il lunedì mattina, ma sono le mie amiche e nonostante tutto non saprei che fare senza di loro.

Vado in classe, poso la tracolla sul banco, prendo qualche moneta e mi dirigo alla macchinetta del caffè. Nel corridoio, incontro Roby che mi saluta alzando il bicchierino ancora caldo, gli faccio cenno di avvicinarsi.

- E bravo il mio "amico"...  - mimo le virgolette mentre continuo a camminare.

- Grazie! - beve un sorso.

- Ma come? Grazie? - a quanto pare non sa niente, del fine settimana appena trascorso.

- Sì,  grazie! Perché? -

- Forse è meglio parlarne alla pausa... Ritorniamo in classe, dai. - Prendo il mio caffè e raggiungiamo gli altri.

È strano che Perla non gli abbia detto niente, forse dovrei evitare di parlargli di lei e concentrarmi su Luca e quello stupido scherzo. Dopo due ore di fotoritocco, usciamo fuori e Roby mi segue fino al muretto.

- Allora, la tua vita non è abbastanza movimentata? Hai bisogno di mettere in mezzo me, per divertirti? -

- Ma di che parli, Anna? -

- Parlo di Luca, e del vostro passatempo. Cosa ti ho fatto di male, per meritare di essere parte di un gioco? - la mia voce risulta più calma di come vorrei.

- Dai, Anna, non ti si poteva vedere: stavi sempre triste, pensierosa, con la testa per aria, e ritornavi in te solo quando si parlava del cugino di Perla. -

- E quindi hai deciso che potevo essere derisa da tutti voi, giusto? -

- No, ho pensato che avevi bisogno di uno svago, tutto qua! E mi pare che non sia stata una pessima idea, vista la scorsa settimana. -

- Certo! Come no! -

- Dai! -

- Senti, passi il fatto che te la spassi con la mia amica, non sono affari miei, ma la prossima volta che mi vedi triste e sconsolata, vieni a chiedermi perché sto male, e non cercare più di risolvere un problema a cui nessuno ti ha chiesto di dare una risposta... -

- Nessun rancore,  allora? - Roby apre le braccia e aspetta che io mi avvicini.

- Nessun rancore. - ripeto e lo abbraccio.

Rientriamo in fretta e Perla si ferma a parlare con Roby, poi continuiamo a seguire le altre lezioni e in men che non si dica, ci ritroviamo fuori, sulla strada verso casa.

A pranzo mangio in fretta e i pochi minuti che mi restano, prima di uscire di nuovo, li passo in camera mia, distesa a pancia all'aria, a guardare il soffitto e a pensare. Oggi Luca ed io non ci siamo sentiti, pensavo e speravo di vederlo, stamattina, visto che non lavora, ma forse gli amici fanno così... Non stanno sempre insieme... Beh, non lo so davvero! Con Paolo è sempre stato diverso. A pensarci bene, ero sempre io a fare la prima mossa, a scrivergli, a parlargli, a cercarlo... Ho sbagliato tutto! Se solo avessi avuto l'accortezza di aprire gli occhi in tempo... Sono davvero troppo ingenua, non c'è dubbio! Adesso, però, non ho nessuna intenzione di ricadere nei miei stessi errori, non farò niente di affrettato, aspetterò che sia lui a fare un passo verso di me. Le brave ragazze, fanno così... Credo.

Mi alzo dal letto, vado in bagno a lavarmi i denti e sistemarmi i capelli e, prese le mie cose, esco di casa. Di nuovo.

Oggi al corso integrativo c'è filosofia; già il lunedì è una giornata pessima, con questa materia, vorrei cancellarla del tutto.

Non riesco a concentrarmi. Mio malgrado, continuo a pensare a tutti i miei drammi, ma soprattutto continuo a chiedermi se ho fatto bene ad allontanare Luca... Insomma, comincio a dubitare anche della mia scelta! Forse il mio problema è solo uno: avere tutto e subito. Devo trovare la forza di andarci piano, di fare la brava ragazza e di non comportarmi in modo avventato. Spero di riuscire a farlo. Anche se... Caspita, Luca è davvero carino, e lui lo sa! Per questo mi provoca.

Quanto potrò resistere ancora?

Finita la lezione su Nietzsche, chiedo a Fede gli appunti, almeno stasera potrò ricopiarli, visto che io ho solo fantasticato, tutto il pomeriggio.

Fuori il sole è già tramontato e si sta facendo buio, Perla, Fede ed io ridiamo e scherziamo, più per nervosismo e stanchezza, che per effettiva necessità. Una macchina si avvicina, rallenta e attira la nostra attenzione con un colpo di clacson. Noi tre ci fermiamo di scatto, impaurite, ma tutto passa quando ci accorgiamo che non è uno sconosciuto,  ma Luca.

- Ehi, splendore! -

Non ci posso credere! È venuto a prendermi! Sono davvero felice!

- Ehi, Luca, cosa ci fai qui? - mi ritrovo a sorridere e non riesco a smettere di farlo.

- Lo volete un passaggio, o no? -

Perla e Fede si accomodano nel sedile posteriore, mentre io mi siedo accanto a Luca; una volta richiuso lo sportello, ci muoviamo e lasciamo prima Perla poi Fede davanti alle loro rispettive case.

- Non vorrei rovinarti la serata, ma io alle 19 e 30 devo andare a cenare... -

- Non rovini niente, io devo ritornare a lavorare. Se vuoi, possiamo vederci, più tardi. -

Siamo arrivati davanti casa mia e devo decidere in fretta. Ma non so nemmeno io cosa rispondere, da una parte vorrei rifiutare e fare la distaccata, mentre dall'altra vorrei stare con lui, sempre, per tutto il tempo libero che mi ritrovo.

- Devo ricopiare gli appunti di filosofia, magari un'altra volta. -

Sono davvero orgogliosa di me e della mia decisione. In verità avrei voluto dirgli di passare a prendermi, più tardi... Dannazione! Stasera aveva un profumo da lasciarmi senza fiato. È sempre troppo perfetto. Non lo merito. Meglio essere freddi e distaccati, con la fortuna che mi ritrovo, avrà già mille ragazze ai suoi piedi. Devo smetterla di illudermi, al mio primo passo falso, lui si renderà conto che non vale la pena stare dietro ai miei problemi. Sì, andrà a finire così, ne sono certa.

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