Capitolo 2.12
- Cosa vuoi dire? - chiedo perplessa - Non sei stato onesto con me? -
Continuo a non capire, penso che lui debba dirmi qualcosa, ma non sappia come fare. Cerco di incoraggiarlo a parlare, ma non credo di riuscire nel mio intento. - Deve essere qualcosa di brutto, davvero, davvero, brutto, se non trovi la forza di sfogarti con me! - cerco di essere calma mentre parlo, ma la mia pazienza comincia a vacillare - Dai! Io mi sono confidata! Ora è il tuo turno! -
Luca si alza dal divano e comincia a camminare avanti e indietro, nella stanza; è visibilmente nervoso. Ma cosa gli prende? Cosa avrà mai fatto? E io, sono la causa di questo nervosismo o non c'entro nulla? Speriamo che si decida a dire qualcosa, perché si sta facendo tardi e devo tornarmene a casa. Mi alzo e gli vado vicino, lui si ferma e mi guarda negli occhi, pronto a parlare.
- Non mi guarderai più come adesso, dopo che ti avrò parlato. Mi rattrista doverlo fare, ma tu sei stata sincera e adesso tocca a me. - fa un passo indietro - Vedi, non sono stato del tutto leale, con te. -
Cosa? Ma che vuole dire? Cosa sarà mai successo? Non può essere. Succedono tutte a me! Spero solo che non sia così terribile, come vuole darmi a vedere! Insomma, vorrei pensare positivo, ma ho mille dubbi! Se mi soffermo a pensarci, Luca è fin troppo perfetto per me. Sembra che mi conosca bene, per essere un tizio appena conosciuto. Ho sempre pensato che mi stesse nascondendo qualcosa...
- Se non vuoi parlarmi, non fa niente. Riportami a casa e facciamo finta che questa settimana insieme non sia mai esistita. Se non merito una spiegazione, è meglio così, tu per la tua strada e io per la mia! Anzi, sai una cosa? Mi dispiace di averti fatto perdere tempo! È colpa mia! Dovevo starmene a casa sabato scorso e niente di tutto questo, sarebbe successo. - prendo il telefono che avevo posato sul tavolo in cucina e mi dirigo fuori - Ti aspetto in macchina. -
Vedo Luca uscire fuori, chiudere a chiave e raggiungermi in auto.
- È così che vuoi che vada? - dico sentendo un nodo in gola - Per favore, portami a casa. -
Durante il tragitto, nessuno dei due dice niente e non me ne capacito, continuo a scuotere la testa, pensando a quanto successo poco prima.
- Ciao, Luca. - Non aspetto neanche una sua risposta, scendo dalla macchina e me ne vado a casa. Mentre metto la chiave nalle toppa, sento il motore allontanarsi. E pensare che, di solito, Luca aspettava che rientrassi, prima di andare via...
DIARIO
È successo un casino! Credo che io e Luca ci siamo lasciati! E non so né come né perché! Andava tutto bene, poi il silenzio. Sì, mi ha appena accompagnata e non ci siamo detti una sola parola.Ma come è possibile? Che avrà mai fatto? Pare che dovesse dirmi qualcosa, ma non ha avuto il coraggio di parlare. Insomma io gli ho anche detto di Paolo! Sì, mi sono fatta forza, ho preso un bel respiro e gli ho raccontato tutto! E pensare che non sapevo neppure cosa dire, quando sono andata con lui al casolare. Ma che cavolo succede? Speravo che le cose potessero andare meglio per me, e invece eccomi di nuovo qui, a piangermi addosso. È sempre la stessa storia! Sono davvero stanca di tutto questo! Ok, sembrava troppo perfetto, ma sono disposta e scendere a compromessi, se davvero ne vale la pena. Invece Luca si è dimostrato codardo, sì, proprio così, codardo! Insomma non poteva dirmi tutto quello che aveva da dire e poi, lasciare decidere me? È sempre stato così: non ho mai possibilità di scelta, lo fanno gli altri per me. Luca ha deciso che fosse meglio non sapere, Paolo ha deciso che non mi spettava conoscere la verità, Perla ha scelto di tacere su suo cugino e lasciare che il tempo facesse il suo corso. Insomma! Esiste qualcono a questo mondo disposto a farmi sbagliare? Sono sempre gli altri a manipolare la mia vita, mai una volta che possa farlo da sola. Mi è pure passata la fame! Mannaggia!
Manca ancora un po', prima di scendere a pranzare, così decido di telefonare a Fede.
- Pronto? - sento rispondere all'apparecchio - Anna?
- Sì, hai qualche minuto? Ho bisogno di parlarti. - dico sentendomi sempre più triste.
- Ma che è successo? È stato Paolo? - chiede.
- No, con lui tutto bene, almeno credo. Si tratta di Luca, penso che ci siamo lasciati. -
- Ma come? Così in fretta? State insieme da neanche due giorni e già ti ha mollata? Ma che hai fatto? - cerca di sdrammatizzare.
- Prima di tutto pare che sia stata io a lasciarlo, ma non ne sono sicura. -
- E poi? - domanda.
- E poi che? - ribatto.
- E poi che è successo? Cosa gli hai detto? Perché credi che vi siate lasciati? - quando comincia con le domande, Fede non si ferma più, così faccio un respriro profondo e le racconto tutto, per filo e per segno, e quando finisco la mia storia, non sa neanche darmi conforto.
- Insomma, hai capito? - dico - Ora che faccio?
- Sai, penso che dovresti parlarne con Perla. Magari lei conosce qualche dettaglio su di lui, visto che sta spesso coi Jokers. Forse ne avranno parlato, io sono so davvero che dirti. - Poi mi saluta e chiudiamo la telefonata.
Credo che Fede abbia ragione. Ora, però non mi va ri ripetere tutto daccapo con Perla, è tardi e mia madre mi aspetta per pranzare. Le mando un messaggio chiedendole di vederci, oggi pomeriggio, in piazzetta. Poi vado ad apparecchiare. Prenderò solo una forchettata di pasta, mentirò a mia madre dicendole di avere fatto uno spuntino alle 11 e che non ho molto fame. In verità mi è passato l'appetito, ma lei è meglio che questo non lo sappia. Forse ha capito qualcosa, ma ha il buon senso di non dirmi niente.
Finito di pranzare, aiuto mia madre a mettere i piatti in lavastoviglie, poi vado in camera mia; ho bisogno di starmene da sola a pensare.
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