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capitolo 3

ROSE POV

Arrivati davanti al Malfoy Manor salutiamo i genitori di Malfoy. In un modo o nell'altro mi ritrovo a parlare amichevolmente con sua madre mentre Hugo e Albus parlano con Draco.
"Quindi ti piace leggere, qualche volta dovresti venire a trovarci, abbiamo una libreria che sono sicura sarà di tuo gradimento." Dice Astoria.
"Mi farebbe davvero piacere." Rispondo sorridendole.
Poco dopo arriva l'auto che ci scorterà alla festa, così saliamo e finalmente partiamo.
"Tra quanto arriviamo?" Chiede Albus.
"All'incirca venticinque minuti." Risponde Draco.
"Rose, come stanno i tuoi genitori?" Chiede ad un certo punto Draco guardandomi.
"Stanno bene, grazie." Rispondo cordialmente.
"Potresti darmi il numero di casa vostra? Dovevamo sentirci per una cena, la vostra famiglia con la nostra. Con il lavoro non ho trovato tempo per mandare una lettera, con il telefono è più semplice e soprattutto più veloce." Continua lui.
Io annuisco e detto il numero.
Durante il viaggio noto Albus parlare con Malfoy a bassa voce, quasi come stessero complottando qualcosa. Quei due insieme non sono per nulla affidabili.
Mi fermo per qualche minuto a guardare Malfoy, indossa uno smoking nero classico e, come al solito, ha lasciato i capelli spettinati, ma nonostante ciò ha un'aria ordinata e composta.
Sorride per qualcosa che dice Al e noto che sulla guancia sinistra si forma una fossetta che non avevo mai notato prima d'ora.
I suoi occhi azzurri e verdi sembrano brillare e solo quando mi sorride in modo malizioso capisco di essere stata colta sul fatto. 
Distolgo lo sguardo e sento il viso andare a fuoco, miseriaccia perché devo essere così timida, è Malfoy! Non c'è bisogno di arrossire.
Per fortuna dopo qualche minuto arriviamo, così corro letteralmente fuori e rimango a bocca aperta non appena mi rendo conto della bellissima villa che ho davanti.
Ha uno stile vittoriano ed è strutturata su tre piani. Per entrare all'interno bisogno salire dei gradini e attraversare il portico.
Davanti alla porta un maggiordomo ci accoglie, invitando a lasciare eventuali cappotti.
Ci dirigiamo verso la sala dove si terrà la festa e, non appena entriamo, l'atmosfera è uguale a quella di una festa reale.
Ogni singola persona è vestita elegante e si atteggia in modo composto, la musica classica che riempie la sala crea un atmosfera quasi surreale, un enorme lampadario illumina tutta la stanza favorendo a creare un atmosfera fiabesca.
Ci dirigiamo verso un gruppo di persone e, non appena arriviamo, un uomo e una donna ci salutano calorosamente.
"Che piacere vedervi!" Esclama la donna.
"Ragazzi, loro sono Esmeralda e Victor, i proprietari della casa." Dice Draco.
Ci presentiamo uno alla volta e iniziamo a chiacchierare.
Dopo qualche minuto vedo i ragazzi allontanarsi per parlare con delle ragazze, Albus che finalmente balla con Alice e così rimaniamo io e Malfoy a parlare con i suoi genitori.
"Ragazzi, andate a ballare pure voi." Ci incita Astoria.
"Tranquilla mamma, stiamo bene pure qui." Dice Malfoy.
"Oh, smettila Scorp. Hai una bellissima ragazza qui con te e non vuoi ballare?" Esclama Astoria.
Non arrossire, non arrossire.
"Eh va bene! Il tempo che inizia un'altro brano almeno." Dice Scorpius sbuffando.
Io mi volto di scatto verso di lui con gli occhi sbarrati.
"Beh, visto che deremmo passare una serata insieme almeno abbiamo qualcosa da fare." Dice lui alzando le spalle.
Lo fulmino con lo sguardo e mi giro verso la pista da ballo. Inizio ad avere ansia, io non voglio di certo ballare con Malfoy! Con un atmosfera del genere ci vorrebbe un principe azzurro, non l'antagonista della storia.
Il brano finisce e così ci spostiamo verso il centro della sala.
Ci posizioniamo l'uno di fronte all'altro, appoggia la mano destra nella mia vita e un brivido percorre tutta la schiena, la sua mano, grande il doppio della mia, la avvolge e non appena inizia la musica iniziamo a danzare.
Nessun ragazzo mi tocca da anni, e ora mi ritrovo qui a ballare con lui. Deve essere uno scherzo.
"Potevi almeno chiedermi il permesso prima di ballare, la galanteria è un optional ormai." Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
"Se sono qui con te è solo per fare un favore ad Al, non penso di certo a fare il galantuomo." Dice in modo scontroso.
Le sue parole mi fanno rimanere di sasso. Sapevo di non starle particolarmente simpatica, ma di certo se per lui sono solo un peso nessuno lo obbliga a fingere in questo modo.
Rimango in silenzio e, con lo sguardo oltre la sua spalla, continuo a ballare sperando che il brano non duri ancora per molto.
Ad un certo punto si irrigidisce, lo guardo confusa e sembra abbia visto un fantasma.
"Che succede? Se non vuoi ballare dill e basta." Dico fredda.
"Invece di parlare a vanvera presta attenzione al brano. Non lo riconosci?"
Io scuoto la testa e lo guardo confusa.
"Credevo che fossi sempre attenta durante le lezioni tu. Si tratta di un brano antico a cui viene attribuito una leggenda. Ogni coppia che si ritrova, inconsapevolmente, a ballare sulle note di questo brano è destinato a stare insieme. Il Dio del sole, Apollo, suonava sempre questo brano a Selene, la dea della Luna. Essendo condannati alla perenne lontananza, questa melodia faceva ricordare ad entrambi che l'amore era più forte di qualsiasi altra cosa.
Così donarono all'uomo questo brano, per far si che tutte le coppie destinate all'amore eterno non debbano patire il loro stesso destino e possano vivere la loro vita l'una accanto all'altro." Dice.
"Beh, allora possiamo consapevolmente smettere di ballare, non credo proprio che noi staremo mai insieme." Dico fermandomi, insieme alla musica.
Gli do le spalle e mi dirigo verso la terrazza senza voltarmi indietro.
Cosa ho fatto di male?
Alzo lo sguardo al cielo e ammiro la luna piena.
"Lei sta benissimo pure da sola." Affermo guardandola.
"Ma senza il sole la sua utilità quale sarebbe?" Dice una voce dietro di me.
Mi giro di scatto e davanti a me si presenta un ragazzo.
Lo guardo stranita e lui continua a parlare. "La luna da sola non avrebbe alcun fine, sarebbe inutile, qualcosa di assolutamente normale. Così come il sole. Invece, con la presenza di entrambi, ognuno acquista un valore, una caratteristica che li rende più affascinanti. Si completano a vicenda."
Rimango senza parole per qualche minuto e lui accompagna il mio silenzio con il suo.
"Io non credo in queste cose. Si può stare bene anche da soli a parer mio." Dico.
"Ovvio che uno può stare bene anche da solo, però è più facile fare questo ma non essere felici con qualcun altro. Essere soli è bello, ma avere qualcuno al tuo fianco è magico." Risponde.
"Comunque piacere, mi chiamo Michael." Continua lui.
"Rose." Dico presentandomi.
"Non ti ho mai visto, che anno frequenti?" Chiede.
"Ho appena finito il quarto anno, tu?" Rispondo.
"Io ho finito quest'anno il quinto. Ma diciamo che non ho sempre frequentato in presenza. Solo gli ultimi due anni. I miei genitori hanno sempre viaggiato, solo quando hanno trovato questa casa abbiamo trovato un po' di stabilità." Dice appoggiandosi alla ringhiera.
"Qui? Allora tu..." Dico meravigliata.
"Esatto." Ride scuotendo la testa.
Sto per rispondere quando qualcuno ci interrompe.
"Buona sera, che fate?" Dice Malfoy.
"Nulla che ti riguardi." Rispondo fredda.
"Scorpius è un piacere vederti." Dice Michael affiancandosi a me.
"Michael, anche per me. Weasley potresti entrare? Devo parlarti." Risponde per poi rivolgersi a me.
"Te lo puoi solo sognare. Non abbiamo proprio nulla da dirci. Anzi, pur di non vederti per tutta la serata me ne torno a casa, avete una metro-polvere qui?" Esclamo.
"Ehm si, seguimi." Dice Michael per poi incamminarsi.
Io lo seguo a ruota facendo attenzione a dare una spallata a quell'arrogante di Malfoy.
Saluto velocemente tutti e poi scappo letteralmente da quella sala.
"Mi dispiace tanto per la scenata, grazie di tutto davvero. Se ti va di passare per ora siamo in vacanza a casa dei Malfoy, è stato un piacere incontrarti." Dico salutando Michael con un sorriso.
"Il piacere è tutto mio, una ragazza bella e simpatica non si trova tutti i giorni." Risponde lui con nonchalance.
Io sorrido e subito entro nella metro-polvere, dico chiaramente il nome della casa e butto la polvere.
In un batter d'occhio sono nel salotto della casa. Corro al piano di sopra, entro in camera e non ci penso due volte a cambiari e struccarmi.
Avendo fame decido di scendere in cucina e preparare un panino. Dopodiché esco in veranda, mi siedo sulla sedia a dondolo e mangio.
La serata è molto tranquilla e grazie al leggero venticello non si sente troppo il caldo. Il silenzio regna sovrano ed è possibile sentire cicale e uccellini cantare.
Questa è la dimostrazione che sto mille volte meglio sola. I ragazzi non sanno far altro che prenderti in giro e usarti. Lo sbaglio l'ho fatto una volta e non si ripeterà mai più.
Finito di mangiare rimango fuori per circa una ventina di minuti, dopodiché decido di salire in camera e cado tra le braccia di Morfeo.

"Rose, svegliati!" Sento dire.
Apro gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura che ho davanti.
"Lily, che succede?" Dico stiracchiandomi e e sbadigliando.
"Io e Ali vogliamo parlare di ciò che è successo ieri sera." Continua lei.
Mi metto seduta e le guardo confusa, non potevano aspettare queste due?
"Ma sono ancora le 8.00, non potevamo parlare più tardi?" Dico.
"No, la giornata la passeremo a mare e ci saranno sempre i ragazzi intorno. Quindi amica mia dovrai arrangiarti." Risponde Alice.
"E va bene! Di che volete parlare precisamente?" Rispondo.
"Allora, inizio io. Ieri sera ho passato una buona parte della serata con Hugo, quando un ragazzo si è avvicinato a noi e mi ha chiesto di ballare insieme. Mi sembrava già di conoscere questo ragazzo e indovinate un po'... era Carl! La cosa è stata strana ed esilarante insieme, perché finché non ho detto il mio nome non si ricordava chi fossi. Al primo mi ha letteralmente usata e presa in giro per il mio aspetto e invece ieri ci ha provato spudoratamente." Racconta Lily.
"E che hai fatto dopo?" Chiedo incredula.
"Beh sono scoppiata a ridere per la faccia che ha fatto e poi sono ritornata da Hugo. Sembrava dispiaciuto ma non mi faccio prendere ancora in giro." Dice lei fermamente.
"Hai fatto più che bene!" Esclama Alice.
"A te invece Ali, com'è andata la serata?" Dico ghignando.
"Beh Albus mi ha chiesto di ballare, è stato davvero carino. Poi mi ha portato in giardino e abbiamo parlato tantissimo, praticamente è stato tutto perfetto... se non fosse che quando ha provato a baciarmi mi sono girata." Dice arrossendo.
"COME TI SEI GIRATA!?" Gridiamo io e Lily.
"Shh, non c'è bisogno di gridare. Sapete quanto mi piace Al, ma non voglio correre. A scuola è stato con così tante ragazze, non voglio essere una delle tante." Risponde lei.
"Oh piccola Ali, hai perfettamente ragione." Dice Lily e io annuisco.
Entrambe si girano verso di me sorridendo, alzo gli occhi al cielo e inizio a parlare.
"Allora, la maggior parte della serata l'ho passata a parlare con i genitori di Malfoy, sua madre è tanto carina infatti ci ha spinti a ballare insieme. Ovviamente Malfoy non era così d'accordo ma l'ha fatto lo stesso. Gli ho fatto una battutina riguardante il fatto che era stato poco galante, tanto per smorzare la tensione, ma lui ha risposto in modo scontroso. Allora non ho più parlato, lui è diventato strano ad un certo punto e ha detto qualcosa riguardo ad una leggenda del sole e della luna, e me ne sono andata infastidita. Ho conosciuto un ragazzo simpatico e basta, poi sono tornata a casa." Racconto brevemente.
"Oh si, quel brano. Ho sentito mentre lo suonavano ma non stavo ballando, si dice che chi si ritrova a ballarlo sia destinato a stare insieme." Dice Alice.
"Si, lo so. Ma ho interrotto il ballo con lui." Dico.
"Quindi te ne sei andata prima che finisse?" Chiede Lily.
"Penso di si." Rispondo.
Mi guardano entrambe tra lo stranito e il preoccupato. Mi mettono solo ansia queste due.
"Non guardatemi così, tra me e quello non ci sarà mai nulla. Pensa solo a se stesso e a nessun altro." Dico fermamente.
Stanno per rispondere quando suona il campanello.
"Andiamo a vedere chi è." Dico e scendiamo di sotto.
Mi avvicino alla porta, la apro e davanti a me trovo un ragazzo alto e sorridente.
"Michael! Che ci fai qui?" Chiedo sorpresa.
"Beh, volevo assicurarmi che dicessi la verità e poi volevo rivederti." Dice con un sorriso stampato in faccia.
"Beh, hai fatto bene. Entra pure." Dico facendolo entrare.
"Ragazze, vi presento Michael, l'ho conosciuto ieri sera." Continuo presentandolo alle mie cugine.
Lily ha gli occhi sognanti e tutta sorridente lo saluta, seguita da Alice.
"Michael, oggi passeremo la giornata in spiaggia, ti va di unirti a noi?" Chiede Lily.
"Se non è un problema, certo." Risponde lui sorridendo.
"Rose, ho una cosa per te." Dice poi guardandomi e porgendomi una piccola scatola.
"Come mai tutto questo?" Dico stranita.
La apro e al suo interno c'è una penna stilografica verde acqua e oro con delle farfalle.
"La mia famiglia ce l'ha da anni, ma mai nessuno l'ha usata. Ho saputo che ami scrivere e appena l'ho vista ho pensato a te." Dice.
"Non posso accettare, davvero. E' una cosa di famiglia, non spetta a me." Dico arrossendo violentemente.
"L'ho fatto con il cuore, tranquilla. E poi è una semplice penna." Dice.
Rido e mi avvicino per abbracciarlo. Un'odore di dopobarba, lavanda e menta invade le mie narici.
"Ma buongiorno." Dice Malfoy arrivando in salotto.
"Buongiorno, si sono svegliati pure gli altri?" Dico allontanandomi da Michael.
"Si, si stanno preparando per il mare. Vieni pure tu?" Dice rivolgendosi a Michael.
Lui annuisce e poi si avvicina a lui per salutarlo.
Noi ragazze saliamo in camera per indossare il costume e non appena siamo nella stanza vengo travolta dalle loro domande.
"Ragazze, calmatevi. Sono più confusa di voi." Rispondo.
Iniziamo a mettere il costume e sistemiamo le borse da portare, dopodiché scendiamo di sotto.
Il ricordo della collana collana che mi ha dato mia nonna invade la mia testa e la curiosità prende il sopravvento.
"Ho dimenticato una cosa di sopra, arrivo." Dico ad Alice per poi correre in camera.
Mi avvicino al comodino accanto a letto e apro il primo cassetto. Prendo tra le mani la collana e la indosso.
So già che me ne pentirò.
Ritorno dagli dagli altri e dopo qualche minuto ci avviamo verso la spiaggia.
Non appena arriviamo i ragazzi levano le magliette e si fiondano in acqua mentre noi ragazze ci sistemiamo nei lettini.
"Non è male, davvero, ed è pure gentile. Sicura che non ci vuoi nemmeno pensare?" Insiste Lily.
Sospiro. "Ragazze, ora come ora non voglio sapere nulla, è simpatico e tutto ma io non me la sento di amare una persona, di nuovo. Non sono pronta." Dico.
Loro mi guardano e annuiscono comprensive.
"Volete fare un bagno? Si sta morendo di caldo." Chiede Alice.
Annuiamo e ci alziamo per poi dirigerci in acqua. Mentre loro si incamminano io levo la collana guardandola. Il colore è normale.
"Weasley, ti stai allenando per diventare una statua?" Grida Malfoy dall'acqua.
Lo guardo in cagnesco, mi giro e poso la collana.
Il colore ora tende al blu, quasi viola...
Oh no...
Scuoto la testa, è Malfoy e il colore è blu, punto.
Corro in acqua e, senza fermarmi con i ragazzi, inizio a nuotare senza voltarmi. Non appena arrivo a non toccare la sabbia con i piedi mi fermo e mi rilasso.
I raggi del sole colpiscono la mia pelle, sospiro e vado sott'acqua.
Non appena risalgo una voce richiama la mia attenzione.
"Che ci fai qui tutta sola?" Michael mi guarda ta il confuso e il divertito.
"Troppi pensieri in testa, cercavo di farli annegare." Rispondo ironica provocando una risata da parte sua.
"Ritorniamo dati altri, sennò non saranno solo i miei pensieri che annegheranno." Continuo.
Annuisce e torniamo indietro. Subito sento lo sguardo di Malfoy su di me ma cerco di ignorarlo.
Passiamo diversi minuti a parlare e a schizzarci a vicenda, dopodiché decidiamo di uscire.
Ritorno nel mio lettino e chiudo gli occhi così da potermi rilassare e dopo qualche secondo mi addormento.

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