Quattro mura.
Quattro mura, sempre le stesse, e sempre le uniche che abbiano mai ascoltato i miei pianti i miei commenti. Sono questi momenti in cui la solitudine prende il sopravvento a farti pensare le cose più brutte, ma ahimè vere.
Ti riporta alla realtà e ti fa porre delle domande alle quali il solo pensiero di trovare una risposta ti mette paura, e pensandoci, la paura è solo una condizione psicologica.
Eppure condiziona la nostra mente a tal punto da nient'altro e da porci davanti ad un precipizio con un piede già fuori.
Non tutti però reagiscono allo stesso modo, c'è chi si butta a capofitto, chi torna indietro e chi come me si accomoda in attesa di un qualcosa di ignoto.
Anche ora ad esempio dopo un interminabile conversazione con le mie quattro mura, e aver affrontato la domanda della solitudine, sono seduta su questo pavimento freddo ad aspettare che arrivi una risposta per ricominciare a vivere parte della mia vita, con 1000 domande, milioni di sé, e milioni di ma.
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