La mia professoressa di italiano è follemente innamorata di Alessandro Manzoni. Non solo perché è uno dei più grandi autori della storia della letteratura italiana, lo adora in quanto persona e se fosse ancora vivo, sono sicura che farebbe di tutto per sposarlo. 

E così, ogni settimana, i suoi studenti leggono imperterriti "I Promessi Sposi", scavando dietro alle frasi, dentro alle figure retoriche e attorno alle parole; che un significato nascosto si trova sempre tra le pagine di quel buffo libro.

In questi giorni, nei miei pensieri, ci sono anche loro, gli innumerevoli personaggi di quell'intricata storia. 

Ero un po' perplessa all'idea di iniziare quel libro, scritto in un italiano un po' complesso e pieno di allusioni incomprensibili.

Mi ha sorpreso. 

Sono riuscita a ritrovarmi in quei personaggi, così diversi e lontani da me. 

Mi sono ritrovata in Renzo, nelle sue follie, nella sua semplicità, nel suo lasciarsi condizionare dalla folla, nel suo cammino di formazione. 

Mi sono ritrovata in Lucia, nella sua paura, nella sua angoscia, nel suo candore, nella sua ingenuità, eppure anche nella sua forza d'animo.

Mi sono ritrovata in Don Rodrigo, nel suo timore di non essere all'altezza e nel suo desiderio di farsi notare. 

Mi sono ritrovata in Don Abbondio, non sono certo nata con un cuor di leone. 

Mi sono ritrovata in Perpetua, nella sua tendenza al pettegolezzo e nel suo nascondere la realtà imbarazzante. 

Mi sono ritrovata in Gertrude, nel suo fantasticare in mondi immaginari e nella sua docilità nel lasciarsi ammaestrare ad una scola infernale. 

Mi sono ritrovata in Fra Cristoforo, nella sua doppia personalità, nella sua sconfinata generosità. Mi sono ritrovata in quegli occhi, come due cavalli bizzarri, condotti a mano da un cocchiere, col quale sanno, per esperienza, che non si può vincerla, pure fanno, di tempo in tempo, qualche sgambetto, che scontan subito, con una buona tirata di morso.

L'autore è riuscito a far rispecchiare un'adolescente del ventunesimo secolo in un frate seicentesco. Forse il Manzoni è davvero un uomo da amare...