Piccola nota:
Salve wattpad!
E... sì, lo so. Non sono molto brava a tener fede alle promesse ma da ora, ne sono sicura, riuscirò a pubblicare più spesso.
Non ci credete? Beh, non vi biasimo, ma datemi un po' di fiducia.
Comunque, lasciando perdere i miei piani futuri, oggi vi consiglio di ascoltare 'That's What You Get' dei Paramore o, comunque, una loro canzone: non so per quale motivo, ma trovo che la voce di Hayley accompagni benissimo queste parole.
Quindi ora prendete le cuffie e iniziate a seguire Clare: vi aspetta!
Buona lettura a tutti.

Rimango ferma, le mani ancora levate in aria mentre un brivido freddo mi percorre la schiena.
"Sei davvero qui?" Chiedo titubante, cercando di mantenere un tono di voce sicuro.
Lei non risponde, ma ho come l'impressione che, con il suo silenzio, mi stia dicendo dicendo di sì.
"Insomma, non sei solo un brutto scherzo della mia immaginazione?" Continuo a domandare, non sapendo però se sperare in una risposta affermativa o meno. Dopotutto, sia in un caso che nell'altro, riceverei una conferma indesiderata di tutto quello che è successo fino ad ora. L'unica differenza tra le due risposte sarebbe il luogo dove è accaduto tutto questo: la mia città o la mia testa?
E poi, ora che ci penso, anche se Meredith mi rispondesse cosa potrei dedurre dalle sue parole? Dopotutto lei potrebbe mentire. O, considerando un'ipotesi ancora più banale, potrebbe semplicemente non essere consapevole di essere solo il frutto della mia mente malata. Questo, però, sarebbe un caso da contemplare solo se fossi impazzita per davvero. E cavoli, alla fine dei conti non sarebbe nemmeno così strano...
"Clare -dice Meredith, sospirando come se avesse sentito tutti i miei pensieri e fosse stufa dei miei dubbi- Basta arrovellarti il cervello con tutte queste domande. In fondo, come hai detto t-"
"Aspetta -la fermo, ancora una volta scossa da un brivido. Paura? Ansia? Non lo so- Come hai fatto?"
"Non ha importanza come ha fatto! -dice secca lei, facendomi sussultare- È successo e basta, okay?"
"Mh" Mugolo prima di farla continuare.
"Come hai detto tu non potrai mai sapere se sono qui per davvero o mi trovo nella tua testa, quin-"
"Se sei o non sei reale, vorrai dire" La interrompo di nuovo, più decisa.
"No. Una cosa non è meno reale di un'altra solo perché, magari, accade nella tua testa. E ora vuoi smetterla con tutte queste domande e... beh, fidarti di me per qualche secondo? So dov'è il libro che cerchi -dice lei, scocciata e al contempo risoluta- Vuoi andare a prenderlo o preferisci rimanere qui a crogiolarti nei tuoi dubbi?"