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33- "Radioactive"

Canzone del capitolo:
---> Radioactive    [Imagine Dragons]
[Se ne consiglio l'ascolto]

Eren si voltò sentendo una voce risuonare leggermente in lontananza.

'Forse sono veramente pazzo.' Pensò credendo di essersi solo immaginato l'uomo chiamarlo.

Vide Levi muoversi nel letto, con una mano faceva cenno al più piccolo di raggiungerlo.

Il castano corse dentro la stanza e si appoggiò al letto mentre constatava che il suo fidanzato era effettivamente sveglio.

Gli occhi grigi dell'uomo si aprirono lentamente ed in incontrarono quelli del ragazzo.
Eren prese il volto del corvino tra le sue mani lasciandogli un bacio appassionato come non aveva mai fatto.

-Ti amo, Levi, e mi sei mancato. E.. e sono così... così felice che ti sia svegliato.- Disse il castano agitato mentre si lasciava accarezzare dal più grande.

-Anch'io, moccioso... sei preoccupato...- Disse cercando di riacquistare forza il caporale.

-Si, ecco. Erwin sta tornando qui e... ed io sono ricercato, dovrei fuggire ma ora che sei sveglio non posso lasciarti.- Spiegò in fretta il giovane.

-Allora che aspetti a farmi alzare?- Domandò stanco di restare steso sul letto il capitano.

-Ma... sei sicuro? Insomma sei stato... sei stato in coma e...-

-Mi sono svegliato tra la cenere e la polvere, mi asciugo la fronte e caccio fuori la mia ruggine. Comunque sto respirando sostanze chimiche e se non mi porterai fuori di qui esploderò. Questo è tutto, moccioso.- Rispose il più grande accarezzando la guancia sinistra dell'amato.

-D'accordo...- Balbettò il castano staccando i fili di tutti i macchinari ancora attaccati all'uomo.

Lo prese in braccio delicatamente sostenendolo per le gambe e per la schiena.
Aprì la porta senza far il minimo rumore ed uscì dalla stanza tornando dalla finestra dalla quale era entrato.

Appoggiò a terra il corvino e controllò che fuori ci fossero o Hanji o Armin, o entrambi.

Il biondo e la caposquadra videro il ragazzo far loro cenno di avvicinarsi.

-Eren vieni, si vedono i cavalli anche da qui. Erwin sta tornando.- Parlò sottovoce l'amico del castano.

-Aiutatemi a far scendere Levi.- Disse il giovane ancora dentro l'edificio.

Hanji ed il più piccolo restarono sconcertati nel sentire il nome del caporale. Non fecero domande capendo che il tempo era poco.

Eren prese ancora in braccio l'uomo da lui amato venendo bloccato da quest'ultimo che gli stampò un bacio sulla guancia.

-Lo sento nelle mie ossa, mi sto svegliando.- Sussurrò all'orecchio del castano.

Il giovane fece scavalcare al fidanzato la finestra mentre la caposquadra montava in piedi su uno dei cavalli e lo prendeva in braccio.
Scese dal cavallo, tenuto fermo da Armin, con un'agilità sbalorditiva.

Eren saltò giù dalla finestra procurandosi solamente qualche graffietto che rimarginò in fretta senza trasformarsi. Il ragazzo si avvicinò agli amici ed al fidanzato ancora in braccio alla donna.

-Cosa facciamo?- Chiese a quel punto Eren.

-Andatevene. Mi occuperò io di scagionare Armin da qualsiasi accusa, voi due però dovete rifugiarvi da qualche parte e non farvi scovare.- Disse la donna intuendo i guai che avrebbero passato entrambi.

-Perciò le nostre strade si divideranno ora.- Parlò il castano tristemente.

-Mi sa proprio di sì.- Concordò Armin con le lacrime agli occhi.

I due amici si abbracciarono, si sarebbero separati e forse non si sarebbero più rivisti.

-Torna da Jean, gli mancherai di sicuro.- Sussurrò all'orecchio dell'amico.

-Resta con Levi, gli sei mancato.- Rispose al più grande il biondo.

Eren ringraziò il più piccolo dell'aiuto, mentre faceva salire su uno dei cavalli il fidanzato.
Montò dietro il corvino sebbene fosse lui a tener le briglie.

-Grazie caposquadra.- Disse anche alla donna sorridendole.

Levi si limitò ad un sorriso forzato ed un cenno della mano, mentre i due li salutavano.

Eren si diresse nella direzione opposta rispetto a dove Erwin stava arrivando.
Stringeva a sé il caporale mentre galoppavano senza meta.

-Eren... ho sentito tutto quello che mi hai raccontato, tutto quello che mi hai letto e confessato.- Mormorò l'uomo guardando negli occhi il fidanzato. -Il sole non è morto, è profondo nelle mie ossa. Grazie, moccioso.-

Il ragazzo diede un'ulteriore bacio sulle labbra del capitano stringendolo a sé e fermando il cavallo.
Levi si girò verso il più piccolo appoggiando le mani intorno al collo del giovane, mentre quest'ultimo lo sosteneva per la vita.

Restarono sotto la luce della luna baciandosi a lungo, non erano molto lontani ma avevano bisogno di sentirsi vivi ed uniti come un tempo.

Quando si separarono dal bacio il più piccolo chiese all'uomo dove sarebbero andati a vivere.

-Nella città sotterranea. Lì non verranno mai a cercarci.-


//E il nanetto si sveglia!!! 🙊❤️\\

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